Vacanza con zia

Scritto da , il 2021-01-26, genere dominazione

Come quasi ogni anno, la settimana di ferragosto la passo con mia zia Natalia nella sua casa la mare, quest’anno però la mia permanenza è stata più movimentata del solito.
Mia zia è una donna 41enne spettacolare, alta e snella, con lunghi capelli nero corvino, una sesta di seno divino e un culo da brasiliana ben modellato. Se non bastasse anche la combinazione del suo carattere schietto ed estroverso e lo stile con cui veste, la rendono una strafiga agli occhi di tutti gli uomini.
Noi due abbiamo sempre avuto un bel rapporto, con lei fin da bambino riuscivo a parlare di tutto ed adesso che ho 18 anni continuo a confidarmi con lei su qualsiasi problema, addirittura quando ero più piccolo le avevo confessato che spesso era oggetto dei miei sogni erotici, grazie a dio non ne era restata scioccata, ma anzi mi aveva ringraziato.
Durante queste vacanze però il nostro rapporto ha raggiunto step che non credevo avremmo mai toccato.
Quei giorni al mare erano estremamente afosi e la notte dormivo solamente con gli slip addosso, il problema o la fortuna, dipende da come la si vuole vedere, era che le mie più che generose dimensioni faticavano ad essere contenute. La mattina del secondo giorno la sveglia fu diversa dal solito, trovai mia zia intenta a baciare amorevolmente la mia cappella che era scivolata fuori, istintivamente, senza pensare alle possibili conseguenze, allungai le mani bloccandole la testa sul mio pacco che iniziava a svegliarsi, lei per niente sorpresa mi disse: Buongiorno tesoro, ti è piaciuta la sveglia di oggi?; continuando a riempire di baci tutto il rigonfiamento degli slip, pochi secondi dopo con mano esperta me li sfilò e rimase in contemplazione della verga che le svettava di fronte al viso.
Visto che probabilmente lo stupore per il mio pezzo di carne la lasciò imbambolata, decisi di prendere il comando e le feci scivolare tutto l’uccello in bocca, esplorandogli la gola, appena glielo affondai incominciò subito a pompare come non mai …., fu un super pompino, zozzo; tutto salivato, sentivo la sua lingua scivolare avanti ed indietro su tutta l’asta, prenderlo tutto fino alla radice, cercando poi con la punta della lingua di leccare i coglioni. La scena che stavo vivendo mi sembrava surreale, degna di un film porno e le sensazioni e i piaceri che provavo erano indescrivibili.
Quando fu soddisfatta del suo lavoro se lo tolse dalla bocca, continuando, facendomi quasi capitolare, a slinguazzare la base della cappella ed il frenulo.
“Giovanotto con un pisello così farai diventare delle troie tutte le ragazze che lo proveranno”
“Beh non sarebbe male zia…, quindi anche tu sei diventata una troia adesso”
“No, io ero già troia, ma da adesso sarò la tua troia”
Eccitato da quelle parole la sollevai e la sbattei sul letto con forza, “siii, così devi essere un’animale, sottomettimi ….”, non ci stavo più con la testa, mi sentivo indemoniato ed anche il mio cazzo sembrava essere posseduto, si era ingrossato ad un punto che non avevo mai visto.
Le strappai di dosso la vestaglietta e mi affondai su quelle enormi e spettacolari tette, le succhiai e morsi i capezzoli, esplorando al contempo con le mani la sua bocca e la sua fica, spinto sempre di più dai suoi versi di godimento e dalle sue incitazioni.
Mi staccai da quelle tette per fiondarmi sulla sua bocca, iniziando a limonarla selvaggiamente, la sentivo avvinghiarsi su di me, le sue unghie mi solcavano la schiena, ma invece di dolore provavo ancora più piacere e diventavo sempre più aggressivo.
Stufo di aspettare e con il cazzo letteralmente in fiamme da quanto si era gonfiato, puntai la cappella che sembrava la punta di una trivella, all’ingresso della figa e spinsi come un dannato, il palo penetrò in un unico colpo grazie agli abbondanti umori prodotti da zia, la forza con cui gli entrai dentro fu devastante, le urla che ne scaturirono furono un misto di dolore e piacere, ma lei continuava ad incitarmi di fotterla più duramente ed intensamente. Non la delusi di certo perché iniziai a pomparla selvaggiamente, affondando il mio uccello fino in fondo, con le palle che battevano sulla sua figa con rumori secchi flop flop flop flop. Lei per tutto il tempo continuava ad ansimare e godere…
“Da quanto aspettavi questo momento zia?”
“Chiamami Natalia sono la tua donna ora,…… da sempre amo i giovani ragazzi, ma il tuo pisello è il migliore che ho mi provato”
“Che troia che sei quanti te ne sei fatta”
“non importa più, da ora solo tu potrai avermi”
“che zoccola a sottometterti così a tuo nipote”, così dicendo sentivo che si eccitava sempre di più, la sua figa mungeva per bene il mio uccello che sentivo ingrossarsi pronto per venire. Quella zoccola di Natalia sentendolo anche lei, mi pregò di inondarle le tettone, ma io glielo ficcai ancora più a fondo e le inondai la figa con potenti getti che le arrivarono fino all’utero e alle ovaie.
Mentre ancora lo sfilavo dal suo antro, iniziò a sbraitare che era l’unica cosa che non dovevo fare; cosa sarebbe successo se fosse rimasta incinta …, ma io ancora impossessato da tutta quell’eccitazione ed euforia, me ne sbattevo di quello che stava urlando. Non ancora soddisfatto glielo riaffondai dentro ancora più violentemente ed iniziai a scoparla ancora con più foga, mi allungai sul suo corpo e le strinsi le mani al collo, la stavo stuprando; nonostante i suoi primi tentativi di liberarsi, in poco tempo la zoccola che era in lei si impose ed il piacere più puro di sottomettersi non solo ad un cazzo alpha, ma che appartenesse al proprio nipote ebbe la meglio.
La scopata che ne seguì fu splendida, Natalia era completamente obbediente, faceva qualsiasi cosa che le dicevo purché continuassi a scoparla duramente, continuava a godere e mi supplicava ed incitava ad essere più duro e cattivo con lei; quando stavo per venire la seconda volta la misi a pecora scopandola come un forsennato, i rumori del mio cazzo che sbatteva contro il suo culo risuonavano in tutta la stanza; erano pura poesia, questa volta fu lei a chiedermi di riempirla tutta e per premiarla le detti una quantità di sborra che non credevo potessi produrre.
Quando le sfilai il cazzo dalla fica, cadde sfinita sul letto, ma la mia depravazione aveva raggiunto livelli impensabili dopo tutto quello che avevamo fatto, volevo vedere fin dove sotto i miei comandi si sarebbe spinta. Le dissi che per concludere la sua sottomissione avrei dovuto pisciarle addosso, lei senza ribattere e con un sorrisetto compiaciuto si mise in ginocchio ad aspettare. Le indirizzai il getto caldo di piscio in faccia e poi su tutto il corpo, infine conclusi mettendole in bocca la cappella e concedendole gli ultimi getti.
Per l’intera settimana passammo il tempo in casa nudi a scopare come animali, alla fine della vacanza Natalia non era più mia zia, ma la mia troia personale.

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