La suocera Padrona Suprema e la sua chiamata

Scritto da , il 2020-07-08, genere dominazione

Erano trascorsi mesi da quell'incontro in cui mi ero dichiarato a mia suocera C. e lei mi aveva concesso la sua dominazione.
Nulla era trapelato da lei o da me.
La paura e la vergogna si erano dileguate e la mia vita procedeva di nuovo tranquilla anche se l'eccitazione per quel momento continuava a turbare i miei pensieri.
Ma un giorno trovo la sua chiamata nel cellulare, la richiamo per sapere se fosse tutto ok e lei mi dice: Castrato mangia escrementi, pensi che io mi sia dimenticata di te?
Ho avvertito un gelo all'interno e la mia risposta è stata solo un timido: No, Suprema.
- Allora subito da me!
In meno di un'ora sono arrivato a casa sua.
Entro e la trovo con un vestito rosso, i tacchi alti, capelli legati e tirati su da una parte, truccata, con quel rossetto che esaltava ancora di più la separazione tra i denti davanti che però non la faceva sfigurare.
Aveva un coltello in mano e mi guardava come se tutto fosse pronto, ma pronto per cosa?
-Svestiti, ti voglio nudo!
-Ora striscia verso il bagno pulendo il pavimento con i tuoi genitali.
Ero eccitato e spaventato perché mentre durante il primo incontro avevo il controllo della situazione, questa volta era lei che stava dirigendo l'incontro.
Arrivato in bagno, la vasca da bagno era piena di escrementi, ma davvero stracolma e non capivo come potesse essere possibile...
- 3 Mesi tutti per te!
Pensavi che mi fossi dimenticata del Castrato?
Vedi la Mmmerda? Non esci di qui se non la finisci tutta!
- Come faccio? È impossibile?
- Non mi interessa! Il mio cellulare ha 128gb di memoria per filmare tutto quindi inizia!!!
Saranno stati presenti almeno 20/30kg di escrementi, io non sapevo che fare e speravo sinceramente che lei stesse scherzando ma nel mentre cominciavo a ingoiare i frutti della mia Suprema, lei iniziava a legarmi e così in meno di un minuto ero immobile a parte la testa.
Dopo 10 minuti non ne potevo più ma ero davvero all'inizio di quella produzione e girandomi verso C.;
- Non ce la faccio più, mi viene da vomitare!
- Senza nemmeno degnarmi di una risposta, si avvicina, prende tra le mani i miei due testicoli, poi sceglie il sinistro, quello più piccolo e lo infilza con il coltello.
Aaahahaahashsaahahhaha!!!!!
Il mio urlo di dolore si è sentito in tutto il palazzo!!!
- Vediamo se adesso comtinui oppure se ti fermi ancora!
Io desidero che tu muoia e devi morire mangiando la mia merda, hai capito?
Così ho continuato e continuato ma tra conati di vomito e ingoi non ce la facevo davvero più!
Ero esausto e spaventato, perdevo molto sangue, le mani e i piedi si stavano atrofizzando così le ho chiesto di smettere, che non ce la facevo più.
- Vediamo le tue palline come stanno!?
E con un taglio netto mi ha staccato completamente il testicolo sinistro...
Il mio urlo di dolore è stato bloccato dalla sua mano davanti alla mia bocca.
Distrutto e sanguinante appoggio la mia bocca al bordo vasca e le lacrime mi coprono parzialmente la visuale ma non tanto da nascondere C. che prende il mio testicolo, lo butta per terra e lo schiaccia sotto le suole delle scarpe.
- Ecco la tua virilità, Castrato!
Ti sto distruggendo il testicolo così non sarai mai più un uomo!
Il sangue aveva riempito quasi tutto il pavimento, speravo che qualcuno venisse a salvarmi.
Ecco che C. prende ago e filo e comincia a cucire la pelle dov'è il testicolo era stato tagliato così da fermare l'emorragia.
- Cosa pensavi che avrei interrotto il mio divertimento?
- Ti prego, Suprema... farò tutto quello che vuoi ma fermati!
- Tu farai quello che voglio, certo!
Devi morire!
Ti tolgo la vita inutile da mezzo uomo, fallito, senza palle.
- Ma ti arresteranno!!!
-AhAhAh...già pensato a tutto, Luigi (l'amico carabiniere) ti porterà alla discarica e simulerà un'aggressione!!!
Sei fottuto e io ne uscirò limpida e splendente come sempre!
Adesso implorami di toglierti la vita, così da evitare di soffrire ancora troppo!
Ero in storto di agitazione e confusione, avevo perduto molto sangue ma, dentro di me, sentivo ancora una forte eccitazione per quello che stava succedendo. La mia sola paura era quella di non poterlo ricordare perché probabilmente non sarei sopravvissuto.
C. mia suocera mi stava togliendo la vita per il suo piacere personale?
Cosa avevo risvegliato in lei?
- Dai togliamo anche l'altro !!!
- Nooo, ti prego!!!
- Ahahahah!!!
Prese il testicolo destro tra le dita e tenendolo schiacciato mi disse sghignazzando:
- Quanto è piccolo! Vergognati mezzo uomo anzi... Castrato!
Cosa pensi di fare con un testicolo così?
Non è nemmeno in grado di produrre sperma!
E così dicendo diede un taglio netto che asportò anche il secondo.
Stesso rituale di prima con la cucitura della pelle ormai vuota.
- Bella la tua sacca vuota!
Dillo cosa sei!
-Sono un uomo castrato!
- Quale uomo?!?!
- Sono un castrato!
- Ecco cosa sei, un castrato!
Ma ecco che in quel preciso istante qualcuno suonò alla porta.
Raccolsi tutte le ultime energie per urlare aiuto!
Lei con calma, so alzo in piedi ed andò alla porta.
Era E. mia cognata ma la loro conversazione mi fece comprendere che anche lei sarebbe stata complice di quel delitto!
- Ma chi c'è qui!
Mamma, hai iniziato senza di me?
Con un colpo fortissimo schiacciò il mio testicolo che si trovava sul pavimento facendolo a brandelli!
Anche lei era vestita da padrona.
Un completo nero come fosse una tuta aderente, con tacco 15, le sue tette di quinta misura e i suoi capelli ricci lunghi.
-La merda gliel'hai fatta mangiare?
-Si ma il castrato è andato avanti solo mezz'ora!
-Sei proprio un senza palle, merda di essere, perché non sei un uomo!
-E.!!!
-Dimmi mamma!
-Gli tagliamo anche il cosino?
-Ahahahha siiii!
Glielo taglio io!
E prendendo lo stesso coltello, E. mi evirò, buttando i resti nel gabinetto e tirando l'acqua.
Ero alla fine della mia vita, ero stato rovinato dalle mie due padrone, coloro a cui ho regalato gli anni migliori dei miei pensieri erotici, le due donne per cui avrei donato la mia vita pur di farmi dominare e per quel sogno stavo per morire davvero!
C. mi ricucì anche nella parte del pene per prolungare la mia agonia ed E. prese la confezione del bagnoschiuma Felce Azzurra e mi profanò il posteriore tra umiliazioni verbali, insulti e risate tra loro.
Ero sempre legato.
C. mi sposta posizionandomi davanti a mia cognata e mi chinò la testa a trenta centimetri dal pavimento.
E. a quel punto ha cominciato a prendermi a calci in bocca e in faccia con una violenza inaudita.
Non avevo più la forza di urlare e stavo per svenire.
- Come preferisci essere ucciso?
Da me o da E.?
-Non voglio morire, ti prego Suprema!
-Cosa cazzo dici, merda, tu sei già morto! Mi urlò mia cognata.
Mi appesero con una corda come si appende un maiale, legato e imbavagliato così da non poter nemmeno urlare.
E. aveva in mano il coltello, guardò C. e dopo il suo cenno si avvicinò a me, mi guardò con il suo fare superiore e me lo piantò nell'attaccatura fra l'ano e lo scroto.
Dentro e fuori per moltissime volte.
Il sangue sgorgante stava segnando la mia fine e loro mi guardarono mentre mi spegnevo.
Ridevano compiaciute per il loro operato e mi guardavano con disprezzo come se fossi durato poco nella mia sofferenza e avessi fatto loro un dispetto a morire così in fretta.
Gli occhi mi si chiusero con le ultime parole che sono riuscito a sentire;
- (E) È morta la latrina?
- (C) Lo schifo di uomo è andato!
All'udire di quelle parole mi sono risvegliato nel mio letto tutto sudato ma intero!
Fiiiuuuu!!!Era soltanto un sogno ma lì sotto ero tutto bagnato con 20 cm di membro pronto ad esplodere dopo neanche 10 movimenti su e giù!
Che esperienza, sembrava vera.
Cosa può esserci di più eccitante per uno schiavo se non perdere la vita per mano delle proprie padrone e ragioni di vita?

Questo racconto di è stato letto 8 8 3 1 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.