First, bull

di
genere
tradimenti

Il mio profilo facebook è alquanto esplicito e chiaro: stripper per mature,c’è poco da equivocare. Le foto altrettanto, of course. Nonostante i miei 43 suonati,mi difendo ancora molto bene. Oscurato in volto o con la mascherina addosso, per non farmi riconoscere nelle foto del profilo, ma con un bel fisico in mostra, ed un lato b sotto la doccia che non lascia molto spazio all’immaginazione, sodo e muscoloso. Il resto, un bel metro e nn anta di muscoli. Faccio marchette e strip,per donne, ma non per soldi, anche se questa è un’altra storia miei cari e care ..... quel giorno invero faceva un freddo becco a Milano per essere novembre, ed in ufficio durante una veloce pausa pranzo, mi arrivò un messaggio su facebook da un utente a me sconosciuto. Ciak. Il profilo del tizio era eloquente, coppia vogliosa 50, almeno quanto l’amo che mi aveva gettato alle 07:27. “Mia moglie vorrebbe incontrarti”. Non avevo mai fino ad allora accettato situazioni da bull, ma stavolta la curiosità, che covava già da un po’ prese il sopravvento, e lo stimato professionista titolare di uno studio si fece da parte ancora una volta e così,durante un pranzo di lavoro,accettai le avances del cornuto. “Ok per stasera, ore 20.30, al Soft parade di Corso Como.”. La conversazione si chiuse con una faccina sorridente del cornuto ed un grazie con tre punti esclamativi. Per tutta la seguente giornata lavorativa provai a non pensarci, ma la situazione mi eccitava. Molto. Moltissimo. Quel pomeriggio andai via prima del solito, lasciando i miei collaboratori alle prese con un impianto di cogenerazione molto complicato, che avrei visionato il giorno dopo. “Impegno urgentissimo,ci vediamo domani!” Avevo voglia di andare in palestra. Feci 3 ora di allenamento, fino alle 19. Il personale trainer mi sfiancò con ripetute e flessioni, step e pesi. Sotto la doccia che feci poco dopo, ammiravo il corpo muscoloso e tornito, compiacendosi di pettorali ed addominali e di quanto fatto in quella seduta. Ero eccitato, sarebbe stata la prima sera da bull. Curioso e dominatore di natura, mi misi in tiro. Provavo ad immaginare, senza fare programmi. Avrei fatto tutto quello che avesse potuto frullarmi per la testa. Punto. E il guardone ? Bella domanda, a cui in quegli attimi non diedi affatto peso. Camicia bianca di seta, collana sottile, cinta pitonata, jeans, scarpe Valentino, giacca Saint Laureant, avevo proprio voglia di esagerare,ero carico. Guardai l’orologio,erano ormai le 20.30 quando entrai in metropolitana, tra gli sguardi compiaciuti ed ammiccanti di parecchie donne,signore,ragazze. Ero un gran figo. Si vedeva lontano un miglio che andavo a farmi una scopata, particolare che non sfuggi a molte delle presenti nel vagone. Le porte si aprirono e scesi dal vagone. Arrivai in Corso Como, all’appuntamento verso le 21, deliberatamente in ritardo. Il cornuto e la milfona erano appoggiati alla porta del Soft Parade, un ristorantino anonimo ma rilassante, ne avevo bisogno in questo venerdì che aveva il sapore di un battesimo. Veniamo a noi. Lui segalino e segaiolo calvo rosso in viso, alto 1,70 circa, imprenditore di luci d’interno, un bel giro di clienti, e Lei gran bella figa milf, 1,75 circa, rimessa a nuovo e con gli zigomi tondi e gonfi, una quarta gelatinosa, minigonna da urlo, tacchi vertiginosi a spillo,fisico curatissimo. Le avresti dato molto meno dei suoi 55, mentre lui ne aveva 60 scarsi. La serata scivolo’ via piacevolmente, e man mano che il tempo scorreva, prendevo confidenza e saliva prepotente la voglia di chiavare lei e annullare lui. Stefania stava al gioco,e capiva che cominciavo a scaldarmi, era una situazione nuova ed eccitante. Verso mezzanotte ci alzammo dal tavolo, l’ottimo vino rosso che ci scolammo diede i suoi primi effetti,e appena usciti fuori, con decisione, senza tentennamenti, esplose il mio lato bull e dominatore. Guardai lui con disprezzo e superiorità, ovviamente non aspettava altro, e gli dissi “ora guida fino al Bobino, se non sai la strada trovatela, ho voglia di portare a ballare la tua donna”. Stefania compiaciuta sali sul posteriore del suv, ed io con lei. Il segalino guidava in silenzio,ascoltando i nostri discorsi, le chiedevo se fosse mai stata a ballare in quel locale,le facevo notare che aveva un gran fisico e che una come lei meritasse uomini virili e bellissimi, parlammo di palestra e di allenamenti,ed altre amenità che invero surriscaldarono il viaggio fino al Bobino. Era estasiata, mentre il segalino guardava dallo specchietto con la bava alla bocca, e le poggiavo una mano sulla gamba. “Siamo arrivati” sentenziò il cornuto,ottenendo di risposta un eloquente “aprici la porta,fai qualcosa”. Dentro il locale era pieno come un uovo, e non passammo certo inosservati,ne’ io e ne’ lei. Ballammo cercando entrambi il contatto fisico,ci scolammo un altro paio di cocktail pagati dal segalino, e fino alle tre ballammo mentre lui rimase seduto su di un divanetto. Aveva un bel profumo, frutta, che riuscivo a sentire nitidamente mentre si muoveva di schiena e con le mie mani sui fianchi. Entrambi eccitati e carichi di voglia, erano le tre ormai,ed il segalino stava morendo di voglia di vedermi in azione con la sua bella moglie moracciona e tettona. In macchina al ritorno fui galante e deciso, dandole dei baci in bocca, sotto lo sguardo attento del segalino. Arrivammo nella loro casa, un nell’appartamento dalle parti di San Babila. Finalmente in camera da letto cominciai a spogliarmi, rimanendo solo con i boxer. Spogliai Stefania, con i tacchi addosso, nuda, gambe splendide, per poi mostrarle il fisico ed i miei turgidissimi 22 centimetri. Mi girai verso il cornuto e lo insultai. “La tua donna vuole un gran cazzo e un gran fisico stasera, guarda come me la scopo”. Le aprii le gambe,eravamo eccitatissimi, e cominciai a leccarle la figa. Poi con le dita, prima uno,poi con due,la allargai per bene. Il cornuto filmava e si segava, mentre finalmente entrai dentro la bella figa della moglie,che gemeva a più non posso.Appena dentro, spinsi con forza, e cominciai a chiavarla con un gusto ed un piacere che non conoscevo, i suoi gemiti diventarono urla,urla di orgasmi uno dietro l’altro. La presi da dietro,a pecora, con violenza, la tenevo per i capelli, la insultavo chiamandola “gran Troia hai voglia di un gran cazzo”, e poi le infilai la roba in bocca mentre urlavo al cornuto “a te un bocchino così non lo farebbe mai, sei brutto e ce l’hai piccolo stronzo “. Lei senza freni lo leccava, prendeva,segava. “Adesso ti faccio vedere come rompo il culo a tua moglie!”. Dita in bocca per allargare leggermente, e subito dopo, le sue urla diventarono profondissime. Io spingevo senza più limiti,dentro fuori dentro fuori dentro fuori , era stremata di orgasmi, fino a che decisi di venire, al termine di un lungo missionario, con le nostre schiene sudatissime di piacere. Arrivai finalmente sulle sue tette di gomma, con la cappella bollente ed un fiotto caldo che le schizzo’ fino in faccia. Grugnivo,mentre continuavo ad insultare la checca cornuta. “Adesso ti faccio vedere io cornuto, hai visto come ho scopato tua moglie, come godeva, guarda ora cosa faccio, inginocchiati”.Non proferì una parola, e nel mentre mi rivolsi a Stefania, dicendole solo “Guarda come umilio tuo marito!”. “Apri la bocca, aprila tutta!!”. Gli stavo pisciando addosso, mentre continuava piovere dorato su di lui. Finito il pissing sul cornuto, presi Stefania e la condussi nel bagno per fare una doccia insieme. Lui s’infilo’ dietro di noi, ma io lo cacciai malamente. “Voglio scoparmela senza guardoni, segati dal buco della chiave”. Aprii la doccia. L’acqua lavava il mio corpo che bruciava, bruciava di piacere. Bruciava. Finalmente, ero diventato un bull.
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scritto il
2020-03-23
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