Mia sorella Giusy

Scritto da , il 2022-06-15, genere incesti

Sono Alberto 38 anni single e faccio il tecnico di radiologia in un ospedale. Quel venerdì mattina quando un collega mi aveva chiesto di fare scambio di turno, avevo accettato subito, avrei avuto tutto il week end libero. Avevo subito deciso di andare a casa dei miei sul lago di Garda per il week end. Ci andavo ogni tanto soprattutto in estate, poiché in zona c’erano dei localini trasgressivi dove il divertimento era sicuro. Avevo telefonato ai miei genitori avvisandoli che nel pomeriggio sarei passato a ritirare le chiavi. A fine turno ero passato da casa, avevo fatto una doccia messo in una borsa un cambio di biancheria e mi ero diretto dai miei. I miei genitori abitano in un una porzione di un’ampia villa dove ci vive anche mia sorella Giusy con il marito Sergio, piccolo industriale nel settore del vetro. All’arrivo a casa dei miei trovo mia sorella Giusy con loro, mia madre mi dice che l’hanno convinta a venire con me perché ultimamente e alquanto depressa. Accolgo la notizia senza nessuna gioia, i miei programmi saltano tutti, poi osservando il viso di mia sorella capisco che ha davvero bisogno di evadere, visto che il marito è all’estero per lavoro, accetto la situazione, lei ha già un borsone pronto, salutiamo i genitori saliamo in macchina e partiamo.
Miao sorella Giusy ha 5 anni più di me, abbiamo sempre avuto un bel rapporto, è una bellissima donna e non dimostra affatto gli anni che ha. L’unico cruccio che ha è quello di non aver avuto bambini. Quel giorno il suo stato d’animo non è dei migliori e visto che avremo una oretta di viaggio cerco di farmi dire cosa c’è che la tormenta. Lei inizialmente inizia a piangere poi una volta calmatasi inizia a raccontarmi tutto. Mi mette al corrente che, da quando Sergio era stato operato per un tumore alla prostata, praticamente era diventato impotente. Gli faccio notare che è una cosa molto comune per quel tipo di intervento, ma che si risolve tutto impiantando delle protesi peniene, cosa che a quanto sembra Sergio non ha fatto. Continua dicendo che i primi tempi almeno lui si dava da fare per farla raggiungere orgasmo, poi piano piano tutto era scemato e lui sessualmente la ignorava. In una discussione in cui lei si lamentava di questo stato di cose, lui abbastanza sullo scocciato per i sensi di colpa l’aveva invitata a trovarsi qualcosa fuori casa.
- E tu cosa hai fatto? Stai per dirmi che ti sei fatto amante?
- Ma no che dici. Non ci penso nemmeno figurati. Ma sai in palestra c’era uno che mi faceva il filo da molto tempo ed alla fine ho ceduto ed ho accettato l’invito a uscire una sera
- Ci sei andata a letto allora? Hai iniziato relazione.
- No No, non voglio nessuna relazione, è stato solo n attimo di debolezza. Non ci ho scopato se è questo che vuoi sapere. Mi sono limitata solo a fargli un pompino e non ho intenzione di ripetere.
Avevo tranquillizzato Giusy promettendogli che avrei preso appuntamento per Sergio da un ottimo urologo e che in poco tempo tutto si sarebbe risolto. Le mie rassicurazioni gli avevano fatto ritornare il buon umore, mi aveva proposto di fermarci a prendere della carne per fare una grigliata e quella sera cenare a casa. Mi ero fermato in un supermercato avevo preso diversi tipi di carne ed anche 2 bottiglie di vino. Eravamo arrivati alla villetta dei nostri genitori nel tardo pomeriggio, nonostante fossimo a inizio giugno e fosse una bellissima giornata la maggior parte delle case erano chiuse, la villetta accanto alla nostra era aperta. Mentre aprivamo una coppia sui 50/60 anni ci aveva salutato, erano di Verona, Alfio e Teresa, e avevano preso la casa in affitto per una settimana, erano molto carini e molto socievoli e simpatici.
Aperto casa e tutte utenze come luce e gas, avevo portato fuori il grill, purtroppo la piccola piscina non era nelle condizioni ideali e bisognava pulirla. Giusy era di ottimo umore e mi aveva preso in giro per il fatto che avevo preso troppa roba da fare alla griglia a quel punto mi era venuto l’idea di dirgli di invitare i nostri vicini, si era trovata d’accordo ed era andata a bissare alla loro porta ad invitarli. Quando era ritornata non smetteva di ridere, poi quando si era calmata mi aveva detto che ci avevano scambiati per marito e moglie, lei per evitare lunghe spiegazioni non aveva detto verità ed adesso rideva per il fatto che avremmo dovuto fingere. Alfio e Teresa erano arrivati quando la grigliata era quasi pronta, avevano portato 2 bottiglie di vino e Teresa aveva iniziato ad aiutare ad apparecchiare. Io e Alfio eravamo in pantaloncini e camicia, Teresa indossava un copricostume, Giusy aveva tenuto slip del costume con una ampia maglietta che la rendeva molto sex, Alfio non smetteva di sbirciarla e mangiarsela con gli occhi, ed a dire la verità anche a me aveva fatto svegliare il cazzo, non fosse stata mia sorella l’avrei scopata sul tavolo davanti a tutti. Teresa, nonostante l’età, aveva in modo di fare e di guardare che ti faceva eccitare, la serata prometteva.
Mentre cenavamo, man mano che le bottiglie si svuotavano l’atmosfera diventava più intrigante, a metà cena avevamo finito le prime 2 bottiglie di vino, si scherzava e praticamente era un continuo dire frasi a doppio senso. Le più spinte sembravano le donne, Giusy in particolare, l’avevo avvertita che stava per ubriacarsi ma la sua risposta era stata una alzata di spalle. Teresa in più di una occasione aveva appoggiato la mano sulla mia gamba e quando lo avevo fatto io mi aveva sorriso ed aveva allargato gambe. A fine cena eravamo tutti su di giri, Giusy mi sembrava quasi ubriaca, ma non smetteva di pronunciare frasi a doppio senso, poi era stata lei a lanciare l’idea di un gioco, praticamente da un mazzo di carte se ne girava una per ciascuno chi pescava la più bassa doveva fare una penitenza, vista l’atmosfera che si era creata e nella situazione in cui ormai eravamo tutti avevamo accettato.
Al primo giro aveva perso Alfio, come penitenza aveva dovuto buttarsi in piscina nudo, aveva eseguito, poi ritornato al tavolo aveva obiettato che essendo lui nudo anche noi dovevamo spogliarci. Non aveva nemmeno finito di fare richiesta che Giusy era già nuda seguita da Teresa a quel punto anche io mi ero denudato. Giusy era davvero notevole, solo a guardarla mi era venuto duro ed avevo iniziato a guardarla non come fosse mia sorella. Al secondo giro aveva perso Giusy, era impaziente di sapere penitenza, Teresa dicendo che si doveva scaldare serata aveva proposto che doveva ballare davanti a noi uomini in modo provocante strusciandosi. Ormai Giusy era partita e non aveva fatto nessuna obiezione. Aveva iniziato a ballare davanti ad Alfio strusciandogli le tette sul viso, io sotto il tavolo con la mano avevo raggiunto la figa di Teresa ed avevo iniziato a toccarla lei ricambiava toccandomi il cazzo che ormai era in piena erezione. Quando Giusy era venuta a ballare davanti a me aveva guardato il mio cazzo in tiro, si era girata ed aveva iniziato a strofinarsi con il culo, ad un certo punto, all’improvviso si era abbassata ed il cazzo gli era entrato tutto in figa. Era stata una sensazione bellissima aveva incominciato a muoversi mugolando quando Teresa l’aveva interrotta aggiungendo che doveva essere una strusciata e non una scopata. Mentre il gioco procedeva avevamo continuato a bere, ormai avevamo raggiunto la quarta bottiglia, eravamo ormai tutti su di giri era chiaro ormai che non ci saremmo fermati.
Il giro seguente il perdente era stato Alfio, Giusy con mia meraviglia, non la facevo così disinibita, propone che Alfio lecchi, per un minuto, la figa a tutte e due le donne, nessuno protesta inizia a leccare per primo Giusy, ormai da tempo avevo immersi due dita nella figa di Teresa che ormai era un lago di umori. Quando Teresa aveva preteso la sua leccata Giusy era rimasta un po' delusa aveva bevuto l’ennesimo bicchiere per consolarsi, ormai era chiaramente ubriaca. Al giro delle carte aveva perso di nuovo lei e quando Alfio evitando di guardarmi ma ormai eccitatissimo aveva proposto come penitenza che Giusy doveva leccarci cazzo per un minuto lei ne era sembrata entusiasta. Si era avventata sul mio lo aveva preso tutto in bocca iniziando a succhiarlo mentre Teresa la incitava e mi toccava le palle. Era stato Alfio impaziente a contare tempo. Con molta disinvoltura Giusy aveva iniziato a fargli pompino. Teresa approfittando del fatto che erano impegnati e non ci guardavano mi aveva detto di mettere le carte in modo che a perdere il prossimo giro fossi io. Era stato facile perché Alfio non guardava cero verso di noi e Giusy lungi da smettere aveva succhiato così tanto che lui mugolando di brutto aveva sborrato in bocca a Giusy che aveva ingoiato tutto.
Ormai eravamo tutti partiti e girando le carte dopo le istruzioni di Teresa il perdente ero stato io. Alfio si stava riprendendo da pompino mentre ormai per Giusy qualunque cosa andava bene, quando Teresa visto l’andazzo aveva proposto che io scopassi le donne per 1 minuto, Alfio aveva protestato dicendo che stavamo andando molto oltre. Teresa gli aveva risposto che era l’unico che poteva lamentarsi visto che aveva leccato la figa a Giusy e gli aveva goduto in bocca con il pompino. Nonostante sapesse che era vero vedermi scopare Teresa non era di suo gradimento. La goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stata quando Teresa alzatasi e piegatasi sul tavolo mi aveva invitato a scoparla. Ormai, anche l’espressione di Alfio non era delle migliori, non mi importava come l’avrebbe presa. Mi ero portato dietro a Teresa, il mio cazzo facilitato dalla posizione e dall’eccitazione di Teresa era scivolato subito dentro e Teresa aveva iniziato a gemere incitandomi a sbatterla. A quel punto Alfio incazzato nero si era alzato dal tavolo ed era andato via verso casa. Mi ero fermato un attimo ma Teresa mi aveva pregato di continuare e poco dopo era venuta. Dopo anche lei si era resa conto che qualcosa si era rotto ed aveva convenuto che forse era meglio raggiungere Alfio, dicendoci di non preoccuparci se li sentivamo litigare, che lei sapeva come farlo calmare. Giusy aveva assistito a tutta la scena in silenzio e quando eravamo rimasti soli si era avvicinata si era seduta accanto a me e guardandomi mi aveva detto
- Scusa ma perché è andato via perché si è incazzato?
- Beh la gelosia produce queste reazioni è normale
- Beh scusa lui poteva farlo con me. Gli avevo già fatto pompino.
- La gelosia non lo ha fatto ragionare. Lui avrebbe voluto farlo con te ma non Teresa con me
- Che egoista. A proposito non hai finito penitenza, devi scopare anche me per finirla.
Non mi aveva dato nemmeno il tempo di parlare, si era messa cavalcioni sopra di me, aveva afferrato il mio cazzo e lo aveva indirizzato nella sua figa. Era bagnatissima e caldissima aveva iniziato a muoversi lentamente tenendosi stretta al mio collo, poi avevamo iniziato a baciarci, quando aveva goduto le contrazioni della sua figa erano stati così forti che non avevo resistito nemmeno io ed avevo schizzato tutta la mia sborra nella sua figa. Eravamo rimasti abbracciati per un po', poi lei si era staccata ed aveva versato ancora il vino, gli avevo consigliato di non bere ma non mi aveva ascoltato, era stato il bicchiere che l’aveva messa ko. Mi era toccato prenderla in braccio e portarla a letto, non si reggeva in piedi.
Il mattino dopo mi ero svegliato che era quasi ora di pranzo, Giusy dormiva ancora, avevo indossato i pantaloncini della sera prima, non l’avevo svegliata, prima di fare colazione, avevo approfittato per mettere in ordine il casino che avevamo lasciato la sera prima. Nella villetta accanto non c’era traccia di Alfio e Teresa, era tutto chiuso e mancava anche la loro macchina, dava l’impressione che fossero partiti, la cosa non m’aveva meravigliato più di tanto. Avevo sparecchiato sistemato e lavato i piatti, poi avevo messo sul fuoco la moka grande, avevo voglia e bisogno di una buona dose di caffè ed anche a Giusy sarebbe servito. A sistemare il tutto era passata più di una ora, quando dalla cucina l’odore del caffè aveva invaso la casa anche Giusy era arrivata, anche lei indossava i vestiti della sera prima, mutandine del costume e l’ampia maglietta. Ero tremendamente a disagio per quello che era successo, lei al contrario, era di umore normale quasi come non ricordasse quello che era successo.
- Bravo fratellino ci voleva proprio un bel caffè. Potevi chiamarmi prima ti avrei aiutato.
- Tranquilla, anche io mi sono svegliato tardi e ne ho approfittato a mettere in ordine.
- Mi sono svegliata con un tremendo mal di testa. Ho preso pastiglia e fatto una doccia. Sai, non ricordo nulla di ieri sera, ricordo vagamente che ho esagerato nel bere poi buio totale.
- In effetti hai esagerato nel bere, a fine serata eri totalmente ubriaca.
- Dai raccontami cosa è successo, spero di non aver fatto casino.
- Piu tardi con calma ti racconto. In effetti siamo andati tutti fuori le righe.
Mi ero rabbuiato in volto, dall’espressione che aveva Giusy, era palese che qualcosa almeno ricordava ma in quel momento non avevo nessuna voglia di raccontargli. Avevamo bevuto il caffè parlando del più e del meno, ma non avevamo accennato al programma del week end come se inconsciamente già sapessimo come sarebbe stato. Giusy aveva rifatto il caffè e stavolta oltre al caffè avevamo mangiato qualcosa. Il sole picchiava forte ormai erano quasi le 14 ed il caldo, restando al sole, si faceva sentire.
- Ho caldo sono tutto sudato, vado a fare una doccia poi resto in camera con aria condizionata
- Io sistemo qui e lavo le tazzine. Stavolta tocca a me.
Ero appena uscito dalla doccia e i ero sdraiato sul letto quando era arrivata Giusy e si era stesa accanto
- Allora mi racconti cosa è successo ieri sera? Sono curiosa di sapere.
- Sei certa di voler sapere? Potrebbe non piacerti saperlo.
- In ogni caso è successo, tanto vale sapere.
Avevo iniziato a raccontare descrivendo in modo particolareggiato come si era svolta la serata, man mano che andavo avanti nel racconto Giusy aveva delle espressioni molto sorprese ma non sembrava scandalizzata. A me, ripercorrere la serata, anche non volendo, aveva fatto venire il cazzo duro. Avevo raccontato ogni piccolo particolare ma mi ero fermato al momento in cui avevo scopato Teresa ed Alfio era andato via incazzato. Finito di raccontare Giusy mi aveva guardato poi con un sorrisetto ironico
- Mamma mia! Non avrei mai immaginato di essere così troia. Sai in modo vago ricordavo qualcosa ma non tutto. Ma c’è una cosa che non ricordo affatto, e devi rispondere con sincerità. Dopo?
- Vuoi sapere davvero cosa è successo dopo? Forse se non ricordi è meglio così.
- Non ricordo ma potrei immaginarlo. Dimmi la verità, “abbiamo scopato”?
A quel punto non avevo via d’uscita ed avevo raccontato il resto senza tralasciare nulla. Man mano che andavo avanti nel racconto il mio viso si rabbuiava e temevo la sua eventuale reazione
- Ok è successo. Non devi fartene una colpa. Sembra che sia stata io a volerlo.
- Lo so che è successo, ma non pensi che sia una cosa molto grave. Siamo fratello e sorella.
- Non penso che sia il primo caso. Ormai è successo ed è inutile farsi problemi. Sai una cosa mi dispiace, non ricordarlo, non avere in mente le sensazioni. Deve essere stato bellissimo. Ma visto che ormai è successo nulla ci vieta di ripeterlo. Che ne dici?
Non avevo nemmeno avuto il tempo di ribattere, mi aveva sceso i pantaloncini ed aveva iniziato a succhiarmelo, era molto brava succhiava che era una meraviglia, dopo pochi minuti mi aveva portato al punto che stavo per godere. Non volevo che tutto finisse subito, se dovevamo scopare doveva essere qualcosa di speciale. Mi ero staccato da lei l’avevo fatta sedere sul bordo del letto e fatto appoggiare le gambe sulle mie spalle. La sua figa era aperta davanti ai miei occhi ed alla mia bocca, avevo iniziato a leccarla, ogni tanto la mia lingua scendeva a leccare anche il suo buco del culo, era un lago di umori ad ogni leccata gemeva di piacere mi teneva le mani sulla testa ed incitava a leccarla, poi disse:
- Scopami fratellino, sto per godere voglio sentire il tuo cazzo che mi sbatte.
Non avevo ubbidito ed avevo continuato a leccare solo quando aveva avuto il primo orgasmo gli ero andato dentro. Gli orgasmi si era susseguiti, continuavo a pomparla ma non volevo godere subito. Alternavo le leccate con le scopate, ormai continua a godere in continuazione, mentre la scopavo mi aveva chiesto
- Mettimelo nel culo, fratellino, voglio sentire cosa si prova
- Se non lo hai mai fatto ti farà un po' male.
- Non importa voglio provare. Voglio che tu sia il primo ti prego inculami.
L’avevo leccata ancora a lungo poi gli avevo fatto alzare le gambe il più possibile. Quando gli avevo appoggiato il cazzo al buco del culo aveva avuto un brivido, avevo spinto ed ero riuscito ad entrare dentro
- Fa male? Vuoi che lo tolga? Se fa male dimmelo
- Non fa male è bellissimo. Ti prego continua così.
Avevo iniziato a pomparla prima delicatamente poi sempre con più vigore, non sentiva male e mi invitava a sbatterla. Sentivo le contrazioni della sua figa e del suo culo, non sarei riuscito a trattenermi
- Mamma mia, sbattimi fratellino, sto godendo, non pensavo fosse possibile anche dal culo
Mia aveva stretto più forte ed intrecciato le gambe dietro la schiena continuava a baciarmi e gemere e quando aveva sentito gli schizzi della mia sborrata nel suo culo aveva goduto anche lei urlando.
- Fratellino, mi hai fatto impazzire, non avevo mai goduto così tanto. A saperlo lo avremmo fatto prima. Non pensavo di essere così troia. A te è piaciuto?
- Si mi è piaciuto moltissimo. Non sei troia sei normale. Non hai idea di come si è troie.
- A proposito, tu se non venivo io che programmi avevi? Dovevi portare qualcuna?
A quel punto gli avevo detto quali erano i miei programmi iniziali, gli avevo parlato del privé, gli avevo spiegato soprattutto come era senza specificare di quello che succedeva ma facendole capire che era un posto dove si scopava e poteva succedere di tutto, lei sembrava aver capito e mi aveva detto
- Scusa se ci volevi andare perché non ci andiamo insieme?
- Sei sicura di volerci venire? Non è un posto normale, è molto trasgressivo
- Più trasgressivo che noi fratello e sorella abbiamo scopato come due maiali che vuoi che ci sia?
- Non è quello. E che lì può succedere di tutto.
- Se dici così, mi intriga di più. Voglio provare tutto. Portami, ma promettimi di scoparmi ancora.
- Ok. Adesso ci riposiamo un po', poi andiamo a cena e sul tardi ci andiamo. Però su una cosa devi stare attenta, se scopiamo e c’è altra gente non chiamarmi “fratellino” non è il caso.
- Va bene. Faremo finta di essere marito e moglie. Sai pensandoci, la voglia di scopare con te mi è scattata quando ci hanno scambiato per marito e moglie. Mi eccita pensarlo
CONTINUA

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