Il primo boyfriend - Capitolo 3

Scritto da , il 2019-06-18, genere gay

Capitolo 3

La prima cosa a cui ho pensato mentre stavo sdraiato sul mio letto è stato il magnifico pompino con Luca sotto la doccia. Cominciò a diventarmi duro ricordando il suo modo di sedurmi. Essendo rimasto l'unico figlio ancora in casa, venivo disturbato molto raramente mentre ero nella mia stanza. Sapendolo mi sono spogliato, mi sono sdraiato sul letto e ho cominciato ad accarezzarmi la verga rigida.

Ero arrivato all’orgasmo e proprio quando il mio sperma venne sparato in aria, il telefono suonò. Avevo una linea privata, così sapevo che nessun altro poteva ascoltare, quindi, col cuore che batteva forte per la sega appena finita, presi il telefono e mormorai ansando: “Pronto.”
“Ehi!" Rispose una voce maschile e familiare.
“Oh, ciao!” Risposi, insicuro su chi ci fosse all’altro capo.
“Sei appena arrivato, amore?”
Oh! Pensai tra me, mentre realizzavo che si trattava di Luca.
“No, sto solo… uh… uh…”
“Uh… uh…” Rispose sospettoso: “Stai dicendo quello che io penso tu stia dicendo?”
“Molto probabilmente.” Ammisi timidamente.
“Oh merda, non cominciare!” Gridò: “Mi stai facendo le corna!”
“Sì, beh, questo è il punto.” Lo stuzzicai.
“Capisco...”
“Ascolta.” Dissi: “Vorrei sapere. Esci con qualcuno?”
“Sì.”
“Oh” Risposi, affranto.
“Te” Continuò: “O meglio, se tu non esci con nessuno, e vuoi stare con me.”
“Hmmm.” Lo stuzzicai: “Devo pensarci.” Dissi ridendo.
“Ehi!” E stava scherzando.
Ridemmo tutti e due per un secondo, poi seguì un silenzio goffo. Capivo come si sentiva. Probabilmente stava sperimentando, come stavo facendo io, quanto era difficile trovare qualche cosa da dire.
“Dunque, hai progetti per questa sera? So che non lavori, ho già controllato l'orario.”
“L’avevi già programmato?” Indagai.
“Beh, praticamente.” Ammise: “Ci speravo, comunque. Non sapevo quando fare la mia mossa. La verità è…” Continuò: “Che non pensavo di partecipare al meeting, ti ho seguito dal campo. Pensai fosse l'opportunità perfetta. Ho detto che dovevo partecipare al meeting come scusa per stare con te nel locale docce. Non avevo una scusa finché non mi hai detto perché eri là. Perché pensi che abbia cominciato a lavorare nel negozio? Pensi che siano state coincidenze che i nostri break coincidessero?”
“Quindi stavi facendo dello stalking con me?” Chiesi nascondendo la sensazione di essere lusingato.
“Praticamente” Poi fece una pausa: “È una cosa buona o cattiva?” Chiese contrito.
“Io penso che sia una cosa dolce.”
“Meno male perché non è stata una cosa facile nasconderlo per tutto questo tempo! Comunque non mi hai risposto. Stasera sei occupato?”
“Sì!” Dissi giocando il suo stesso gioco.
“Oh?”
“Voglio passare del tempo col mio nuovo ragazzo. Avevi in mente qualche cosa di particolare?”
“Umm...” Ci pensò per un minuto: “Beh è una bella serata. Perché non vieni qui ed andiamo a fare una passeggiata? La mia zona è isolata, non dovremmo avere troppe preoccupazioni di essere visti. Che ne dici per le 7 e mezza? Ti va bene?”
“Sicuro” Dissi subito: “Ci sarò!”
“OK, ci vediamo...”
“Aspetta!” Lo interruppi prima che riattaccasse: “Non so dove abiti!”
“Oh Dio, mi spiacente. La mia testa è fra le nuvole per quello che è accaduto oggi.”
Mi diede le indicazioni poi ci dicemmo ‘ti amo’ e riattaccammo. Ero così eccitato di incontrarmi con lui da solo che frugai nel mio armadio alla ricerca dei vestiti perfetti e poi andai subito sotto la doccia. Avere il proprio bagno è un grande lusso. L’avevo scoperto recentemente, quando il mio fratello maggiore era andato all’all'università in un'altra città, l’autunno precedente, penso che sia meglio che avere una propria stanza.
Non che mi trovassi male, amavo mio fratello. Non avevamo segreti e gli avevo detto che ero gay. Ma la privacy è una delle cose più importanti nella vita.

Comunque sto divagando. Quindi entrai in doccia cantando e fischiando. Non potevo allontanare la mia mente da Luca e dal modo in cui mi aveva guardato, nudo, quel giorno. Penso che non dimenticherò mai quell’immagine.
Uscii dalla doccia, mi asciugai e mi vestii. Mi misi dell’acqua di colonia e mi assicurai che tutto fosse a posto, mi sembrava di essere pronto per il mio nuovo ragazzo.

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