Seguito di Come sono diventata la schiava della mia direttrice

di
genere
dominazione

Buongiorno/Buonasera lettore

Se non hai letto il mio racconto precedente ti inviterei a farlo, siccome racconta la mia storia. Se sei qui per caso, spero ti possa piacere, nonostante io sia dotata di una bassa capacità di scrittura. In caso tu abbia già letto il mio racconto precedente ti ringrazio per averlo fatto e mi scuso per averci messo così tanto a scriverne un secondo ma avevo bisogno di fare ordine con i miei pensieri. Se sei nuovo metterò qui sotto un copia-incolla dal mio precedente racconto.

Sono una giovane ragazza di 25 anni, mi chiamo S. , e sono una ragazza qualsiasi. Non mi definirei bella, non ho mai avuto grandi successi in amore e questo mi ha portata sempre ad essere un po' introversa e riservata. Sono alta 1 metro e 65, fisico normale, capelli biondi-castani a caschetto e porto gli occhiali. L'unica cosa che risalta del mio fisico è il mio seno, una 3a misura.

Riprendo il mio racconto dall'ultima data in cui ho avuto notizie della mia Direttrice, ormai divenuta la mia Padrona a pieno titolo. Ho lasciato dopo poco tempo il mio ragazzo, dopo il piacere che Lei è stata in grado di offrirmi non mi sentivo più di restare legata a lui. Mi ha plasmata in una schiava provetta, sottomessa e remissiva, pronta ad obbedire ad ogni comando. Sento di provare qualcosa per lei, un sentimento simile all'adorazione. Lei è divenuta il centro della mia vita e io non posso più farne a meno.

Come ho spiegato nel precedente racconto, dal 8 marzo, giorno del lockdown, non ho avuto più contatti con Lei se non per lavoro. Non abbiamo intrattenuto nessun tipo di corrispondenza virtuale legata al nostro rapporto segreto. Questo fino al 27 maggio, in cui ho ricevuto un messaggio da parte sua, che presto avremmo ripreso la nostra attività. ricordo che quella sera non riuscì a dormire talmente ero eccitata e dovetti toccarmi 4 volte prima di riuscire a prendere sonno.

Salto in avanti al 10 giugno, giorno in cui il nostro ufficio ha ufficialmente riaperto. Tuttavia, data la grande quantità di persone presenti, la nostra direzione ha preso una via di mezzo con lo smart working, facendo lavorare metà impiegati ogni giorno, in modo da non essere in troppi e di limitare i rischi. Appena mi sveglio il mio pensiero va a Lei. Appena guardo il cellulare mi vedo un suo messaggio che recita

"fatti trovare in tenuta da ufficio fuori da casa mia tra mezz'ora. Non farmi aspettare"

Mi alzo e faccio tutto rapidamente, non voglio nemmeno correre il rischio di deluderla. Mi metto come lei ha richiesto: tacchi alti, collant scuri, pantaloni neri, camicia bianca e giacca nera, ovviamente senza intimo. E' l' outfit che la mia Padrona richiede di più da me e so che ho uno strano effetto su di Lei quando sono vestita così. Tutte le volte che ho portato questi abiti l'ho sempre vista più vogliosa di prendermi e farmi sua. Mi bagno al solo pensiero.

Prendo la macchina e arrivo leggermente in anticipo, mentre la mia mente turbina di pensieri contrastanti: avrei voglia di saltarle addosso e di farmi possedere da lei sul suo prato ma il fatto che non mi abbia mai mandato un messaggio riguardo a noi durante la quarantena. E se magari volesse ridefinire il mio contratto e non essere più la mia padrona? Se si fosse stancata di me o avesse trovato un'altra da dominare?

Tutti questi pensieri sparirono non appena la vidi uscire dalla porta, camminava sul selciato della sua villetta vestita di bianco, con una giacca bellissima. In mano aveva un caffè e nell'altra una ventiquattrore. Era la donna perfetta. Scesi dalla macchina e le aprì la portiera ma lei non disse nulla e nemmeno mi guardò. I miei dubbi mi stavano divorando quando vidi suo marito tornare con il giornale in mano. Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme mi scordavo spesso che era sposata.

Rientro in macchina anch'io, trovo il coraggio di salutarla timidamente con un "buongiorno" ma lei non si gira, aspetta che suo marito rientri in casa e si assicura che non guardi dalla finestra. Dopodiché si gira, mi toglie la mascherina, mi afferra il collo stringendomelo delicatamente e mi da un languido bacio. Sento la sua lingua muoversi dentro di me e capisco che non è cambiato nulla tra noi due. Sento di adorarla ancora di più e che sono solo sua. Le nostre lingue si intrecciano per un minuto ma vorrei che questo momento durasse per sempre.

Da quando abbiamo iniziato il nostro rapporto si è sciolta leggermente rispetto a prima: Durante il viaggio mi chiede come è andata la mia quarantena, se sono stata attenta e se ho avuto problemi di qualche sorta. Rispondo che è andato tutto abbastanza bene, ho avuto qualche problema monetario ma tutto si è risolto. E' bellissimo per me vederla interessarsi, seppure anche solo superficialmente. Tutto questo mentre la mia mano armeggia dentro le sue mutandine, posso toccare il suo sesso bagnato e sentire i suoi gemiti mentre mi parla. Ormai sono diventata lesbica a tutti gli effetti e poterla toccare fa bagnare anche me. La sento calda e umida, so che le sono mancata. Sono diventata brava a toccarla, sono sicura di poterlo dire. Nonostante il fatto che si sia sciolta, sul sesso mi comanda ancora con il pugno di ferro e non ho mai avuto possibilità di ribattere, anche perché ovunque mi conducesse, godevo sempre di più.

Arrivate nel parcheggio la aiuto a ricomporsi. Nel viaggio le ho regalato un orgasmo e mi ricompensa facendomi succhiare le dita impregnate del suo dolce aroma. Le apro la portiera e insieme andiamo in ufficio, dove riprendiamo il nostro normale comportamento sotto gli occhi di altre persone. La giornata prosegue normalmente, lavoro alla mia postazione e ogni tanto la scorgo nei corridoi. In pausa pranzo ricevo un messaggio in cui mi ordina di mandarle una foto provocante. Vado in bagno, lascio andare un bottone della camicia e tiro fuori il mio seno davanti allo specchio, dopodiché mi abbasso i pantaloni e faccio una foto per la mia Padrona. Mi risponde subito, è molto soddisfatta e la aggiungerà alla sua collezione. Sono felice del mio operato.

A fine giornata ho l'onore di riaccompagnarla a casa, sempre mantenendo il mio ruolo di sua puttana personale. Con l'incombere del traffico però, devo sovente spostare la mano dalla sua figa al cambio delle marce e vedo che questo la innervosisce, dopo un po' infatti, si riallaccia seccata i pantaloni e mi ordina di smettere. Chiedo il suo perdono ma non ho l'effetto sperato. Me ne dispiaccio e resto in silenzio fino all'arrivo a casa sua, dove scende senza salutarmi. Intristita, torno a casa.

in casa mi sento più sola di prima. So che l'ho delusa e vorrei farmi perdonare ma non ho il coraggio di fare la prima mossa senza il suo permesso. Ho già assaggiato alcune delle sue punizioni, e non ho la minima voglia di riprovarle. Lei sa essere molto crudele.

Passano i giorni e non abbiamo alcun contatto. Nonostante cerchi spesso la sua attenzione, lei non mi da cenni di soddisfazione e di volermi, per il momento. Sono triste ma conosco i miei doveri.

Salto avanti al 24 giugno. Sono a casa a lavorare con lo smartworking quando sento bussare alla porta. E' Lei. Subito le apro la porta e mi inginocchio al suo cospetto. Sono imbarazzata: non l'ho mai accolta in casa mia, un piccolo e modesto appartamento, e soprattutto sono vestita in maniera totalmente inadeguata alla sua presenza, dei pantaloncini e una canottiera. Mi vergogno tremendamente. Lei chiude la porta a chiave e mi ordina di spogliarmi e restare in piedi. Eseguo e aspetto trepidante i suoi comandi. Sono bagnata sin dal primo passo che ha compiuto dentro la mia casa.

Lei si toglie i sandali e si guarda in giro, esamina la mia casa e guarda in armadi e cassetti della cucina. Ogni tanto mi lancia sguardi incuriositi. Dalla sua borsa prende un collare di pelle nera e me lo mette, per poi agganciarci un guinzaglio dello stesso colore. mi fa mettere a 4 zampe come una cagna, per poi portarmi nella mia camera da letto. Si siede sul mio letto e si spoglia piano piano, mentre le lecco i piedi. E' un'attività che mi piace molto e finalmente mi sento in pace con me stessa: ai suoi piedi, nuda come un verme e sottomessa.

Dopo aver insalivato bene le sue dita si alza e apre il mio armadio, ispeziona i miei vestiti e li guarda tutti con curiosità. Strattona il guinzaglio e io so cosa vuole. Apre leggermente le gambe e mi offre la sua figa da leccare. Quanto mi è mancato il suo sapore e il suo odore. Mi mancava muovere la lingua su quelle labbra, per vedere la soddisfazione dipingersi sul volto della mia Padrona. Ho aspettato tanto di sentirla gemere così, mi sento finalmente bene, oltre che molto eccitata. Lecco in ginocchio la sua figa bagnata, mentre lei scorre i miei appendini ansimando eccitata. Sento con estremo piacere che la mia lingua le è mancata. Dopo qualche minuto finisce la sua ispezione e si siede sul mio letto a gambe aperte, offrendomi lo spettacolo delle sue labbra carnose e grondanti di umori.

Lecco come mi ha insegnato lei mentre le mie mani corrono sul suo corpo, in particolare sulle sue tette. Lei geme eccitata, mi tiene i capelli in una mano e nell'altra il guinzaglio con cui ogni tanto mi strattona. Quando sta per venire si abbandona ad un gemito molto forte e sento tutto il suo orgasmo sul mio viso. In un attimo mi sento così realizzata come sua schiava. Ho fatto godere la mia Padrona e ho imparato che questa è la massima aspirazione a cui una puttana come me può aspirare. Ripeto il tutto per almeno 3 volte, restando più di un'ora ad agitare la lingua sul suo corpo. Quando finalmente la vedo soddisfatta, mi fa smettere e mi toglie il guinzaglio.

Mi fa stendere sul letto e passiamo il pomeriggio a baciarci e amoreggiare. Sono pochi questi momenti, in cui ho totale libertà di tatto, posso sentire la sua pelle ovunque e non ho paura a fare cose che normalmente non mi sarebbe mai permesso se non dietro suo ordine. Vedo in lei questi rari momenti in cui sono qualcosa di più oltre che la sua schiava, la sua amante e la sua collaboratrice. Mi sento quasi come fossi sua amica. Quando finiamo mi rimetto in ginocchio davanti a lei, chiedendole se potevo prepararle la cena o intrattenerla in altro modo. Lei risponde di no, mi saluta calorosamente e mi lascia da sola nella casa. Sento di essere fradicia e non posso fare a meno di toccarmi pensando al suo corpo che fino a poco prima era incollato al mio. Raggiungo l'orgasmo in breve tempo.

Il giorno dopo mi sveglio come di consueto ma ricevo un messaggio da parte sua mentre mi sto preparando.

"Dormi fino a tardi, ti passo a prendere dopo e mettiti qualcosa di rilassato. Oggi sei esonerata dal lavoro."

Non so come interpretare questa cosa, se bene o male, in ogni caso le obbedisco mettendo un vestito lungo azzurro e intimo bianco. Mi chiama e mi dice di scendere in strada verso le 10 30. Appena scendo la vedo vestita estiva, con un bellissimo prendisole bianco, accanto ad una macchina, che però riconosco subito che non è la sua. Mi avvicino, è una Alfa Romeo Giulietta 16, immacolata e nuova. La guardo senza capire, lei mi rivolge uno dei rarissimi sorrisi genuini e mi invita a salirci.

L'interno è bellissimo, confortevole e pieno di accessori che nella mia vecchia Mazda riesco solo a sognarmi. Quando mi raggiunge la vedo raggiante come non mai, sorride a 32 denti e questo mi riempie di felicità ma ancora non capisco. Mi prende per mano mentre sento le sue parole cadere come perle sulla seta.

"E' la tua nuova macchina. Visto che dovevi togliere sempre la mano, ho fatto in modo di avere il cambio automatico, così non avrai più nessun tipo di scusante per deludermi."

Io piango dalla gioia e d'istinto la abbraccio mentre singhiozzo. Lei è visibilmente sorpresa ma vedo che ricambia la mia stretta poi mi da dei baci sulla fronte. Mi ricompongo velocemente, mi rendo conto della stupida figura fatta davanti a lei ma sembra che non le dia eccessivo fastidio. Poi mi ordina di sedermi, provarla e di guidare, siccome ha in mente un paio di destinazioni per me. Non vedo l'ora di farlo.

Mi abituo subito al cambio manuale e mentre sfrecciamo in autostrada sento veramente di avere la piena libertà mentre la tocco con 3 dita e la sento mugulare di piacere. Grazie a questo, continuo per praticamente tutto il viaggio, fermandomi solo quando arrivo nel parcheggio del centro commerciale in cui mi ha portata. Anche qui cado dalle nuvole e non capisco, lei mi ordina di seguirla in silenzio e che presto capirò.

Mi porta in giro per negozi tutto il giorno: a quanto pare ha guardato nel mio armadio e non le è piaciuto vedere che non dispongo di così tanti soldi da avere un guardaroba ampio come il suo e vuole rimediare. Giriamo decine di negozi in cui mi fa prendere i vestiti più disparati, dai completi costosissimi per ufficio a vestiti che costano quanto un occhio della testa. In particolare mi prende un vestito nero molto corto e senza spalline che dovrò indossare stasera, perché apprendo che ho l'onore di portarla fuori a cena. Non so che tipo di cosa la spinga a farlo ma paga tutto lei, ed usciamo dal centro, con lei che ha un numero di 5 cifre in meno sulla carta. Non so come ringraziarla per questa cosa.

Mi fa mettere in macchina il vestito nero: quando lo provo mi rendo conto che è perfetto per la mia misura e che contiene perfettamente il mio seno, mentre al contempo copre a malapena il mio culo, lasciando poco spazio all'immaginazione di chiunque possa guardarlo. Lei si è portata da casa un vestito ancora più splendido, lungo e decorato con dei fiori di vario colore. La cena avviene in un ristorante lussuoso, a cui io non sono assolutamente abituata. Tutte le portate che ho visto non credo di averle mai viste in vita mia.

Una volta risalite in macchina mi ordina di portarla in un parcheggio poco distante. Nascoste dai lampioni e lontano da luci indiscrete, dice che tutti questi regali avranno un costo e che per il primo bisogna battezzare la macchina nuova. Mi ordina di mettermi una delle tenute da ufficio che mi ha regalato. Per rendermi le cose più difficili mi toglie il vestito e l'intimo e mi dice di uscire così, nuda con i tacchi, fino al bagagliaio e vestirmi fuori, senza rifugiarmi dagli eventuali sguardi di chiunque sia in grado di vedermi. Scelgo un completo grigio chiaro con linee nere e una camicia bianca. rientro in macchina e la vedo nuda con un taglierino in mano. Mi fa mettere a 90 sul sedile posteriore e mi apre un buco nei pantaloni, proprio in corrispondenza della mia figa. Sento il tessuto tagliarsi e le sue mani che mi ispezionano.

Quando mi giro la vedo con un voluminoso strap on legato alla vita. Come ho detto prima, sono lesbica al 100% ma il piacere che provo nella penetrazione è qualcosa di difficilmente replicabile. Fortunatamente la mia padrona ama questo tipo di pratiche e con un colpo secco e deciso si impossessa di me. Mi lascio andare ad un forte gemito mentre la imploro di scoparmi di più, ne voglio ancora e solo da lei. Ho aspettato questo momento per molto tempo e finalmente il nostro rapporto è tornato ad essere quello di una volta. Mi scopa avidamente, è una maestra anche in questo, e non posso fare a meno di chiedermi su quante ragazze avrà fatto pratica. La sua penetrazione mi manda in estasi mentre sento le sue mani tenermi ferma saldamente attraverso il tessuto, le sento sculacciarmi senza remore, afferrarmi il seno con violenza ma io continuo a gemere come una puttana da strada. L'orgasmo arriva dopo 10 minuti di intensa scopata ma la mia Padrona non sembra soddisfatta e continua a stantuffarmi senza interrompere il ritmo. Sto cominciando a sudare nella macchina chiusa ma questo non fa altro che eccitarmi mentre la mia Padrona mi fa godere. Grazie alla sua tecnica e alla mia eccitazione, il secondo orgasmo mi travolge e urlo in preda al piacere.

Quando si stacca dalla mia figa gocciolante, mi lega lo strap on e mi ordina di farle lo stesso trattamento, senza mai rallentare altrimenti verrò punita. Sono troppo eccitata per risponderle, questa è la primissima volta che mi permette di scoparla: fino ad oggi l'ho sempre osservata godere da sola, senza mai poter avere accesso a questo tipo di pratica, al contrario di me, che devo sempre essere disponibile e le mie gambe devono sempre essere aperte. Quando lo metto dentro di lei, ho persino l'onore di guardarla in viso mentre inizio a muovermi. Tento di emulare la sua tecnica come posso, e devo dire che quest'attività mi piace, finalmente so cosa prova un uomo quando scopa una donna.

Continuo a scopare la mia Padrona per un tempo che a me sembra infinito. Saranno stati pochi minuti e vedo il primo orgasmo arrivare. Sento la frizione dentro di lei attenuarsi, la sento molto più bagnata e aumento il ritmo. Ho il fiatone e sono madida di sudore ma sono eccitata come mai prima d'ora. Lei ricambia la mia eccitazione, sento di essere la sua schiava quando mi stringe forte i capelli. Il secondo orgasmo mi coinvolge ancora più del primo e quando finisco mi sento più stanca che mai. Sento tutta la tensione accumulata nei muscoli e mi sdraio sul sedile aprendo la portiera in cerca di aria fresca. Anche lei ansima a gran voce e si complimenta per la mia performance, dicendo che ormai sono una troia provetta. Questa sua dichiarazione mi rende fiera di esserlo.

La aiuto a rivestirsi e la accompagno a casa, memore di una serata memorabile che non ho il coraggio di chiederle di ripetere. Davanti a casa sua, la vedo attraversare il giardino nella notte e scomparire dietro la sua porta. Di colpo mi sento più stanca. Parcheggio la mia nuova macchina e scarico tutti i vestiti che mi sono stati regalati. Dopo stasera capisco che non sono per me, ma per lei, per creare sempre più situazioni che possano eccitarla e spingermi al limite. Di questo sono felice, poiché sento di appartenere completamente a lei e non voglio deluderla dopo questo gesto che ha compiuto. Vuol dire che si fida di me. Sistemo tutto rapidamente e vado a dormire, dove il sonno sopraggiunge subito a causa della stanchezza e della notte di piacere.

Questo è il mio racconto. Spero ti sia piaciuto. In ogni caso ti invito a lasciarmi un indirizzo mail se ti va di parlare, di consigliarmi nuove idee di scrittura o anche solo per fare una critica costruttiva. Grazie a chiunque sia arrivato qui. Non so se ci sarà un seguito, non voglio promettere niente, ma ho trovato lo scrivere un attività molto rilassante per dare voce ai miei pensieri. Grazie di cuore per aver letto.

Eventualmente, A presto


di
scritto il
2020-07-16
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