La donna del mistero -7-

Scritto da , il 2021-11-29, genere dominazione

Mi aveva dato un leggero colpo con un frustino di cuoio, ripetendo

“esegui l'ordine o non sarò più tanto delicata”.

Capii allora che in questo gioco, ero io il sottomesso.

Eseguendo i suoi ordini, cominciai a baciare le tette della dona in rosso sdraiata sotto di me.

Mi impegnavo con le labbra e la lingua, succhiavo le tette sode, leccavo e mordicchiavo i capezzoli che si erano fatti duri e turgidi e sentivo la donna ansimare e gemere di piacere.

Purtroppo, dopo non molto, un tiro di catena mi fece sollevare.

Poi le mani della mora presero la mia testa e la spinsero fra le gambe dell'amica.

Me la schiacciò contro la sua figa, già molto bagnata, e mi ordinò di leccarla e succhiarla sino a farla godere.

Mi ammoniva sul fatto che, ad ogni mia interruzione, o mugolio di piacere, avrei ricevuto una frustata.

Iniziai così il mio compito gradevole, mentre il mio cazzo era diventato durissimo e pronto ad esplodere.

Lei profumava di donna.

La sua pelle era morbida, la sentivo sulle mie guance.

Quando lei stringeva le sue cosce intorno al mio viso, emetteva piccoli gemiti di piacere.

Ero lo schiavo che stava vivendo un sogno divino.

La mia lingua, che leccando non tralasciava un centimetro dalla sua vulva, si insinuava tra le sue piccole e grandi labbra; dentro di lei.

Succhiavo il suo clitoride, che indurendosi mi faceva pensare ad un piccolo pene tanto ero gonfio e turgido.

Per un attimo mi fermai a prendere fiato, e mi scappò un gemito di piacere e di voglia repressa.

Immediatamente un colpo di frustino si abbatté sulle mie natiche.

Senza che Gabriella dicesse niente, capii che non potevo mai interrompermi nel mio compito.

Continuai fino a che il suo miele colò nella mia bocca, e dalla sua gola uscì un urlo liberatorio.

A quel punto le parti si invertirono.

La rossa venne slegata, e su quel tavolo venni ammanettato io.

A questo punto, era giunto il momento della mora, che voleva la sua parte di piacere.

Io, da schiavo, l'avrei soddisfatta.

Si posizionò con la sua figa sul mio volto, e la sua bocca arrivò presto a contatto del mio cazzo rigido e pulsante.

” Leccami con tutta la tua esperienza e capacità, se vuoi che io faccia lo stesso con il tuo cazzo”.

CONTINUA ...

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