Festa di Carnevale

di
genere
bisex

Sono Alex e sono sposato da quattro anni. Mia moglie Sara è una donna molto dolce ma anche molto decisa, la nostra vita procede tranquilla, anzi procedeva tranquilla perché da alcuni mesi sono cambiate parecchie cose.
Io non sono mai stato un macho, anzi. Il mio aspetto fisico è tutt’altro che prestante e, anche dal punto di vista sessuale non sono quel che si dice un predatore.
Sara è molto più irruenta di me, è spesso lei che prende l’iniziativa e mi propone nuove esperienze.
Un po’ di tempo fa mi chiese di essere sodomizzata. Fui felice di accontentarla e da allora è questa la nostra pratica preferita.
Ma la svolta alla nostra vita avvenne lo scorso carnevale. Fummo invitati a casa di alcuni amici per una festa in maschera. Dopo vari ripensamenti decidemmo con Sara di scambiarci i vestiti lei avrebbe indossato i miei ed io i suoi.
Decidere quale vestito doveva indossare lei fu abbastanza semplice ma quando si trattò scegliere il suo per me le cose andarono per le lunghe, io avrei preferito un semplice tailleur ma lei mi convinse ad indossare un vestito da sera nero.
All’inizio ero un po’ titubante ma poi mi lasciai convincere.
"Ti truccherò io e con il gel ti farò un acconciatura punk" Sara sembrava molto eccitata dalla cosa e mano a mano contagiò anche me.
Mi sottopose ad un depilazione completa, cosa che non comportò un gran sacrificio visto non sono mai stato un tipo villoso. Volle radermi anche i peli del pube ed io, preso dal gioco. non mi opposi.
Poi mi fece infilare un tanga ed un corsetto con i lacci che riuscì ad ovviare alla mancanza del seno.
"Sai che così sei proprio arrapate" Sara si complimentò con se stessa del risultato "Hai un culetto irresistibile avessi l’uccello mi ti farei subito."
Mi guardai allo specchio. Il risultato era niente male.
Vedevo una diversa parte di me, come sarei stato se fossi nato donna.
La cosa mi intrigava parecchio. Sara non ci mise molto a prepararsi.
Fu una serata divertente. Dopo qualche difficoltà iniziale con i tacchi cominciai a sentirmi a mio agio in questa nuova veste e quando tornammo a casa non diedi tempo a Sara di cambiarsi le abbassai i pantaloni e la rovesciai sul divano e la sodomizzai a lungo con grande piacere per entrambi.
Pensai che la cosa fosse finita lì invece, alcune sere dopo mi ritrovai solo a casa, Sara si era fermata dai suoi genitori, e fui preso all’improvviso dalla voglia di vestirmi di nuovo da donna.
Cercai di resistere ma dopo un po’ divenne una specie di frenesia così andai in camera da letto e mi misi a cercare il vestito ed il corsetto, poi mi spogliai e lentamente iniziai la vestizione.
Mano che mi infilavo nei vestiti di Sara era come se mi trasformassi in un’altra persona con desideri e caratteristiche nuovi.
Mi ammirai allo specchio, le mani che dapprima lisciavano il vestito cominciarono ad accarezzare il mio nuovo corpo. Poi sollevai il vestito e mi girai per rimare il culetto segnato dal tanga.
Aveva ragione Sara era proprio appetibile. Cominciai ad accarezzarlo e all’improvviso le fitte di piacere invasero il mio corpo.
Non ero eccitato come al solito. Era un’eccitazione nuova, il mio uccello era gonfio e sensibile ma non in piena erezione. L’eccitazione era localizzata intorno alla zona anale.
Cominciai a carezzarla e fui preso dal desiderio irrefrenabile di essere inculato, le mie dita cominciarono a forzare il buchetto che cedeva senza opporre resistenza. Il dito però non mi bastava così cominciai a cercare in giro finché non trovai un tubetto di crema delle dimensioni giuste, lo bagnai con la saliva e mi sodomizzai.
Le fitte di piacere mi sommersero e dopo alcuni minuti sentii lo sperma colarmi fra le gambe.
Mi accasciai sfinito. Mai avevo provato un delirio simile.
Un pomeriggio di pochi giorni dopo, approfittando dell’assenza di Sara, in preda alla frenesia, mi spogliai, sistemai la poltrona davanti allo specchio della camera da letto e, indossato il corpetto e il tanga cominciai a sodomizzarmi con un grosso astuccio da sigari che avevo comprato per l’occasione.
Le maggiori dimensioni dell’astuccio mi portarono immediatamente al punto di non ritorno e dopo pochi secondi abbondati fiotti di sperma mi inondarono le cosce.
Ero sconvolto, mi ci volle un po’ per accorgermi che Sara era alle mie spalle e mi guardava compiaciuta.
Cercai di ricompormi ma lei si precipitò fra le mie braccia e coprendomi di baci mi sussurrò.
"Stai tranquillo… è un po’ che ti guardo e mi sono eccitata da morire… d’ora in poi li faremo insieme questi giochetti se vuoi…"
"Certo saremo due amichette porcelle".
Prese la mia mano e se la portò fra le gambe.
"Senti come mi hai fatto eccitare? Fai qualcosa ti prego. "
La feci sedere sulla poltrona al mio posto e le sfilai le mutandine. Le dischiusi le labbra della figa con la lingua e iniziai a titillarle il clitoride poi, recuperato l’astuccio glielo feci scivolare lentamente nel culo.
"Sì… così… non ti fermare…" Intensificai il movimento fino a quando le sue cosce mi serrarono la testa per poi abbandonarsi mentre il suo ventre si agitava in preda agli spasmi.
Fu un orgasmo così intenso che non riuscì a trattenere piccoli schizzi di urina che mi bagnarono il petto.
Alcuni giorni dopo tornò a casa più tardi del solito piena di pacchi e pacchetti. Le chiesi cosa avesse comprato. "Cose per noi…" Presi un pacchetto incuriosito ma lei mi fermò. "Non essere troppo curioso. È una sorpresa". Mi prese per mano e mi portò in camera da letto e cominciò a spogliarmi.
Dai pacchetti uscì un guardaroba completo: tanga, un corpetto nero, scarpe con il tacco, calze nere…
Cominciò a truccarmi e pettinarmi poi mi fece indossare le cose che aveva comprato per me.
Rimaneva ancora un pacchetto, le chiesi cosa ci fosse "è una sorpresa" mi rispose.
La vestizione era finita. Mentre mi guardavo allo specchio ammirando i risultati del lavoro di Sara ero in preda ad una vera e propria frenesia.
Sara intanto si era spogliata e, con gesti lenti mi accarezzava il culetto sussurrandomi paroline dolci ed arrapati.
Quando capì che non resistevo oltre allungò la mano e prese a scartare il pacchetto che era rimasto sul letto.
Ne venne fuori un doppio dildo di grosse dimensioni.
"TI piace la sorpresa che ti ho preparato? Adesso la tua Sara ti inculerà come non avresti mai potuto fare da solo."
Ero eccitatissimo all’idea solo un po’ preoccupato dalle dimensioni.
"Non preoccuparti" mi rassicurò "so come fare e poi da quello che ho visto l’altra volta il tuo culetto mi sembra abbastanza esercitato. Aiutami ad infilarmelo."
Si sedette sul letto con le gambe aperte ed insieme facemmo scivolare il dildo nella sua vagina.
"Dammi solo un momento… " Quando si fu ripresa si alzò. Era bellissima, il dildo era dello stesso colore della sua pelle, sembrava un essere ermafrodito.
Si posizionò alle mie spalle e iniziò a baciarmi le spalle poi scese e la sua lingua si insinuò fra le mie natiche e raggiunse il buchetto inondandolo di saliva.
Mi chinai in avanti arcuando la schiena per offrirmi alla penetrazione.
Sentii la punta del dildo spingere con decisione, cercai di dilatare al massimo lo sfintere ma, date le dimensioni, sembrava non ci fosse speranza poi, all’improvviso, lo sentii scivolare dentro di colpo.
Restai senza fiato, Sara intanto dopo un attimo di pausa iniziò un movimento lento ma deciso.
Fui invaso da una libidine incredibile. Dallo specchio guardai Sara negli occhi lei mi sorrise felice e allora le dissi "Dai spingi che aspetti"
Inizio ad affondare colpi sempre più poderosi finché non venimmo insieme.
Adesso la nostra vita è cambiata. Quando vedo Sara girare nuda per casa con il dildo che si erge fra le sue gambe vado in camera da letto mi infilo le calze ed i corpetto ed aspetto mia moglie che viene a sodomizzarmi.

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scritto il
2011-08-16
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