La gita scolastica,seconda parte

Scritto da , il 2021-04-06, genere gay

Ci hanno portati in giro per Parigi,insieme ai nostri compagni noi facevamo finta di niente,ma ogni tanto ci lanciavamo degli sguardi che parlavano da soli.
Al rientro all'albergo cenammo,poi tutti nelle proprie camere,la mattina dovevamo alzarci presto per continuare il giro della città.
Io e Lapo entrammo nella nostra camera,a me batteva il cuore,appena chiusa la porta,mi spinse contro il muro e mi baciò
- Giacomo,non vedevo l'ora di rimanere solo con te - fece,e con le mani si insinuò nei pantaloni alla ricerca del mio culo
- anch'io sai,ho voglia di fare l'amore con te -
- voglio stare insieme a te,vuoi diventare il mio ragazzo? -
- è tutto quello che desidero - ci spogliammo e ci sdraiammo sul letto
- voglio che mi scopi - dissi
- non l'ho mai fatto,devi guidarmi tu - rispose
- vedrai che ti verrà naturale - mi girai e mi allargai le chiappe
- ti piace il mio culo? - chiesi
- è troppo bello - e ci si tuffò leccandomi il buco a fondo
- hai scopato qualche ragazza? -
- si solo una,ma il culo non glielo ho fatto-
- vedrai che bello,devi sverginarmi,perché non sono andato oltre il pompino -
- allora sono io il primo ,amore mio -
- si,lo so che sarai dolce - continuò a leccarmi l'ano,dava colpi secchi e precisi procurandomi una voglia incredibile di essere riempito dal suo cazzo
- dai,non resisto ,scopami ,voglio essere tuo - lo implorai,mi fece distendere e si mise le mie gambe sulle spalle,il buco era spalancato,mi fece un gran sorriso,la sua verga era in erezione e puntava dritta verso la meta
- adesso entro,spero di non farti male -
- cerco di resistere,la prima volta lo so che è doloroso,poi passa -appoggiò la cappella al collo dello sfintere e spinse piano,l'ano iniziò a dilatarsi,strinsi i denti,sentivo dolore,ma non dissi niente
- adesso entro amore mio -
- si,fottimi - la cappella fu dentro facilmente,si fermò e mi guardò,feci cenno di continuare e spinse la sua verga che scivolò lentamente nei miei visceri,il dolore era terribile nonostante fosse delicato,lanciai un urlo,si fermò
- tesoro devo uscire? -
- no no non uscire ,sfondami il culo - spinse ancora fino a far combaciare il suo pube con me,sentivo la sua peluria e le palle appoggiate ,era fermo e mi baciò,fu quello che mi fece riavere il controllo di me stesso,lo strinsi per le cosce e gli feci cenno di continuare,si mosse,sfilandosi lentamente,era quasi uscito ,quando con mossa fulminea rientrò ,fu molto doloroso ma non cedetti,sapevo che sarebbe passato,adesso si muoveva fottendomi il culo,le mie mani andarono sul suo petto glabro,gli strinsi i capezzoli,lui intensificò la chiavata,il dolore scemava ,al suo posto un calore intenso saliva verso l'alto,anche il mio cazzo si animò
- ti è venuto duro Giacomo - fece lui
- si,adesso è bello,sto godendo amore mio -
- anch'io,non ai da quanto sognavo questo momento -
- chiavami,sono la tua vacca,non fermarti - scivolò ancora dentro di me,mentre dal mio pene gocciolò qualcosa
- stai sborrando,senza toccarti -
- si,il piacere è troppo- una scia bianca scivolò dal mio cazzo,lui ne raccolse un po con le dita e se le mise in bocca
- è troppo buono - disse,io lo cercai con gli occhi,lui si chinò e mi baciò di nuovo,mentre mi caricava,lo sentii tremare e scaricare la sborra nel mio culo,le gambe gli cedettero e cadde su di me mentre il suo uccello emetteva gli ultimi schizzi del prezioso seme.
Uscì da me ,misi una mano sul mio buco,era larghissimo,e imbrattato di sborra calda,ero felice,finalmente non ero più vergine e l'artefice era stata la persona che amavo.
La nottata fu movimentata,chiavammo a lungo fino quasi al mattino,poi esausti ci addormentammo,bussarono alla porta che avevamo dormito appena 2 ore,ma ci guardammo e sorridemmo.

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