Il mio papà 5° - Che scopate con papà!👩🏻‍❤️‍👨🏻

Scritto da , il 2022-07-14, genere incesti

La ragazza, benché esperta nei lavori di bocca grazie alle sue "lezioni notturne" spiando i genitori e l'esperienza maturata nei due anni in cui aveva frequentato il suo prof. di filosofia, non aveva mai avuto a che fare con una verga del calibro di quella del padre col quale armeggiava con avida timidezza in quel momento.

Il primo impatto visivo all'atto della sua liberazione dalla costrizione delle mutande, l'aveva impressionata e le aveva inculcato una sensazione di paura.

Certo, quello era il cazzo del padre che lei aveva visto all'opera decine, forse centinaia di volta e tuttavia quasi sempre in penombra e mai a distanza così ravvicinata.

Superato l'iniziale momento di stupore, non aveva trovato altre parole che: "Che cazzo che hai papà.. che meraviglia!" e subito aveva iniziato a mettere in atto gli insegnamenti ricevuti nella realtà e quelli troppo a lungo sognati in attesa di quel fatidico momento.

Tenendolo ritto con entrambe le mani, aveva cominciato a leccargli il glande scappellato come avrebbe fatto con un gelato dedicandosi con cura a pennellare il frenulo teso senza perdere di vista le goccioline che, lucide come piccole perle, fuoruscivano dal forellino uretrale e che lei raccoglieva con delicate spatolate di lingua.

Poi era scesa verso il basso percorrendo i canali che dividevano le gonfie vene bluastre che, come altorilievi, ne segnavano tutt'intorno la virile consistenza.

Durante queste operazioni, mentre le contrazioni della verga accompagnate dai crescenti gemiti del padre le procuravano vampate di libidine, lui ne accompagnava i movimenti con le dita infilate tra i capelli: "Mm.. che meraviglia papà.. che cazzo che hai!" "Mmm.. uuu.." "Cucciola che labbra dolci che hai e che lingua.. mm.."

Quel surreale, incestuoso dialogo aveva accompagnato ogni movimento delle labbra, della lingua e delle dita della ragazza sul nerbo sempre più vivo sino a che, con la bocca non si era perduta oltre i testicoli sino al perineo che aveva pericolosamente accentuato le contrazioni della verga ed il respiro pesante che le accompagnava.

-Papà ti voglio.. ti voglio dentro.. sono tutta bagnata.. sono un lago.. mettimelo dentro papà ti prego.. chiavami.. fai godere la tua bambina e godi insieme a lei..!-

A quel punto l'uomo aveva messo le mani sotto le ascelle della figlia e con un movimento deciso, l'aveva fatta distendere in posizione supina e subito dopo, adagiato su di lei, le aveva allargato le cosce e con una poderosa spinta pelvica, l'aveva penetrata.

-Ahi papà.. mi hai fatto male!-

A quel grido il padre si era bloccato e mentre con le mani si portava le gambe della ragazza a serrargli la schiena, le si era adagiato addosso ed aveva cominciato a succhiarle i capezzoli non ancora del tutto sbocciati e baciarla ancora sulla bocca con incredibili e lussuriose intrusioni di lingua:

-Chiavami papà.. chiavami.. fammi l'amore.. fammi godere..aaa.. aaaaa....!

Non aveva ancora finito di implorarlo di chiavarla più forte che già le era esploso il primo orgasmo.

Lei non aveva mai avuto in corpo un cazzo di quelle dimensioni e, benché il padre cercasse di fare attenzione, ad ogni affondo, la cappella si schiantava sulla bocca del suo utero provocandole una fitta di dolore subito seguita da un indicibile piacere che la faceva tremare scuotendole tutto il corpo.

-Ti sento papà.. dio se ti sento!

Ti sento nella fica.. nello stomaco.. nel cuore.. ti sento sino in gola.. godo.. godoo.. godooooo!-

Ancora un orgasmo era esploso improvviso.

La ragazza pareva impazzita sotto le potenti sferzate del padre al punto che oramai non percepiva più alcun dolore ma solo piacere.. piacere e piacere che la scuotevano come in preda a spasmi epilettici.

-Oddio come godo.. godi anche tu papà.. godi.. godi.. scaldami col tuo seme.. sborra papààà.. vieni.. vienii vienimi dentroooooo! "Sborro.. sborrooo..sborrooooo....!"-

Era l'urlo del padre accompagnato da un incredibile grugnito mentre fiotti e fiotti di sperma bollente riempivano ogni spazio nella vagina della figlia.

-Dio mio che bello papà.. che bello.. sento ancora le tue contrazioni dentro di me.. che bello.. che bello.. ti amo papà ti amooooo!-

Erano rimasti così attaccati col cazzo che pareva non volersi sgonfiare mai mentre la bocca e la lingua dell'uomo, continuava a leccarla in ogni parte raggiungibile del corpo in quella postura procurandole brividi di piacere e impagabili sensazioni di languore.

-Scusami cucciola se ti sono venuto dentro.-

-Cosa vai a pensare papà, sono stata io a chiederti di godermi dentro, sono protetta.. prendo la pillola!-

-Da quando prendi la pillola!-

-Te l'ho detto papà, prendo la pillola dal giorno dopo che il prof. mi aveva sverginata.-

-Come dal giorno dopo.. ma eri solo una bambina!-

-Lo so papà lo so!

Ma cosa vuoi che ti dica, in quei momenti, ero davvero come ipnotizzata e da lui mi facevo fare qualunque cosa!-

-Come qualunque cosa?-

-La prima volta che abbiamo fatto l'amore e lui mi ha deflorata, ricordandomi di come ti avevo visto fare con la mamma, l'avevo fatto sfilare e godere sul mio viso e poi lo avevo ripulito con la bocca.

Il giorno dopo, mi aveva portata da un suo amico ginecologo e mi avevano scopata insieme venendomi entrambi dentro.

In quella circostanza mi aveva dato la pillola del giorno dopo e mi aveva prescritto la pillola che da quel momento non ho mai smesso di prendere.-

-Che bastardo.. da denuncia davvero!-

-Hai ragione papà, ma in quel momento ero talmente cotta di lui che non mi rendevo neanche conto delle cose che mi faceva fare.

Adesso ho capito ed anche se sono cosciente che si tratta di un vero bastardo pervertito, non riesco proprio ad odiarlo al ricordo dei momenti che mi ha fatto vivere insieme a lui.

Tu però papà, non devi preoccuparti, stanotte ti ho scoperto e con te ho realizzato un sogno che mi porto appresso da tutta la vita e che finalmente, è divenuta realtà.

Vieni papà.. vieni.. abbracciami e fammi ancora l'amore.. fammi godere e godi anche tu della tua bambina.-

Avevano fatto l'amore sino all'alba e poi tutto il giorno e la notte successiva giacché la mamma si era intrattenuta un giorno in più dai suoi genitori.

Segue



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