Con mio cugino

di
genere
gay


Ero seduto sul divano in attesa di mio cugino che uscisse dalla doccia e cominciai a guardare le foto che avevano come soprammobili, erano varie ma comunque abbastanza normali tranne una dove erano al mare e c'erano i miei zii, mio cugino e mia nonna. Erano in costume seduti sul lungomare di una località imprecisata d'Italia. Era di tre o quattro anni fa, quando mia zia aveva ancora i capelli lunghi e rossi, ora li aveva accorciati ed era tornata al solito castano. Nella foto lei spiccava con quelle lunghe gambe perfette e il seno prorompente, anche se anche la nonna non aveva niente da invidiare con i suoi quasi 70 anni. Per anni mi ero masturbato di nascosto da ragazzino quando, facendo finta di niente,riuscivo a vederle o in reggiseno o, come una volta mia nonna, addirittura senza. Ormai ero un adulto ma i ricordi delle passioni che avevo nei confronti delle mie parentele femminili mi fecero rigonfiare l'uccello. Mi guardai intorno e sentendo ancora il rumore della doccia che andava mi presi la libertà di andare in stanza dei miei zii e sbirciare un po' nei cassetti. Non fu difficile trovare intimo di mia zia, compreso di qualche pezzo piccante ma fu la sorpresa dell'ultimo cassetto che mi emozionò. Ne aveva uno anche mia madre, un vibratore. Speravo da sempre si riuscire a beccare mia madre un giorno usarlo, ammetto che quando era partita per le vacanza lo avevo provato ed era stato piacevole. Quello di mia zia era poi grosso e la forma riproduceva proprio un pene. Lo azionai e si mosse, ondulava a destra e sinistra, poi con un altro click accelerò e con un altro click comincio anche a vibrare. Multifunzioni, e brava la zietta…
Lo misi via e continuai nella ricerca di qualcosa che avrebbe fatto aumentare l'eccitazione, avrei aspettato che mio cugino liberasse il bagno e poi mi sarei tirato una bella sega.
Rimasi a bocca asciutta anche perché poi lui finalmente finì e io dovetti uscire dalla camera dei suoi genitori. Uscì dal bagno completamente nudo e ci incrociammo nel corridoio, era minuto, sarà stato un metro e sessanta per 50 chili, anche se era due anni più piccolo di me, ne dimostrava dieci in meno, neanche un pelo sul corpo, solo qualcuno nel pube. In confronto a lui io ero un uomo delle caverne, quasi un metro e novanta per 100 chili. Lui stravedeva per me soprattutto per he per tutti gli anni scolastici gli avevo fatto da bodyguard.
Lo guardai e in viso mi ricordava troppo mia zia, stessi occhi, stesse labbra. Un solo momento e mi ritrovai a pensare come sarebbe stato lui. Lui non si mosse e non disse una parola, mi avvicinai egli presi la testa e lo baciai. Non ci fu resistenza le nostre lingue mulinellarono tra di loro senza sosta, lo spinsi contro il muro, gli tenni la testa e cercai il contato tra i nostri due uccelli e rimasi colpito dal fatto che anche il suo era duro. Mio cugino mi stupí, tirandomi giù i pantaloncini e prendendomi in mano l'uccello e mentre continuammo a baciarci lui cominciò a segarmi. Lo presi fisicamente e lo portai in camera, si mise sul letto e alzò le gambe mettendo in mostra il culo. Io ero eccitato alla follia, ormai i pensieri perversi fatti per anni su mia zia, mia madre, mia nonna erano stati soppiantato da quel minuto ragazzo che mi aveva sempre fatto compagnia negli anni dell'adolescenza, magari nascondendo tutto ciò. Allungò la mano nel comodino e se la riempì di gel, non era la prima volta, mio cugino era già esperto?, sapeva come e cosa usare. Mi ingellò l'uccello e poi passò una mano sul suo culo in modo da lasciarne anche sul buco. Io non aspettai, lo puntai e spinsi, il gel agevolò l'ingresso e lui si intesí ed emise un piccolo urlo di dolore. Comincia a cavalcarlo, lo tenevo per le caviglie e lo schiaccia con tutto il mio peso, soffriva molto, si vedeva ma dalla sua bocca uscivano solo incitamento a non fermarsi, lo scopavo in modo rude, il mio cazzo entrava e usciva dal suo culo senza freni, lui si dimenava con le braccia, un po' per respingere quella che era un'aggressione accondiscendente, e un po' per trovare il suo uccello. Mi tirai su un po' per dargli lo spazio, lui se lo prese in mano e cominciò a segarsi, mi urlò di non smettere, aveva gli occhi spalancati e ansimava con la bocca aperta. Gli partí uno schizzo di sperma enorme che lo colpí su tutto il corpo fino al mento, ma lui non smise di ansimare e non si fermo con la mano. Io vedevo quella scena e la mia eccitazione raggiunse l'apice e cominciai a venirgli in culo. Lui urlò un enorme si, prima di sorridere e dirmi di fargli ancora male. Non so cosa intendesse ma lasciai le sue gambe e lo presi al collo senza stringere troppo e continuai a pompare lui non dovette nemmeno prenderselo in mano per schizzare di nuovo. Questa volta meno intenso, più una sbavatura, ma fu molto particolare. Mi fece continuare per un po' a pompare, poi mi spinse via e senza lasciarmi il tempo di capire mi ripulì l'uccello e se lo infilò in bocca. Succhiò via tutto quello che avevo dentro e mi fece venire di nuovo. Poi crollò sul letto sfinito, sudato e sporco di sperma, un po' mio e molto suo, con la soddisfazione in viso. Io rimasi in piedi di fianco a lui con il pisello penzolante che buttava fuori gocce di sperma sul letto. Mi guardò per qualche secondo, io ero molto sorpreso. Il mio cuginetto aveva liberato le sue vere passioni. Gli anni passarono e anche se ha avuto due figli, una moglie e una buona carriera lavorativa, ci si trova un paio di volte l'anno per dare libero sfogo alle nostre perversioni.
di
scritto il
2022-01-11
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