12 Rosa Maria la mia sorellastra

Scritto da , il 2022-04-14, genere incesti

Rosa Maria la mia sorellastra


Rosa Maria era la mia sorellastra, visto, che era la figlia di Jolanda la seconda moglie di mio padre Ettore, nonché mia amante.
La prima volta, che rividi Rosa Maria fu al funerale di mio padre, morto dopo un intervento chirurgico non riuscito.
Ettore viveva a Verona ormai da diversi anni, un giorno del 2007 gli trovarono dei problemi di saluti, che secondo i medici erano risolvibili con un intervento chirurgico, ma quel mercoledì le cose non andarono bene, morì sotto i ferri, Jo m’avvertì quasi subito, mi comunicò, che la sepoltura si sarebbe svolta il venerdì.
Avvertii Fiorenza mia mamma, prima moglie d’Ettore, la quale mi chiese se avevo voglia d’accompagnarla.
Così il giovedì partimmo per Verona, quando arrivammo cercammo un albergo, in modo d’essere pronti e riposati per il giorno dopo, per presenziare all’evento funebre, al cimitero si trovarono fianco a fianco le due mogli, Jo mi guardò, mi fece un cenno per chiedermi di presentarle la signora, che era con me.
Così appena tutto finì m’avvicinai a Jolanda e le dissi:
“Jolanda vorrei presentarti mia mamma Fiorenza, la prima moglie d’Ettore”
“Piacere sono Jolanda, la seconda moglie!” disse.
“Piacere sono Fiorenza la prima moglie” rispose mamma.
Uscimmo dal cimitero, cortesemente Jo c’invitò a casa sua.
Vicino a Jolanda notai una graziosa ragazza, molto timida, che restava un po’ in disparte, alta slanciata con un fisico snello, vestiva un tubino, scarpe decolleté chiuse in punta, calze lucide di seta, sotto il tubino s’intravvedeva un cashmere, il tutto di colore nero.
A prima vista era una bella ragazza, con un nasino alla francese, seno abbastanza prosperoso, aveva capelli biondi lunghi a metà schiena, leggermente mossi, occhi grandi e verdi, labbra sottili, fronte alta, piccole orecchie, alta circa 180 cm.
Accettammo l’invito, demmo un passaggio anche a Jolanda e a quella ragazza al suo fianco.
Nel tragitto, Jo ci presentò la ragazza, così scoprimmo, essere Rosa Maria sua figlia, che nel frattempo era tornata a casa, dopo aver conseguito la maturità in Svizzera ed ora lavorava nell’azienda di Jolanda, come amministratore delegato.
Arrivati a casa Jo, diede una lettera indirizzata a lei scritta alcuni giorni prima da Ettore, poi dopo averci offerto da bere, Fiorenza e Jolanda parlarono fittamente per due ore.
Rosa Maria m’invitò a fare una passeggiata nel giardino della villa.
Parlammo di tante cose, poi all’ improvviso Rosa Maria mi fece una domanda a bruciapelo:
“Scusa la mia curiosità, ma sei tu il Claudio, che va a letto con mia mamma?”
Dopo un attimo di smarrimento risposi:
“Si penso proprio d’essere io, come fai a saperlo?”
“Ho sentito una telefonata tra mamma e una sua amica con cui si confidava parlando d’un certo Claudio”
“Ah ok”
“Scusa, ma non ti vergogni ad andare a letto con una donna anziana e cosa ancora più perversa tu sei il figlio di suo marito!”
“Beh ti dirò, che non mi vergogno, perché sai tua mamma avrà pure più di 40 anni, ma ha uno spirito da ventenne, quando scopiamo non sembra proprio una donna matura, ma un’adolescente!”
Rosa Maria fece una smorfia, poi cercando d’offendermi mi disse:
“Non capisco cosa ci trova una donna bella, attraente e benestante come mia madre in un ragazzino come te?”
Alche restai un attimo in silenzio, così credendo di darmi il colpo di grazia quella stronzetta di Rosa Maria gridò:
“Ecco vedi non hai argomentazioni! Sei il solito ragazzo senza cervello, a cui basta, che una donna le apra le gambe e non le interessa nient’altro! Non mi sbagliavo, sei proprio un porco, che t’approfitti delle tardone!”
Appena finite quelle frasi deliranti, sbottonai il bottone dei pantaloni, tirai in basso la cerniera, poi con un colpo solo, calai sia i pantaloni, che i boxer, facendo venir alla luce del sole il mio attributo semi rigido, poi con un sorriso, dissi a Rosa Maria:
“Guarda bene questo cazzo, stampatelo bene in testa, perché è questo, che quelle, che tu chiami tardone vogliono, e una verginella come te, non so se ne abbia mai preso uno in mano, ma anche in caso affermativo, non sarà mai stato e non sarà mai con queste dimensioni, mia cara frigida Rosa Maria!”
Finito di risponderle l’osservai, era rimasta incantata ad ammirare il mio cazzo, poi tremando dalla rabbia, quasi piangendo rispose:
“Devi sapere, che non sono più vergine, ma non ho mai visto niente del genere! Ma quando penetri una donna, con quel pene non le crei dei dolori?”
“Beh all’inizio sì, ma poi è godimento allo stato puro!”
Nel mentre sentimmo arrivare le rispettive madri, Rosa Maria mi disse:
“Rivestiti, che stanno arrivando Jolanda e Fiorenza, se mia mamma è abituata a vederlo non penso, che Fiorenza lo sia”
“Perché dici così?”
“Non mi vorrai dire, che oltre ad andare a letto con mia mamma, vai anche a letto con la tua!”
“Beh devo confessarti, che la prima con cui ho perso la verginità e stata Elide, poi ho avuto come amanti la professoressa delle medie e quella delle superiori, che per amore del mio cazzo, m’ha ospitato a casa sua per tutto il lustro delle scuole, relegando il marito nella stanza degli ospiti, facendo posto a me nel suo letto matrimoniale, ho anche soddisfatto un’amica di mia madre, ultimamente ho soddisfatto la mia ragazza e sua madre, ma le due donne, che mi danno più soddisfazione sono le due, che stanno arrivando in questo momento, per dirtela tutta sogno un giorno d’averle entrambe nello stesso letto!”
Rosa Maria, non fece in tempo a rispondere, che sua madre giungendo aveva captato qualcosa, e chiese:
“Cosa succede nello stesso letto?”
Mamma le fece eco, così mentre stavo per risponderle, intervenne nuovamente Rosa Maria, che ormai non sembrava più la ragazzina impacciata del funerale, ma la donna, che doveva essere come amministratrice delegata di un’azienda:
“Claudio mi diceva, che il suo sogno sarebbe occupare un letto con voi due, contemporaneamente con voi due!”
Lo disse credendo di scandalizzarle, ma quella porcona di sua madre tranquilla e serafica, con un sorriso sulle labbra rispose:
“Cara, quello non è solo il suo sogno, ma anche il mio, se per Fiorenza va bene, possiamo già farlo stanotte!”
“Che porca, che sei mamma!”
Fiorenza disse:
“Perché no!”
Presi la palla al balzo e dissi:
“Belle signore io sono pronto, ma vorrei proporre una variante!”
Tutte tre all’unisono chiesero stupite:
“Che variante?”
“Sapete, che ho sempre avuto una passione per le donne mature, ma in questo caso proporrei di far partecipare al nostro divertimento anche tua figlia Rosa Maria!”
“Ma sei matto?” urlò Jolanda.
“Ma chi ti credi d’essere, figlio di puttana?” strillò la figlia.
“Beh, non vedo, perché io e Fiorenza dovremo praticare l’incesto in vostra presenza e voi no! In quanto a te Rosa Maria, ho visto come guardavi vogliosa il mio cazzo!”
“Ma Claudio hai fatto vedere il tuo coso a questa ragazzina?” disse Fiorenza.
“Mamma questa ragazzina, è una donna, sono convinto, che di cazzi se ne intenda, da come osservava vogliosa il mio palo”
Infine intervenne Jo dicendo:
“Ragazzi io ci sono, per il cazzo di Claudio, per me va bene tutto, voi fate come volete, v’aspetto in camera nuda”
“Aspetta arrivo anch’io, non sia mai detto, che rifiuto il totem di mio figlio, da quando l’ho provato, non posso più farne a meno”
Così Jolanda e Fiorenza tenendosi per mano rientrarono nella villa e andarono a spogliarsi in camera da letto.
Chiesi a Rosa Maria figlia di Jolanda:
“Tu cos’hai deciso?”
“Io non sono interessata! Io il mio uomo non lo divido, né con sua madre, né con la mia!”
“Amore io non sono e non sarò mai il tuo uomo!”
“Comunque accontentati delle due troie!”
“Ok io vado a scopare!”
Andai in camera dove trovai le due magnifiche donne nude, mi fecero accomodare sul letto, incominciando a leccarmi il cazzo, alternandosi come due buone amiche, poi Jo chiese a mamma:
“Fiorenza posso prenderlo per prima, immagino, che stanotte in albergo tu ne abbia fatto una scorpacciata!”
“Certo cara, fai pure solo non essere egoista, non prosciugarlo!”
Risero, mentre io entravo in Jolanda cominciando a scoparla, dopo 10 minuti arrivò il primo orgasmo di Jo, continuai a pomparla, nel mentre le dissi:
“Amore mi piacerebbe mettervi incinte tutte due!”
“Certo ne sarei contenta!” rispose Jo.
Mamma più titubante disse:
“Sai Claudio mi piace molto chiavare con te, ma farmi mettere incinta, non sono tanto d’accordo!”
Continuai a fottere Jolanda, che ebbe un secondo e un terzo orgasmo, al quarto gridò talmente forte, che si precipitò nella stanza Rosa Maria.
Spalancò la porta e incominciò a dire:
“Cosa succ”
Le parole le restarono in gola, quando vide il mio cazzo dentro la fica della madre, constatò, che circa 10/12 centimetri erano fuori, ebbe la forza rivolgendosi a mia mamma di chiederle:
“Ma, ma, ma quella sberla di cazzo, tu riesci a prenderla tutta?”
“No cara, anche a me restano all’esterno circa 10 cm, riesco a prenderlo tutto solo in bocca”
“Anch’io l’accolgo tutto in bocca!” disse Jolanda.
“Ragazze lo voglio anch’io, non m’importa se devo dividerlo con voi, Claudio prima me l’ha fatto vedere, ma non era così maestoso!”
Detto questo si lanciò sul letto, l’estrassi dalla figa della madre e girandomi lo cacciai in quello della figlia, guardai mamma, che mi diede l’assenso con uno sguardo.
Chiavai Rosa Maria, per circa un’ora, non so quanti orgasmi ebbe, penso almeno 8/9, poi per finire in bellezza le sborrai tutto in figa.
A quel punto Urlò:
“Claudio mettimi incinta! Voglio un figlio da te!”
“Ehi stronzetta, sono io, che non lo voglio da te! Lo voglio sia da Jo, che da Fiore, ma non da te!”
“Perché? Claudio io t’amo! Ti voglio anche se devo dividerti con altre, non m’importa, ma t’amo tanto, che non voglio rinunciare a te!”
“Ehi stronzetta, due ore fa m’odiavi, adesso per un po’ di cazzo m’ami!”
“Si Claudio, t’amo, perché non ho mai goduto, neanche quello stronzo bastardo con cui sono fidanzata, che m’ha sverginato è riuscito a farmi godere!”
“Vedi cara, che la mamma ti consiglia bene, te l’ho detto, che non era il ragazzo adatto a te, telefonale subito e lascialo all’istante! A te ci penserà Claudio! E ha Claudio penseremo io e te oltre a sua mamma!”
“Come sarebbe?” chiesi.
“Si come sarebbe?” mi fece eco Rosa Maria.
“Tu lascia quel debosciato, che è il tuo ragazzo, Claudio e Fiorenza si trasferiscono qui, poi organizziamo il matrimonio tra te e Claudio, così Claudio può dedicarsi a noi tre”
“Beh ragazze io non mi trasferisco per niente qui a Verona, gran bella e romantica città, ma io ho uno studio ben avviato in Piemonte”





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