La depravazione di una signora per bene

Scritto da , il 2012-01-21, genere dominazione



LA DEPRAVAZIONE DI UNA SIGNORA PER BENE
Un microbikini che il marito regala alla moglie ed una cavigliera che le fa indossare senza sapere che porta i simboli di sottomissione sono l’inizio della sua trasformazione . La donna spinta dal marito nelle mani di un uomo senza scrupoli accetterà ogni richiesta fino al completo degrado in una volontaria discesa sempre più vergognosa verso la depravazione totale che continuerà anche al ritorno dalle vacanze e cambierà per sempre la sua vita di signora per bene



La storia.
Sesso solo come routine . Dopo dodici anni da sposati Lucy ed io, Marco, coetanei 45 anni entrambi avvocati, viviamo quasi solo appagati del nostro benessere. Lucy è una bella donna longilinea, mora occhi scuri direi quasi un fisico ancora da invidiare. E’ vero non è mai stata molto focosa ed il sesso tradizionalmente ma vissuto in modo appagante .Seppure talvolta avrei cercato qualche variante pure io sono sempre restato molto parco e non ho mai chiesto nulla di diverso dal solito.

Estate 2010
Vacanza al mare. La scelta da ultimo minuto diversa dalla nostre solite mete:Ibiza.
La prima giornata in spiaggia. Non avrei mai immaginato che Lucy con il suo bikini castigatissimo finisse con insinuarmi strane idee che esplosero quando mi chiese di spalmarle la crema sulla schiena. Le slacciai il sopra del costume, cosa che non avrei mai fatto. Lei restando a pancia in giù si dispose meglio sul lettino in modo da coprirsi completamente i suoi seni schiacciandoli sul lettino. Le spalmai la crema scendendo verso il suo sederino ed iniziai a scostare la sgambatura del costume. Scoprivo lentamente i suoi glutei senza che lei dicesse nulla , sino ad arrotolare il costume facendolo sparire tra la piega del suo sederino ben tornito. Vederla seminuda in una spiaggia dove c’era una buona ostentazione di topless mi stava comunque eccitando. La lasciai così godendomi lo spettacolo.

Mi chiese di andare a fare un bagno, Accettai. Si riallacciò il reggiseno e si stava riaggiustando lo slip. Mi alzai e mi sedetti sul lettino vicino a lei fermandola.
“resta così mi piace guardarti il tuo sedere”
La sua flebile protesta “ ma andiamo, ho devo passare tra la gente con il mio fondoschiena al vento”
Il caso. Una ragazza ci sfilò vicino. Indossava un ridottissimo bikini con tanga altrettanto ridotto.
Commentai che anche lei non avrebbe sfigurato con lo stesso costume.
“non lo indosserei mai, diavolo, un po’ di pudore, sembra nuda”.
“Non vedo cosa ci sia di strano, te lo puoi permettere più di lei e poi se te lo chiedessi,non lo faresti per farmi felice?” chiesi.
Lucy mi guardò perplessa “ ma dai, sei matto,non me lo chiederesti”
Sorrisi “mai dire mai”.
“sai che puoi chiedermi qualunque cosa, ma dai non questo”,
Fu su quel qualunque cosa che mi sentii provocato e d’istinto le dissi di entrare in acqua senza rimettersi a posto lo slip.
Lucy si alzò titubante,si guardò intorno e con mia sorpresa si diresse verso l’acqua. Restai a guardarla. Il suo culetto oscillava sinuosamente e mi stava provocando una irresistibile erezione.
Mi alzai e corsi verso l’oceano buttandomi in acqua rapidamente.
Lei mi raggiunse sorpresa di quella veemenza vista la mia proverbiale pigrizia a buttarmi in acqua.
“non avrei potuto fare diversamente o avrei dovuto mostrare a tutti quanto mi avevi eccitato ad attraversare la spiaggia con il tuo culo al vento”
Sorrise e mi abbracciò.

Prima sera di vacanza
La cena al ristorante del residence. Lucy seria e splendida, Nella sua elegante sobrietà in un tubino nero, smaniato lunghezza sotto il ginocchio. Impassibile, seria forse fin troppo con il personale.. Poi usciamo. Fuori un’atmosfera accattivantemi sentivo bene ed ero soddisfatto della scelta. Lucy era un poco stordita dall’atmosfera festaiola e trasgressiva che si respirava. Nella vetrina di un negozio abiti eccessivamente azzardati , braccialetti folk e tribali e una collezione di microbikini come quello che avevo visto indossato dalla ragazza al mattino.
Spinsi Lucy , un po’ riluttante, ad entrare. Il suo unico commento fu che non c’era nessun abito che avrebbe mai indossato tanto erano succinti ed improponibili . Ma il mio obiettivo era convincerla ad acquistare uno di quei microscopici bikini. Oddio mi sarebbe piaciuto vedere che effetto faceva in uno di quegli abitini probabilmente da disco music, ma nemmeno glielo proposi tanto la sua risposta sarebbe stata no. Presi tra le mani uno di quei costumi e glielo passai . Mi sorrise con un chiaro accenno negativo ma il solo vederglielo in mano mi stava eccitando. Il commesso in un inglese stentato se lo volesse . Mia moglie sorrise e scosse il capo dicendo che non l’avrebbe mai acquistato che non era il suo genere. “never say never “ gli rispose l’uomo.

“te l’ho detto anche oggi, mai dire mai. Mi piacerebbe comprartelo” incalzai continuando a parlare inglese quasi volessi che anche il negoziante capisse.
“non ci penso nemmeno” risposta secca.
“dai non saresti l’unica di tutta la spiaggia” insistetti
Lucy continuò parlando in italiano “smettila, chissà cosa pensa, guardati intorno , non ci vuole molto per capire il genere di clientela che frequenta questo negozio, saranno tutte delle troiette”
“dai –ripresi – sarà anche vero, ma non lo faresti per me?”
Il negoziante sembrava divertito della nostra conversazione e non si muoveva di torno.
“cosa, fare la troietta seminuda in spiaggia ?”
“avanti compralo mi ecciti lo sai, guarda oggi quando ho fatto il bagno.”
Il negoziante lasciandomi sorpreso intervenne e lo fece parlando in italiano. Aveva capito tutto.
“Faccia contento suo marito signora, non c’è niente di più bello che una bella signora come lei che mette in evidenza il suo corpo”. E lasciandoci ancora più sorpresi continuò “ è una città trasgressiva se non si lascia andare qui dove lo farebbe.”
Io sorrisi a mia moglie “Avanti , te lo dicono tutti”. Lucy cedette alla mia insistenza ma forse anche alla voglia di togliersi dai piedi il tizio che stava diventando invadente.
“ va bene ma solo per te”
Il negoziante le chiese che misura avesse di seno “per una terza quel modello non va bene” lo strappò dalle sue mani e ritornò pochi secondi dopo stesso disegno ma mi sembrò veramente qualcosa di molto , molto ridotto.
Lucy non protestò ” Tanto lo indosso in albergo e basta solo per farti contento”.
Pagai e non poco , per quei miseri centimetri di stoffa, ma l’acquisto mi aveva decisamente soddisfatto.

Prima di uscire il negoziante ci mostrò una cavigliera con una medaglietta tonda con una specie di triskell sopra.Si inchinò davanti a Lucy chiedendole il permesso di agganciarla alla sua esile caviglia.
“un regalo, quasi augurale, diciamo che chi ne conosce il significato sa che tuo marito ti vorrebbe guidare a conoscere un mondo che è dentro di te e che hai bisogno di essere guidata”
Per non essere sfacciata Lucy tenne su di se quel ninnolo.

“Cosa voleva dire? Io comunque mi tolgo questa cavigliera” mi disse una volta usciti dal negozio.
Non era importante, La guardai , aveva qualcosa di piacevole indosso a lei.
Non so per quale motivo ma glielo impedii.
“facciamo che la tieni per tutta la vacanza, mi servirà per ricordare quello che hai fatto questa sera…. E non è ancora finito perché il bello me lo offri appena rientriamo in hotel. Vero?”
Lucy sorrise ed accelerammo il passo.



Incuriositi salimmo in auto e tornammo velocemente al nostro villaggio . Arrivati in camera Lucy aprì il pacchetto ma la vidi cambiare espressione. Ero sicuro di cosa ci avrebbe trovato dentro ma l’impressione è che in realtà fosse di qualche misura più piccolo. “e’ un oltraggio al pudore” sbottò. Come darle torto: un reggiseno praticamente inesistente, due triangolini che avrebbero coperto solo una parte delle sue tette, ma il sotto non avresti neppure potuto chiamarlo perizoma. Una cordina ed un piccolo tassello di tessuto sul davanti che le avrebbe nascosto ben poco.Però al lo pensiero che potesse presentarsi in spiaggia in quel modo mi eccitavo enormemente. Lucy si sentì offesa, non avrebbe mai indossato “quella roba”.

Le chiesi di provarlo. Lo fece quasi disgustata. “ma non ci sto dentro - disse appoggiando le piccole coppe sulla sua terza di seno.
Insistetti rimarcandole la sua promessa di provarlo per me.
Basta un poco per scatenare una discussione. Vergogna e pudore la frenavano a provare il costume anche solo per me. Mi accesi vedendo la sua resistenza sempre più cocciuta , ottenendo alla fine solo la sua completa chiusura. Fine delle trasmissioni. Mi cambio e mi doccio e mi infilo a letto alla faccia delle aspettative. Lei fa altrettanto e senza parlare ci addormentiamo.

Seconda giornata:tutto inizia lentamente ma prende una piega inaspettata

Al mattino lei si sveglia, mi accarezza come al solito. Mi chiede di andare in spiaggia. Io prendo la scusa di volermene restare ancora a poltrire e le giro le spalle. Mi costa ma sono ancora incazzato per la sera precedente. Lei si alza e se ne va in bagno. L’attesa mi sembrò più lunga del solito ed io esco sul terrazzino ad ammirare il mare ed annegare la delusione.
La sento passeggiare alle mie spalle .
“Scusa ma ho dovuto fare dei piccoli accorgimenti” .Ed io resto con le spalle girate quasi facendo finta di non sentirla
“ e scusa anche per ieri sera, forse avevi ragione tu” .
Mi accorgo di quanto sia stupido continuare a discutere e quindi decido di girarmi e lasciar correre.

Restai di sasso. Aveva indossato il costume
Era indecorosamente volgare, ma eccessivamente provocante con quei pochi centimetri di stoffa che lasciavano scoperta la pelle non abbronzata.
Le tette coperte da un minuscolo triangolino che ne lasciava completamente in vista la loro rotondità. Il perizoma uno straccetto tenuto allacciato da un gancio sul fianco, era fatto pressoché interamente da una stringa di tessuto
Scostando il tassello del perizoma, facendo intuire che aveva dovuto depilarsi in parte. “guarda , per indossarlo ho dovuto anche depilarmi li…”.
“mi ecciti lo sai” le risposi
Lucy ruotò su sé stessa contenta di farsi ammirare con civetteria..
“ora che sei contento, mi metto un costume ed andiamo a fare colazione”
“Resta così mettiti solo il copricostume ed andiamo in spiaggia” le dissi eccitato. “ma sei pazzo? Non penserai davvero che lo possa fare, sono seminuda” ruotò su sé stessa contenta di farsi ammirare e con civetteria.
Si diresse sul balconcino “se vuoi questo è l’unico posto dove mi vedrai con questo costume” ed uscì.
La presi per mano trascinandola verso la ringhierina e abbracciandola mi appoggia contro la sua schiena strusciando la mia eccitazione tra la piega dei suoi flessuosi glutei .
“un angolino deserto e la tua abbronzatura sarebbe perfetta” fissando il mare e la spiaggia ancora deserta , cercai di far presa sul suo punto debole, l’abbronzatura appunto.
“mi vedrebbero tutti…” ma non proseguì il discorso. Dalla stanza accanto stavano uscendo sul balconcino confinante con il nostro.
Quale occasione migliore per farle provare il suo microbikini in pubblico. Restai immobile evitando che lei potesse sfuggire “entriamo, lasciami” mi sussurrò.

La voce di un uomo, il vicino, “buongiorno” . Mi girai e salutai . Lucy fece lo stesso fingendo indifferenza e contraccambiò il saluto in evidente imbarazzo
Solo una breve pausa ed il nostro vicino sfacciatamente le disse “quel costume le sta a meraviglia” .
Coglievo più un suo imbarazzo e la cosa finì per eccitarmi ancora di più tanto che decisi di approfittare della situazione: “le stavo dicendo la stessa cosa ma dice di essere troppo vecchia per un costume così che non può permetterselo”
“Sta scherzando? Aspetti un secondo”
Rientrò nella sua stanza ed uscì poco dopo tenendo tra le mani una macchina fotografica “le vorrei fare due foto, è il mio mestiere, così dopo mi dirà se è ancora dello stesso avviso”

Lucy mi guardò tesa lessi sul suo volto la vergogna di trovarsi seminuda di fronte ad uno sconosciuto
“Si appoggi alla ringhierina, la prego e lei si sposti” disse con tono deciso.
Mi spostai lasciando Lucy interamente esposta alla sua vista.
Mi sorpresi dell’eccitazione che stavo provando nel offrire Lucy pressoché nuda.
Lei ormai quasi obbligata e senza scelte si appoggiò al muretto. Le scattò due foto.
“non avrebbe due zoccoli con dei bei tacchi, le slancerebbero di più le gambe”.
Lucy titubante rispose di no.
“ma si che li hai , te li prendo io”.

Rientrai in camera e la lascia sola sul terrazzino sentendo con piacere perverso le raffiche di foto che lui le stava scattando. Gliele porsi . Lucy rassegnata le indossò.
Un gran bel effetto su quei tacchi le gambe sembrano ancora più lunghe e lo spettacolo del suo culetto completamente nudo sarebbe stato eccitate se solo si fosse girata.
Altre foto e poi la richiesta che mi aspettavo.
“Dovresti girarti – stava usando per la prima volta il tu – potremmo completare la serie di queste magnifiche pose”
“no guardi, non me la sento di fare altre foto per giunta con questo costume .”
Quel suo estremo pudore anziché portarmi ad assecondarla mi eccitò ulteriormente. Io avrei voluto portarla in spiaggia ed esibirla con indosso quel ridottissimo costume cosa che sapevo benissimo che lei avrebbe sempre rifiutato. Quella sembrava un’occasione da non perdere offrendola allo sguardo del vicino ed ancor di più fotografata in quei pochi centimetri di stoffa da un fotografo professionista.
La trattenni per un braccio e nel suo tentativo maldestro di divincolarsi le fece scivolare una coppa del reggiseno liberandole una tetta. La prontezza del fotografo la immortalò con una serie di scatti. Per coprirsi Lucy si girò offrendo finalmente la visione del suo fondoschiena lasciato interamente scoperto dal ridottissimo perizoma che indossava.

Il fotografo continuò a scattare foto e contemporaneamente sul suo terrazzino uscì un altro uomo di carnagione più scura.
“Vostra moglie, suppongo …. - annuii in silenzio - …… vi ho visti ieri mentre le acquistavate il costume…..se così lo possiamo chiamare “ concluse sorridendo .
“Io sono Rodrigo” e senza che nessuno l’avesse invitato a farlo scavalcò il piccolo muretto che divideva il nostro appartamento dal loro. Potevo ora solo intuire l’imbarazzo di Lucy che giratasi verso di me mi prese sottobraccio quasi a cercare protezione.
“Ti prego resta rimettiti com’eri prima, Andreas è veramente un bravo fotografo e tu sei così perfetta come modella “.
Lucy la mia pudica mogliettina mi restava incollata senza dire una parola . Le sue tette appena
coperte ed i capezzoli che si disegnavano sotto il tessuto e quel piccolo nastrino del perizoma che le copriva in modo striminzito il suo sesso
Mi intrigava l’immagine di lei in quei pochi centimetri di stoffa , ammirata da due sconosciuti e ancora di più la proposta del nuovo arrivato .
“La stai iniziando vero? – mi guardò senza che capissi a cosa si rivolgesse – è la prima volta ? “
Pensai si riferisse alle foto “ beh non ci era mai capitata l’occasione ma credo che mia moglie sia ben disposta a continuare” . Le staccai la mano con cui mi teneva il braccio per dimostrare la mia disponibilità.
Rodrigo fece un passo avanti e spinse Lucy di nuovo verso l’angolo del terrazzo.
“non voglio, e non mi tocchi” reagì Lucy.
Mi riavvicinai a lei : “ma dai che c’è di male, ci sono io cosa ti può succedere”.
Mi guardò sconcertata “ma non sappiamo neppure chi sono, cosa vogliono”
Rodrigo le sorrise la prese per un bracco e mentre lei non distoglieva lo sguardo da me si lasciò girare e mettere in posa così da restare ancora una volta con il suo culetto per aria esposto a noi.
“ Ibiza è il posto adatto per l’esperienza che state cercando” mi sorrise Rodrigo mentre Andrea aveva ripreso a fotografarla.
“Ho visto che le avete messo la cavigliera con il simbolo , ma mi pare di capire che per conoscere il mondo che gli sta dietro vostra moglie abbia bisogno di essere guidata “


Quale mondo e cosa avrebbero inteso per guida?Suggerimenti? Eppure io quella coppia la conosco e chissà quante altre stanno vivendo la stessa storia.

Serendipi2010@hotmail.it

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