Giuseppina la Preside maiala

Scritto da , il 2021-08-22, genere sadomaso

Ricordo quando andavo alla scuola superiore che avevamo una professoresa di matematica, la quale ci faceva impazzire, col suo fare da maiala nella cattedra dove avevamo smontato il frontale. Tipica donna non certo bella come la ferilli, nemmeno vistosa come la Mazzamauro, ma semplicemente la classica "gatta morta" donna non appariscente, piuttosto bruttina, ma con una faccia da porcona e modi di fare che avrebbero fatto arrapare pure uno in coma. Avete presenti quelle donnette che sembrano non dico seminariste che insegnano catechismo, ma "al di sopra di ogni sospetto" sessualmente? Vestite castigate con abiti da suore, ma con sotto le calze e i reggicalze e le mutandine a "filo interdentale". Quando entrano in classe buone buone e "sommesse", a tutto pensi meno che ad arraparti come un cane. Poi si mettono sedute, ben consapevoli che davanti alla cattedra "non c' un cazzo di che" a coprirle e si "scosciano" giù come le peggiori maiale, aprendo le cosce, accavallandole in modo indecente alla Bianca Berlinguer, che si vede fino all'inguine. E a quel punto se una cosa del genere l'avesse fatta la Ferilli, (che non credo la farebbe) tutt'al più uno avrebbe preso atto di belle gambe, belle cosce su una donna bellissima. Ma non sarebbe stato arrapante. Mentre fatto dalla professoressa di matematica, della tipologia descritta, la scena è arrapante da impazzire. Uno ci fantastica che venga sbattuta con violenza da un boscaiolo nerboruto, con un cazzo da 33 centimetri largo 6,5. Che le sfondi la fica, facendola strillare come una maiala appunto. Poi ti immagini pure che la giri, la metta a 90° e le sbatta in culo tutta quell'attrezzatura, facendola svenire dal dolore. Insomma una donna "gatta morta" che come classificazione erotica sarebbe tipologia "sottocesso", che ti fa la maiala in un certo modo, è il non plus ultra del sesso. Quelle calze gliele strappereste coi denti, compresa la mutandina a filo interdentale. Il compagno di banco mio, all'acme dell'arrapamento, quando questa contorceva le cosce in tutte le maniere piùoscene, ebbe a dire che l'avrebbe inondata in faccia e sulle zinne con un chilo di sborra. Questa era la prof. di matematica. L'ho raccontata per entrare a bomba nel racconto erotico, con, per soggetto Giuseppina la Preside maiala.
Appunto Giuseppina era persino più "sottocesso" della professoresa del ricordo scolastico in età adolescenziale. Del pari vestita con abiti meno che da suora. Di primo acchito al di sora di ogni sospetto sessuale. Io l'andai ad incontrare ad un incontro "organizzato" con annunci sul giornale in rubrica "amicizie".
Quando me la sono trovata davanti il mio primo istinto è stato di dire a me stesso: - ci ho fatto pure la strada, per venire ad incontrare questo sottocesso. Che cazzo ci devo fare? Per convenevole mi sono trattenuto a salutarla, con l'abbrivio di salutarla e di venirmene via. Mentre ci scambiavo quattro parole faticosamente, mi è salita in macchina. Ha tirato fuori ben benino tutte le cosce, dalla spaccatura della gona, che sulle prime sembrava monacale. Con le calze color carne, rette dal reggicalze. l'apparenza fulminea è stata di un paio di cosce mozzafiato. Il colpo d'occhio mi ha tatto fermare il battito cardiaco e credo che ho cominciato a sudare freddo.
Di colpo il pensierino maialesco mi si è acceso in testa, ma non mi è affatto "caduta l'intelligenza" è ho concluso che non sarebbe proprio valsa la pena di portarmi a casa, nella baita nel bosco, questo spettacolo di cosce, effettivemente, ma niente di più. Avrei dovuto percorrere 50 chilomteri e più e a "cosa fatta" ( ma che ?) l'avrei dovuta riaccompagnare sul posto, percorrendone altri 50.
Nonostante l'arrapamento insorto, "ragionevolmente" mi sono detto tra me e me: trovo una scusa, dico che tra un pò ho da fare. La saluto, esprimendo il convenevole che mi ha fatto molto piacere conoscerla e corro a casa a spararmi una sega, memore di quella visione delle cosce, che è sempre meglio di scopare questo sottocesso, che magari di lavoro lava i piatti in qualche trattorietta di borgata. Insomma non metevo in moto la macchina, sperando di riuscire a trovare il modo di liquidarla per tornarmene da dove ero venuto, sperando di incontrare un pezzo di sorca tipo la Sandrelli.
E' stata lei a prendere l'iniziativa in meno che non si dica. Ha detto: (eravamo nella zona RAI di Saxa Rubra) là dietro c'è un pò di buio, non credo passi nessuno, se vuoi andarci, te lo prendo in bocca e vedrai come ti farò pasare bene la serata. Insomma senza tante remore, dopo pochi minuti che ci eravamo incontrati e lei non sapeva un cazzo chi fossi io e viceversa, è andata senza remore al sodo.
Glielo ho pure fatto notare. Al che lei si è presentata: (non ci eravamo detti ancora i nomi) non credere che sono una puttana, io sono una professoressa di Greco e Latino, anzi lo ero, adesso sono la preside del liceo classico "bla bla bla". Sai a scuola con i miei colleghi non posso fare la assatanata di sesso, però io lo sono. Mi piace prenderlo in bocca. Il sesso mi fa impazzire. Ho risposto al tuo annuncio, perchè mi ha intrigato la storia del "paranormale" (da anni vivevo di rendita con annunci dove cercavo donne per dividere la mia passione per il paranormale) e a mio figlio così posso raccontare che ci siamo visti per parlare di questo argomento ...
Mentre parlava però mi ha allentato lei la cintura e mi ha fatto calare i pantaloni fino a metter in vista un pistolone. Non era il mio cazzo ma una calibro 7,65. E mò che cazzo le dico? Mi sono chiesto passando in rassegna tutte le cazzate che avrei potuto dirle per il porto dell'arma. Lei ha pensato subito allo "sbirro" e a me questa cosa non mi sembrava opportuna. Dato che ho pensato che non l'avrei dovuta più rivedere, mi è passata per la testa la cazzata più immane da dire. Le ho detto che ero tutt'altro che uno sbirro fino a sparare la strozata che ... ero un fuorilegge, costretto a girare armato. Ho pure sperato che a questo punto volesse che la riaccompagnassi alla sua macchina. Invece lei si è "accesa" come una cinquantenne in menopausa in sovradosaggio di estrogeni. Ha tirato fuori le zinne, si è scoperta generosamente le cosce, tirandosi su la gonna monacale in modo paraculo anzichè no. Anche le zinne non erano coerenti col il suo aspetto. Due tettone ipersode con due capezzoli eretti che sembravano le tettarelle di un biberon. Tanto arrapanti uno non se le sognerebbe nemmeno in quelle bonone che vanno in TV scollate per alzare lo shere televisivo. Mi ha messo allo scoperto il cazzo infilandoselo in bocca come una assatanata. Di primo acchito se lo è fatto arrivare fino in gola e poi ha iniziato a farci colare la sua saliva in modo volgarissimo. Per farla breve, con lo scruro della notte non vedevo il suo viso ma due cosce superbe e due zinne da paura mi facevano da scenario non arrapante, moltissimo di più.
Fatto sta che si è adoperata in un rigatone inimmaginabile, seguito da un pompino inimmaginabile, mentre ansimava in un modo inimmaginabile. Per l'effetto ho sborrato come mai mi era capitato di fare in vita mia, eccitato come mai avrei sognato che mi capitasse e con il cazzo nella bocca di una donna assetata di sborra. Ma credo che lei stesse pensando che quello fosse il preliminare, per poi mettersi a cosce spalancate nella mia macchina, per farsi sfondare. Purtroppo per quanto era arrapante il suo modo di fare non mi sono potuto trattenere dallo sborrare in men che non si dica. Lei in effetti era delusa, credo, della eiaculata "precoce", ma al tempo stesso si è gustata in modo maialesco la sborrata stessa, succhiando come una pompa idrofora e ingoiando in gola profonda fino all'ultima goccia, dandomi una sensazione inimmaginabile. Quel pò che le è colato fuori dalla bocca, se lo è rimesso in bocca con le dita. gustandoselo in modo osceno e godereccio.
Dopo questa immane sborrata mi sono sentito come quello che ha iniziato il pranzo guardando con gli occhi di fuori le pietanze, da quanto era affamato e una volta pieno e satollo, sente persino repulsione per quel che c'è a tavola.
Come dire che quelle cosce mi avevano arrapato da satiro e una volta svuotatomi, non dico che mi disgustavano e che le zinne non mi attiravano più per niente, però ero sazio. Lei avrebbe voluto fare le peggio maialate, ma io ero sazio.
Nella borsa si era portata un cazzo mostruoso. di quelli da mettere con la cinta sul cazzo vero del maschio normodotato. Quando mi ha proposto di sbattermela violentemente col cazzo finto, ho dovuto dirglielo che "non ce l'averi fatta" a farle quel servizietto. Lei che era seccatissima, non l'ha nascosto. Mi lasci così? Ora che sono su di giri e me lo farei pure mettere nel culo questo grosso arnese, mi riporti in macchina? Che ti ci vuole ad indosarlo e a scoparmi di brutto? Vai un pò a spiegare ad una tipa del genere che il maschio quando è arrapato è un conto e quando non lo è più, sarebbe come se mettessi dentro il coso, senza la minima pulsione sessuale.
Lei era infoiata, rossa in faccia, con la lungua di fuori. Pure incazzata nera.
E questo le faceva perdere un milione di punti di sex appeal Una donna che ti supplica di sfondarle la fica, pure con un cazzo finto. ad un certo punto è tutt'altro che arrapante. Diventa tutt'altro. Persino tutt'altro che femmina.
Poi quando cominciano le offese: ma come ti spompi subito! Certi uomini stanno tutta la notte a fartele di tutti i colori, venendo chià quante volte. A me dovevi capitare tu, che mi lasci a bocca asciutta alla prima sborratina! Non puoi far altro che riportare la tipa nel punto dove l'hai presa e andartene.
Ecco questi sono gli incidenti di percorso, che ti capitano quando la femmina non è proprio con fisico mozzafiato e con un viso che se la guardi ti sturbi, ma ha solo piccoli particolari arrapanti.
Insomma questa cazzo di preside credo che normalmente non se la scoperebbe nessuno e consapevole di questo mette in atto "effetti speciali" che sa essere infallibili, ma non per molto tempo lo sono infallibili.
Con un suo diverso modo di fare saremme arrivati pure alla scopata selvaggia e pure alla sovrapposizione col cazzo finto xxxxl.
Lei si è fiondata sul cazzo, come una cagna affamata sulla polpetta al sugo, facendomi sborrare prima di subito. Perchè di riempirsi la gola e poi lo stomaco di sborra, non vedeva l'ora, senza pensare che una volta svuotato il cazzo, "festa finita".
A dire la verità sono venuto via "moralmente" moscio e una sega pensando alle sue cosce a alla sue zinne, non sono riuscito a farmela mai.
Persino il ricordo, che prima mi ispirava una sega poderosa, della professoressa di matematica, quando ero ragazzo, non mi faceva più diventare il cazzo duro. Anzi, ora mi sono fatto l'idea che anche quella tipa, avendo la possibilità di averla in macchina, ti avrebbe strappato una sborrata incontenibile e non ci sarebbe stato un seguito. La donna maiala laureata non è il massimo per l'immaginario erotico.
Chuido in bellezza, altrimenti il racconto finisce deprimente, ricordando la serata che passai con la mia vicina di porta, (anni or sono) che venne con me a mangiare una pizza (lei per arrotondare il modesto mantenimento dei divorzio faceva le pulizie nelle case). Donna non intellettuale dunque e proprio per questo "più fine eroticamente". Anche lei non era spettacolare da vedere nell'insieme, però fu furbissima mentre salì in macchina, per ritornare, a scosciare quanto basta per dare un guizzo di sex appeal con la sua presenza. Nemmeno le calze aveva, perchè era estate piena. Però due belle e tornite cosce abbronzate. Io non rimasi insensibile a quella manovra e le misi le mani su per le cosce. Certo se non al 100% almeno al 70%, che non mi avrebbe mollato un ceffone, ma si sarebbe fatta mettere le dita in fica.
Cosa che feci subito dopo la passata della mano su per le cosce. Dietro la pizzeria c'era una zona buia pesta, non adibita a parcheggio, dove non sarebbe venuto nessuno. Mi ci fiondai con una sgassata. Dovendo essere vicino di porta e non dovendo fare la botta e via, ho ritenuto opportuno metterla giù sdraiata e ho cominciato a succhiarle il lobo dell'orecchio. Ha gradito la manovra mugulando e spingendomi al bacio in bocca. Non credevo fosse tanto erotico entrarle con la lingua i bocca. Roteava la sua lingua spientamente sulla mia, come un frullino carnoso. Mentre lo faceva con le mani si è tirata fuori due zinne della 7a e persino 8a misura, che non pensavo potesse avere. Preso dal piacere della rotazione appassionata della sua lingua, non ho subito abbandonato quel piacere intenso e a dirla tutta quel sapore di pizza, che ci eravamo ingurgitati, nella sua saliva. Alle tette ci sono passato dopo un tempo incalcolabile che sono rimasto a baciarla. Alla prima succhiata di capezzolo ha iniziato a mugulare come una che la succhiata se la stava gustando tutta, spingendomi a passare all'altro capezzolo. Anche nel fare questo ci ho messo un tempo incalcolabile. Potrei esserci sicuramente stato un'ora intera a succhiare.
Al che ho pensato fosse arrivato il momento della scopata. Un pochino preoccupato che con due zinne da cinque chili l'una, se la vagina era proporzionata, entrandoci col cazzo sarebbe stato come mettere un batocchio in una campana. Mi sono detto che il cazzo nemmeno l'avrebbe sentito entrare. Mi sono deciso e nell'attimo che era durissimo ho spinto su. Rmanendo sospresissimo che lei mi respingesse con le mani, dicendo che le stavo facendo troppo male. L'ha messa sul fatto che non scopava da anni e quindi era stretta. In effetti era stretta. A dispetto della sua fisicità abbondante. Mi ha spiegato che se avessi pompato con un colpo profondo e 9 non tanto profondi e poi aumentato gradatamente i colpi profondi, si sarebbe abituata a prenderlo e poi la avrebbe sopportata la scarica finale dei 10 tutti profondi dove sarebbe venuta. Le ho chiesto: ma allora lo fai spesso? NO, no, l'ho letto sul libro titolato "bla bla bla" e lo provo con te. Vedendo che appena sono passato al ritmo 3 colpi profondi, lei era andata in visibilio e voleva il bacio profondissimo pure, in meno che non si dica, sono passato alla scarica 10 tutti profondissimi. Le ho tirato su tutte le cosce per farglielo entrare di più. Ho sentito uscirle un liquido caldissimo e copioso. e QUESTO MI HA FATTO VENIRE DENTRO DI LEI, SENZA PRESERVATIVO A FIOTTI. Ho pensato a cazzo drittissimo che quel liquido caldissimo e abbondante fosse uno squirting abbondantissimo. A dire la verità io non volevo venire per gustarmi anche l'anale. Tutto quel fiotto caldo ha reso impossibile trattenersi.
Quando le ho detto che mi aveva fatto venire irresistibilmente con quello squirting di quella portata (c'era il sedile fradico e gocciolante), non ricordo se le ho detto squirting per non farla sentire ignorante, ma le ho fatto capire che pensavo schizzasse dlla vagina, lei onestamente mi ha detto cos'era. Senti, non ci rimanere male, io in pizzeria non sono potuta andare al bagno, perchè quello delle donne era fuori servizio. Prima di cominciare la pomiciata non mi sembrava bello uscire fuori dalla macchina e... Pensavo di poterla trattenere, invece durante l'orgasmo mi si è liberata tutta l'urina. Anche io ti devo dire che ho trovato eccitantissimo che durante l'orgasmo mi venisse quel getto caldissimo sulle cosce. Poi tu mi hai detto che non ti sei potuto trattenere, per il getto caldo, allora è stato provvidenziale che il bagno delle donne era chiuso? Direi di si, le ho risposto. E' stata una sensazione indescrivibile. Dentro la tua vagina stretta ho sentitto tutti gli schizzi che mi uscivano mentre a te usciva il getto caldo caldo.
Allora lo rifacciamo a casa. Ti va ?
Ecco la differenza tra un tipo di donna laureata e quella che non lo è. La proposta di rifarlo a casa, mi ha fatto riarmare a durezza d'acciaio il cazzo, tanto che l'ho girata a pamncia in sotto e l'ho inculata di brutto.
Lei aveva la vasellina in borsetta! Questo particolare mi ha fatto comprendere il significato della parola PRESENTUOSA. (UNGERSI PRIMA). Presumendo che non la portassi solo a mangiare la pizza e anche che me la fossi inculata, si è portata il tubo di LUAN conanestetico. Presumendo anche di doversi anestetizzare a dovere per non sentire un bel doloretto. Il lubrificante ce l'avevo anhce io non anestetizzante e di nascosto le ho spalmato il mio. L'entrata in sfintere a cazzo duro le ha strappato uno strillo acutissimo inaspettato. Strillo che ha alimentato le mie fantasie erotiche al massimo e sono riuscita ad incularmela per più di mezz'ora, rieiaculando un pochino. Quel che ha acceso il gusto di incularmi la donna è stato il sedile tutto bagnato della cosa calda precedente. A parte che si è gustata l'inculata come nessuna femmina laureata saprebbe fare. E non saprò mai se per finta o per davvero ad un certo punto è andata in orgasmo, inducendomi a venire per la seconda volta pure a me.
Ho messo il racconto nel genere sadomaso perchè la preside me la immagino spesso inculata da una specie di satiro con un cazzo mostruoso, che urla di dolore straziata, ma poi lei in questa sceneggiatura alla fine la percepisco "fuori luogo".
Troppo maiala per dare il tempo a qualcuno di incularsela e troppo "preside" isterica e irritabile, per pensare che si gusterebbe fino in fondo l'inculata pazzesca.
Fine del racconto. E' venuto fuori un trattato. .

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