Il cazzo di Giancarlo

Scritto da , il 2020-02-06, genere gay

Abitando nello stesso paesino ed essendo coetanei era logico che ci conoscessimo. Frequentavamo la stessa scuola elementare e poi le medie e fu durante il periodo delle medie che facemmo la prima conoscenza sessuale. La curiosità giovanile ci portò a mostrarci i giovani cazzi che allora erano normalmente da ragazzi e più o meno delle stesse dimensioni. Il desiderio e le pulsazioni giovanili ci portarono, fin dal primo incontro, a segarci il cazzo con piacere estremo. Da li iniziò una sempre più frequente frequentazione ed ogni occasione era buona per infrattarci e farci delle mega seghe. Nel frattempo i nostri fisici crescevano e con loro i nostri cazzi che andavano assumendo le misure standard per i giovani. Pian piano però non ci bastavano più le seghe, ma la voglia entrata in noi ci imponeva di toccarci, segarci l'un l'altro e farci sborrare. Così avvenne che, dopo innumerevoli scambi di sega, arrivammo a spompinarci in meravigliosi sessantanove dove potei assaggiare il suo cazzo in tiro mentre lui mi succhiava avidamente la cappella. Gli anni passavano e noi affinavamo il piacere di innumerevoli pompini con relativa sborratone. Ci fu poi un momento di pausa dovuto alla ricerca di ragazze da scopare. Dopo un paio di anni senza sesso tra noi, una sera ci trovammo al bar e ci assalì la solita voglia che ci portò a far sesso nella sua macchina appena fuori il paese in un angolo riservato. Quella sera ebbi modo di notare che mentre il mio cazzo era normalmente cresciuto, quello di Giancarlo aveva assunto notevoli dimensioni arrivando oltre i venti centimetri e con una cappellona grossa come un albicocca. Gli feci i complimenti, poi subito passai a succhiarglielo facendolo gemere di piacere mentre anch'io godevo nel sentirmi piena la bocca di cotanto cazzone. Da quella sera la mia indole si trasformò in passivo e con Giancarlo lo fui per sempre. Malgrado entrambi sposati, periodicamente ci trovavamo ed era un piacere assoluto succhiargli il cazzo fino a farlo sborrare nella mia bramosa bocca, mentre lui mi segava lentamente e mi faceva sborrare tra le sue dita. Un giorno che mia moglie era andata dai parenti, telefonai a Giancarlo e lui essendo in zona arrivò a casa mia velocemente. Iniziammo subito a giocare nudi sul divano, poi mi assalì la voglia di farmi inculare (cosa mai fatta) e glielo dissi. Lui era fuori di se dalla voglia ed allora dopo una abbondante lubrificazione si posizionò la cappella sul mio buchetto allora vergine ed iniziò a spingere ed a penetrarmi. Il dolore fu subito intenso, ma non volevo smettere ed in breve, con le lacrime agli occhi, mi sentii pieno del suo cazzone che mi aveva sverginato ed ora mi pompava con calma ma continuamente. Ad un certo punto iniziai a provare un piacere indescrivibile e lo incitai di darmelo sempre di più, lui non si trattenne ed iniziò a cavalcarmi come un toro, ululando di passione e facendomi impazzire dal piacere finché lo sentii tremare tutto e subito mi scaricò nell'intestino una colossale sborrata bollente che mi fece sborrare a mia volta. Fu un piacere intenso, nuovo, forte e bellissimo al quale non seppi rinunciare negli anni a venire ed ogni tanto ci trovavamo e dopo un rapido sessantanove mi facevo inculare come la più navigata delle puttane, godendo entrambi come maialoni di questo sesso gay. Che posso dirvi, ancora oggi lo facciamo ed ogni tanto mi sogno il cazzone di Giancarlo che mi penetra e mi fa godere come una troia. Essere bisex è la cosa più piacevole che esista, è il godimento completo, è la passione, è il piacere allo stadio puro.

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