La culotte di seta nera...

Scritto da , il 2022-01-28, genere etero

Con Mery, la mia attuale compagna, avevamo deciso di fare il ponte di Sant'Ambrogio al mare, abbiamo una casa in Liguria acquistata tre anni fa e che nonostante sia piccola, 55 mq circa, oltre ad un giardinetto di altrettanti metri quadri, è molto ben divisa ed ha tutte le comodità a noi necessarie. Due giorni prima di partire mi disse se fosse stato un problema far venire anche Paola, figlia sua e del suo ex, poiché il suo compagno era risultato positivo alla covid ed essendo lei in dolce attesa, quinto mese, sarebbe stato preferibile farla stare fuori casa finché lui fosse guarito. Tranquilla, le dissi, ci sistemeremo in qualche modo e poi per pochi giorni non sarà un problema. Il giorno della partenza, dopo tre ore di macchina, respiravamo già il profumo di salsedine. Ci eravamo sistemati tra camera da letto per loro e divano letto per me. Complice il bel tempo le poche giornate a disposizione trascorsero veloci, era quasi tempo di rientrare in città, ne parlammo la sera prima a cena e visto che la situazione in casa di Paola era ancora da risolvere, pensammo che sarebbe stato meglio meglio se Paola fino alla guarigione del compagno si fosse sistemata a casa nostra, fu allora che Mery parlando e rivolgendosi a me disse: visto che non hai problemi lavorativi, perché non vi fermate qualche altro giorno qui così sfruttate il bel tempo? Sulle prime non seppi rispondere, anche perché non mi ero organizzato in tal senso, poi visti gli occhi di entrambe quasi soddisfatte della proposta dissi che risolto il problema del suo rientro in città mi sarei fermato volentieri fino alla fine della settimana successiva. Bene, disse Mery, magari posso rientrare in treno fino a Milano poi prendo un taxi fino a casa e venerdì prossimo posso fare la stessa cosa al contrario e passare qui un altro we, poi rientriamo tutti insieme domenica sera, che ne dite? Sembrò un ottima soluzione e dopo una telefonata nella vicina stazione del paese per informarci sugli orari il giorno seguente l'accompagnammo in stazione. Era domenica e io e Paola decidemmo di mangiare fuori perché in casa era rimasto ben poco poi avremmo fatto un po di spesa l'indomani. Nel primo pomeriggio, Mery appena arrivata a casa, ci chiamò per informarci che il rientro era andato benissimo. Noi decidemmo di fare prima una passeggiata per poi restare fuori a cena così ci preparammo. Mi sistemai per primo poi mentre guardavo il tramonto sdraiato sul terrazzino toccò a lei fare la doccia e dopo una mezz'oretta la sentii dire: sono pronta! Uscimmo, c'era una bella temperatura ma bisognava tenere addosso il giubbetto, avevo prenotato in un ristorante sul porto dove preparano il pescato del giorno, non era molto distante da casa, la serata trascorse allegramente, era la prima volta che restavo solo con Paola e fu una sorpresa vedere la sua capacità di unire intelligenza positività e sarcasmo, parlammo di tutto persino del fatto che durante la gravidanza erano calati i rapporti con suo marito, preciso' sorridendo: non per me ma per un fattore psicologico del mio compagno. Complessivamente era anche una bella donna, solo un po' minuta e il seno un po' piccolo ma con i chili che aveva messo su per la gravidanza era diventata tondetta e stava benissimo. Tornammo a casa, accesi la tv mentre lei in bagno si preparò per la notte, poi mi salutò e andò a letto, finito di vedere le ultime notizie andai anch'io in bagno per lavarmi e mettere il pigiama. Dalla sala per accedere in bagno bisogna passare davanti la porta della stanza da letto, non era chiusa completamente ma socchiusa e si intravvedeva il letto che con la luce che entrava dal corridoio mi fece vedere per bene la sagoma di Paola girata di spalle, indossava una magliettina nera e una culotte di seta nera lucida un po' ampia, entrai in bagno ma la sua figura mi era rimasta in testa inoltre mi chiedevo perché non aveva chiusa completamente la porta, vabbe' mi dissi sarà stato un caso, terminai e andai a letto, ripassando davanti alla porta istintivamente guardai ancora dentro e rividi il suo corpo sdraiato, dava le spalle alla porta e metteva in mostra un bel culetto coperto da quella culotte che rendeva tutto molto sensuale. Mi sistemai, spensi la luce e pensando volutamente ad altro chiusi gli occhi per prendere sonno. Non riuscii ad addormentarmi subito e dopo circa una mezz'oretta mi sembrò di sentire un leggero ronzio o comunque un rumore leggero e lontano che mi fece aprire gli occhi, cercai di capire cosa potesse essere ma non riuscivo a capire da dove provenisse, a quel punto pensai di chiudere la porta della stanza almeno se Paola stava dormendo non si sarebbe svegliata, mi alzai piano e senza accendere le luci, avendo quelle notturne di cortesia, mi avvicinai alla sua porta ma mentre avevo afferrato la maniglia quel leggero ronzio sembrava fosse aumentato, ci misi poco a capire che arrivava da dentro la stanza e che fosse proprio qualcosa che arrivava dal letto e che Paola stava usando, un vibratore! Restai immobile, la cosa mi eccitava ma non potevo far null'altro finché Paola girò la testa verso la porta per qualche istante incrociando il mio sguardo, poi torno nella posizione precedente e continuò per il suo piacere, lo girarsi verso la porta fu per me un invito, a questo punto entrai e mi avvicinai al letto alle sue spalle, non fece nulla quindi mi misi dietro di lei che aveva nel frattempo spento il vibratore, mi accostai e le carezzai le gambe, ero eccitato ma leggermente teso per il suo pancione, non si girava anche perché non sarei potuto salirle sopra, prese le mie mani e le portò sul suo basso ventre da sopra la culotte che aveva ancora indosso, il mio cazzo fuoriusciva ormai dagli slip e poteva sentirlo poggiato sul suo culetto, lasciò le mie mani che erano entrate nelle culotte e stavano toccando la sua figa bagnatissima e prese in mano il mio cazzo strofinandoselo in mezzo alle cosce, poi se lo poggio' sulla figa sempre restando vestita e cercò di spingerlo un po' dentro, la assecondai dando dei colpetti che comunque il tessuto tratteneva ma che essendo molto umidi ne facevano entrare un pezzetto, provai a spogliarla ma mi fermo' non capivo se non voleva che le entrassi dentro ma subito dopo mi disse: spingi un po' cosi.. mi piace... continuai finché la culotte che era leggermente scesa ed era già comoda entrò dentro di lei con almeno la metà del mio cazzo che scivolava bene sia per quanto fosse bagnata la dua figa sia per il tessuto liscio, la scopai così e venne copiosamente, si tolse finemente gli indumenti e potei carezzare ogni angolo del suo corpo, bastò poggiarle la cappella sulla figa ed entrai a fotterla mentre si dimenava lanciando urla di piacere, si capiva che l'aveva desiderato e quanto gli fosse mancato, mi chiese di resistere e dopo un po' la sentii godere, le chiesi: posso venire dentro? Lo facciamo insieme... rispose.. e giarando le mani ditro prese il cazzo e se lo puntò sul culo.. ero eccitatissimo, avevo il cazzo duro come il marmo, era così bagnata che appena spinsi entrò in un attimo... iniziai ad incularla mentre lei aveva ripreso il vibratore e si scopava davanti, iniziò a godere e anch'io a sborrarle copiosamente nel culo , mi fermai quando l'ultima goccia era uscita. Forse il fatto che la gravidanza gli facesse venire tanta voglia forse perché suo marito non riusciva in quel periodo ma per tutta la settimana volle essere scopata almeno due volte al giorno, sperimentammo tutte le posizioni possibili, godeva sia di figa che di culo e succhiava meravigliosamente ingoiando fino all'ultima goccia, fu un tour de force incredibile, sarà stata l'eccitazione di tutta la situazione che si era creata ma riuscivo a darle quello che cercava. Arrivò il fine settimana, tornò Mery e tutto fini', non ebbi più occasione di vederla da sola. Quando ogni tanto ci incrociamo ci guardiamo negli occhi e sono sicuro che come me anche lei ricorda con nostalgia quei giorni. Da allora quando incrocio una donna con il pancione non le stacco gli occhi da dosso finché la vedo.

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