Un amore con le corna
di
storiecuck
genere
tradimenti
La mia terza storia cuckold è forse quella col maggior trasporto emotivo, data la natura della relazione. Stavo con Mia da due anni e saremmo rimasti insieme per un altro anno, ma a differenza delle precedenti relazioni ero follemente innamorato. Mia, ragazza gentile e innocente, è la classica bellezza “pulita”, che mai ci si aspetterebbe possa fare grandi porcherie. Alta sul metro e sessanta, capelli castani lunghi fino a poco sopra le spalle e due grandi occhi marroni, su un visino lentigginoso, la rendono lo splendore che è. Fisicamente può sfoggiare un bellissimo culo a mandolino e una seconda di seno, che personalmente adoro.
A differenza delle altre relazioni, non mi aspettavo di voler vivere di nuovo un’esperienza cuckold. Come detto, Mia per me era il mondo. Non avrei mai potuto pensarla con un altro uomo, e mai l’avrei permesso. O meglio, così pensavo.
Ci conosciamo tramite Nicolò, un amico in comune. Biondo, capelli biondo cenere e mossi, un bel ragazzo ben messo fisicamente, che pensavo essere solo un amico di Mia, nulla di più.
Mia era patita della palestra, voleva mantenere le sue meravigliose forme in modo quasi ossessivo. Io ovviamente la incoraggiavo, ma mai mi ero unito a lei. Per motivi lavorativi il tempo da dedicare alla palestra era poco. Inizialmente andava ad allenarsi con un’amica, ma dopo un paio d’anni si ritrova da sola e comincia a pressarmi per farle compagnia durante la sua attività motoria. Ed è qui che ritorna Nicolò.
Nicolò, che avrei scoperto poi essere un ex di Mia, si era anche lui appena iscritto alla stessa palestra. Non appena me lo comunica, nella mia ingenuità, gli chiedo gentilmente di fare lui compagnia alla mia ragazza, illustrandogli la mia situazione lavorativa. Lui, con fare innocente e ignaro, accetta, pronto a metterle le mani addosso. Mi avrebbe spiegato lei mesi dopo che da anni insisteva per rimettersi insieme. Dopo il nostro fidanzamento aveva mollato la presa, ma evidentemente non in modo definitivo.
Comincia quindi il loro periodo di attività fisica in comune. Le prime settimane tutto sembra filare liscio, io mi fido di Nicolò e di Mia, continuo a reputarli semplici amici e non ho nulla per cui insospettirmi. È però la stessa Mia a ficcarmi i dubbi in testa.
“Sai, oggi Nicolò era più galante del solito”
“In che senso?”
“Beh, era un po’ che non lo vedevo così interessato… all’incirca da quando ci siamo lasciati”
“Lasciati? Come scusa, ma stavate insieme?”
“Sì, ma nulla di serio. L’ho mollato e per un po’ ci è rimasto sotto, ma abbiamo mantenuto buoni rapporti e siamo rimasti amici”
Rimango di sasso. Perché mai me l’avrebbe dovuto nascondere per tutti quegli anni, se veramente non era nulla di serio? I soliti maledetti pensieri cominciando a girarmi per la testa, e inconsapevolmente mi ritrovo con un’ erezione.
“Ma spiega meglio cosa intendi con più “galante”?
“Ma niente, era così per dire,stai tranquillo che non è nulla”
Mi bacia e mi da la buonanotte.
Provo a questo punto a pensare la follia: pagare l’abbonamento alla palestra, giusto per spiarli e osservarli da distante, senza ovviamente farmi notare. Prima però ho bisogno che ci siano effettivamente delle ragioni per sospettare delle corna, che Mia non tarda a darmi: le seguenti settimane torna a casa più volte ben oltre l’orario di chiusura della palestra, a suo dire per aperitivi con delle amiche. Ed è a quel punto che faccio la mia mossa.
Comincio a studiare come cercare di coglierli nell’atto, ma non ho idea di come. Mi iscrivo alla palestra, ma era chiaro che dopo il proprio allenamento avrebbero continuato la propria attività altrove, o almeno di questo ero convinto. Avrei quindi scoperto che mi sarebbe bastata solo un po’ di fortuna.
Finito il mio turno mi reco dritto in palestra. Mia e Nicolò sono dall’altra parte rispetto all’entrata, stanno entrambi lavorando sul sollevamento pesi. Per ora sono entrambi concentrati sul proprio esercizio, senza badare l’uno all’altra. Decido che, se proprio fossi stato in grado di cogliere dell’attività lì in palestra, il luogo del misfatto sarebbe stato lo spogliatoio. Aspetto quindi l’orario di chiusura e mi nascondo in una cabina appartata. Aspetto mezz’ora ed ecco che sento delle risate, indistinguibilmente di loro 2, recarsi verso lo stesso spogliatoio.
“Dai smettila, almeno controlla che non ci sia nessuno”, è Mia, indispettita da un comportamento di lui.
“Ma stai tranquilla, Giordano (che avrei poi scoperto essere il proprietario, amico di Nicolò) mi ha detto che non c’è nessuno, questa mezz’ora è tutta per noi” risponde lui, ridendo.
Le risatine continuano a questo punto accompagnate da rumori di baci. Non posso vederli, la mia unica speranza è che continuino sotto lo specchio sul soffitto, collocato proprio d’avanti alla mia cabina e che mi permetterebbe di ammirarli. Ancora una volta, la fortuna mi assiste, ed è proprio lì che si fermano in un violento limone. Il bacio è passionale, si spogliano il più velocemente possibile. È evidente che questa non sia la prima volta, dalla voglia che entrambi hanno l’uno dell’altra.
Mia è la più vogliosa dei due: passata la paura iniziale si sta letteralmente divorando Nicolò, cominciando una lenta e ritmata sega. Il suo cazzo è decisamente notevole, non particolarmente spesso ma molto lungo, almeno sui 20cm. Dopo qualche minuto Nicolò ficca il suo dito medio nell’orifizio anale della mia fidanzata. Lei rimane un attimo contraddetta, ma continua a limonarlo come se niente fosse. Tra me e me penso che sia il massimo a cui si sarebbe spinto, l’anale lei (a parole sue) l’ha sempre odiato e mai aveva voluto provarlo con me. Non potevo immaginare che si sarebbe fatta sfondare da una verga di 20 cm, ma a questo avrei assistito successivamente.
È ancora Mia a prendere l’iniziativa, fa sedere lui su una panchina e si prepara a cavalcarlo a smorzacandela (ancora una volta a mia sorpresa, senza preservativo). La mia visuale è perfetta, posso vedere la mia fidanzata, il mio grande amore, saltare come una troia sul cazzone del suo ex. Le sue tettine rimbalzano mentre i gemiti di entrambi riempiono la stanza.
“Ah siiiiii Nico cazzo si siiii”
“Ti piace come cavalco il tuo cazzone come una troia eh? Ah siii”
Per ben 3 volte viene così, con lui seduto a guardarla saltare come una cagna. Ma finalmente è lui a prendere l’iniziativa, la sdraia a missionario sulla panchina e con una gamba alzata comincia a pompare. È una pressa, ma è completamente in balia di lei. Vedo che si parlano, si bisbigliano qualcosa, ridono e si baciano, mentre lui continua a pompare. Il rumore del cigolio della panca sui colpi di lui è asfissiante, ogni tre/quattro minuti la scopata viene accompagnata dalle grida di Mia che viene, fregandosene ormai di non essere sentita. Ma è a questo punto che, con mio grande stupore, Nicolò (quasi in trance) sdraia la mia puttana e comincia a penetrarla da dietro, nell’ano.
“Nico ma che fai, lo sai che sono vergine lì, mi spacchi”
“Amore ti ho già scopato due volte in figa, ti prego dammi il culo, lo so che al cornuto non lo dai mai”
E senza minimante basarsi della risposta di lei, ecco la penetrazione. Mia caccia un grido acutissimo di dolore, ma non gli dice di fermarsi. Nicolò a questo punto acquista fiducia, e comincia piano a pompare.
“Ahia, ahia ahiaaaaaa, piano amore pianoooo”
La mia amata fidanzata non solo si sta facendo inculare dal suo ex, ma l’ha chiamato amore. Il fatto deve aver eccitato il porco, che a questo punto acquista ritmo. Ciò che ne viene fuori è un’inculata epica: ben presto le urla di dolore diventano di piacere, Nicolò sembra intenzionato a demolire la panchina e il buco del culo di Mia.
“Siiiiiiiii inculamiiiii aaaaaaaaaaaaah”
Per ben quattro volte a questo grido Mia viene, l’ultima delle quattro addirittura squartando visibilmente. Dopo aver distrutto il culo della mia innocente fidanzata il porco le sborra dentro il culo (togliendomi la preoccupazione per l’assenza di preservativo). Io, seppur eccitatissimo, sono in lacrime. Non potevo credere a ciò a cui avevo appena assistito, quell’esperienza mi avrebbe cambiato per sempre. Da cuckold occasionale, il mio desiderio di farmi mettere le corna sarebbe diventato morboso. Mentre piango in silenzio, Nicolò bacia Mia, la aiuta ad alzarsi (l’inculata le rendeva difficile anche solo camminare) e, con la sborra che ancora le colava sulle cosce, si recano insieme in doccia. È a quel punto che in silenzio esco e me ne vado.
Come già detto, la relazione sarebbe durata un altro anno. Un anno di corna, abbastanza ovvie, a cui mai ebbi il coraggio di oppormi. La mia natura remissiva me li impediva. Dopo un anno, come prevedibile, Mia si mette con Nicolò. Seppur a pezzi, riesco a uscire anche da questa relazione. D’ora in avanti, con la mia indole cuck completamente cambiata, e molto più accentuata.
Vi prego di lasciare un feedback del racconto a storiecuck@gmail.com
A differenza delle altre relazioni, non mi aspettavo di voler vivere di nuovo un’esperienza cuckold. Come detto, Mia per me era il mondo. Non avrei mai potuto pensarla con un altro uomo, e mai l’avrei permesso. O meglio, così pensavo.
Ci conosciamo tramite Nicolò, un amico in comune. Biondo, capelli biondo cenere e mossi, un bel ragazzo ben messo fisicamente, che pensavo essere solo un amico di Mia, nulla di più.
Mia era patita della palestra, voleva mantenere le sue meravigliose forme in modo quasi ossessivo. Io ovviamente la incoraggiavo, ma mai mi ero unito a lei. Per motivi lavorativi il tempo da dedicare alla palestra era poco. Inizialmente andava ad allenarsi con un’amica, ma dopo un paio d’anni si ritrova da sola e comincia a pressarmi per farle compagnia durante la sua attività motoria. Ed è qui che ritorna Nicolò.
Nicolò, che avrei scoperto poi essere un ex di Mia, si era anche lui appena iscritto alla stessa palestra. Non appena me lo comunica, nella mia ingenuità, gli chiedo gentilmente di fare lui compagnia alla mia ragazza, illustrandogli la mia situazione lavorativa. Lui, con fare innocente e ignaro, accetta, pronto a metterle le mani addosso. Mi avrebbe spiegato lei mesi dopo che da anni insisteva per rimettersi insieme. Dopo il nostro fidanzamento aveva mollato la presa, ma evidentemente non in modo definitivo.
Comincia quindi il loro periodo di attività fisica in comune. Le prime settimane tutto sembra filare liscio, io mi fido di Nicolò e di Mia, continuo a reputarli semplici amici e non ho nulla per cui insospettirmi. È però la stessa Mia a ficcarmi i dubbi in testa.
“Sai, oggi Nicolò era più galante del solito”
“In che senso?”
“Beh, era un po’ che non lo vedevo così interessato… all’incirca da quando ci siamo lasciati”
“Lasciati? Come scusa, ma stavate insieme?”
“Sì, ma nulla di serio. L’ho mollato e per un po’ ci è rimasto sotto, ma abbiamo mantenuto buoni rapporti e siamo rimasti amici”
Rimango di sasso. Perché mai me l’avrebbe dovuto nascondere per tutti quegli anni, se veramente non era nulla di serio? I soliti maledetti pensieri cominciando a girarmi per la testa, e inconsapevolmente mi ritrovo con un’ erezione.
“Ma spiega meglio cosa intendi con più “galante”?
“Ma niente, era così per dire,stai tranquillo che non è nulla”
Mi bacia e mi da la buonanotte.
Provo a questo punto a pensare la follia: pagare l’abbonamento alla palestra, giusto per spiarli e osservarli da distante, senza ovviamente farmi notare. Prima però ho bisogno che ci siano effettivamente delle ragioni per sospettare delle corna, che Mia non tarda a darmi: le seguenti settimane torna a casa più volte ben oltre l’orario di chiusura della palestra, a suo dire per aperitivi con delle amiche. Ed è a quel punto che faccio la mia mossa.
Comincio a studiare come cercare di coglierli nell’atto, ma non ho idea di come. Mi iscrivo alla palestra, ma era chiaro che dopo il proprio allenamento avrebbero continuato la propria attività altrove, o almeno di questo ero convinto. Avrei quindi scoperto che mi sarebbe bastata solo un po’ di fortuna.
Finito il mio turno mi reco dritto in palestra. Mia e Nicolò sono dall’altra parte rispetto all’entrata, stanno entrambi lavorando sul sollevamento pesi. Per ora sono entrambi concentrati sul proprio esercizio, senza badare l’uno all’altra. Decido che, se proprio fossi stato in grado di cogliere dell’attività lì in palestra, il luogo del misfatto sarebbe stato lo spogliatoio. Aspetto quindi l’orario di chiusura e mi nascondo in una cabina appartata. Aspetto mezz’ora ed ecco che sento delle risate, indistinguibilmente di loro 2, recarsi verso lo stesso spogliatoio.
“Dai smettila, almeno controlla che non ci sia nessuno”, è Mia, indispettita da un comportamento di lui.
“Ma stai tranquilla, Giordano (che avrei poi scoperto essere il proprietario, amico di Nicolò) mi ha detto che non c’è nessuno, questa mezz’ora è tutta per noi” risponde lui, ridendo.
Le risatine continuano a questo punto accompagnate da rumori di baci. Non posso vederli, la mia unica speranza è che continuino sotto lo specchio sul soffitto, collocato proprio d’avanti alla mia cabina e che mi permetterebbe di ammirarli. Ancora una volta, la fortuna mi assiste, ed è proprio lì che si fermano in un violento limone. Il bacio è passionale, si spogliano il più velocemente possibile. È evidente che questa non sia la prima volta, dalla voglia che entrambi hanno l’uno dell’altra.
Mia è la più vogliosa dei due: passata la paura iniziale si sta letteralmente divorando Nicolò, cominciando una lenta e ritmata sega. Il suo cazzo è decisamente notevole, non particolarmente spesso ma molto lungo, almeno sui 20cm. Dopo qualche minuto Nicolò ficca il suo dito medio nell’orifizio anale della mia fidanzata. Lei rimane un attimo contraddetta, ma continua a limonarlo come se niente fosse. Tra me e me penso che sia il massimo a cui si sarebbe spinto, l’anale lei (a parole sue) l’ha sempre odiato e mai aveva voluto provarlo con me. Non potevo immaginare che si sarebbe fatta sfondare da una verga di 20 cm, ma a questo avrei assistito successivamente.
È ancora Mia a prendere l’iniziativa, fa sedere lui su una panchina e si prepara a cavalcarlo a smorzacandela (ancora una volta a mia sorpresa, senza preservativo). La mia visuale è perfetta, posso vedere la mia fidanzata, il mio grande amore, saltare come una troia sul cazzone del suo ex. Le sue tettine rimbalzano mentre i gemiti di entrambi riempiono la stanza.
“Ah siiiiii Nico cazzo si siiii”
“Ti piace come cavalco il tuo cazzone come una troia eh? Ah siii”
Per ben 3 volte viene così, con lui seduto a guardarla saltare come una cagna. Ma finalmente è lui a prendere l’iniziativa, la sdraia a missionario sulla panchina e con una gamba alzata comincia a pompare. È una pressa, ma è completamente in balia di lei. Vedo che si parlano, si bisbigliano qualcosa, ridono e si baciano, mentre lui continua a pompare. Il rumore del cigolio della panca sui colpi di lui è asfissiante, ogni tre/quattro minuti la scopata viene accompagnata dalle grida di Mia che viene, fregandosene ormai di non essere sentita. Ma è a questo punto che, con mio grande stupore, Nicolò (quasi in trance) sdraia la mia puttana e comincia a penetrarla da dietro, nell’ano.
“Nico ma che fai, lo sai che sono vergine lì, mi spacchi”
“Amore ti ho già scopato due volte in figa, ti prego dammi il culo, lo so che al cornuto non lo dai mai”
E senza minimante basarsi della risposta di lei, ecco la penetrazione. Mia caccia un grido acutissimo di dolore, ma non gli dice di fermarsi. Nicolò a questo punto acquista fiducia, e comincia piano a pompare.
“Ahia, ahia ahiaaaaaa, piano amore pianoooo”
La mia amata fidanzata non solo si sta facendo inculare dal suo ex, ma l’ha chiamato amore. Il fatto deve aver eccitato il porco, che a questo punto acquista ritmo. Ciò che ne viene fuori è un’inculata epica: ben presto le urla di dolore diventano di piacere, Nicolò sembra intenzionato a demolire la panchina e il buco del culo di Mia.
“Siiiiiiiii inculamiiiii aaaaaaaaaaaaah”
Per ben quattro volte a questo grido Mia viene, l’ultima delle quattro addirittura squartando visibilmente. Dopo aver distrutto il culo della mia innocente fidanzata il porco le sborra dentro il culo (togliendomi la preoccupazione per l’assenza di preservativo). Io, seppur eccitatissimo, sono in lacrime. Non potevo credere a ciò a cui avevo appena assistito, quell’esperienza mi avrebbe cambiato per sempre. Da cuckold occasionale, il mio desiderio di farmi mettere le corna sarebbe diventato morboso. Mentre piango in silenzio, Nicolò bacia Mia, la aiuta ad alzarsi (l’inculata le rendeva difficile anche solo camminare) e, con la sborra che ancora le colava sulle cosce, si recano insieme in doccia. È a quel punto che in silenzio esco e me ne vado.
Come già detto, la relazione sarebbe durata un altro anno. Un anno di corna, abbastanza ovvie, a cui mai ebbi il coraggio di oppormi. La mia natura remissiva me li impediva. Dopo un anno, come prevedibile, Mia si mette con Nicolò. Seppur a pezzi, riesco a uscire anche da questa relazione. D’ora in avanti, con la mia indole cuck completamente cambiata, e molto più accentuata.
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