3 amiche a letto - 1 parte

di
genere
gay

La sera dopo la cena era tornate tutte e tre a casa di E. Faceva freddo anche se era giugno, e E non aveva piumoni, perché era fuori sede, e come tutti i fuori sede, povera. Si strinsero a letto, tutte e tre. E da una parte L dall’altra e R in mezzo, schiacciata tra le due. E notava che L le si avvicinava, girata di schiena, le premeva il bacino contro. Si voltò verso di lei
:”lo vuoi un massaggio?” chiese sussurrando.
A dormiva già a bocca spalancata. Aveva bevuto troppo anche quella sera.
“No, preferisco i grattini”
“Va bene”. L. Si giró e allungó le dita sulle sue braccia. Le aveva appoggiato la testa sulla spalla, e intanto continuava a passarle le unghie sulla pelle, in movimenti circolari, e poi più forte. Poi apriva la mano, e le circondava il braccio, stringendo. La sentiva ansimare. E allungó il braccio, fino a circondarle il capo. Imprese le dita nei suoi capelli e se ne riempì il palmo. Erano morbidi e corposi. Le massaggió la nuca piano, tirandole poi delicatamente i capelli. Vide la sua testa che non opponeva resistenza, e seguiva la mano di R. Aveva gli occhi chiusi e soffocó un gemito. R le vedeva la gola bianca, poteva distinguere le vene. Desiderava affondarci il viso, aprire la bocca e succhiarla, seguire le vene con le lingua. Soprattutto desiderava farla ansimare. Quando una notte l’aveva scoperta masturbarsi era rimasta annebbiata dai suoi gemiti. Le morivano in gola, ma il respiro affannato non li nascondeva. Le portó l’altra mano al collo. Vide la paura negli occhi di L, aveva voglia di stringerla per la gola, sentiva di non poter più rispondere di se. Corpi caldi accanto a lei, le coperte, l’alcol; pensava di impazzire. Si ricordo di un fidanzato, il suo, ma il senso di colpa la eccitava ancora di più. L improvvisamente sposto la mano dal braccio alla sua pancia. Infilo la mano sotto la canottiera, e lei senti i brividi in tutto il corpo. Non riusciva a trattenere i movimenti della pancia, che si alzava e abbassava e alzava ancora, velocemente. L le accarezzò l’ombelico e lo sterno. I semi di R erano gonfi sotto la maglietta. Sentiva i capezzoli crescere e indurirsi, fino al dolore. Volevano essere succhiati, avevano bisogno di qualcuno che alleviasse la pena. L sali con la mano, fino a raggiungere le costole. Le accarezzò con lussuria, e arrivo alla forma del seno. I seni di R erano piccoli e tondi, e pulsavano. L con l’indice seguì il contorno dei seni di R. Lei boccheggiava, aveva abbandonato la ciocca dei capelli, e le aveva appoggiato la mano sulla guancia calda. La accarezzava, in cerca di aiuto. L apri la mano, e avvolse il seno di R. Lo palpo dolcemente, e con un dito sfioro il capezzolo durissimo. R si irrigidì e spalancò gli occhi. Non riusciva a credere di starsi facendo toccare dalla sua amica. Non capiva cosa stava succedendo, il piacere la inondava e la lasciava immobile, a subire. L prese il capezzolo tra due dita e inizió a tirarlo. Le baciava il collo, ora, mordendo e leccando. Ansimava dentro al suo orecchio.
“Mi fai impazzire. Il tuo seno mi fa impazzire. Voglio leccarlo, ma prima baciami, ti prego”
R si giro verso di lei. Le sue labbra bagnate erano calde e invitanti. Sembravano chiamarla.
“Non posso” le disse
L continuó a baciarle il collo, ora con più forza, stringendo il capezzolo, tirandolo e stuzzicandola.
“Baciami amore mio. Voglio solo che mi baci. Voglio le tue labbra, le voglio mangiare”…..
di
scritto il
2022-06-05
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