Il matrimonio

Scritto da , il 2020-06-20, genere gay

Mi arriva l'invito per il matrimonio del mio amico Renato, col quale ogni tanto giocavamo e ci facevamo le seghe. Mi procuro il regalo e il giorno stabilito mi reco a casa sua. Renato è alquanto emozionato, circondato dai parenti e amici, poi mi vede, lascia tutti e viene da me. Ciao grazie di esserci ed io "mica potevo mancare". Cerimonia, pranzo e alla fine del primo pranzo il consueto rapimento della sposa. Renato mi chiede se lo accompagno a cercare la sposa insieme ad un suo amico. Accetto volentieri e mi calo nella parte della ricerca. Arriviamo nei pressi di casa di Renato e lui ci invita a salire per vedere l'appartamento che ha acquistato per vivere con la moglie. Beviamo qualcosa e poi Renato inizia a raccontare all'amico cosa facevamo tra noi, io rimango un po' basito, ma l'altro dice che anche con lui Renato giocava. Eccitati, dimentichiamo la sposa e ci denudiamo portandoci sul letto dove inizia la sarabanda. A turno ci spompiniamo e noto che l'amico di Renato ha un bel cazzo con una cappellona grossa coma una albicocca matura. Poi iniziamo a far sul serio, Renato mi vuole inculare mentre io succhio la cappellona dell'amico, poi mi incula l'amico mentre io succhio il cazzo di Renato in un crescendo di libidine e godimento. Poi tocca a Renato a prenderlo nel culo, io me lo sto inculando con piacere mentre mi sento la cappella dell'amico che entra in me. Un trenino spaventosamente godurioso. Poi Renato vule scoparsi l'amico mentre io lo inculo, così cambia il posto dei vagoni, ma il trenino continua ad andare, finché esausti ci lasciamo andare in una copiosa sborrata che ci soddisfa pienamente. Ci mettiamo in ordine e come non fosse successo nulla iniziamo nuovamente la ricerca della sposa che troviamo dopo una mezz'oretta in un locale con altre ragazze del matrimonio ed alcuni ragazzi. E' stato propio un bel matrimonio, finito tutto io e l'amico di Renato, Antonio, ci siamo diretti a casa mia ed abbiamo continuato a spompinarci e incularci per tutta la notte sborrando litri di succo bollente.

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