Una lunga storia

Scritto da , il 2022-07-30, genere incesti

Non è facile spiegare cosa sia successo nella vita di D, cosa le sia preso, ma da qualche tempo a questa parte la sua vita ha subito uno stravolgimento imprevedibile ed inimmaginabile, cambiando radicalmente. Starà a voi giudicare se in meglio o in peggio.
D è una donna di 40 anni, sposata da 15 anni con M, amico da sempre ma che divenne “qualcosa più che un amico” quando, finita una sua precedente reazione, iniziarono ad avvicinarsi, fino a mettersi definitivamente insieme e, dopo 5 anni di fidanzamento (e un po’ di tira e molla), si sposarono. Lui era quello che si poteva definire il marito perfetto, presente ed amorevole, sempre pronto a correre in suo aiuto e a difenderla, ma da un po’ di tempo, D sentiva che qualcosa iniziava sempre più a mancarle.
Come sempre, all’inizio tutto sembrava andare a gonfie vele, soprattutto dal punto di vista sessuale. Infatti la coppia aveva sempre avuto, da ambo i lati, una forte connotazione erotica e quindi per loro ogni occasione era buona per farlo e perché no, anche per sperimentare ed osare. Diverse sono state le esperienze all’aperto o in luoghi pubblici, nei quali il rischio di essere visti e scoperti li eccitava incredibilmente, anche se alla fine non hanno mai avuto prove che qualcuno li avesse effettivamente visti. Avevano provato un po’ di tutto, dal sesso anale, che, passato l’iniziale momento di dolore e con la giusta dose di lubrificante, aprì per D le porte ad un piacere davvero indescrivibile, ai toys, di cui presto diventarono dei veri e propri collezionisti.
Era un periodi veramente idilliaco. Era, per l’appunto. Col tempo D sentiva sempre di più che qualcosa non andava, tutto per lei stava diventando drammaticamente monotono. Proprio quel brivido che aveva caratterizzato l’inizio della loro storia sembrava venirle meno. All’inizio pensò che fosse dovuto al fatto che il rapporto con il marito, col passare del tempo, si fosse un po’ raffreddato. Gli impegni lavorativi che entrambi avevano lasciavano poco spazio al tempo libero e ai loro svaghi, anche se questo portò a diverse soddisfazioni dal punto di vista della carriera di entrambi. A questo si aggiungeva la routine quotidiana e il continuo vivere e fare tutto insieme, che un po’ aveva portato a quello stato tipico delle coppie di lunga data dove si inizia quasi a darsi per scontato.
D decise però che avrebbe cercato in tutti i modi di ravvivare quel rapporto, puntando proprio su ciò che M da sempre adorava di lei, il suo corpo. Anni di ginnastica artistica, praticata fin dalla giovane età, sostituita poi con l’avanzare degli anni con un po’ di palestra, le avevano donato infatti una figura invidiabile, caratterizzata da due gambe sode, abbellite da delle cosce piene, abbondanti e con pochissima cellulite, che terminavano in un sedere grande ed alto, ma comunque sodo, di quelli da ammirare e che ammaliano quando passano. Il suo addome, nonostante gli allenamenti, presentava appena un filo di pancia, ma questo più che sciupare la sua bellezza, la rendeva ancora più intrigante, donandole una siluette piena di curve ma morbida, coronata da uno splendido e prosperoso seno, una quarta abbondante, che ancora sconfiggeva la legge di gravità. Su questo svettavano due grandi e scuri capezzoli, dall’aureola ampia, molto sensibili, infatti erano da sempre il suo punto debole. Il tutto veniva completato da un viso armonioso, dagli zigomi pronunciati e con due labbra carnose, dove si incastonavano due splendidi occhi verdi. Una chioma castana, quasi sempre però colorata di un rosso scuro e spesso tenuta legata in una coda di cavallo, completava quel magnifico volto.
La donna pensò di ravvivare il rapporto escogitando un malizioso piano. Comprò una serie di abbiti, tutti appositamente studiati per stuzzicarlo, tra cui un completo intimo di pizzo bianco con calze a rete abbinate, da usare per sorprenderlo alla prima occasione buona. L’idea era quella di stuzzicandolo sempre più senza però mai concedersi del tutto, quasi fino al punto di farlo impazzire, in modo da finire come i bei vecchi tempi ad accoppiarsi animalescamente, chissà, forse in qualche posticino appartato ma pubblico, dove il brivido di poter essere scoperti avrebbe aumentato il piacere, proprio come ai bei vecchi tempi. Doveva solo aspettare il momento opportuno.
L’occasione non mancò ad arrivare, tutto si sarebbe svolto, almeno secondo i piani di D, durante il loro soggiorno di dieci giorni nella villa al mare della sua famiglia, dove solitamente passavano le vacanze, o almeno parte di esse e dove, ogni estate, si teneva una grande riunione con i diversi parenti. L’idea era quella di farlo esplodere proprio durante la cena di famiglia, punzecchiandolo nei vari giorni precedenti e lungo tutta la sera, in modo da far arrivare la loro libido ad altissimi livelli e, se la situazione era propizia, sfruttare un momento di distrazione per appartarsi e, all’oscuro della famiglia, consumare un intenso amplesso, proprio per riprovare quel senso di brivido e di sporca eccitazione che tanto cercava.
Il piano iniziò già dal viaggio per raggiungere la località delle vacanze. La macchina era stata caricata la sera prima ed il percorso li avrebbe impegnati solo per qualche ora, ma tanto bastava per iniziare le danze. Al mattino, nei preparativi finali prima di partire, D si aggirava per casa prima con la piccola camicia da notte, poi completamente nuda, usando la scusa del caldo. Andava avanti ed indietro, facendo finta di dover prendere questo o quello, sempre sotto lo sguardo di M, il quale non poteva far altro che ammirare lo spettacolo che gli si presentava davanti agli occhi. Ad ogni paso quel florido seno sobbalzava, quel culo faceva capolino, si presentava in tutta la sua magnificenza mentre lei si chinava non si sa perché. Per non parlare poi di quella splendida fica, che gli passava costantemente sotto il naso, fino a presentarsi proprio lì ad un passo dalla sua faccia mentre era intento a legarsi le scarpe e lei si piazzò in piedi davanti a lui, chiedendogli se avesse messo tutto in machina. Quella situazione era il paradiso misto all’inferno, visto che erano tremendamente di fretta e non c’era tempo per una “sosta” prima di partire. M salì in macchina con una poderosa erezione, sperando che il viaggio raffreddasse un po’ i suoi bollenti spiriti. Mai speranza fu più vana, perché D arrivò con un prendisole molto aderente e corto, che quando si metteva a sedere, salendo leggermente, lasciava in mostra le sue bellissime cosce. Per non parlare della scollatura molto profonda che risaltava quel ben di Dio che la natura le aveva donato. Durante il viaggio, lei cercava in ogni modo di stuzzicarlo, allargando con finta innocenza le gambe in modo che il vestito salisse ancora. Ad un certo punto, era salito talmente in alto che era impossibile non notare che la donna non portava alcun tipo di biancheria intima. M, quando realizzò questa mancanza, non riusciva a non cercare di vedere qualcosa di più, lanciando sempre più frequenti occhiate verso il sedile della compagna. Il tragitto quella volta fu più lungo del solito ed M dovette impegnarsi davvero tanto per non fermarsi sul ciglio della strada e saltare addosso alla compagna, che nel mentre lo incalzava incitandolo a sbrigarsi per non arrivare troppo tardi.
I due avevano previsto di arrivare alla villa al mare due giorni prima della famigerata cena, volendo approfittare di questo tempo per rilassarsi un po’ senza dover sopportare la confusione data dai vari parenti. Infatti vi sarebbero stati solo i genitori di D in quel periodo, due signori di una certa età ma ancora in forma, che data la libertà che la pensione gli permetteva di avere, trascorrevano praticamente tutta l’estate alla villa. Con sorpresa dei due, però, oltre all’anziana coppia, erano già presenti anche la sorella maggiore ed il cognato di D, con il figlio A. La famigliola era arrivata da qualche giorno e sarebbe andata via poco dopo la fantomatica cena coi parenti. Nonostante il cambiamento rispetto allo scenario sperato, D non era troppo scontenta di ritrovarsi intorno un più di gente del previsto. Con la sorella aveva un ottimo rapporto, le due erano molto simili tra di loro, sia caratterialmente, sia fisicamente (anche se la più anziana aveva un fisico meno tonico ed allenato), nonostante non andasse assolutamente matta per il marito da quest’ultima scelto, un uomo un po’ arrogante e strafottente, sempre pronto a mettersi in mostra. Adorava invece il nipote, allora appena diciottenne, che aveva comunque visto crescere. Il ragazzo, le ricordava infatti molto lei quando era giovane: un po’ timido, impacciato e con pochi amici. Certo, lei per fortuna era stata graziata da un fisico di tutto rispetto e con quel seno abbondante, la compagnia, almeno maschile, non le mancava, il che le permise, già in giovane età, nonostante il carattere, di far emerge il suo lato libidinoso e di divertirsi. Il ragazzo invece, nonostante fosse cresciuto molto nell’ultimo anno e si fosse anche irrobustito, manteneva sempre una figura alquanto magrolina, con poco fisico, di certo non particolarmente attraente per le sue coetanee.
Fu proprio lui il primo che D incontrò quando entrò nella villa nel pomeriggio presto, mentre M era ancora fuori che scaricava le valige dall’auto. L’esclamazione della donna fu subito spontanea:
-“A, che bello vederti!!! Che ci fai già qui?“
Il giovane, dopo un momento in cui sembrava essere rimasto totalmente imbambolato e nel quale la fissava come ipnotizzato, andò in contro alla zia per abbracciarla e salutarla. Durante quel contatto, che pareva più in una morsa insolitamente lunga e stretta, le rispose:
-“Ciao zia, siamo arrivati due giorni fa perché quest’anno mamma e papà hanno anticipato le ferie.“
-“Che bello, così potremmo stare tutti insieme”- rispose D pensando che per fortuna la cosa non scombinava i suoi piani, anzi le avrebbe dato l’opportunità di iniziare subito il suo diabolico gioco di seduzione per il marito, usando la presenza di un po’ più di pubblico rispetto al previsto per rendere il tutto ancora più scabroso.
-“Guarda chi c’è, il mio nipote preferito!!“- esclamò M quando si trovò di fronte il ragazzo abbracciato alla compagna.
-“Sono anche l’unico”- obbiettò il giovane, facendo cadere i tre in una fragorosa risata.
-“Mamma e papà dove sono?“- chiese incuriosita D, sondando il terreno.
-“Sono scesi in spiaggia con i nonni, li stavo per raggiungere, volte che vi aspetti?“- rispose A.
-“No no, vai pure, noi ci sistemiamo e poi arriviamo”- rispose repentina al nipote, in modo da intervenire prima del compagno, sperando di riuscire ad avere un po’ di intimità, da usare per buttare le basi per il proprio segreto ed oscuro piano.
Infatti da lì a poco la coppia rimase da sola in casa e, mentre M era indaffarato a sistemare le valige, D lo sorprese con un costume ultra attillato, composto da un reggiseno palesemente troppo piccolo per contenere tutta quella abbondanza e da cui facevano capolino una piccola porzione della parte esterna delle scure aureole. Il pezzo di sotto era a sua volta veramente striminzito, composto da un sottile filo che faceva il giro della vita e che in mezzo aveva attaccato un triangolo di stoffa molto ridotto, lasciando intravedere che la donna là sotto era completamente depilata ed esaltando allo stesso tempo in maniera veramente impeccabile il suo sodo e scultoreo sedere completamente in mostra.
-“Come mi sta?“- chiese al marito con un tono interrogativo ed un sorriso beffardo. M rimase per un secondo imbambolato davanti a questa visione paradisiaca, prima di mollare qualunque cosa avesse in mano per fiondarsi sulla compagna, stringerla con il braccio destro alla vita, mentre con l’altra mano si era già fiondato sul seno sinistro. Con la faccia attaccata al suo collo, per baciarlo ed odorare il suo intenso profumo iniziò a dirle sottovoce:
-“Sei stupenda. Guarda queste tette strizzate in questo piccolo costume. Mi sa che oggi vedi solo il letto, tanto abbiamo gli altri giorni per andare al mare.“
Nel mentre diceva questo l’aveva sempre più spinta contro la parete dietro di lei ed una volta raggiunta, le aveva staccato la mano dal seno per usarla come sostegno, appoggiandola contro il muro, mentre con l’altra era sceso verso il suo inguine, iniziando a stimolarla da sopra il sottile lembo di stoffa. Dopo averle stampato un appassionato bacio sulle labbra, la fissò dritta negli occhi e le sussurrò:
-“Da quello che sento ti piace il trattamento! Sei la mia solita troietta sempre eccitata. Perché non vieni a sentire come sono eccitato anch’io?“
Detto questo prese la sua mano sinistra e la portò sulla sua patta, dove il suo cazzo spingeva contro il tessuto dei pantaloni.
-“Lo senti, è da quando siamo in macchina che sogno di scoparti stasera, ma credimi quando ti ho vista vestita così non ho più resistito.”
D adorava quel momento, sentiva l’eccitazione crescere, ed infatti si era già tutta bagnata, ma sapeva che per il suo piano doveva portare il compagno al culmine, per poi lasciarlo lì insoddisfatto, ma con la voglia di continuare. Proprio per questo raccolse tutte le forze che aveva e lo spinse blandamente via, giusto quanto bastava per staccarselo di dosso. Poi con il dito indice poggiato sulle sue labbra ed un sorriso malizioso gli rispose:
-“Oh no, io oggi voglio iniziare ad abbronzarmi”- e detto questo si allontanò verso la porta a passo veloce, lasciandolo lì inerme, per poi, ancora accaldata dall’eccitazione, dirigersi verso il resto della famiglia sulla spiaggia.
Raggiunti gli altri, seguirono i soliti saluti di rito e l’immancabile ed immediata domanda della madre:
-“Ma M dove è?“.
-“È ancora alla villa a disfare la nostra roba”- fu la repentina ed immediata risposta, dopodiché D prese il posto accanto alla sorella sul bagnasciuga e con gli occhiali da sole indosso si sdraiò. Nel mentre era lì distesa a scaldarsi al sole, la sua mente iniziava a viaggiare. Immaginava il compagno a casa, rimasto lì impotente con al sua eccitazione e l’erezione che aveva sentito quando l’aveva stretta poco prima, intontito e frustato da quel gesto, con un’unica alternativa a disposizione, chiudersi del bagno ed approfittare della solitudine per calmare i bollenti spiriti con una poderosa masturbazione. Lo immaginava lì preso dal momento, con il suo cazzo in mano che se lo menava mentre ripensava a quanto accaduto, la malediceva e allo stesso tempo la desiderava. Quei pensieri avevano un fortissimo effetto afrodisiaco, tanto è che la donna si trovò sorprendentemente eccitata, eccitazione che veniva accresciuta dal fatto di trovarsi sotto gli occhi indiscreti dei passanti e della sua famiglia, che da un momento all’altro potevano cogliere quel suo inaspettato stato d’animo.
-“ Oh… Tutto bene? Ma mi stai ascoltando?“
Una voce la riportò nella realtà, era sua sorella che, appoggiatasi sui gomiti, la guardava con aria interrogativa.
-“Eh, sì sì, tutto a posto. Mi ero un attimo persa fra i miei pensieri.”- e a malincuore, vista l’interruzione da quel sogno ad occhi aperti, D seguì l’esempio della sorella e si alzò a sua volta appoggiandosi sui gomiti.
-“Dicevo, ma che costume ti sei messa? Mi pare che lasci in po’ troppo poco all’immaginazione”- la rimproverò la sorella, abbassandosi un po’ gli occhiali da sole per guardarla meglio.
-“Non fare l’esagerata, è un costume come un altro, sì forse un po’ più piccolo ma non così esagerato”- rispose fingendo quasi naturalezza, come se non sapesse che aveva pienamente ragione.
-“Sarà, ma da quando sei arrivata tutti gli uomini della spiaggia guardano da questa parte.“
Nel mentre ascoltava la sorella, D, guardando davanti a sé, notò poco più in là il nipote che giocava a raccehettoni con il padre. Aveva però qualcosa di diverso. Sembrava quasi distratto, poco attento al gioco, infatti non prendeva quasi nessuna delle palline.
-“Soprattutto lui!“- tuonò la sorella notando il suo sguardo.
-“Lui chi?“- incalzò D , incuriosita da questa sua ultima esclamazione.
-“Lo sai, parlo di A. È in un’età particolare, gli ormoni sono a mille e poi con te ha sempre avuto un attaccamento quasi morboso. Penso che tu gli sia sempre piaciuta.“
-“Ma smettila, è solo un ragazzino, anzi è il mio “bambino preferito”, non potrà mai guardarmi come dici tu.“
-“Sarà, ma ricordati che i bambini crescono!”- e detto questo la donna si sdraiò di nuovo, girandosi prona per abbronzare anche la schiena. Effettivamente il ragazzo sembrava avere uno sguardo quasi imbarazzato, ogni tanto incrociava il suo, poi lo distoglieva subito, guardando verso il basso. In quel momento qualcosa di strano accadde. D sentiva qualcosa, come un insolito senso di orgoglio personale, per riuscire ad attrarre ancora l’attenzione dei maschi, come diceva sua sorella, soprattutto quella di quel giovane ragazzo, misto ad eccitazione data dal fatto che quel ragazzo era proprio A. Un pensiero si insinuava sempre più “E se mia sorella avesse ragione? Se davvero quel giovane uomo mi guardasse con desiderio? Forse non è la prima volta! Magari ha ragione lei, è sempre stato attratto da me. Lo riesco già a vedere, chiuso nella sua stanza mentre si eccita ricordando quando lo abbracciavo, quando stringevo la sua testa contro il mio petto, contro il mio seno. Ha sempre adorato che lo stringessi così. Ora capisco il motivo! Quel piccolo pervertito, sempre intorno, sempre alla ricerca di un contatto ed io che lo lasciavo fare…”
In quell’istante, all’immagine di M sognata poco prima, si sostituì quella di A e, se la cosa all’inizio sembrava sorprenderla, ora la terrorizzava, perché comunque quello era pur sempre il suo “bambino preferito”. Per fortuna, anche quel flusso di pensieri venne interrotto dall’arrivo di M, che salutati tutti i presenti, si sedette accanto alla compagna, per poi avvicinarsi al suo orecchio e sussurrarle:
-“Questa me la paghi. Vedrai stasera…”
Quelle parole attestavano il successo del suo piano, ma allo stesso tempo non sortivano in lei l’effetto sperato, mentre continuava a fissare incantata il nipote che giocava sulla spiaggia.

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