Buio Totale Cap.2

Scritto da , il 2020-07-08, genere bondage

E’ andato via da non so quanto tempo, l’aria fresca della mattina mi fa venire la pelle d’oca.
La mia posizione non è delle più comode però mi piace.
Sono nuda, ho le mani legate dietro la schiena da 2 polsiere in pelle che sono unite tra di loro grazie a un lucchetto, alle caviglie ho le stesse polsiere ma tra di loro c’è una catena di circa 30 cm che mi permette di fare piccoli passi, al collo ho un collare in acciaio che è collegato a una catena lunga 2 metri a sua volta legata a un palo, per finire l’opera ho un cappuccio in testa che m’impedisce la vista..quest’ultimo non so come sia fatto, suppongo sia di pelle.

Prima di andare avanti credo che sia doveroso spiegarvi qualcosa.
Mi chiamo Simona, ho 30 anni 168x53, sono bionda porto sempre i capelli molto corti, ho un fisico asciutto e molto tonico, non ho un grosso seno, una seconda che in proporzione al mio fisico mi sta molto bene, in compendo ho un bellissimo culo.
Ho sempre avuto in desiderio di appartenere a qualcuno, ricordo che fin da adolescente immaginavo di essere una schiava e posso dire con grande soddisfazione che sono riuscita nel mio intendo.
Questa mia voglia di essere devota e servitrice credo mi sia stata trasmessa dall’istituto dove sono cresciuta, i miei genitori m’hanno abbandonata all’età di 6 anni, mi sono ritrovata in un orfanotrofio gestito da suore.
La mia infanzia è stata dura, non ho mai legato con nessuno, spesso le mie compagne mi bullizzavano e inventavano storie con le suore le quali puntualmente mi punivano fisicamente e psicologicamente.
Ho imparato con il tempo che il dolore fisico mi piaceva, e in me è cresciuta l’idea di diventare schiava.
All’età di 22 anni ho avuto il mio primo e ultimo colpo di fortuna, cercando lavoro sono incappata in un azienda che di occupa di spedizioni, il titolare Marco m’ha preso subito a lavorare e nel tempo è nata un amicizia.
Un giorno in ufficio gli ho confessato il mio piccolo e pesante segreto e lì ho scoperto che d’avanti a me avevo il mio padrone..
Marco è un uomo di 56 anni, non molto alto ne bello..non ha capelli..non è sposato e non ha figli, ha solo 2 grandi qualità una disponibilità economica illimitata ed è un MASTER.
Nel tempo m’ha introdotto nel mondo master/slave prima con piccole sessioni poi sempre più lunghe finché non ha deciso che era arrivato il momento che mi dovevo trasferire da lui.
Da 4 anni vivo a casa sua e da 2 siamo sposati.

Tornando alla mia attuale posizione, sono ancora fuori al freddo, lo aspetto impaziente, potrebbe tornare anche tra qualche ora, non sono preoccupata, la villa in cui mi trovo è isolata dal mondo, le prime case distano 40 minuti, non arriva nemmeno la posta.
Quando mi lascia così mi eccito, con molta fatica mi riesco a toccare la fica (rasata alla perfezione) e riesco a godere.
Non so quanto sia passato ma finalmente sento la macchina, sento dei passi, lo sento parlare è in compagnia.

Questo racconto di è stato letto 3 9 9 4 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.