Accendino 3

Scritto da , il 2022-02-18, genere trans

Arrivo a casa, cerco di essere il più silenzioso possibile, come speravo Gianna dorme, vado in bagno, ho urgente bisogno di lavarmi, mi spoglio, i vestiti macchiati dalla sborra della trans Giulia nel cesto dei panni sporchi, la donna delle pulizie passerà domani mattina, prima di entrare nella doccia mi guardo nello specchio e...cazzo!!!! sul lato destro tra spalla e collo un succhiotto!!! dannata Giulia!!!! Entro nella doccia, dopo pochi secondi l'acqua raggiunge il calore desiderato, mi insapono, mi assale il flashback di Giulia, cerco di non pensare a lei ma i ricordi sono troppo recenti e vivi nella mia mente, la vedo camminare davanti a me, sculettare sul tacco 12, il suo corpo sodo, le gambe lisce, la bocca morbida e sensuale, il cazzo turgido e duro dentro la mia bocca, il suo sperma sparso sul mio viso.....mi tocco sono eccitato.... una voce dentro me "No no no che cazzo sto facendo, è stata una grandissima minchiata, un errore, solo la ricerca del proibito di un cinquantenne stressato in cerca di emozioni, smettila, hai una moglie che ti aspetta di là, non rovinare tutto, sei proprio un coglione!!!!" Un getto d'acqua gelata e Giulia sparisce, mi asciugo vado in camera, Gianna nuda sopra le lenzuola sembra dormire, la guardo, a quarant'anni è ancora una bellissima donna, una gran gnocca come direbbero gli amici, 1.65, mora,capelli lunghi, quarta abbondante di seno che ancora regge la gravità, gambe e culo che fanno incollare gli occhi ai maschi amici e non, mi stendo sul letto, socchiudo gli occhi, ancora Giulia nei miei pensieri, in piedi dietro di me, il suo cazzo appoggiato nel solco tra le natiche, incollati dal sudore e dal desiderio, la bramosia di toccarsi, le palpo il culo, lei mi sta segando mentre da dietro mi morde il collo, mi gira il viso, cerca la mia bocca, succhiandomi il collo mi sussurra "dammi la lingua troia, sei veramente una zoccola, cosa aspettavi a venirti a riprendere l'accendino, lo senti il cazzo, ti piace?" Poi d'improvviso la voce seccata di Gianna "sei tornato finalmente, poi mi spiegherai dov'eri e che cazzo stavi facendo, si sentivano dei rumori strani" io ho il cazzo duro, ho voglia di sesso, allungo una mano, le tocco il culo "che cazzo fai Carlo, è più di un mese che non mi tocchi, c'è qualcuna di Milano che ti ha eccitato, sono stanca, lasciami stare" si gira dall'altra parte del letto, per me è quasi un sollievo, spero non si accorga di nulla. Nei giorni successivi cerco di non pensare a Giulia ma il destino e il mio uccello avevano altri desideri. Sono le 22 di un caldo giorno di metà agosto, rientrando da Bologna in tangenziale ovest a Milano, un rallentamento per incidente all'altezza di Settimo Milanese, fermi in colonna, l'uscita per Figino a pochi metri, cerco di non rivivere quelle emozioni, poi metto la freccia ed esco, cerco di convincere me stesso che farò un giro veloce e poi a casa, è solo curiosità mi dico ma ho già perso, sento il gonfiore del cazzo che preme dentro i pantaloni, strade poco illuminate, trans ogni 20 metri, lei è là al semaforo, ci sono due macchine in fila per lei davanti a me, spero che nessuno la carichi poi le chiederò l'accendino e vado dritto a casa, ha le mammelle al vento, intravedo sotto la ridottissima mini le chiappe sode e il cazzo che oscilla al ritmo del suo culo, si china verso il finestrino della prima auto, vedo le mani del cliente che palpeggiano le tette e strizzano i capezzoli, parlano un attimo poi riparte, il secondo parcheggia la Mercedes ultimo modello, si avvicina a piedi, è in canottiera e pantaloncini corti, sui 60, barba incolta, braccia e petto villosi, catena d'oro tra i peli, una faccia da strafottente burino, contrattano un po', lei gli accarezza il torace poi la sua mano scende giù si infila nei pantaloncini, la muove in su e in giù, anche lui le sta palpando culo e cazzo, una scena irreale, la gente in auto guarda, rallenta, si eccita e prosegue in cerca di un trans che li faccia godere. Il cliente non sembra convinto, si allontana verso l'auto, Giulia gli va dietro, sono a poca distanza da me, sento le voci "dai vieni per 70 ti lecco il culo e sborro" insieme si avviano verso il bosco. Sono sorpreso, non so che fare, poi do un colpo di clacson, lei si gira, mi vede, l'ascia il cliente un attimo ad aspettare e viene verso di me "sei venuto a prendere l'accendino o vuoi qualcos'altro?" La gola secca, la voce rauca "voglio te Giulia" una risata di scherno"sei proprio bugiardo e troia amore, apri un attimo la portiera" si avvicina, ho il suo inguine all'altezza della bocca " toccalo dai, è lui che vuoi, guarda quelli in auto, ci stanno guardando tutti, scommetto che se lo stanno menando, amore purtroppo devo andare a scopare con quello là" poi si abbassa e mi sussurra "tra un paio di minuti vienici dietro, se non fai casino e stai fermo dietro i cespugli puoi guardaci, mi eccita sapere che c'è un guardone che si tocca,"
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