Giovanna e Anna

Scritto da , il 2019-12-31, genere bisex

Mi chiamò Giovanna per farmi, gli auguri di Natale, mi chiese cosa facevo per capodanno, gli risposi che ero in ferie, fino al 2 Gennaio e che lo avrei passato in famiglia. Mi disse perché non vieni a trovarmi, mio marito parte, va in Germania, con il suo capo, lo accompagna a prendere una macchina. Starà fuori 4 giorni, rientra il 31. Risposi hai voglia di trasgredire si mise a ridere, mi venne un’idea, gli dissi quanto sei disposta a trasgredire, rimase perplessa, non pronunciò nulla, alche io dissi se vengo in compagnia, femminile, non è sicuro. Mi salutò e mi auguro buon anno, lo stesso feci io. Dopo un paio di ore mi richiamò, era un po’ alterata, mi disse ma come ti viene in mente di farmi certe proposte, io risposi che mi sembravano una coppia aperta, e quel giochetto che, avevano fatto con me non era la prima volta. Rimase in silenzio, poi mi disse e chi mi porti, io risposi una persona seria, ma non so se sia disponibile a stare fuori qualche giorno. Inoltre gli dissi ti farò sapere. Chiamai Anna(l’infermiera), con varie esperienze bisex e lesbo, una donna amante del piacere sessuale. Oppure Vanessa, ma scelsi Anna. La chiamai, gli chiesi se fosse disposta, a stare fuori ospite, da una donna di mia conoscenza, venerdì sabato e domenica, fuori Roma. Mi rispose mi cogli di sorpresa, il problema sarebbe venerdì stacco alle 18, allora gli proposi di lasciare la borsa, con gli indumenti a casa mia, avrebbe dormito da me, e l’indomani mattina saremmo partiti presto per le 7. mi disse subito di sì. Incuriosita, mi chiese altre cose su dove dovessimo andare, chi era, gli spiegai sommariamente, la situazione mi disse ok ci vediamo venerdì alle 12 ti porto la borsa poi vengo da te, io dissi ovviamente ceniamo insieme, ci salutammo. Richiamai Giovanna, e gli dissi che saremmo arrivati sabato in mattinata. Arrivò venerdì sera Anna venne a casa mia, la feci accomodare, gli dissi se voleva darsi una rinfrescata, gli misi degli asciugamani puliti in bagno. Ci accomodammo al tavolo, mi chiese di zia Laura, mi disse è sparita, sapeva che abitava di fianco a me, gli risposi che sapevo solo che si era trasferita, fuori Roma, e che mi aveva salutato con le lacrime, agli occhi, ma senza dirmi altro. Lei non mi ha cercato e io non ho cercato lei, Anna mi disse ho fatto la stessa cosa io, l’ho chiamata 2 volte non mi ha risposto, e non l ‘ho cercata più. Volle sapere più nel dettaglio, dove saremmo andati, chi era, gli raccontai la storia di Giovanna e il marito. Rimase un po’ allibita, mi disse non sapevo anche con gli uomini, gli risposi io non tocco cazzi. Gli dissi se domani partiamo per le 7, 7 30 per le 10,30 11 siamo lì, mi disse che per lei andava bene, inoltre dissi Giovanna, non credo abbia mai avuto rapporti, con una donna quindi, dovrai essere tu a fare il primo passo, e magari dovrai essere un po’ paziente. Mi rispose che non c ‘erano problemi, rassettammo la cucina, mentre lavava i piatti, gli misi una mano sul culo, poi struscia il mio cazzo sul suo culo. La baciai dietro il collo, la strinsi forte, mi disse fammi finire, io no il bello è questo, continuai a strusciarmi, sul suo culo, in maniera sinuosa, non riusciva a connettere, io ridevo, si voltò mi mise la mano sul pacco, rise dai fammi finire, si voltò, sciacquò ‘l’ultimo bicchiere, io continuai, andammo in camera da letto ,dopo la doccia indossò una sorta di vestaglietta con i bottoni, la sbottonò, era una nuda, con solo autoreggenti, la sdarai dolcemente sul letto, iniziai a baciarla in ogni cm della sua pelle, partendo dall’alto , gli mordicchiai i capezzoli, morsi le cicce della pancia con solo le labbra, la voltai , gli morsi le chiappe con i denti. Poi passai la lingua dentro il culo e sulla fregna, mi disse scopami, la volevo far soffrire ancora un po’, continuai con la lingua, poi infilai il cazzo in fregna, e la scopai con decisione, dando colpi decisi, che assecondava col suo bacino, quando godette, la sentii fare un gemito, haaaaaaaa. Mi staccai la baciai in bocca, mi sorrise, iniziò a farmi un bocchino, gli tenevo la testa, poi la fermai, gli sorrisi, lei sapeva cosa volevo, il culo, si mise alla pecorina, gli leccai il culo, poi giocai col cazzo strusciandolo, tra fregna e culo, mi divertivo era impaziente, lo misi nel culo, piano poi iniziai ad affondare colpi, schiaffeggiandola sonoramente. Ebbe l’ennesimo orgasmo mi tolsi, mi sdraiai, lei si fiondò con la bocca sul mio cazzo, iniziò un bocchino meraviglioso, finché non gli sborrai in bocca, si fermò riprese fiato alzò la testa mi sorrise, deglutì, poi si rimise a ciucciare, scappellando il cazzo, massaggiandomi dolcemente le palle. Ci abbracciammo un po’, dopo lei si alzò andò in bagno, io andai in cucina mi accesi una sigaretta, lei arrivò da dietro mi abbracciò teneramente, mi voltai mi guardò fisso negli occhi, come se volesse dirmi qualcosa. Ma decise per rimanere in silenzio, gli feci una carezza, sul viso e dissi andiamo a dormire, domani ci aspettano più di 3 ore di viaggio. Andammo al letto, parlammo un po’, mi disse che dopo la separazione, dal marito aveva cambiato modo di vedere la vita, voleva divertirsi, gli era stata sempre fedele, nonostante le continue avances, di colleghi, e anche di due medici. Era stata a volte per cedere, ma amava il marito e non voleva tradirlo, dopo la separazione, aveva scelto di vivere in maniera diversa, di non concedersi a tutti, ma sceglieva chi gli piaceva. Sul lavoro, comunque rimase bacchettona, tranne una persona che gli era sempre piaciuta. Poi mi chiese e tu perché non ti sei mai sposato, risposi mi piaceva l’indipendenza, e che comunque anche io, mi ero lasciato con una ragazza, ci dovevamo sposare, mi accorsi per caso, che mi stava usando, voleva che comprassi casa, e ce la fossimo intestata entrambi, stavo per iniziare le pratiche, quando, un giorno la vidi fuori zona, non aveva motivo di stare li. Io sarei dovuto stare fuori Roma e lei lo sapeva, quella mattina, ma per un guasto urgente, andai dall’altra parte della città, la vidi per mano con uno, la chiamai, gli chiesi dove fosse, mi disse in giro per il quartiere. Da allora non ho voluto più legami. Mi chiese come hai concluso la storia, aprii un nuovo conto corrente, dove lei non fosse cointestataria, i soldi erano tutti miei, lei non aveva voglia di lavorare, li trasferii li. Un giorno gli dissi che se ne doveva andare via di casa, che conoscevo la sua doppia vita, rimase sbalordita, gli dissi dove e quando l’avevo vista. Non volevo più vivere in quella casa, poi comprai qui. Mi disse, tanta gente ha il pane e non ha i denti, chi ha i denti non ha il pane. Poi disse più o meno uguale a me. Io dissi avevo fatto progetti dei figli, tutto sfumato mi rimane mio nipote, il figlio di mio fratello lui godrà delle mie proprietà. Anna mi accarezzò il viso poggiò le labbra sulle mie, mi disse averti conosciuto prima. Sorrisi. Buonanotte disse buonanotte rispose. L’indomani mattina, ci alzammo di buona lena, doccia e partenza alle 7 15, ci fermammo in autogrill un paio di volte, comprò una saliera molto carina, gli dissi ti sei comprata un souvenir, mi rispose non è né per te né per me e sorrise. Giunti a destinazione, Anna mi fece fermare da un fioraio, prese una pianta, e un mazzo di fiori. Suonai il citofono, si illuminò il video, funzionava perfettamente, Giovanna ci aprì e ci venne incontro con un sorriso un po’ tirato, sintomo di un forte imbarazzo, la salutai gli presentai Anna, la quale con modi affabili e gentili la salutò. Ci accomodammo in casa, Anna porse i pensierini a Giovanna la quale ne rimase molto sorpresa, e entusiasta, ci fece accomodare in salotto, io accarezzai il famoso bracciolo, e mi misi allo stesso posto, ci disse vi preparo un caffè, andò in cucina, io guardai Anna, lei mi sorrise e mi fece un cenno d’intesa, si alzò andò in cucina, con la scusa di aiutarla iniziarono a fare conoscenza, dopo un pochino le sentii ridere, mi affacciai in cucina e dissi, che avete da ridere, mi guardarono, e risero ancora di più. Stavano vicine, entrai e diedi una pacca sul culo ad entrambe. Anna uscì col vassoio del caffè, io fermai Giovanna, che portava un dolce fatto da lei, e gli dissi sa solo che siamo stati insieme io e te e basta. Mi, guardò sorrise, la lasciai passare, e gli diedi un pizzicotto sul culo. Le feci accomodare sul divano io presi una sedia, parlammo del Natale appena trascorso, di tutto quello che ci siamo mangiati, dopo aver consumato cibo, e bevande, ci mostrò casa, ci indicò la nostra camera, dove posammo i nostri bagagli, io uscii di casa a fumarmi una sigaretta, cosi le lasciai sole per conoscersi non tanto per Anna quanto per Giovanna. Rientrai stavano parlando del lavoro di Anna, e gli dissi andiamo a pranzo fuori, Giovanna mi disse ma ho preparato, il pranzo, allora dissi domani sarete mie ospiti, andiamo a pranzo insieme, io e due belle signore, mi ringraziarono del complimento, si era creata una bella atmosfera, serena, simpatica, proposi di uscire, andammo in giro, per la città, offrii un aperitivo, le vedevo felici serene. Rientrammo per il pranzo mangiammo tanto e bene, iniziavamo ad essere un po’ stanchi, cosi Giovanna ci disse di accomodarci, in camera, dormimmo un po’ poi uscimmo di nuovo, Giovanna volle comprare una sciarpa per Anna, io che non smettevo di fare i complimenti per quanto fossero belle, rientrammo a casa, nessuno aveva voglia di cenare eravamo sazi, quindi Giovanna preparò degli stuzzichini, eravamo rilassati , l’eccitazione era tanta, si poteva tagliare con il coltello ,Giovanna era indecisa aveva bisogno, di uno spunto, quindi mi avvicinai a lei iniziai, a baciarla dolcemente, ad accarezzare viso e corpo, iniziai a spogliarla, mentre mi denudavo anche io , ci dirigemmo verso la camera da letto, la stesi sul letto e iniziai a baciarla in bocca, nel frattempo anche Anna si era spogliata, le accarezzava le cosce, gli baciava la pancia , fino ad arrivare alla fregna, iniziò a leccarla ,Giovanna gradiva, cosi gli misi il cazzo in bocca, ciucciava che era una meraviglia, si avvicinò anche Anna, a ciucciarmi il cazzo, poi la baciò in bocca. Giovanna sembrava aver eliminato le ultime remore, iniziò a toccare le tette di Anna, mi tirai in dietro, e Anna si spinse con la schiena sul letto, e spinse la testa di Giovanna, verso la sua fregna, Giovanna, indugiò qualche secondo, poi scese e iniziò a leccargli la fregna, io passai dietro Giovanna, gli allargai le chiappa e iniziai a leccargli il culo, infilando un dito dentro, Anna diede un paio di spasmi, e godé dentro la bocca di Giovanna, io bacia in bocca Giovanna, la misi a pecorina, gli misi il cazzo in fregna, e la scopai con decisione, mentre Anna la baciava in bocca, la tiravo per i fianchi scopandola selvaggiamente, senti i muscoli rilassarsi il calore sul cazzo ,lo tirai fuori mi misi in piedi sul letto, e lo misi in bocca ad Anna. Poi misi Anna a pancia all’ aria struscia il cazzo tra fregna e culo, e lo infilai nel culo, inizia a incularla decisa, mentre Giovanna in ginocchio mi baciava in bocca. Presi la testa di Giovanna la diressi, verso la fregna di Anna e iniziò a leccarla, lo tolsi dal culo, e lo misi in bocca a Giovanna, 2 ciucciatine, poi di nuovo nel culo, stavo per venire lo misi in bocca a Giovanna, e gli sborrai tutto in bocca, Anna disse a Giovanna baciami, cosi le 2 bocche si unirono, con la mia sborra in bocca. Ci rilassammo un po’,poi Anna iniziò a baciare Giovanna, gli mise 2 dita in fregna io misi Giovanna a pecorina, gli leccai il culo, poi iniziai a incularla dolcemente, sempre più deciso mentre lei leccava a fregna di Anna , io spingevo forte vedendola leccare la fregna, gli strizzavo le tette, lo tolsi dal culo e lo infilai in bocca ad Anna, ora misi Anna a pecorina, la scopai con decisione, mentre leccava la fregna di Giovanna, mi alzai mi distesi sul letto, Anna sapeva cosa volevo , mi conosce bene, iniziò un favoloso bocchino, fino a che non venni , lo succhiò tutto, poi lo sputò sul mio pube, e insieme mi ripulirono. Dopo aver finito esausti, Giovanna disse e chi se lo scorda questo 2019.

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