Una bugia

Scritto da , il 2021-04-14, genere trans

Una storia incominciata circa 8 anni fa, inizialmente vissuta con paura, imbarazzo, rimorso. Ora ho 62 anni, alto, robusto,2 figli ormai indipendenti, una moglie Luisa di 51 anni ancora molto piacente, da far invidia alle trentenni, formosa, una quarta abbondante che ancora vince la gravità, una vita senza grandi problemi, ho un lavoro che mi porta spesso in viaggio,in italia e all'estero
Otto anni fa, per un paio di mesi, ho lavorato nella zona di san siro a milano. Quel giorno di un luglio soffocante l'ennesima riunione terminò verso le 20, così avvisai casa e con i colleghi ci fermammo a mangiare un boccone nelle vicinanze
Ripresi l'auto verso le 23.
Percorrendo via Novara,fermo al semaforo, intravidi nella strada che porta a Figino, una prostituta stupenda, alta, mora,abbronzata,con una minigonna che a malapena le copriva gli slip, il solo guardarla mi eccitó
Sorpresi me stesso e dopo aver percorso poche centinaio di metri, feci inversione e tornai a cercarla, passai e ripassai davanti a lei un paio di volte, ero imbarazzato, una situazione che non mi apparteneva, felicemente sposato, due figli, una vita tranquilla, in apparenza senza il bisogno di cercare qualcosa di nuovo, di diverso
Certo non sospettavo minimamente che quella sera avrebbe cambiato la mia vita
Pieno di vergogna e col timore che qualcuno mi vedesse, parcheggiai a una certa distanza da lei, aspettai che non ci fossero macchine nei paraggi e mi avvicinai
Da vicino era ancora più desiderabile, mulatta, il top le conteneva a malapena una quinta con i capezzoli che sembrava volessero spaccare la poca stoffa che li conteneva, labbra carnose, pelle vellutata, viso con tratti decisi, un po' mascolini ma decisamente sexy
"come ti chiami? sei stupenda, quanto vuoi?" "Paola, 30 di bocca e 50 scopare"
Avevo quasi dimenticato un'eccitazione così intensa, un misto di paura, rischio, trasgressione, la seguii nel bosco, era buio pesto,le uniche luci erano quelle delle auto che passavano veloci sulla strada a poche decine di metri di distanza
Si fermò, intravidi una coperta sull'erba, con voce roca mi disse "bocca o fica, attivo o passivo?"
In quel momento capii di aver di fronte un trans, un bellissimo trans
Avevo sempre deriso i loro clienti,li ritenevo malati, mi girai per andarmene, mi ero cacciato in una bruttissima situazione
Mi afferrò un braccio, mise una mano sulla patta dei miei pantaloni "dove cazzo vuoi andare,sei già bello duro, e poi prima mi paghi e poi vai dove cazzo vuoi" rimasi immobile, sorpreso, timoroso "sei un verginello? ora ti faccio divertire, non vuoi toccarmi? senti che tette, guarda che cosce, hai mai visto un culo così? ma il meglio ce l'ho in mezzo alle gambe, dai togliti i pantaloni, voglio vederti il cazzo"
Ubbidii, volevo finisse tutto in fretta, in pochi attimi mi passarono davanti tutte le più nefaste conseguenze della mia scellerata scelta
Si avvicinò e iniziò a segarmi "hai proprio un bel cazzo" squilló il cellulare, inorridito esclamai "cazzo no, mia moglie"
Non sapevo che fare, lei mi sussurró "rispondi, sarà più divertente" come in trance risposi "pronto amore"
Mi chiese se la cena era finita, le dissi che sarei partito da li a pochi minuti
Mentre farfugliavo qualche risposta Paola si mise in ginocchio e dopo avermi pulito il membro con una salviettina profumata me lo stava leccando
Cercai di allontanarla ma mi teneva avvinghiate le gambe, con la poca luce riuscivo a vedere il mio cazzo eccitato sparire per intero e riemergere dalla sua bocca
Avrei dovuto farla smettere, allontanarla a forza, troncare con una scusa la telefonata con Luisa, invece misi una mano sulla testa di paola, la spingevo e rilasciavo per assecondarne i movimenti
Iniziai a raccontare a luisa i dettagli della riunione e a chiedere il resoconto della sua giornata, quella situazione mi eccitava da impazzire
Paola si rialzó, mentre mi segava, mi passò la lingua sul collo, vicino al cellulare, mormorando "sei proprio un porco, metti il vivavoce e il volume al massimo, sarà ancora più eccitante"
Mentre sentivamo Luisa che raccontava la sua giornata ogni tanto da me sollecitata con banali domande, paola poggiò il mio cellulare a lato della coperta, coprendo il microfono con una mano "vieni qui maritino, toccami il cazzo, guarda com'è duro, cosa ne dici piacerebbe anche al tuo amore? proviamo a chiederglielo?"
Paola mi costrinse in ginocchio, il cazzo sul viso, sentivo il suo odore, lentamente tra le labbra, gli leccai il glande, poi lo ingoiai
Paola alzando il tono della voce "leccalo puta...apri boca...di più...di più... così...tutto "
Luisa al cellulare "amore sento dei rumori strani, c'è qualcuno lì con te? un collega?"
"no Luisa sono dei ragazzi che chiacchierano qui vicino, ora devo andare tra un'ora sono a casa"
Chiusi la telefonata
Quel cazzo tra le labbra mi piaceva, lo leccavo, lo coprivo di saliva, lo ingoiavo fin dove potevo, dentro e fuori la bocca
Paola in piedi a gambe aperte iniziò a mugulare di piacere
Lo sentii vibrare "dai puta sto per godere...dai lecca...toccami le palle....siii gustoso...godoooo" la sborra mi colpì dentro la bocca, me la riempì, mi colò dalle labbra, quella che non mi era entrata in gola la sputai per terra
Mi rimisi in piedi, mi appoggiai a Paola, le cercai la bocca, limonammo col sapore del suo sperma nelle salive, iniziò a segarmi, ero al limite, dopo pochi secondi sborrai sulle sue mani
Ci pulimmo, pagai, mi diede un bacio sulle labbra mormorando "spero di rivederti, stasera era solo un assaggio"
Confuso e quasi in trance tornai all'auto
Durante il tragitto promisi a me stesso di non rifarlo mai più
Era una bugia

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