La villa del potere

Scritto da , il 2020-11-15, genere dominazione

Ho sempre avuto con le donne una indole sottomessa , ma mai avrei immaginato che mi capitasse quello che vi sto per raccontare. Vi premetto che sono un ragazzo sui 40 alto e robusto, aimé disoccupato quindi in cerca di occupazione. Mi imbatto in questo annuncio dove una donna disabile cerca un autista che la porti in giro a fare visite e commissioni varie , quindi visto che guidare mi piaceva molto chiamo subito per fissare un colloquio. Mi risponde una voce giovanile di donna, molto autoritaria:"Pronto!!"
"Si buongiorno chiamo per l'annuncio da autista"
"Abbiamo molta urgenza di trovare questo autista quindi se ci tiene al posto si presenti tra mezz'ora..." e mi da indirizzo e indicazioni varie . Neanche il tempo di segnarmi il tutto che mi attacca il telefono in faccia. Cominciamo bene mi dico tra me e me , pero il posto mi serviva veramente quindi faccio finta di niente e vado di corsa . Fortunatamente il posto è circa a mezz'ora da qui e per quanto mi sbrighi arrivo con 2/3 minuti di ritardo. Quando arrivo resto allibito,una villa stupenda molto signorile e che ostenta tutto il lusso che probabilmente c'era all'interno. Mentre rifletto mi tornano in mente le parole al telefono "abbiamo fretta di trovare un autista" detto al plurale e mi chiedo se realmente avessi parlato con la persona a cui serve l'autista . Ma non ho tempo di approfondire il mio ragionamento che di corsa mi trovo al citofono della villa. Suono e stavolta una voce maschile che mi apre il cancello e mi invita ad entrare. Avanzo lungo il viale e arrivo al portone , busso e mi apre la porta un uomo di colore molto prestante e più o meno sulla trentina . Mi fa entrare e li ho avuto conferma delle mie sensazioni avute all'esterno . La casa e stupenda chi vi abita non deve avere certo problemi economici, vengo fatto accomodare in una sala e mi viene detto che sarei stato chiamato non appena la governante sarebbe stata disponibile a ricevermi. Quindi probabilmente la governante è la signora molto autoritaria che mi ha risposto al telefono e che a dire la verità è stata anche un filo maleducata . Comunque attendo quasi venti minuti quando il ragazzo mi dice di accomodarmi in un altra stanza dove finalmente vedo la signora governante, che dire, una donna giunonica, alta almeno 1,80 coi tacchi che porta anche di più. E vestita con un talleur bianco è molto robusta e ai piedi indossa un paio di décolleté nere a punta con un tacco almeno di 10 cm. In viso è molto seria e arcigna e non lascia trasparire nessuna emozione , nel complesso una gran bella donna . Credo abbia più o meno una cinquantina d'anni ma portati benissimo e appena la vedo mi mette molto in soggezione.
Nel frattempo il ragazzo che mi ha accompagnato se ne va e chiude la porta. Quindi io resto lì dinnanzi a lei che mi guarda impietrita con uno sguardo che non ammette repliche e io inebedito non riesco a fare altro che accennare un mezzo inchino :" Buongiorno signora "
Lei senza neanche rispondere mi ignora e si va a sedere dietro una scrivania su una sedia che somiglia molto ad un trono. Davanti alla sua scrivania non sono sedie e quindi resto in piedi attendendo qualche suo segnale che presto arriva . "Sei in ritardo"
"Chiedo umilmente scusa signora per un paio di minuti di ritardo ma abito abbastanza distante da qui"
"Due minuti oppure un'ora sempre ritardo è,e non credo sia un buon inizio per te"
Questa sua affermazione mi raggela il sangue , dal suo modo di parlare non sembra italiana anche se lo parla benissimo, sembra dell'est europa forse Romania . Comunque cerco di riprendermi e le rispondo
"Ha ragione e le chiedo perdono , le garantisco che se riuscirò ad avere il posto non succederà mai più"
"Questo lo vedremo, intanto devi sapere che alla Contessa serve un autista la mattina per tutte le sue commissioni e poi il pomeriggio devi essere a disposizione in casa per ogni evenienza, quindi voglio subito una risposta, qui non diamo tempo per pensarci. Deve essere un privilegio lavorare per noi"
Mi trovai senza un attimo per pensare e l'unica cosa che pensai fu che il pomeriggio in casa quali mansioni avrei svolto , ma il suo sguardo era inflessibile non potei che rispondere:
"Va bene accetto"
"Accetti cosa ?"
Mi disse mentre si alzava dalla sedia , e confesso che non mi ero mai sentito così dinnanzi a una donna .
Ripeto ero sempre stato molto sottomesso con le donne ma quella donna aveva esercitato il suo potere su di me fin da quando aveva risposto al telefono.
Dominava solo con lo sguardo e venendo verso di me si poggio' sulla scrivania e disse:"Forse non ci siamo capiti , la Contessa mi da carta bianca per quanto riguarda le assunzioni e tu non mi piaci proprio. Bisogna che impari ad apprezzare quello che hai di fronte. Questo è un lavoro molto ambito e ben pagato ma credo che tu non ne hai bisogno quindi vattene e cercati qualcos'altro!!!"
Quelle parole mi distrussero, non ero stato scortese ma forse in quell'ambito non era sufficiente. Comunque non potevo perdere quel lavoro e quindi dissi:
"No signora la prego ho bisogno di questo posto , sono disposto a tutto . Se ho sbagliato mi dica lei come posso recuperare la prego!!!"
A queste mie parole lei fece un ghigno e nel frattempo si era rimessa seduta sul suo trono e mi disse :
" Allora mettiti subito in ginocchio e chiedimi perdono razza di coglione!!!"
Rimasi interdetto per un secondo ma capii che se avessi tentennato probabilmente non ci sarebbe più stato modo per recuperare quindi fece forse il gesto più umile che esiste al mondo .
Mi inginocchiai dinnanzi a lei però c'era la scrivania che ci separava quindi lei vedemdomi in ginocchio faccia in giu prostato mi disse :
"E questo ti sembra chiedere perdono!!!
Vieni più avanti deficiente al mio paese chi sbaglia si prostra ai piedi di una donna quindi avvicinati coglione!!!"
A quel punto mi aveva in pugno dovevo fare qualcosa di veramente convincente per farla felice e quindi in preda alla frustrazione feci un gesto così servile che mi stupii di me stesso, arrivai ai suoi piedi , li avvinghiai e li baciai come se non ci fosse un domani.
A quel punto lei esplose in una risata maligna e io mi sentii cosi umiliato che mi tirai indietro e allora lei andò su tutte le furie :
" Brutto pezzo di merda !!!"
Si alzo di scatto e mi sferrò un calcio in pieno viso, io da che ero in ginocchio stramazzai al suolo ma non potei fare altro che afferrare di nuovo i suoi piedi e questa volta iniziai a leccarli con tanta voracità che per me erano diventati la mia ragione di vita .
A quel punto la Signora Governante mi disse , mentre leccavo avidamente le sue scarpe lucide:
"Diciamo che ti sei ripreso in extremis stupido servo !!! Cominci domani alle 7:00 in punto se tardi ti punirò in modo che neanche immagini. Domani avrai l'onore di conoscere la Contessa e quindi esigo il massimo rispetto. Hai capito servo!!!"
"Si Signora sarò molto rispettoso lo giurò e grazie mille per l'occasione che mi ha concesso"
"Non avrai altre occasioni di sbagliare quindi da oggi in poi sei a completa disposizione della Contessa e mia sarò la tua Padrona e obbedirai a me quando la Contessa riposerà o quando sarai a mia disposizione il pomeriggio. Quindi adesso vattene dalla mia vista e torna domani stupido cane!!!"
Pero io ormai completamente soggiogato non riuscivo a staccarmi da quei piedi così odorosi e cosi imponenti. Credo portasse almeno 42/43 e continuai a leccare le suole delle sue scarpe quando all'improvviso mi assestò un altro calcio e stavolta mi face rinsavire. Mi staccai improvvisamente e lei mi ordinò:
"Va via da questa casa in ginocchio, potrai azarti solo una volta fuori al cancello verme!!! Vai via schiavo leccapiedi di merda!!!
Cosi mi alzai strisciai fino alla porta dove il ragazzo di colore mi accompagnò fuori ovviamente io strisciavo anche ai piedi del ragazzo che non disse niente fino alla porta quando accennò un timido:"A domani servo!!"
Rimasi allibito ma non potei ribattere anche perché avevo strisciato ai suoi piedi per tutta casa quindi ancora più umiliato me ne andai col cuore in gola e molto emozionato per l'indomani quando avrei conosciuto la Padrona Contessa .

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