Passione Rossa

Scritto da , il 2020-04-17, genere etero

Quel pomeriggio andai a prenderla in stazione. Ricordo ancora il viaggio in macchina alla ricerca di un luogo dove appartarci, dove volavano provocazioni e palpatine senza tregua. Avevamo voglia l’uno dell’altra e, dopo una settimana senza vederci, desideravamo proprio il contatto fisico. Mentre guidavo mi baciava sul collo e mi toccava il pacco, ad ogni incrocio le appoggiavo la mano tra le sue cosce e ci baciavamo. La gonna che indossava consentiva un facile accesso alla sua rosa, grazie al fatto che indossava delle mutandine aperte sul davanti. Ad ogni tocco, i suoi umori impregnavano le mie dita, segno inequivocabile di quanto mi desiderasse.
Amanda, la mia ragazza, ha i dei bellissimi capelli rossi, fisico un po’ curvy come piace a me, degli occhi castani e un culo che aspetta solo di essere sbattuto. Mi ricordo che le sue labbra carnose, cariche di un rossetto rosso fuoco, accendevano la mia passione ad ogni ammiccamento.
Finalmente ci appartammo e dopo essere scesi un attimo a scambiarci baci ed effusioni, ci appartammo sui sedili posteriori. In poco tempo ci spogliammo e restammo abbracciati a baciarci, masturbandoci a vicenda. Il calore del suo corpo contro il mio, la sua pelle liscia e le nostre lingue che si incrociavano mi eccitavano sempre di più. Avevo la cappella che grondava. Mi staccai e mi inginocchiai davanti ai sedili, spalancai le sue cosce e iniziai a penetrarla con le dita. Baciai la sua pancia e il suo inguine, leccandola fino ad arrivare al clitoride. Ebbe un sussulto ed iniziò ad ansimare, respirando sempre più affannosamente ad ogni tocco della mia lingua. Infilai un secondo dito, stimolandola maggiormente, mentre la mia lingua esplorava le sue labbra, il suo clitoride stuzzicandolo e succhiandolo, fino a condurla all’orgasmo. I suoi umori abbondanti le colavano lungo le cosce. Dopo essersi ripresa, mi baciò e si legò i suoi capelli.
Iniziò a farmi un pompino: aveva fame di me. Amanda, con la bocca, è un vero talento. Nonostante la nostra giovane età, sembra davvero espertissima. Mi stimola la cappella mentre mi sega, mi lecca l’asta percorrendola con tutta la lingue e poi di colpo affonda, fino a portarselo in gola mentre la spingo con forza tenendola per i capelli. Le piace farsi trattare da troia, sentirsi scopare la bocca a fondo. Sento la sua saliva colarmi e i suoi rumori. Le piace farsi soffocare e succhiarmelo fino allo sfinimento. Eccitata, ad un certo punto, mi prende la mano e la porta sulla sua vagina. Gliela penetro e lei inizia a fare dei movimenti come a cavalcare le mie dita, mentre mi spompina con un vigore sempre più intenso. In macchina riecheggiano i nostri gemiti.
Ad un certo punto si stacca, mi bacia e mi sussurra all’orecchio che mi vuole dentro. La faccio sdraiare e inizio a pentrarla. Sono sopra e spinto come un matto. E’ talmente eccitata e bagnata che il mio pene la stantuffa con estrema facilità ed emettendo il suono dei suoi fluidi ad ogni spinta. Mi avvolge con le gambe, mentre sento il suo calore e i suoi gemiti. Mi dice che è la mia cagna, la mia troia ed altri insulti che non ricordo. Siamo mossi dai peggiori istinti animali. Le sue unghie mi graffiano la schiena, mentre le mie mani stringono il suo collo soffocandola. Diventa paonazza e mi incita, venendo mentre la bacio con la lingua. Sono al limite, mi stacco e le afferro la nuca prendendola per i capelli. Spingo la sua bocca, con il rossetto ormai sbavato, verso la mia cappella. Affondo e vengo nella sua gola. La mia eiaculazione è copiosa e accompagnata dalle mie urla. Il mio seme la riempie e la prende alla sprovvista. Ne ingoia più che può, mentre una parte le cola dal labbro inferiore. Mi sdraio esausto, mentre lei si accoccola sopra di me baciandomi.
Il nostro pomeriggio di fuoco è appena iniziato.

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