Tutto normale, sono uno schiavo Cap. 5

Scritto da , il 2020-08-10, genere bondage

Mi sto finalmente rilassando sono le 6 del mattino, questa notte i 3 mandingo hanno giocato con me, sono stato scopato in ogni modo possibile, m’hanno lasciato in pace solo quando si sono stancati, ora dormo con la catena che mi lega al palo fuori come se fossi un cane..vorrei che questa pace non finisse ho tanto sonno e dormo beato.
Vengo svegliato da Tommaso che mi urla frasi incomprensibili a chiunque, libera prima le polsiere dal lucchetto e poi la catena dal collare, lancia a terra un pantacollant nero e una maglietta nera a collo largo, sono indumenti femminili dice di metterli velocemente.
E’ agitato entra nella casa che ospita i mandingo poi esce di fretta e mi ordina di entrare nella sia vecchia panda, è la prima volta che mi fa accomodare in auto, entra anche lui e parte di tutta fretta.
Guida per le stradine dei campi “uagliò ci stanno gli sbirri in di camp vicini, ie già difficile a tene i niur se virn a te accussi m chiurn inda….mo t Port in gasa mia da muglierama fino a quando non se ne vann a fancul” (ci sono i carabinieri nei campi vicini che fanno i controlli, è difficile giustificare i neri immagina se vedono te legato e frustato, mi arrestano..ti porto a casa mia da mia moglie per qualche ora fino a quando vanno via).
Percorriamo diverse stradine tutte deserte finché non arriviamo un una specie di masseria che rispecchia in pieno Tommaso, anche questa casa è isolata, parcheggia l’auto vicino l’entrata di casa e mi ordina di spogliarmi, poi mi lega nuovamente la catena alle cavigliere e le mani dietro la schiena con il lucchetto, mi dice di aspettare li.
Lo vedo andare verso casa, la moglie apre la porta e iniziano a discutere in maniera animata..lei non mi vuole li s’insultano a vicenda e inveiscono, poi lui urla come un animale finché lei non le dice di fare quello che vuole, ritorna in auto e mi fa scendere e mi porta a casa.
La moglie è li, mi guarda un attimo “Tommaso questo non lo voglio, è un problema tuo” lui le dice che vengono pagati profumatamente per me e che non possono perdere soldi “non aspettarti che lo tratto male, è un essere umano..poi c’è bisogno che stia legato?” Tommaso si spazientisce e le urla che viene pagato per questo e che non mi slegherà poi va via dicendo “fagli chi cazz vuoi tu, bast ca lu tien a ca” (trattalo come vuoi, basta che lo tieni qui).
Rimango in piedi vicino l’uscio in attesa che la signora mi dica qualcosa, lei mi guarda basita, è una signora di mezzetà grassa e giunonica, ha i capelli disordinati ma puliti ci sono grossi ciuffi ingrigiti dal tempo, indossa una tuta con sopra un grembiule, ai piedi ha un paio di ciabatte che mettono in mostra i piedi gonfi.
Mi accorgo che le creo imbarazzo e decido di parlare per primo “le chiedo scusa se creo problemi, posso restare in un angolino in silenzio”…la signora non sa proprio cosa dirmi poi “figlio mio mi dispiace così tanto vederti così..ma veramente sei tu a volere questo?” Le faccio un cenno con la testa…”non posso crederci, fanno tanto per essere liberi i ragazzi e tu vuoi questo” la vedo andare in un altra stanza dopo qualche minuto torna “puzzi e non poco, vieni nel bagno hai bisogno di lavarti” mi conduce nel bagno, e mi fa entrare sotto la doccia, ho le mani legate dietro la schiena non posso lavarmi bene, lei lo Sa E mi aiuta come farebbe una mamma, vedo acqua nera sotto i miei piedi, ero veramente zozzo, poi mi fa uscire e mi asciuga con un grosso asciugamano, mi dice di aspettarla li, poco dopo torna con ovatta e disinfettante “ti voglio disinfettare tutte queste ferite che hai sul culo e sulla schiena..sono frustate vero?” Le dico di si , poi si sofferma sul marchio “i tuoi padroni ne hanno affidati tanti di schiavi a mio marito, ma tu sei speciale, sei il primo che vedo con un marchio a fuoco” finite le cure materne mi porta in cucina, mi fa sedere su una sedia e mi porta latte e biscotti, non posso mangiare normalmente e lei mi aiuta.
“Ti chiederai perché do il consenso a mio marito di farti tutto questo anche se sono contraria..i tuoi padroni che sono anche i proprietari di tutte le terre che vedi qui in torno ci pagano bene, noi eravamo poveri con 4 figli da crescere e grazie a loro ora sono tutti fuori all’università…Non pensare che mio marito è contento di fare quello che fa, tutte le sera lo sento piangere in bagno e prega tanto per chiedere scusa”.
Finisco la colazione poi la signora ci tiene a farmi indossare una vestaglia, le creo imbarazzo nudo, me la adagia addosso e la chiude alla meglio con una cintura, passiamo tutta la mattina a chiacchierare.
Ho anche la fortuna di poter consumare un pranzo decente e solo verso le 15:00 il signor Tommaso torna, è visibilmente rilassato, “uagliò tutt a post mo si torna a faticare” (ragazzo tutto ok, ora si torna a lavorare) mi toglie la vestaglia che m’aveva messo la moglie e mi spinge verso l’uscio, mentre esco la moglie mi dice “sei un bravo ragazzo, cambia vita…e tu Tommaso non lo maltrattare”.
Siamo in viaggio verso i campi, nudo e legato come sempre Tommaso prima di portarmi nel campo di patate fa una fermata in una cascina adiacente, mi fa inginocchiare e poi m’infila il suo cazzo in bocca, come sempre puzza e come sempre viene in un baleno come da tradizione mi urina in testa e poi con un calcio mi spinge fuori, slega il lucchetto che costringe le polsiere a tenermi le mani legate dietro la schiena poi lo seguo nel campo dove ci sono i 4 ragazzi di colore che lavorano.

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