La suocera padrona suprema

Scritto da , il 2020-07-06, genere dominazione

Come dice il titolo, questa storia parla di mia suocera.
C. il suo nome.
Una donna di 52 anni, elegante, forte della sua maturità, bella in viso anche se mette gli anni che ha, bellissime gambe, due tette quarta naturale, un po'di pancetta sexy e un discreto di dietro.
Capelli mechati, mani vissute ma curare e soprattutto due piedi molto belli senza cipolle o cose del genere.
Quando esce mette sempre i tacchi veste abiti di classe.
Il suo carattere è sornione cioè parla con timore ma decide sempre tutto lei.
Vi risparmio tutta la storia e andiamo al dunque.
Io impazzisco per lei da oltre 10 anni cioè da quando l'ho conosciuta e nei miei pensieri erotici è quasi sempre protagonista e presente.
Appena vado a trovare i suoceri, non vedo l'ora di chiudermi nel bagnetto di servizio in cui sono presenti i panni sporchi e, trovate le sue mutandine, la mia lingua cerca di portare in gola i suoi odori.
Una sola volta mi è capitato di aver trovato una buona quantità di escrementi attaccata e non nascondo la libidine di averla portata tutta dentro la mia bocca e ingoiata come fosse un dolce prelibato.
Non avrei nemmeno voluto lavarmi la bocca tanto ero felice ed eccitato.
Bene. Avete capito che sono uno schiavo ma non di tutte le donne, solo di quelle donne che ritengo banali e dominanti.
Si donne banali, quelle che si lamentano, quelle che non rispettano gli altri, quelle odiose e senza senso con cui non penserei minimamente di costruire una vita insieme ma a livello sessuale mi fanno sciogliere e desiderare di sottomettermi a loro: mia suocera è su questa falsa riga.
Anche le sue scarpe sono state vittime della mia lingua, specialmente le suole in cui io mi degrado come uomo e abbasso la mia dignità per sentirmi come un essere inferiore rispetto a lei, una cosa che merita di essere schiacciata anzi umiliata.
Ecco il fatto.
Un giorno, senza motivo, sono passato da solo a salutare i miei suoceri ma in casa c'era solo lei: C.
Aveva le ciabatte con le calze color carne, tutta curata e in men che non si dica mi sono ritrovato in bagno come al solito ma questa volta non avevo fatto i conti con la serratura da riparare e fu così che mia suocera pensando di farmi cosa gradita nel portarmi la carta igienica, mi trovo a leccare le sue mutande.
Si mise ad urlare come mai avevo sentito una donna.
Mi intimò di uscire di casa e io stavo per farlo quando senza che me ne fossi reso conto, mi sono ritrovato in ginocchio a chiedere perdono, cercando di posizionare la mia bocca sopra i suoi piedi.
Mandami pure via ma io sono di tua proprietà e non posso farci niente.
Al suono delle mie parole si calmò e come per magia ci siamo ritrovati seduti sul divano, uno di fronte all'altra e lei ha cominciato a tempestarmi di domande.
Da quando avevo iniziato, cosa avevo fatto oltre alla biancheria, se l'avevo fatto anche con altre donne.
Le ho detto tutta la verità, provavo vergogna ma al tempo stesso liberazione.
Le ho raccontato che in tutti i miei rapporti sessuali con sua figlia e nelle mie occasioni sai masturbazione, lei era sempre presente e sempre con il suo ruolo di padrona suprema: la donna più potente che io abbia mai incontrato e per la quale avrei persino perso la mia vita anzi me la sarei lasciata togliere da lei.
Man mano che parlavamo, lei sembrava eccitata ma al tempo stesso infastidita e io non sapevo cosa sarebbe potuto accadere dopo quella vicenda.
-Cosa vuoi che ti faccia, mi chiede?
-Prendimi a schiaffi, forte!
-Vieni qui.
Mi buttai in ginocchio davanti a lei e immediatamente una serie di schiaffi impressionante che mi hanno fatto barcollare e infine cadere sul tappeto.
-Sei già stanco?
Mi rialzai per la seconda sessione che fu ancora più tremenda della prima.
Ammetto che non mi fece impazzire di gioia essere picchiato in quel modo che prima di quel momento avevo solo immaginato.
Credevo che avrei provato eccitazione ma il dolore era tremendo ma ormai ero lì e tutto si stava realizzando.
- Adesso cosa ti faccio?
Io non ci credevo, lei mi dominava ma io comandavo il gioco.
-Vorrei leccarti le suole delle scarpe con i tacchi, padrona.
-Padrona? No, chiamami Suprema!
- Si Suprema!
Si infilò le scarpe col tacco più usate che aveva, io mi girai supino e la vidi dal basso verso l'alto e in quel momento provai un'eccitazione indescrivibile.
Cominciò a passarmi la suola sulla lingua, prima in maniera delicata e poi come se cercasse di ripulirla davvero, come quando pesti la merda di cane e vuoi togliertela dalle scarpe.
-Posso ingoiare lo sporco, Suprema?
-La bocca è tua! Ingoia, ingoia!
- Ma non ti fa schifo ingoiare lo sporco? Disse a mezza voce...
-Cosa facciamo adesso?
Incredibile, stava iniziando a provarci gusto.
Mi abbasso i pantaloni, mi calo le mutande, e seduto per terra spalmo i testicoli sul pavimento invitandola a pestarli.
-No!? Davvero?
Senza pensarci salì con tutto il suo peso e cominciò a schiacciare i miei genitali muovendo il piede come per spegnere una sigaretta.
-Cancellami le palle, Suprema!
- Te le schiaccio e ti lascio senza! Non sei un uomo, lo sai?
All'udire di quella frase che non derivava da me ma da lei ho provato un'eccitazione pazzesca.
-Vieni qui!
E di nuovo una serie impressionante di schiaffi fortissimi con più veemenza e decisione e un sorriso di chi provava piacere.
Ad un certo punto, una delle sinergie migliori che mi siano mai capitate perché approfittando di una pausa tra gli schiaffi, ho aperto la bocca, lei ci ha pensato un istante soltanto e poi ha ci ha sputato dentro.
Sembrava una bambina quando prova un gioco nuovo che prima svolge timidamente e poi prendendo gusto lo applica con passione.
-Dai, sono curiosa, continuiamo!
In ginocchio mi dirigo verso il bagno, il suo bagno e mi avvicino fino alla tazza del water invitandola con un cenno.
Lei ci pensa e dice: questo no!
Allora io, che avevo davvero sperato di poter godere dei suoi frutti, mi adombrai ma prima che potessi sconsolarmi, lei mi dice:
- Vai fuori e aspettami lì: ti chiamo io.
Sono stati i 23 minuti più lunghi ed eccitanti della mia vita ma rientrato in bagno dopo il suo segnale ho visto il bicchiere degli spazzolini colmo di liquido giallo intenso e avvicinandomi sempre di più, nel bidè, vedo tanti pallini coloro marrone, verde scuro e giallo che mi hanno inchiodato.
- Da cosa vuoi cominciare?
- Ho bisogno che mi insulti e che mi umili mentre mangio la tua cioccolata!
- Ah! Basta chiederlo.
Uomo senza palle! Ma quale uomo, sei meno di quello che stai mettendo in bocca!
Mi fai schifo (detto con convinzione e disgusto).
Latrina umana!
Sei stato cagato perché sei uscito dal culo!
Verme schifoso!
D'ora in poi nelle cene che mangerai qui ti inserirò le mie prelibatezze e tu le mangerai se non vorrai essere sputtanato, anzi...
Uscì per un attimo e ritornò con il cellulare per fotografare quello spettacolo depravato di degradazione.
Un video in cui mi chiese di fare vedere cosa mettessi in bocca, masticassi e ingoiassi.
-Bevi adesso che hai mangiato, bevi il piscio...ah ah ah ah!!!
Quella risata mi riempì di gioia perché significava che anche lei stava provando piacere.
-Però adesso dobbiamo trovarti un nome perché il tuo non va più bene...Castrato!
Sì tu sarai Castrato!
-Suprema, io per te rinuncerei alla mia virilità di uomo...!
-Certo che dovrai rinunciare perché sto già pensando di portarti ad operare!
Dopo meno di un minuto esce dal bagno, io mi lavo e mi ripulisco bene, non prima di essermi masturbato con una schizzata da campionato del mondo che mi ha sorpreso e così esco anch'io.
La trovo in cucina a preparare il caffè.
Mi affaccio nella stanza aspettando un suo cenno, imbarazzato e impaurito per ciò che era accaduto e soprattutto per ciò che sarebbe potuto accadere.
Un minuto di godimento per una vergogna di una vita.
Forse avrei potuto contattare una professionista, fare quello che c'era da fare e tornarmene a casa nel più classico anonimato ma qui era tutto completamente diverso;
Mi ero fatto dominare per 1 ora da mia suocera!!!
Questa vicenda non si è più ripetuta e nemmeno un discorso è mai stato intrapreso.
Quando vado a trovare i suoceri, trovo il bagno completamente pulito e senza biancheria: il ché è già una risposta alla mia domanda e questo è per me motivo di turbamento perché mi sento colpevole.
Chissà che fine avrà fatto quel video e quelle immagini che mi ritraevano sottomesso, umiliato e degradato.
Quel video potrebbe distruggere la mia vita, potrebbe farmi pensare di scappare e cambiare nome ed è tutto in mano a lei.
Dipendo da lei, sono d'india proprietà anche se fisicamente non è mai più accaduto nulla.
Ho timore di riaprire quella porta che non mi contraddistingue minimante perché io aborro quelle cose e mi faccio schifo al solo pensiero di fare quello che ho fatto.
Cosa posso fare?
Un sogno, quando diventa realtà non dovrebbe rappresentare una liberazione, una vittoria?
Perché non ho il coraggio di parlarne con lei?
Anch'io potrei ricattarla se lei portasse a conoscenza il mondo di quei files perché qualcuno ha comunque partecipato...?
Non lo so.
Forse tornerei indietro per cancellare quell'episodio ma al tempo stesso, il ricordo di quello stato di eccitazione è esso stesso eccitazione.
To be continued...

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