Sempre il mio collega

di
genere
gay

Era diverso tempo che non sentivo più il mio vecchio collega col quale avevamo fatto sesso una sera in albergo mentre eravamo in giro per lavoro. Finita la quarantena da qualche giorno, mi arriva una sua telefonata con la quale mi avvisa che perchè mia moglie è in casa e non posso ospitarlo, ma vedrò di risolvere la situazione. Per un colpo di fortuna mia moglie il giorno dopo mi dice che andrà qualche giorno dalla mamma ammalata che vive ad una cinquantina di chilometri. Chiamo subito l'amico dicendogli che sono libero e lui mi risponde che è meglio che vada io in albergo così saremo più tranquilli. Prenoto una stanza nello stesso suo albergo e dopo poche ore lo raggiungo. Mi sono portato una valigetta diplomatica per darmi un tono, ma è il suo cazzo ed il suo culo che desidero. Prendo possesso della stanza e lo chiamo, lui dopo un paio di minuti arriva in accappatoio con sotto nulla. In un attimo sono nudo e ci avvinghiamo l'uno all'altro come due disperati. Ci buttiamo a letto ed iniziamo un portentoso sessantanove e finalmente ritorno a sentirmi pieno del suo cazzo che mi scava l'ugola con la sua cappella rovente. Mentre ci sbocchiniamo a vicenda, le nostre mani cercano il buco del culo dell'altro ed in breve le nostre dita entrano negli orifizi dandoci una scossa di piacere mentre continuiamo a succhiarci le cappelle. Mi dice che non resiste più e subito mi sento alluvionare la gola da una copiosa e bollente sborrata che bevo avidamente ripulendogli la cappella. Non passa un minuto che sborro anch'io e ricevo da lui il medesimo trattamento, pulizia completa della cappella e bevuta totale del mio brodo. Restiamo abbracciati e limoniamo come due adolescenti scambiandoci gocce delle nostre sborrate, poi i nostri cazzi vogliosi si inalberano nuovamente e lui mi chiede di darglielo in culo. Si posiziona a pecora e alzando il culo mi offre il buco palpitante che subito mi accoglie da cima a fondo, poi mi invoca di scoparlo con ardore così inizio a montarlo con velocità e sistema, facendolo gemere come una troia. E' una meravigliosa scopata, il suo buco è caldo ed accogliente più di una figa ed io non posso resistere, affondo ancora di più e poi mi lascio andare in una sborrata che mi tramortisce. Cinque minuti di pausa poi tocca a lui. Mi vuole scopare alla missionaria perchè vuol vedermi in faccia mentre godo come una vacca. Mi posiziono e mi appresto a ricevere il suo superbo cazzone, più lungo e più grosso del mio. Lui si appoggia con la cappella al mio buco e con una spinta decisa mi entra dentro facendomi tremare dal piacere. Inizia a scoparmi con velocità e costanza facendomi ululare dal godimento. Ne voglio sempre di più e glielo dico, così mi gira alla pecorina ed in ginocchio dietro di me mi trapana l'intestino come un toro da monta. Non capisco più nulla, sono tutto un buco di culo con un cazzone dentro, godo come una troia e non smetto più di ululare. Poi lui con due , tre bevi ma potenti colpi mi sborra dentro un mare di succo bollente che mi intontisce e dal piacere sborro a mia volta senza neanche toccarmi. Una scopata sensazionale che ci ha travolto ed ora giacciamo nudi, stanche, soddisfatti ed appagati. Mi bacia appassionatamente, poi mi dice che torna in camera sua, invitandomi ad andare a trovarlo la mattina successiva sul presto, così non ci saremo fatti vedere dal personale di servizio ne da altri clienti. Verso le cinque del mattino mi reco nella sua camera e iniziamo nuovamente a sbocchinarci per poi incularci a vicenda come la sera prima. Poi torno in camera mia, mi faccio la doccia, mi vesto ed esco, in attesa che venga la sera per ricominciare. Quattro giorni di sesso pazzesco, ma bellissimo.
di
scritto il
2020-05-25
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