Storie dal Multiverso - Prologo

Scritto da , il 2020-05-02, genere etero

In fisica moderna il multiverso è un'ipotesi che postula l'esistenza di universi coesistenti fuori del nostro spaziotempo, spesso denominati "dimensioni parallele". Il nostro racconto avviene in uno di questi universi, e stando a questa teoria,
potrebbe anche darsi che esista per davvero. Buona lettura.
"Mà? Pà?" dove cavolo sono finiti. "Teresa?" ecco, sono usciti senza di me e ho dormito fino a tardi, saranno sicuramente andati in spiaggia. Telefono, ultime chiamate, mamma... il telefono squilla in casa, l'avrà dimenticato qui, strano.
Mia madre è sempre attenta a queste cose. Capita. Chiamiamo papà, squilla qui. "Siete in casa? Oooh!" . Chiamo mia sorella ma anche il suo telefono è qui, ora sono preoccupato. Scrivo alla mia ragazza Gaia ma sarebbe inutile visto che non
ha ancora visualizzato il buongiorno che le ho mandato mezz'ora fa... Un rumore dal salotto, la tv accesa e i vestiti di papà sul divano. Strano, il canale è uno di quelli all news 24h su 24h ma al bancone non c'è nessuno: la telecamera inquadra
una sedia vuota e le notizie sotto scorrono incorniciate del rumore bianco delle casse della tv senza nessuno che parli. Che cazzo sta succedendo? Chiamo Gaia... non risponde. Che cazzo sta succedendo? Apro i social, refresho la home...
tutti i post risalgono ad un paio di ore fa, nessuno recente. Apro le stories: vecchia, vecchia, vecchia, vecchia, "raga c'è qualcuno?" oh! FInalmente! Vita. E' Benedetta, la ragazza di Fortunato, un mio caro amico dei tempi dell'università, lui lavora in banca, io faccio il "broker finanziario freelance"
per non dire che non sono stato capace di trovarmi un posto come si deve, lei invece è studentessa all'ultimo anno di Medicina:
-Hey tutto ok?
- Simone, non trovo nessuno, ho chiamato chiunque! Che succede?
- Anche tu? I miei, mia sorella e Gaia non rispondono al telefono, persino in tv non c'è nessuno!
- Mi sto spaventando, che facciamo?
- Chiuditi in casa, non uscire faccio un giro per vedere com'è la situazione fuori, in caso passo da te
- Fuori è peggio! Ci sono auto scontrate tra di loro, dal balcone in lontananza ne ho vista una dentro una vetrina!
- Ti videochiamo
-Ok...
Clicco sull'icona della videochiamata, neanche parte la musichetta che sul mio display appaiono i grandi occhi azzurri di Benedetta e la sua chioma dorata e mossa raccolta in una coda alta.
-Hey... che vuol dire auto scontrate?
-Guarda...
Nonappena gira il telefono vedo una scena che sembra uscita da un film, ci saranno una decina di auto incastrate in un tamponamento a catena e nessuno intorno.
-Cosa cazzo...
- Simo dove sono tutti?
- Non lo so, non lo so... ok non andiamo nel panico, ragioniamo. Vuoi che ti passo a prendere?
- Per andare dove?
- Non ne ho idea...
-Mi è arrivata una notifica... c'è una live del Ministro. Ti mando il link..
Apro il link sul pc, mentre rimango in videochiamata con Benedetta dal telefono: "Spero che questo messaggio arrivi a più persone possibili" sta trasmettendo col telefono dal suo ufficio " nelle ultime due ore si è verificato quello che sembra un
fenomeno di scomparsa collettiva: un numero incalcolabile di persone sembra essere svanito nel nulla. Io stesso sono riuscito a mettermi in contatto solamente con un agente di polizia del Ministero e con un sottosegretario, insieme stiamo
contattando i leader di tutto il mondo per comprendere meglio il fenomeno; se ascoltate questo messaggio inoltratelo a tutti coloro che sono ancora tra noi e poi recatevi presso la stazione di polizia più vicina per registrarvi al censimento d'urgenza
che ho deciso di far redigere, sto per pubblicare ora una lista provvisoria di stazioni che hanno già risposto al mio appello alle quali potete rivolgervi. Grazie".
"Stando alla lista la stazione più vicina è a 300 km da qui!" Esclama lei
-Ora si che ti vengo a prendere, intanto continua a scrivere sui social per vedere se qualcun altro risponde.
-Ok, ti aspetto
Chiudo la chiamata e subito mi infilo un pantaloncino jeans e una maglietta nera. No troppo caldo fuori per vestirsi di nero, dopotutto è luglio inoltrato, meglio grigio chiaro.. almeno. Faccio uno zaino con powerbank, tablet, documenti,
una bottiglietta d'acqua, chiavi di casa, della macchina, un deodorante e una maglietta di ricambio: si preannuncia una giornata stressante. Mi precipito fuori casa e quasi mi ustiono la mano sulla maniglia della macchina, metto in moto e sparo l'aria
condizionata al massimo, parto... si ma dove? Mando un vocale: "Benedetta, sono partito, ma non ricordo dove abiti". Non passano 10 secondi che mi manda la posizione, inoltro al navigatore e via. 25 minuti dopo sono sotto casa sua e la vedo uscire dal portone:
Indossa una canotta leggermente scollata, di colore blu scuro e degli shorts di jeans, un paio di scarpe di tela bianche e una borsa di finta pelle chiara, la chioma raccolta nella coda ondeggia mentre attraversa la strada: ha un davvero un bel profilo. Ma che cazzo vado a pensare.
- Andiamo?
-Hai i documenti con te?
- Certo
-Ok andiamo...
Due ore e mezza di viaggio per raggiungere la stazione, tre ore di attesa per il quantitativo di gente che si era radunata (ma che non superavano le 200 unità), un caldo infernale e una fame ancora più massacrante. Una volta registratici siamo allo stremo, ci indicano un
supermercato che hanno deciso di lasciare aperto e senza sorveglianza in modo da permeterre a chiunque di mangiare qualcosa. Dopo un paio di panini a testa e una serie di dolciumi ci rimettiamo in macchina.
-Simo ho sudato un sacco, scusami...
Tipico di Benedetta, sempre educata oltre ogni misura e pacata. Per quanto pareva fosse determinata in corsia e in Università, nella vita privata era poco più di un cucciolo. Forse era questo il suo segreto.
- Ma cosa dici, anzi, vuoi cambiarti? Ho una maglietta in più e un deodorante...
- Magari.. te ne sarei grata..
- Ecco tieni...
Prende la maglietta e il deodorante, dopodiché posa i suoi grandi occhi blu su di me..
-Oh si scusami, esco e mi metto di spalle...tranquilla
-Grazie
Mi sorride imbarazzata, io ancor di più per non essere uscito immediatamente.. cretino.
Dopo pochi secondi bussa al finestrino e mi fa segno di entrare.
-Ti va un po' grande eh?
-Sei 190 cm, io 164. Che dici?
Sorride mentre mi fa vedere come il bordo inferiore le arrivi a metà delle sue snelle e pallide cosce, la tipica carnagione di chi vede il sole estivo solo una decina di giorni l'anno. Ai tempi dell'università capitava anche a me.
Dopo aver affrontato nuovamente altre due ore e mezza di viaggio, schivando auto ferme in mezzo all'autostrada e dovendo optare per strade alternative visti i tir che occupavano intere carreggiate, arriviamo a destinazione.
-Ti lascio a casa?
-Si grazie, ho bisogno di una doccia lunga e di riposo. Ancora non capisco cosa stia accadendo..
Scende e mentre passa davanti la macchina indica la maglietta che ha indosso.
-Tienila, tranquilla
Dico io abbassando il finestrino. Mi sorride e si avvia al portone del condominio.
Una volta entrata riparto per casa, la botta emotiva rientrando è fortissima. Sembrava mi fossi dimenticato che i miei, mia sorella e la mia ragazza erano scomparsi. I poliziotti alla stazione ci hanno detto che non hanno conferme che siano morti, in quanto non vi sono cadaveri.
alla stazione erano tutti spaventati e confusi, ma nessuno parlava più del dovuto.
Sono le 8 di sera, non ho fame... sono confuso. Mi addormento in mutande sul mio letto senza nemmeno accorgermene.

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