Scopata in auto

Scritto da , il 2020-09-07, genere tradimenti

Dal medico, pomeriggio. Mi recai in ambulatorio per delle ricette e tra le persone in attesa c’era questo informatore scientifico, un uomo distinto che mi guardava con insistenza. Vestita con fuseaux, canottiera scollata e capelli raccolti, mi rendevo conto di essere attraente con la mia terza abbondante e le forme ancora ben definite nonostante i miei 52 anni.

Iniziammo a parlare e notai che lui mi osservava con una certa insistenza e con desiderio mal celato, mi guardava le tette con occhio più che critico. Amo la trasgressione e non fui per nulla infastidita, anzi. Oltretutto avevo litigato col mio compagno ed avrei tanto voluto fargliela pagare.

L’uomo mi chiese se potesse invitarmi a cena ed io garbatamente rifiutai, dicendogli che sarebbe stato impossibile visto che ero impegnata, insomma me la tirai un pò.
Sembrava finita lì, lui entrò dal medico e dopo una decina di minuti uscì, salutò ed andò via. Dopo una mezz’oretta, finito dal medico, a mia volta uscii e sorpresa, lo trovai fuori ad attendermi!

Finsi di non vederlo, ma lui mi chiamò ed io non potei più fingere. Mi chiese di offrirmi un caffè e accettai.

Chiacchierammo un pò e tornò alla carica invitandomi a cena la sera stessa, visto che lui si doveva fermare in zona anche per la notte per lavoro. Questa volta accettai, ma avevo deciso di non "dargliela", volevo solo scroccare una cena, come una sorta di vendetta verso il mio compagno.

Ci accordammo per la sera alle 21 e ci salutammo.

Io indossai un tailleur scuro a righine bianche, maglia e gonna sulle ginocchia, e come intimo brasiliana e reggiseno neri. Qualche minuto dopo le 21 venne a prendermi e mi condusse in un ristorantino in collina. Fu una serata piuttosto piacevole, mangiammo bene e la conversazione fu scorrevole e tranquilla. Mi disse di avere 65 anni, di essere sposato, di avere 2 figlie ormai grandi e che tra breve sarebbe andato in pensione. A mia volta lo misi al corrente del mio lavoro di cameriera ai piani in hotel, di avere un compagno e, mentendo spudoratamente, di non aver mai tradito il mio lui.

Era quasi mezzanotte, risalimmo in auto e ci avviammo quando mi disse chiaro e tondo che voleva portarmi nella sua camera d’albergo per scoparmi tutta la notte, ma io non volli e lui la prese veramente male al punto che non mi parlò più per un bel po’ di minuti. Però, con il passare dei minuti mentre mi accompagnava a casa, il mio essere troia iniziava a venire a galla sempre più prepotentemente e cominciai ad avvertire una sensazione di umido tra le cosce. Mi chiesi, tra me e me, perché mai non trombarmi questo tizio che l’indomani sarebbe ripartito e che non avrei visto mai più. E così lasciai cadere ogni inibizione.

Senza vergogna né ritegno gli dissi di aver cambiato idea e di voler fare sesso con lui…… mi guardò allibito, quasi incredulo e fece per svoltare per andare in albergo. Io gli dissi che mi eccitava di più farlo in macchina e così ci recammo in un posto appartato dove fermò la macchina.

Cominciammo a pomiciare, a baciarci mentre le sue mani mi esploravano il corpo, le tette, la schiena, fino a che inserì la mano nelle mie mutandine e cominciò a accarezzarmi la passera bagnata e calda. Io a mia volta gli calai la zip dei pantaloni e presi a massaggiargli il cazzo in una sega delicata e lenta, avvertendo un bel cazzo grosso e caldo nel pugno.

Pian piano mi calò la gonna e la brasiliana lasciandomi nuda dalla cintola in giù e prese a leccarmi la vulva. Era bravissimo nel suo lavorio sulla mia vagina facendomi godere tantissimo. Era bello sentire il suo respiro caldo tra le cosce mentre me la succhiava, la leccava con una passione incredibile. Dopo qualche minuto mi chiese di prenderglielo in bocca. Gli calai i calzoni e le mutande giù fino alle caviglie, lui tirò indietro il sedile e lo inclinò un po’. Mi prese la testa e me la calò sul cazzo. Avvertii forte l'odore della cappella che mi eccitò e mi attirò e così presi a fargli un pompino.

Nel silenzio si sentiva solo lui che mugolava ed i rumori tipici della mia bocca sulla sua cappella. Lo spompinavo in maniera deliziosa ed eccitante, con la lingua sulla cappella che sembrava impazzita. Leccavo e succhiavo il cazzo sentendolo pulsare nella mia bocca, sempre più duro.

Al buio non potevo vederlo, così accesi la torcia del cellulare e vidi che aveva un bell’uccello, cappella gonfia e turgida e lo scroto che sembrava una sacca di cuoio scuro. Presi a leccare le palle riempiendole di saliva, me le portavo a turno in bocca ingoiando tanti peli, mentre la mano andava su e giù sul cazzo. Poi salivo pian piano fino a ingoiare la grossa testa del cazzo. Mano sulle palle, andavo su e giù in un pompino da favola godendo tantissimo e facendo impazzire di piacere lui che mugolava e si lamentava dal forte piacere. Spostata la sua cravatta che mi dava fastidio mentre pompavo, leccavo la cappella, il frenulo e il prepuzio, succhiavo e ciucciavo il cazzo infoiata al massimo. Mi resi conto che, così facendo, lo avrei fatto venire subito e, data l’età, riportarlo in erezione per poi scoparmi, sarebbe stata un’impresa difficile, così gli chiesi di mettermelo in fica ora che era durissimo.

Passammo sul retro dell’auto, mandò in avanti i sedili, mi sistemò a pecorina e mi penetrò con vigore e forza. Sentivo il cazzo che entrava ed usciva dalla mia fica mandandomi in estasi, ad ogni affondo rilassavo i muscoli accogliendo il suo uccello, per poi stringere per dargli maggior piacere, mentre, da sotto, allungavo la mano ad accarezzargli i testicoli. Lui sembrava gradire molto questo mio trucchetto, perchè mi scopava con passione e forza sempre crescenti, io mugolavo ad ogni colpo che mi assestava, sentendo il suo addome prominente sbattere sul mio culo. Da troia quale sono, venni in maniera intensa e prolungata, strillando e sbrodolando una marea di umori vaginali, mentre lui, ficcato il pollice nel mio culo, continuava a pomparmi come un forsennato. Ad ogni colpo, mi faceva sbattere la faccia allo schienale, mentre con le mani allargavo il culo per offrirgli tutta la mia fica.

Aveva una resistenza insospettabile ed infatti si fermò e provò a mettermelo in culo…. Fece tanti tentativi, ma non riuscì nel suo intento rimanendo imbarazzato. Anche se mi spiaceva non poterlo prendere nel culo, lo tranquillizzai dicendogli di non sentirsi in imbarazzo. Così si sedette e mi fece salire su di lui di spalle in uno smorzacandela splendido. Con la mano mi toccavo la figa mentre saltavo letteralmente sul suo cazzo con una forza incredibile tale che l'auto saltellava sugli ammortizzatori, ad ogni colpo mi entrava l’intero cazzo in figa producendo un rumore che nel silenzio sembrava rimbombare per tutta l’area. Intanto mi afferrò, da sotto, le tette e me le sballottava oscenamente.

Testa riversa all'indietro, da grande porca, mi godevo il cazzo dell'uomo che entrava ed usciva ritmicamente dalla mia figa calda, accogliente e bagnata.

Ma lo volevo in culo, lo bramavo e lo desideravo, volevo farmi spaccare anche da lui, e così presi l'iniziativa e pian piano mi impalai su di lui facendolo entrare nel mio buco anale. Uhm che bella sensazione sentirmi il cazzo dello sconosciuto mentre mi "faceva" il culo. Andavo su è giù violentemente facendolo entrare tutto nello sfintere, tutto fino a che il mio culo si adagiava sul suo addome, il cazzo completamente sparito dentro di me….

Un cazzo che mi impala mi manda in visibilio e così venni rumorosamente squirtando tantissimo, mentre lui godeva come un animale.

Dopo qualche minuto di tale lavorio mi disse che stava per venire e così, desiderosa di ingoiare la sua sborra, mi alzai, mi adagiai tra le sue cosce e presi a ciucciargli di nuovo il cazzo. Aveva un odore eccitante, umido dei miei umori ed il sapore era aspro, acidulo.

Succhiavo e ciucciavo la cappella gonfia come in estasi, mentre con la lingua la titillavo, poi salivo su e giù per tutta l’asta, ad occhi chiusi mi stavo lavorando il cazzo mungendolo al pensiero del premio finale che mi attendeva e che non si fece di certo attendere. Lui godeva da matti, con gli occhi chiusi e la testa riversa all'indietro, alzava ritmicamente il bacino sotto i colpi della mia pompa, prigioniero ma felice del piacere che la mia bocca gli stava donando, quasi in trance, ad occhi chiusi si godeva il pompino fino a che, carico all'inverosimile e cogliendomi di sorpresa, un fiume di sborra calda cominciò ad uscire dalla cappella a getti densi e caldi. Il primo schizzo mi sporcò il tailleur all'altezza della spalla sinistra, gli altri schizzi presero invece a colpirmi il naso, gli occhi e a colare sul cazzo. Mentre venni per la terza volta, raccoglievo la sborra avidamente con la lingua e la ingoiavo con immenso piacere fino a che non si calmò e prese ad afflosciarsi. Io continuai a tenere il cazzo in mano, continuando a leccarlo delicatamente, sazia di sperma e di uccello.

Rimanemmo qualche minuto così, in silenzio, sazi di sesso e di libidine, appagati nei nostri desideri laidi…. Il giorno dopo mi ritrovai delle escoriazioni dovute allo sfrigolio sulla tappezzeria della sua auto, oltre al tailleur da portare in tintoria per non far notare la grossa chiazza al mio compagno, ma sazia ed appagata dal mio ennesimo tradimento.... Non l'ho mai più rivisto ne sentito.

N.B.: I MIEI RACCONTI SONO TUTTI REALI E NON IMMAGINARI.

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