9- Ancora lui

Scritto da , il 2021-10-25, genere trio

9- mia figlia impara dalla
madre. Rivelazioni sconvolgenti.


Roberto era preso da un prevedibile furore sessuale e mi scopo` in maniera particolare. Ero in estasi per i continui orgasmi che le sue penetrazioni mi procuravano e mi parlava mentre mi prendeva. Mi diceva che era esaltato per l'arrivo di Giulia e della prospettiva di renderla madre. Mi chiese di esprimere un parere su questo e su, in generale, il fatto di essere sottomessa insieme a me. Emozionata e turbata per tutto ciò che avevo appreso prima da Patrizia, gli avevo risposto che avrei preferito che mia figlia si fosse fatta una vita ed una famiglia tutta sua. Lui rispondeva che non poteva darmi torto ma la ragazza si era offerta spontaneamente e che non era più una bambina. Continuava, sostenendo che con la libera scelta fatta da Giulia potevo essere, quanto meno, sicura che mia figlia si sarebbe trovata nella migliore tutela con lui e sua moglie. Quanto alla famiglia, mi assicurò che, con l'auspicato arrivo di un bambino suo e di Giulia, la famiglia sarebbe stata quella loro insieme a noi. Che Giulia sarebbe divenuta una sottomessa totale, un continuazione della loro famiglia a partire dalla zia di Patrizia alla madre di sua figlia ormai lontane, a me stessa. Mi chiese di fare il massimo per collaborare alla formazione di Giulia ed alla relativa, progressiva depravazione e corruzione. Mi commossi a sentire quelle parole e gli chiesi di affidarmela per un giorno intero prima di sverginarla.
In quell'attimo aveva ripreso a penetrarmi non prima di assicurarmi che me l'avrebbe affidata come avevo chiesto. Si era svuotato dentro il mio budello quando fece irruzione Patrizia nella stanza, tenendo per mano Giulia nuda. " Cerca di insegnarle come si lecca una fica entro una settimana, altrimenti ti giuro che ti stacco la pelle a frustate". Detto questo me la spinse sul letto tra me e Roberto ed uscì, sbattendo la porta. Abracciai mia figlia, visibilmente addolorata, e le nostre lacrime si confusero insieme ai baci teneri che ci scambiammo. Maledissi me e suo padre per non essere stata presente negli anni della sua infanzia e poi dell'adolescenza. Roberto, ci lasciò da sole, uscendo nudo dalla mia stanza. Notai Giulia che aveva seguito con lo sguardo sbalordito il cazzo del mio padrone. Quando fu uscito, abbracciandomi forte, mi sembro` terrorizzata. " Mamma, ma ha un cazzo enorme! Mi distruggerà sicuramente. Ho timore a farmi sverginare. Ho visto solo il cazzo di mio fratello e quello di papà prima d'ora. Trasalii e le ho chiesto in che circostanze avesse visto il cazzo del padre e quando. Giulia mi rispose esitando che la prima volta era stato quando io ero partita per un fine settimana di lavoro. Stavo riandando indietro nel tempo e collocai la data nel periodo che mio marito mi aveva fatto diventare l'amante del mio capo: 1989. Giulia aveva, a quel tempo, solo 11 anni! Avvampavo tra la rabbia e l'orrore, temendo quale sarebbe stato il prosieguo della rivelazione. Continuo`. " quella sera ero terrorizzata per i fulmini ed i tuoni che c'erano mentre ero nel mio letto; lo chiamai piangendo ed implorandolo di tenermi stretta a lui. Alla fine mi disse di raggiungerlo nel vostro letto. Mi strinsi forte a lui e così ebbi meno paura. Mi accorsi che stavo bene accucciata contro il suo corpo e poi sentii il suo cazzo duro che mi sfiorava le gambe. Istintivamente allungai la mano e lo sfiorai. Lui non sembro` sorpreso e mi lasciò fare. Mi dava bacetti sulle guance e stava in silenzio ma si muoveva sulla mia manina. Poi capii che s'era abbassato i pantaloni del pigiama ed il suo cazzo era nudo nella mia manina. Cominciò a suggerirmi come e cosa fare. Mi disse di fare lo stesso che facevo con mio fratello quando giocavamo al dottore. Evidentemente ci aveva visti quando ciò era accaduto. Obbedii al suo invito e lo accarezzai per tanto tempo. Poi sentii la mia mano, il pigiama ed il pancino, bagnati e lui respirare con affanno. Prima di addormentarmi mi disse di non dirlo a mio fratello ne` a me ed a nessuno. Ecco tu sei la prima alla quale l'ho raccontato." Concluse quel primo racconto e mi abbracciò. Per dissimulare il mio sconvolgimento le avevo chiesto che idea avesse circa le condizioni che Patrizia aveva, prima, illustrato. Mi aveva risposto che era affascinata dalla prospettiva di diventare, insieme a me, la loro schiava. Per la gravidanza, era turbata ma anche interessata perché voleva diventare madre e l'età era molto al limite. In definitiva, avrebbe accettato! La sua decisione non mi aveva colto impreparata e, quindi, non mi sorprese. Ma mi causò un'emozione fortissima diventare consapevole del destino comune tra me e mia figlia: depravate, corrotte e schiave. Ci abbracciavamo commosse e le dicevo che l'avrei sostenuta nei momenti decisivi ormai prossimi della sua iniziazione. Giulia mi sussurrava " mamma, insegnami a far godere Patrizia come una brava schiava e amante, vuoi?"
La risposta fu naturale e conseguente: appoggiai le labbra alle sue e per la prima volta baciai con passione mia figlia. Ci stavamo amando, complici e vittime dello stesso destino. Dedicai un pensiero a mio marito, ormai lontano ma sempre presente nella mia mente e nel mio cuore: "ancora lui" l'aveva avuta vinta e continuava a precipitarmi nella dissoluzione facendomi diventare amante di nostra figlia.

Questo racconto di è stato letto 1 8 9 9 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.