Io e Mirja

Scritto da , il 2021-02-23, genere incesti

Sono passati anni ormai, ma la scoperta dell'erotismo rimane uno dei meravigliosi ricordi della mia adolescenza. Ho cinquant'anni e quando l'immaginario mi riporta a quelle esperienze mi pare un sogno ad occhi aperti.
Io e mia sorella Mirija siamo cresciuti insieme, insieme abbiamo scoperto il mondo ed ancora oggi sappiamo di poter contare incondizionatamente l'uno sull'altro
I nostri genitori, pur profondamente cattolici, hanno saputo lasciarci liberi di scoprire il mondo senza pregiudizi, alla luce dei profondi valori di base che ci hanno instillato.
Il pudore bigotto lo abbiamo scoperto tardi, iniziando a frequentare la scuola, le attività sportive, gli scout e altre occasioni di socializzazione. Fino ad allora la nudità non creava ne imbarazzo né particolare interesse. Devo ammettere cha ancora oggi io e Miry facciamo fatica a capire certe dinamiche e spesso ci facciamo risate a non finire su questi argomenti. Talvolta ci capitava di scorgere nudi anche i nostri genitori ma la cosa passava inosservata tanto ci pareva naturale.
Guardavamo i nostri corpi crescere e svilupparsi con un interesse sempre crescente ed una piacevole attenzione reciproca. Piano piano volevamo sapere sempre di più e decifrare i languori che nascevano dentro di noi, senza nessuna fretta. All'epoca il sesso era una scoperta che avveniva gradualmente, più tardi di quanto avvenga ora e forse con più rispetto reciproco. Le ragazze non te la sbattevano lì a quattordici anni solo per sentirsi grandi e la verginità era considerata ancora un valore.
Un giorno, mentre aiutavamo mamma a rassettare casa, raccolsi da terra un paio di mutandine di mia sorella; senza chiedermi il perchè mi guardai intorno per essere sicuro di non essere visto e annusai furtivamente la piccola ombra lasciata dalla sua passerina. Istintivamente mi toccai la patta dei pantaloncini e strinsi forte il mio passerotto, così da sempre chiamavamo il mio uccello, che si era notevolmente ingrossato.
Avevo già avuto delle erezioni, ma non avevo mai dato peso alla cosa e soprattutto non lo avevo mai ricollegato a qualcosa riguardasse mia sorella.
Mi accorsi che per la sorpresa era diventato sensibile al minimo sfioramento. Avevo già da tempo intuito che non servisse solo per fare pipì ma tutte le spiegazioni su come nascono i bambini, su noi maschietti che dovremmo infilare il nostro “coso” nella passerina eccetera eccetera le avevo trovate semplicemente noiose e ridicole. Capii che stava succedendo qualcosa di speciale e che c'erano ancora tante, tante cose da scoprire.
Nascosi le mutandine in camera e ogni tanto, senza essere visto, le annusavo voluttuosamente, sentendo ogni volta un brivido che correva lungo la schiena, giù a farmi diventare duro l'uccello e provando i primi orgasmi masturbandomi.
Una sera i miei genitori avevano un invito a casa di amici e come molte altre volte mia madre lasciò qualcosa di pronto per cena, raccomandandosi con noi di non fare tardi davanti alla TV.
Mi sentivo “il grande” della situazione, sentivo un impulso protettivo nei confronti di mia sorella che ricambiava con grande affetto ed una fiducia incondizionata.
Mangiammo in un'atmosfera rilassata. Poi come mille altre volte, decidemmo di guardare un film. Era il mio turno per decidere cosa guardare e scelsi un bel film d'azione anche se sapevo che a mia sorella non piacevano.
Ci sistemammo nel salotto della tv come facevamo da sempre, io dritto davanti alla tv con le gambe allungate sulla penisola e lei di traverso sul divano con la testa appoggiata sulla mia pancia.
Provavo una strana agitazione, non riuscivo a rilassarmi.
A mia sorella sicuramente il film non piaceva ma era sempre così accondiscendente con me e non lo fece pesare.
Sentii che si stava lentamente rilassando e con il respiro sempre più leggero si assopì con la testa sul mio grembo.
Il film non era granché e non riuscivo a concentrarmi, anche perchè un desiderio si era insinuato e non permetteva di rilassarmi.
Come avevo già fatto mille volte, la stavo accarezzando quando una sensazione nuova e sconosciuta mi accese una miriade di fantasie erotiche e fu lì che realizzai che non era più solo la mia “sorellina” ma si stava facendo grande, il suo corpo era cambiato ed era diventata una bellissima ragazza.
Continuavo a scorrere la mia mano lungo i suoi fianchi, sempre più giù ad accarezzare il suo culetto che si era fatto delizioso.
Senza rendermene conto con l'altra mano ero sceso ad accarezzarmi l'uccello, il passerotto, come lo chiamavamo scherzosamente visto che la sua era la passerina.
Cercavo di muovermi il più delicatamente possibile per non svegliarla mentre sollevando la schiena feci scivolare verso il basso i pantaloncini da casa che indossavo.
Il mio uccello guizzò fuori più duro che mai e stringendolo con la mano scoprii completamente il prepuzio iniziando a masturbarmi lentamente. Vedere il mio membro a pochi centimetri dal viso di mia sorella mi eccitava incredibilmente e un'idea balenò nella mente.
Con estrema leggerezza spostai l'uccello verso la sua bocca, una goccia di liquido seminale faceva capolino e la depositai delicatamente sulla sua bocca che non immaginavo così morbida.
Lentamente feci scorrere la punta del prepuzio su e giù lungo le sue labbra aiutato delle gocce di sperma che rendevano tutto più scivoloso ed eccitante. Non avevo mai fatto niente del genere e facevo fatica a trattenermi. Avrei voluto lasciarmi andare e gridare tutto il mio piacere, ma avevo paura di svegliarla e rovinare tutto.
Non potevo più resistere. Decisi di rischiare e pensai che facendo le cose con delicatezza sarebbe stato tutto più facile e piacevole.
Appoggiai la punta sulle sue labbra e provai a farmi spazio dando piccoli impercettibili colpetti. Speravo che nel sonno avrebbe assecondato questi movimenti senza accorgersene e ne fui deliziato quando mi accorsi che così stava accadendo.
Appoggiai due dita sul suo mento che cedette senza sforzo aprendo le labbra che accolsero morbidamente il mio prepuzio gonfio e lucido. Facevo sempre più fatica a soffocare un gemito di piacere e dovevo trattenermi per non venire.
Sentivo i suoi denti solleticarmi e la sua lingua, che cercava una posizione in cui poter continuare a dormire, scivolava sulla pelle liscia e tesa mandandomi in visibilio.
Attesi qualche istante per essere sicuro che non si fosse svegliata. Dormiva della grossa e mi tranquillizzai. Cominciai a muovermi dolcemente avanti e indietro e sentivo le sue labbra scivolare intorno al mio uccello aiutate dal liquido seminale che sgorgava goccia a goccia. Non avevo mai nemmeno immaginato di poter provare simili sensazioni.
Ad un tratto ebbi quasi l'impressione che si stesse svegliando e fui preso dal panico, ma stava solo cercando il posto giusto per la lingua e facendolo aveva forzato il buchino sulla punta portandomi ad un passo dal delirio.
Stetti immobile per qualche istante trattenendo il respiro, poi ripresi aumentando il ritmo senza rendermene conto. Stavo per perdere il controllo e a fatica trattenevo i miei gemiti. Senza rendermene conto la mia mano sinistra era scivolata sotto il pigiamino accarezzando curiosa il suo culetto e accendendo un desiderio inaspettato da indagare in un'altra occasione.
Non resistevo più: stavo per venire, avevo paura di svegliarla ma l’eccitazione era più forte di ogni altra preoccupazione.
Ormai il mio corpo spasimava e senza controllo spingeva il mio passerottone sempre di più fino a che, trattenendo un'urlo di godimento, venni inondando la sua bocca. Mentre già l'orgasmo si affievoliva e saliva la preoccupazione di cosa sarebbe successo se si fosse svegliata con la bocca piena del mio sperma, mi accorsi che nel sonno deglutiva, ingoiando tutto, senza accennare a staccarsi dal mio uccello. Un nuovo incontenibile orgasmo mi salì fino al cervello e ripresi senza ritegno a spingere dentro e fuori il membro che schizzava senza fermarsi. Realizzai in quel momento che la mia sorellina mi aveva appena fatto una pompa, seppur involontariamente, e aveva ingoiato il mio sperma.
Avrei voluto che non finisse più, desideravo che il mondo si fermasse in quel momento.
A poco a poco ripresi il controllo e mi preoccupai immediatamente di fare in modo che svegliandosi non si accorgesse di nulla. Mi tirai su i pantaloncini e mentre il film stava per terminare continuavo ad accarezzarla estasiato, osservandola in tutta la sua nuova bellezza. Dolcemente la svegliai e mentre accennava un sorriso assonnato mi resi conto che avrei fatto qualunque cosa per lei. Ci alzammo e prima di andare a letto mi abbracciò forte facendo le fusa come una gattina e dandomi un lungo bacio sulla guancia. Ero felice, la amavo e avrei fatto qualunque cosa per lei.
In camera ripensai a quanto accaduto e mi addormentai convinto di avere capito cosa fosse il sesso, ma era solo l'inizio...

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