Eccitante sottomissione in ufficio 1

Scritto da , il 2020-08-21, genere dominazione

Sono Andrea, commercialista di 42 anni, sposato, con un buon lavoro che mi assorbe quasi completamente, costringendomi a spostarmi fra varie città del nord Italia.
Sono un tipo piacente, alto 1 e 80, magro, capelli e occhi castani, fronte alta, non certo muscoloso né palestrato, anzi un po’ fuori forma ma nonostante questo, piacente.
Per il momento non mi soffermo su mia moglie perché di fatto, almeno per ora, è personaggio solo secondario di questo racconto che prende le mosse da situazioni reali.
Nel mio studio ho tre colleghi, due donne e un uomo, e una segretaria.
È ormai tanto da molto tempo che ho una sfrenata passione per una di queste colleghe, Daniela, donna di 37 anni molto affascinante, alta, magra, poco seno, capelli lunghi scuri e mossi, occhi grandi castani, bocca ampia con labbra bellissime, carnose e sexy e un sorriso smagliante, lunghe gambe magre e toniche con un bel culetto non formoso ma con una curva perfetta.
Sa di essere bella, anzi, sensuale e fa di tutto per accentuare questo suo apparire vestendo sempre con pantaloni attillatissimi, tacchi alti, truccandosi gli occhi, le labbra e le guance… insomma una vera curatissima cavalla!
Abbiamo avuto in passato una breve storia con qualche pompino rubato in studio o qualche toccata chiusi in una stanza anche se nelle altre c’erano colleghi ma mi ha sempre tenuto a stecchetto e niente sesso completo….
Anche per questo, sono ormai succube del suo fascino, ho un continuo senso di frustrazione ed eccitazione nei suoi confronti. Lei lo sa bene e spesso ne approfitta, facendo la smorfiosa per poi approfittare della mia dedizione al lavoro che la solleva da molti impegni.
Sono sempre stato molto geloso del suo ex amante, Enzo, di cui mi ha raccontato con malizia e un po’ di cattiveria nei miei confronti, le doti amatorie.
Tralascio la lunga catena di eventi che hanno portato all’insostenibile situazione di continua eccitazione, mio coinvolgimento e sottomissione ai suoi capricci per raccontare invece subito l’episodio che ha cambiato i nostri rapporti.
Dopo una settimana che non la vedevo perché fuori sede so che nel pomeriggio finalmente la incontrerò in studio. In questi giorni ci siamo sempre sentiti telefonicamente e mi ha sempre stuzzicato dicendo che aveva certe voglie, che si è fatta ancora più bella, si è depilata, si è messa lo smalto scuro ai piedi (ha dei piedi bellissimi) e alle mani ma come sempre mi lascia intendere che non è per me ma me lo dice perché le piace vedermi soffrire nell’adorarla.
Stranamente quando arrivo in studio non c’è nessuno…tutto vuoto. Mi sale un certo nervosismo, mi chiedo perché non ci sia nessuno, considerando quanto lavoro arretrato c’è da fare. Soprattutto lei… dove diavolo sarà? Perché non è in studio? Rabbia per il lavoro ma anche…scocciatura perché volevo proprio vederla.
Comunque, mi metto tranquillo nella mia stanza a lavorare, telefonate, bilanci, pareri e il pomeriggio passa velocemente.
Alle 16 avrei un appuntamento con un cliente cui dovrebbe partecipare anche lei ma, mancano 5 minuti, il cliente è già arrivato e lei non si vede.
Non so se provare a chiamarla, c’è un tacito accordo fra di noi, o meglio, una sua imposizione…è lei che mi chiama solitamente, io devo chiamarla solo per necessità.
Provo… da una parte so che se mi risponde si potrebbe arrabbiare mentre se non mi risponde… mi innervosisco perché ho sempre idea che quando non mi dice nulla sia con suo, più o meno ex, amante…
Comunque, il telefono squilla ma non risponde. Le mando un messaggio ma non lo legge e non ottengo quindi risposta.
Ale 16,20 inizio senza di lei l’appuntamento. Tutto liscio nulla di particolare, alle 17 ho finito ma di lei nessuna traccia, nessuna chiamata, nessun messaggio e, ovviamente, non è arrivata.
Dentro di me mi agito, mi innervosisco e ingelosisco… ma cerco di fare finta di nulla e come sempre continuo a lavorare.
Verso le 18 sento chiudere la porta di ingresso, sarà lei? Non aspetto nessun cliente e non è certo la collaboratrice a quest’ora.
“ah, eccomi Andrea, ho fatto tardi” dice affacciandosi alla mia porta e subito giustificandosi, anche se non avevo chiesto nulla.
“è molto che sei arrivato?”
“be’ sì e a dir la verità, se ti ricordi, avevamo appuntamento con la Punto Beta alle 4… comunque ho fatto io”
Sono scocciato, seccato, più per il fatto che non mi abbia detto nulla e sia sparita così che per il lavoro. Lei se ne accorge, non riesco a nasconderlo ma se ne frega, tanto sa come farmi “calmare”.
La osservo e solo ora mi accorgo di quanto sia vestita in modo provocante, più del solito. Siamo a inizio autunno ma è ancora caldo e porta un abito rosso che arriva a mezza coscia, abbastanza stretto e scollato sia sul petto che sulla schiena. Ha poi delle decolletè della stessa tonalità di rosso, con le punte aperte e, ovviamente il tacco sottile e molto alto. Abbronzata, in forma e con il viso truccato con rossetto è una bomba. C’è però qualcosa di strano. Lei è sempre precisa, impeccabile e invece oggi… il trucco sembra sfatto, i capelli arruffati e come sudati.
Non risponde nulla alla mia critica e neppure si degna quindi di chiedere scusa per aver saltato l’appuntamento. L’argomento non pare proprio interessarle. Richiama la mia attenzione che cerco di on considerarla e non guardarla troppo.
“Vuoi sapere perché ho fatto così tardi?” mi chiede con un sorriso ammiccante venendomi vicina tanto da farmi sentire forte e deciso il suo profumo e il suo odore, diverso dal solito.
“uhm…” rispondo fingendo di non considerarla quando in realtà avrei una gran voglia di guardarla, annusarla, toccarla…
“allora” insiste “dai, lo so che vuoi sapere dove sono stata oggi pomeriggio e perché non sono venuta in ufficio…”
“dai Dani, lasciami stare, sono nervoso”
“non importa, te lo devo dire… sono stata da Enzo…”
Ho un tuffo al cuore, mi si gela il sangue nelle vene.
Lo temevo, lo sospettavo
“non resisto, devo raccontarti tutto…”
“No, per favore Dani, non voglio sapere nulla, lasciami in pace!”
“no, tu adesso stati qui e ascolti senza fiatare! Lo so che ti eccita sapere come mi scopa!”
“no, non voglio, non è vero, sei una stronza”
On faccio in tempo a finire la frase che mi arriva un ceffone in faccia!
“non ti permettere! Se ti dico che devi ascoltare, ascolti! Capito?”
Sonno tramortito…non mi aspettavo una reazione così “Sì, sì, va bene Dani…”
“chiedi scusa!”
“…scusa…”
“bene… e poi è inutile che fingi di essere arrabbiato, lo sappiamo tutti e due che sei già eccitato e vuoi sentire i mei racconti. Ma andiamo nella mia stanza, voglio stare comoda”
Si allontana, seguo la scia del suo profumo e del suo odore.. apre la porta, si gira e mi fa un cenno… “muoviti, andiamo”.
La seguo senza dire nulla, sono ostaggio del suo fascino, della sua fica…
Si siede sulla sua poltrona, scostata dalla scrivania. Le due poltroncine davanti sono occupate da carte e dalla sua borsa. Faccio per togliere questa per sedermi ma mi blocca “lascia lì la mia borsa. Vieni qui vicino a me”
“ok sposto al sedia”
“no, ti ho detto che la lasci lì, vieni qui, per terra, in ginocchio, così impari ad essere scortese”
“dai, ma sei fuori?!”
“muoviti, non mi fare incazzare, ai miei piedi!”
Non è mai stata così, non so cosa sia successo. Certo, altre volte si è comportata da padrona, si è fatta massaggiare e baciare i piedi, mi ha parlato delle sue scopate facendomi tremendamente eccitare e arrabbiare allo stesso momento.
Comunque alla fine la mia resistenza è molto debole… mi inginocchio vicino a lei che mi guarda soddisfatta, un’ulteriore dimostrazione del suo potere.
Mi guarda fisso negli occhi… abbasso lo sguardo, non reggo
“Dani…posso baciarti i piedi?”
“Sì, bravo, fammi un massaggio che sono stanca”
“Ah, sentirai un sapore un po’ diverso…”
“perché?”
“tu non ti preoccupare, ora bacia e lecca”
Solleva una gamba per offrirmi il suo bellissimo piede… tolgo la scarpa che appoggio delicatamente per terra e inizio a baciare il piede. Ha dei piedi stupendi, affusolati, regolari, curati dalla pelle morbidissima e le unghie laccate di rosso scuro.
La pianta è sudata, salata, le dita calde e sudate anche esse. Le bacio le lecco e le imbocco… mi spinge il piede in bocca, fin dove riesce ad entrare…
“guarda te lo devo proprio dire, oggi mi sono fatta proprio una gran scopata, non ho mai scopato così! Non so come faccia ma dura le ore!!! Avrò goduto non so quante volte.. ho la passera in fiamme e ancora bagnata”
Queste cose mi colpiscono al cuore, lei lo sa benissimo ma lo fa lo stesso e intanto… si fa leccare i piedi. Mentre racconta sono passato all’altro.
“sono andata in studio da lui, dopo pochi minuti di convenevoli mi ha fatto piegare a novanta gradi sulla sua scrivania, per fortuna non c’era nessuno in studio sennò avrebbero sentito le bordate pazzesche che mi dava, come sbatteva contro le mie chiappe! Ero pronta e bagnata, mi ero già tolta il perizoma prima di entrare in studio… non c’erano dubbi su cosa volessi! Ha detto che sembravo proprio una troia con questo vestitino, i tacchi e senza slip”
“ha un bel cazzo, grosso, potente e super resistente, non veniva mai!”
Mentre la stronza continua a raccontare io continuo a soffrire e a baciare e leccare i piedi che mi mette sulla faccia, sulla bocca, sulla testa…
“poi sai in quelle occasioni, non mi risparmio… faccio tutto… e gli ho dato tutto…”
Bastarda… ogni parola è una pugnalata…
“hai capito cosa intendo?”
“uhm…” mi toglie il piede di bocca per farmi parlare
“sì…”
“avanti, dillo…. Gli ho dato…?”
“dai Dani, per favore…”
“Dillo!”
“..gli hai dato…il culo!”
“ah ah ah! Sì, sì, mi ha inculata e ho goduto tantissimo, mi ha anche sborrato in culo la prima volta! Poi la seconda invece mi stava scopando in figa ma non ho voluto che mi sborrasse dentro e allora mi ha sborrato addosso… ne fa tantissima… mi ha sborrato sui piedi che mi stai leccando!”
Stronza! Quando lo dice ho quasi un conato di vomito anche se avevo intuito qualcosa per qual sapore salato… ma allo stesso tempo mi sono sborrato nelle mutande per l’eccitazione e l’umiliazione.
“stai venendo? Mente mi lecchi i piedi sporchi di sperma?! Sei veramente un depravato, ti meriti solo di essere il mio leccapiedi”
“sì, signora” rispondo affannato mentre continuo a leccare, baciare, pulire, quei bellissimi piedi.
“guarda” dice mostrandomi il cellulare su scorre un video di una donna in tacchi (ovviamente basta un fotogramma per capire che è lei) a novanta gradi e scopata con grande veemenza…
“la prossima volta magari ti faccio assistere dal vivo, così puoi pulirmi lo sperma fresco invece che secco. Sei contento?”
“sì, sì padrona, magari! Grazie!”
“finisci di pulirmi i piedi e poi vai, sono stanca e devo arrivare a casa prima di mio marito per farmi una bella doccia”
Lecco ancora i piedi, questa volta soprattutto sul dorso, dove ci sono più tracce…
Lei dopo avermi umiliato con il racconto e soprattutto la leccata… ha perso interesse e sta smanettando al cellulare finché: “basta, mettimi le scarpe che è ora che vada”.
Ubbidisco e lei si alza e se ne va lasciando lì in ginocchio…
Prima di uscire dalla stanza e andarsene si gira un momento e “ah, sì dai, sei stato ubbidiente, voglio farti un regalo” appoggia la borsa e sollevando il vestito si toglie il perizoma.
“è fradicio da quanto ho continuato a colare mentre tornavo qui. È meglio che non lo porti a casa… te lo regalo…divertiti! Ih ih ih! Apri la bocca!”
Come sempre ubbidisco e me lo infila tutto in bocca, poi si gira e se ne va…

continua

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