Collegio di danza (6)
di
sandeepgupta
genere
feticismo
Liz in quei giorni era ancora in punizione da parte di Gal, veniva usata come cuscino e come leccapiedi.
Erano giornate intense anche in collegio, in più aveva due insufficienze da recuperare con colloqui di cui una ottenuta di proposito, quella della prof Martinez, ormai sua dea.
Arrivò il giorno del colloquio con la Martinez.
Bussò alla porta, la professoressa era seduta alla piccola scrivania. Si alzò venedole incontro sorridendo. "Ciao liz cara". liz si tolse le scarpe, le mise accanto a quelle della prof, che erano vans nere. La prof indossava una felpa rossa della nike, pantaloni della tuta neri con le strisce bianche dell' Adidas. Ai piedi portava dei ped socks della vans neri.
"Liz mi fa piacere vederti. Sai bene quello che è successo e so che Gal ti ha punita come è giusto che sia e io farò altrettanto prima del normale recupero del voto. Va bene?"
La voce della prof era calma e gentile come sempre.
Liz si aspettava qualcosa del genere, in quel momento più che eccitata ebbe anche un crescendo paura.
"Per dopo ti ho anche procurato questo fazzoletto di seta, che potrai usare qui in ufficio, di modo da non fare lo stesso errore della scorsa volta."
"Grazie prof."
La professoressa fece segno di volerla usare come cuscino. Così liz prese lo sgabello allungato e si posizionò sotto la sedia della piccola scrivania.
Nel frattempo la Martinez si sedette con i pantaloni sul suo volto e iniziò a scrivere con il computer.
Dopo poco si tolse i pantaloni, rimanendo in mutande di pizzo nere.
Abbassò anche la leva, distanziandola, ciò significava baci.
Liz iniziò a baciare le chiappe toniche e snelle della sua amata professoressa con piacere, ma questo durò nemmeno un minuto, per poi essere usata di nuovo come cuscino.
Veniva completamente ignorata in tutto ciò. Era semi addormentata perché si respirava poco lì sotto, l'odore era di pulito e poco sudore.
Dopo una decina di minuti la prof, sempre in silenzio si tolse le mutande.
Chiedendo baci.
Liz con decisione e piacere inizio a baciare le natiche dalla pelle delicata, andando anche in mezzo qualche volta. Questo durò qualche minuto, per poi essere usata come cuscino per almeno mezz'ora. In quel tempo la Martinez fece anche qualche telefonata in tutta tranquillità.
Arrivò però anche il momento più temuto da Liz, che l'avrebbe messa alla prova.
La prof. D'un tratto abbassò il sottofondo della sedia e senza dir nulla, con una mano andò a tappare il naso di liz, per poi però fermarsi e dire: " lo hai mai fatto? "
"No..." Rispose timidamente Elizabeth.
"Non c'è problema, guarda, le prime volte si faccio così, si mette qualcosa di buono per rendere tutto più facile: preferisci nutella o marmellata ai frutti di bosco? È tutto quello che ho qui, sono spiacente di non avere altro".
" Marmellata, grazie..."
Allora Veronica Martinez si alzò e prese un barattolo i marmellata spalmandosi per bene in mezzo e sulle natiche il prodotto. Ritornò poi alla sedia.
Liz era un po' spaventata ma questa tranquillità e questo aiuto la misero di buon umore. Riuscì a vedere le parti intime depilate della professoressa mentre si stava scendendo.
Questa si rimise al lavoro come se nulla fosse.
Liz iniziò prima timidamente, poi con decisione sulle chiappe. Ci aveva preso gusto. Una volta ripulite passò alla parte più difficile, ma ripulì anche quella parte sorprendendosi di quanto non fosse così diverso la leccare altre cose, bastava non pensarci troppo.
Questo lavoro durò almeno un quarto d'ora, ben oltre il tempo di pulizia della marmellata. La professoressa in tutto questo aveva fatto poci versi di piacere, piuttosto composti. Aveva però detto "non oltre" quando liz stava esplorando le parti private della professoressa.
Una volta soddisfatta la prof si alzò e diede un asciugamano e lo gettò a liz, senza dire nulla. Questa alzatasi e messasi in ginocchio, asciugò le natiche della prof che rimaneva in piedi piegata in avanti. Una volta soddisfatta la prof prese le mutande ed i pantaloni e si rivestì, tutto questo in silenzio.
Nel frattempo Liz era a terra in ginocchiata con lo sguardo basso, pensava che dopotutto le era piaciuto quello che era successo. Era una punizione molto umiliante ma era riuscita persino quasi ad apprezzare il tutto perché stimava la prof ed era consapevole di meritarsi una punizione.
"Siediti sul divano cara."
Così liz sorpresa si sedette sul divano. La punizione sarà finita pensò.
Ma la prof era andata a prendere un secchio in bagno ed ora era davanti a lei. Liz non capiva, ma aveva capito che la punizione non era finita.
La prof mise il piccolo secchiello sulle gambe di Liz, poi con sua sorpresa si sedette dietro di lei stando abbastanza a contatto con il corpo. Poi prese un elastico e le raccolse i capelli in una coda. Liz aveva già intuito cosa sarebbe successo.
"A terra in ginocchio"
Così liz venne posizionata in ginocchio davanti al divano, con il secchio per terra, la prof era seduta dietro di lei.
Liz sentì il suo naso essere tappato e quindi tirò fuori la lingua. La prof si puli la mano destra su di essa, tenendo la coda di liz con la sinistra, tirandole anche un po' i capelli.
Ad un tratto la prof strattonò la coda, ed avvicinò il proprio viso a quello di liz, che sapeva cosa le aspettava, aveva la lingua secca dopotutto.
Così la prof sputò nella bocca della povera liz cinque volte, con grande precisione. La prof continuò ad insalivarsi la mano finché non iniziò ad esplorare la gola di liz, sempre più a fondo, causando conati di vomito alla ragazza, la quale soffriva. Due righe nere di trucco iniziarono a solcare le guance della giovane, la quale per il dolore non riuscì a trattenere. La mano esplorava l'anfratto della gola con grande esperienza, causando dolore ma non vomito. Questo gioco andò avanti qualche minuto, interrotto ogni tanto da qualche sputo aggiuntivo della prof, finché finalmente, dopo tanta differenza di liz, le venne indotto il vomito. La prof fu repentina nel togliere la mano in fretta e spingerle la testa nel secchio.
Mentre liz stava ancora vomintando, la prof le aveva già dato la salvietta ceh aveva usato prima per il sedere e si era già avviata in bagno a lavarsi la mano.
"Bene liz, quando hai finito vai in bagno, pulisci il secchio, lavati se vuoi, con calma. Puoi anche truccarti se desideri.io ti aspetto qui sul divano, la punizione è terminata."
Liz era distrutta fisicamente, ma moralmente aveva affrontato tutto con coraggio e consapevolezza di meritarselo. La sua stima per la prof era invariata, siccome aveva capito che era una persona ligia alle regole, nel bene e nel male.
Dopo qualche minuto liz tornò dla bagno, stanca, truccata e pulita.
Si sedette sul divano e corressero il test, al seguito del quale la prof proiettò un film. A liz venne data dell' acqua per ristabilire la saliva. Con sua sorpresa, durante tutta la proiezione, le venne chiseto solamente una leccata di piedi ed un massaggio, sebbene lunghi. Cosa che piacque molto a Liz, come la volta precedente.
Le vennero fatte rimettere la calze e la prof le disse:"brava Elizabeth, hai sopportato bene la punizione e come la solito lecchi davvero bene. Se ci sarai alla gita tra due settimane ci rivediamo là, altrimenti alle prossime lezioni. Buna serata cara."
"Certo professoressa, non mancherò alla gita."
Liz tornò in stanza soddisfatta di se.
Raccontò a Gal l'accaduto, la quale prese nota di quello che aveva imparato.
Passò qualche giorno, Gal aveva ripreso ad andare in palestra e con piacere di Liz, le veniva richiesto quasi solamente il leccare i piedi, qualche volta come cuscino, ma sempre con le mutande. Era un periodo indaffarato per Gal e non aveva tempo di usare fisicamente liz, sebbene la usasse per commissioni ed altro.
Arrivò il giorno del colloquio con la professoressa Meier. Liz sapeva poco sul conto di questa e non sapeva cosa aspettarsi.
Bussò alla porta.
"Avanti. Ciao Elizabeth".
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