La perversione di mio figlio

Scritto da , il 2020-01-15, genere incesti

E' da tempo che leggo storie su questo sito e finalmente ho trovato il coraggio di raccontarvi la mia storia, alla fine del racconto capirete il perché del bisogno di trovare il coraggio.
All'epoca avevo 46 anni e conducevo una vita normale, nonostante abbia dovuto subire la perdita di mio marito sono riuscita a cavarmela con mio figlio che dall'età di 4 anni ha dovuto rinunciare al padre. Mio figlio, Claudio, all'epoca aveva 19 anni e prima non aveva mai mostrato di essere un ragazzo problematico o comunque fuori dall'ordinario, fino a quando scopro una cosa che mi lascia senza fiato.
In un giorno come un altro durante l'abituale pulizia della casa trovai 2 telecamere molto piccole, nascoste sia nel bagno che nella mia camera da letto. Sbigottita, per tutto il giorno non feci che pensare a ciò che trovai, del perché ci fossero le telecamere ecc. Attesi con ansia il ritorno di Claudio dall'università per poterne parlare. Quando tornò chiesi spiegazioni e mi accorsi subito che qualcosa non andava, salì subito la tensione e lui cercava in tutti i modi di districarsi dalle mie domande, non riuscii a farmi dare spiegazioni. Il giorno seguente, dopo una notte insonne per i mille pensieri che avevo, decisi di frugare nella sua stanza e la prima cosa che pensai di fare era accendere il computer. Non fu difficile trovare tutto il suo materiale pornografico ma la cosa che mi spaventò è che li in mezzo a quelle foto e a quei video comparve una cartella nominata "mamy". Iniziai a sudare e a perdere le forze, avevo paura ad aprire quella maledetta cartella, mi feci forza e vidi cosa c'era all'interno, le mie paure non erano infondate, c'erano decine di video che registrò mentre mi spogliavo o ero in bagno e centinaia di foto estrapolate dai quei video. Settimane di registrazioni, tutta la mia vita intima spiata. Mi sentii morire, non sapevo se piangere, se urlare o semplicemente distruggere tutto. Video dove ero in bagno a fare i miei bisogni oppure la doccia, video dove mi spogliavo e si anche video che riprendono i miei momenti più intimi nel letto durante la masturbazione.
Ore avanti a quel PC sperando che fosse tutta una mia impressione, invece no ero proprio io e quei primi piani delle parti intime mi diedero ulteriori conferme. Oltre a foto e video che ritraevano me, c'era pure altro materiale pornografico incentrato su donne di mezza età bionde col seno grosso, cioè somiglianti a me. Da li ho capito che c'era questo desiderio irrefrenabile nei miei confronti, non me ne capacitavo, "eppure sono la mamma" continuavo a ripetermi. Quando tornò a casa lo portai davanti al pc e chiesi spiegazioni, inizialmente era arrabbiato poiché ho spiato nelle sue cose, Non sapeva cosa dirmi, mi cacciò fuori dalla stanza e non parlò più. A cena l'aria era tesa e non mi guardava negli occhi fino a quando presi io l'iniziativa e spegnendo la TV gli dissi che doveva darmi spiegazioni. Iniziò a parlare e mi chiese scusa e io gli dissi che non è questione di chiedere scusa ma che era sbagliato fare certi pensieri sulla propria madre e addirittura spiarla per masturbarsi o per fare chissà che cosa. Lui pianse e confessò che era un desiderio molto forte vedermi nuda. Gli dissi che per me non ci sono problemi se ha del materiale pornografico ma che avrebbe dovuto cancellare tutto ciò che riguardava me e che non avrebbe più dovuto spiarmi, gli dissi che se aveva problemi doveva parlarne con me così da potergli dare una mano, Lui accettò ma da lì iniziarono le mie "dis" avventure. Nei giorni seguenti confessò cose ancora più gravi, quelle foto e quei video li condivideva a delle persone online. gli piaceva inviare ai suoi "amici" le mie foto. Confessò che si masturbavano sulle mie foto e sulle foto di altre donne, non sapevo cosa pensare, mio figlio è malato? Ha problemi seri? Avevo tanti dubbi nella testa, dubbi che divennero certezze quando alcune notti dopo mi svegliai nel pieno della notte poiché mi resi conto che Claudio aveva eiaculato sul mio viso. Lui era lì in piedi ancora che maneggiava il suo pene, quando si accorse che ero sveglia lo rimise di nuovo nei pantaloni e andò via come se niente fosse. In preda al panico scoppiai a piangere, non sapevo cosa fare, ero terrorizzata e dispiaciuta nello stesso momento. Il giorno dopo chiesi spiegazioni e lui mi disse semplicemente che così dimostra di volermi bene. Non ho mai saputo come comportarmi e per mesi quella scena si è ripetuta diventando sempre più aggressivo. Prima veniva da me solo a fine atto, dopo ha preteso che guardassi dall'inizio alla fine. Ho sempre cercato di reagire in modo pacato e di assecondarlo non sapevo cosa fare e mi accorsi che sbagliavo poiché andando avanti prese sempre più libertà fino al momento peggiore della mia vita, quando mi prese con la forza e mi penetrò da dietro. Sentivo il suo pene nel mio ano e non avevo la forza di fare nulla. Eiaculò dentro di me e disse che ero la mamma migliore del mondo, io piangevo ma allo stesso tempo pensavo così lo faccio stare bene. Da quel momento ho avuto frequenti rapporti sessuali con Claudio sapendo che stavo facendo del male sia a lui che a me stessa. Claudio ora non vive più con me e quando ripenso a quei momenti sento che in fondo mi mancavano quelle "attenzioni" Che mi dava anche se sono consapevole che è tutto così vergognoso.
Ora che ho raccontato la mia storia sento che questo peso che mi porto dietro da anni è diventato un po'più leggero.
Mio figlio mi violentata più volte ma rifarei tutto uguale.

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