Da tradito a cuckold 2

Scritto da , il 2020-07-13, genere esibizionismo

Il racconto precedente è nella sezione Tradimenti.

La sera stessa parlammo molto. Di solito era abbastanza rude e a lei piaceva ma la sera prima lo era stato un po' troppo forse per dover dimostrare qualcosa verso di me.
Era il caso di prendersi una pausa, il tipo doveva partire per un paio di settimane di ferie e noi saremmo partiti poco più avanti.
Decidemmo allora di giocare un po' e vedere che opportunità si trovavano.
Decidemmo di fare un giro al centro commerciale il giorno dopo. Le chiesi di mettersi un vestito corto e con la gonna larga, senza reggiseno sotto. Si vedevano le gambe toniche e i capezzoli puntavano da sotto il vestito.
Per prima cosa andammo a fare colazione, i tavolini erano in mezzo al corridoio. Sussurrai a mia moglie di aprire un po' le gambe. Con la schiena dritta, le gambe larghe, i tacchi alti esaltavano i polpacci tonici e le cosce. Non si vedevano le mutandine ma ugualmente la posizione invitava gli sguardi degli uomini di passaggio.
Sembrava solo una signora un po' distratta.
Si stava eccitando e lo notai dai capezzoli che si erano induriti e ora si vedevano nettamente sotto il vestito.
Ci alzammo e cominciammo a girare, per gustarci ancora gli sguardi che puntavano ora sulla scollatura e quindi sui capezzoli.
Andammo in un negozio di scarpe. Qui lei prese due paia di scarpe dal tacco vertiginoso e si sedette a provarle.
Andai a chiamare un commesso, un tizio abbastanza normale credo nostro coetaneo
"scusi può aiutare mia moglie?" lei cominciò a fare domande su questa o quella scarpa, chiedendo di guardare come le stavano, se c'erano altri numeri e modelli. Ogni volta che il commesso si chinava per raccogliere o spostare scarpe o aiutarla mia moglie provvedeva ad aprire le gambe o incrociarle per mostrare le mutandine. Un paio di volte si chinó fino quasi a farsi uscire fuori le tette.
Il commesso era imbarazzatissimo, cercava di non guardare, una volta provó a dire "vi chiamo una collega" ma lei lo bloccó mettendogli una mano sul braccio "ma no vai benissimo tu". Il poverino andava e veniva coprendosi il pacco con una scatola di scarpe finché non lo lasciammo per andare in cassa.
Andammo poi in un grande negozio di abbigliamento. Prese alcuni vestitini e andammo verso i camerini, nascosti dietro una parete. Per fortuna c'era un ragazzo poco più che ventenne che stava aspettando davanti a camerino, mia moglie entrò in quello a fianco.
Chiusi la tenda poi la aprii quel tanto per lasciare vedere dentro. Il ragazzo gettò uno sguardo poi lo distolse. Io gli feci segno di stare zitto e guardare. Mia moglie dentro si era tolta il vestito restando in perizoma, si infilò uno dei capi da provare. Il ragazzo guardò a bocca aperta, preoccupato di non essere sgamato dalla fidanzata.
Al secondo cambio di vestito, mia moglie si giro e si prese in mano le tette, poi si giró piegandosi a 90 per raccogliere da terra un abito. Fu allora che la ragazza richiamò l'attenzione del tipo chiedendo che andasse a prendere un'altra taglia. Scappó via imbarazzato.
Mia moglie si rivestì, prese un paio di vestiti e andammo alla cassa. L'ultima tappa fu a comprare lingerie nuova ma c'erano troppe donne e non si poteva creare alcuna situazione interessante.
Appena salimmo in auto per tornare a casa, si abbassó il vestito per tirare fuori le tette e spalancó le gambe. Spostó il perizoma e inizió a masturbarsi fantasticando sui vari uomini incontrati "hai visto quello... Tu ric di quell'altro... Ti immagini il ragazzino ventenne del camerino che cazzo di marmo poteva avere... Come glielo avrei succhiato e come mi sarei fatta montare...." venne dopo pochi minuti.
Allungó la mano e si mise a toccarmi il cazzo da sopra i pantaloni che diventó subito duro.
"voglio un altro uomo che mi scopi e voglio che me lo trovi tu, me lo trovi? Me lo prometti?"
"sì certo che te lo trovo, giuro..."
"e mi faccio scopare e inculare e poi tu mi pulisci tutta?"
"sì amore tutto quello che vuoi ma ora sto guidando, ti prego..."
"concentrati sulla strada"
Mi prese il cazzo attraverso i pantaloni e mi fece venire dentro le mutande.

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