I racconti di nonna Chica -Federica – Promettimi di farlo tu (ripubblicato) 5

Scritto da , il 2021-07-29, genere dominazione

Una marea di persone, spintonata e strattonata come il resto delle persone che si apprestavano a salire sul secondo bus dalla portina anteriore. Mani, migliaia di mani mentre cercava di conquistare i gradini del mezzo per entrarci. Mille mani che la toccavano dappertutto.

Le è tornata in mente una scena di alcuni mesi prima: Si erano spostati dal paese in città, per prendersi alcuni giorni di pausa e stare da soli lei e il marito. Anche per ragionare assieme su tutto il caos che stava venendo fuori in paese e zona.

Il titolo inventato dalla gente per l'evento era: - le bigotte che si fanno fottere.- Qualcuno aggiungeva: -a quando le suore?-


Mentre una sera rientrava a casa era convinta di aver visto uscire da un portone della strada dove abitava in città, la sua amica, madre del ragazzo. Il dubbio che non fosse lei era minimo, dettato da un po' di lontananza, dalla penombra della sera e dal fatto che la donna le desse le spalle e l'abbia vista di profilo solo un attimo, l'hanno fatta desistere dal chiamarla, poi la donna che era in compagnia di un uomo, dopo pochi passi è entrata in una macchina sul sedile del passeggero e l'uomo al posto di guida.. Se aveva avuto dubbi che quella fosse la madre del ragazzo o una donna davvero molto somigliante, adesso questi dubbi erano totalmente scomparsi: la madre del ragazzo, dopo essere state posseduta brutalmente dall'uomo, era tornata da lui a farsi fottere ancora. Chissà se solo da lui oppure la cerchia dei “soddisfatti” da quella femmina altezzosa e piena di sé, che guardava tutti dall'alto della sua posizione sociale, riconosciutale nella realtà di un minuscolo paesello e zone limitrofe in cui viveva, si era già ampliata, proprio com'era accaduto a Federica che dopo essere stata “presa” dal primo estraneo che se l'era goduta alla grande, con l'inconsapevole complicità di suo marito, poi, era stata dall'estraneo ceduta a dei perfetti sconosciuti.
Si era ripromessa di chiedere all'amica se fosse stata lei anche per rimproverarla di non essere passata a trovarla e dirle, nell'improbabile ipotesi che fosse stata un'altra donna, che aveva una perfetta sosia, ma a questo punto ha capito che era un bene che si fosse dimenticata anche di chiedere al ragazzo.

Su quel pullman il viaggio è stato infernale; pressati, appiccicati, schiacciati senza la minima possibilità di cadere, di muoversi per non parlare della possibilità di evitare il contatto. Matteo schiacciato tra i sostegni verticali del bus e il corpo di Federica, lei a sua volta tra il ragazzo e un altro uomo con spalle contro spalle e sedere contro sedere: poi accortasi che l'uomo dietro di lei, nonostante fossero bloccati provava riuscendoci a cambiare posizione, ha sentito distintamente qualcosa di duro premerle sul sedere, mentre una mano le si posava su un fianco.
Ha sentito bene il cilindro duro che si strusciava sulle natiche per poi piazarsi in verticale sul solco iniziando un quasi impercettibile su e giù che l'uomo flettendo leggerissimamente e raddrizzando le ginocchia faceva fare al cazzo sul culo di Federica. Uno scossone del mezzo ha fatto si che poi, il glande si ritrovasse a perfetto contatto, sempre attraverso gli indumenti, con le labbra della figa della donna che giù eccitatissima, d'istinto ha stretto le cosce cercando di catturarlo. Mutandine e pantaloni di lei inzuppati di miele di figa, anche perché Matteo, il ragazzo suo amico che le era di fronte, aveva il braccio tra i loro corpi appiccicati e la mano con il dorso premeva sul monte di venere della donna. Lui, da buon bastardo alternava tra il tenere ferma quella mano e piccoli movimenti che facevano sussultare la donna. Nessuno tranne loro tre,si è accorto dell'orgasmo della donna proprio nel momento in cui dal cazzo a contatto con la sua figa da dietro con il glande catturato tra quelle fantastiche cosce, partivano gli spruzzi di sperma. L'uomo, alto quando lei, ha avuto modo di sussurrarle all'orecchio un: - grazie. Sei fantastica, a domani-, prima di scendere dal mezzo.
Matteo le ha chiesto, ma lei gli ha risposto; . Ma che ne so... parlava da solo....!
Anche Federica, dopo due fermate seppur ne mancassero altre tre per l'ambulatorio medico, all'improvviso ha deciso di scendere dicendo al ragazzo di essersi ricordata di una commissione che il marito le aveva chiesto di fargli, lasciando di punto in bianco lì, come un salame il ragazzino che invece si aspettava una conclusione ben diversa. Piantandolo ì, con il cazzo duro tanto da fargli male: Ovvio che l'unica cosa che lui, invece avrebbe piantato era il suo pene nella figona che immaginava bollente, della donna.
per chi volesse: nonnachica4_7@uahoo.com

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