Atlantico...profondo

Scritto da , il 2019-06-15, genere etero


Questi fatti risalgono all’anno scorso, ero andato in pensione e finalmente con la mezza liquidazione che avevo preso , potevamo permetterci un viaggetto un po’ piu’ costoso. La scelta fu un pacchetto “tutto compreso” di 8 giorni in una nazione europea che si affaccia sull’Atlantico. Non dico quale, non voglio urtare la suscettibilita’ di nessun ufficio turistico. Il “tutto compreso” comprendeva i viaggi aerei, hotel 4/5 stelle, auto a noleggio, completa liberta’ di farsi un percorso turistico personale appoggiandosi a ristoranti ed hotel convenzionati col pacchetto, da qui il costo abbastanza alto. Quella nazione e’ bellissima, il popolo cordiale, la cucina ottima ma troppo ricca d’olio, non abbiamo niente da recriminare per tutto il tempo in cui ci siamo stati. Ma il pomeriggio dell’ ultimo giorno , la mattina dopo dovevamo raggiungere l’aeroporto della capitale, consegnare l’auto ed imbarcarci, ci venne una idea. L’hotel si affacciava sull’oceano e dalla camera avevamo visto qualche bella spiaggetta poco lontano. Per cui decidemmo di non andare alla spiaggia dell’hotel ma farci prestare ,ovviamente pagando, ombrellone e sedioline dal portiere ed andare alla scoperta di quelle spiaggette. Lo sguardo complice del portiere quando gli spiegai nel mio non proprio fluente inglese quello che volevamo fare avrebbe dovuto mettermi sull’avviso. Introducendoci nella macchia alle spalle delle piccole baie dopo qualche centinaio di metri scoprimmo una bella spiaggetta riparata dal vento. Ci sedemmo a prendere il sole del pomeriggio di fronte all’Atlantico. A noi abituati al Mediterraneo, l’oceano e quelle onde ci facevano paura, ma facendoci coraggio riuscimmo almeno a bagnarci le gambe. Sulla spiaggia vi era qualche ombrellone e poche persone oltre a noi , qualche coppia , alcune donne sole non giovanissime. Veramente un posto tranquillo. Verso le 16 si avvicinarono al nostro ombrellone due giovani che si erano avvicinati anche ad altre persone, pensai fossero venditori, ma l’unica cosa che fecero fu cercare di scambiare qualche chiacchiera, noi italiani sempre estroversi accettammo con curiosita’. Uno comincio’ a parlare con me in un inglese piu’ stentato del mio, l’altro fece lo stesso con mia moglie. Ad un certo punto mi accorsi che mia moglie di botto non parlava piu’, mi girai verso di lei per capirne il motivo e vidi che quello che parlava con lei le stava mostrando il cazzo che fuoriusciva abbondantemente dalla gamba destra del costume a pantaloncino. Mi incazzai di brutto e li scacciai in malo modo minacciandoli anche sollevando una sedia, se ne andarono alquanto risentiti e credo che non mi abbiano aggredito solo perche’ c’era gente. Notai che le persone sulla spiaggia mi guardavano ridendo. Che razza di gente pensai. Quello che era successo ci aveva molto turbato e decidemmo di rientrare in hotel. Raccogliemmo le nostre cose e ci avviammo. Arrivati nel folto della macchia i due di prima ci aggredirono e puntandoci un coltello alla gola ci trascinarono in un capanno nascosto fra la vegetazione. Mi diedero un paio di pugni, mi legarono ad una sedia , strapparono il costume a mia moglie e la stesero su un tavolo che era nel capanno. Immediatamente comincio’ il festino. Mentre uno la forzava a prendere il suo cazzo in bocca l’altro le allargo’ le gambe e comincio’ a leccargliela ma dopo meno di un minuto la penetro’ con violenza. Mia moglie non e’ una ragazzina, ha quasi cinquantasette anni, e’ anche piuttosto in sovrappeso , certo non la definirei una donna con un fisico in grado di eccitare la insana libidine di qualcuno. Capii che quello che stava succedendo era la punizione per la mia accesa reazione in spiaggia. Mi stavano violentando la moglie e mi stavano costringendo ad assistere per darmi una lezione. Mia moglie si dimenava e cercava di resistere mentre uno degli aggressori la chiavava con violenza. Potevo solo sentirla gemere che non poteva gridare, aveva aveva la bocca occupata dal cazzo dell’altro che le teneva il coltello alla gola. Ma man mano smise di dimenarsi continuando pero’ a gemere. Si era rassegnata, pensai, e stava attuando la resistenza passiva che e’ sempre il modo migliore per uscire indenni da tali brutte esperienze. I cazzi di quei due , che come avrete capito quando vi ho detto che spuntavano dalla gamba del costume, erano abbastanza fuori misura e il loro colore scurissimo contrastava con la pelle candida delle parti intime di mia moglie. Sotto la potenza di quel cazzo giovane mia moglie gemeva , pensai provasse dolore, ma quando, interrompendosi dal succhiare il cazzo che aveva in bocca, la vidi incrociare la lingua con uno dei violentatori che si chino’ a baciarla, capii che erano gemiti di piacere. Mia moglie stava godendo! Quando le si scateno’ un potente orgasmo che le fece attorcigliare le gambe al culo di quello che la chiavava per tenerlo dentro mentre lei sborrava e lo bacio’ appassionata capii che era andata via di testa del tutto e che addirittura ignorava la mia presenza. Ormai succhiava avida il grosso cazzo che aveva in bocca e vedevo la cappella che le tendeva le guance. Quando quello che la chiavava le sborro’ in fica sperai che almeno la cosa fosse finita ma a quello , giovane come era, il cazzo non si ammoscio’ nemmeno, dopo aver dato il cambio nella bocca di mia moglie al suo amico e fattoselo ulteriormente rinvigorire dalla sua lingua, si stese su uno dei nostri teli da mare e mia moglie, lesta, fu su di lui ad infilzarsi con quel grosso palo nero. Ma l’altro le si avvicino’ da dietro e la inculo’. Lei era rivolta col culo verso di me ed io mi trovai a vedere il culo e la fica di mia moglie penetrati con ritmo perfetto e con inusuale perizia da quei due. Questa scena mi e’ rimasta nella memoria. Era la prima volta che mia moglie veniva penetrata in doppia. Non so che sensazione potesse provare ma dai gemiti e dagli “oddio” e dai “mamma mia” credo che stesse godendo come non mai. La danza continuo’ per un’ora circa, la resistenza dei giovani non va sottovalutata. La chiavarono ed incularono ancora a lungo riempiendole la bocca a turno. Quando finalmente finirono, per un ultimo sfregio, le pisciarono addosso trattandola come un cesso nel quale liberarsi. Si rimisero i pantaloncini e dopo avermi dato un calcio alle gambe e fatta ribaltare la sedia, ridendo sguaiatamente per quello che ci avevano fatto, scapparono. Mia moglie si stava pulendo con i brandelli del costume lo sperma e l’urina che le imbrattava il volto ed i capelli e che le colava giu’ per le gambe e la pancia, poi ,nuda, venne ad aiutarmi sciogliendo i nodi che mi trattenevano alla sedia e a rimettermi in piedi. Poi io aiutai mia moglie a rivestirsi con quello che restava del prendisole che , da come era ridotto, a stento riusciva a coprire il suo grosso seno e le natiche. La portai in spiaggia a lavarsi nell’ oceano di quello che aveva addosso. Non poteva tornare in hotel in quelle condizioni. Quelli che erano ancora in spiaggia guardavano mia moglie nuda che si lavava e si scambiavano occhiate divertite e di intesa. Per un momento temei che qualcun altro potesse avere intenzioni cattive e che lei potesse subire altra violenza. Avrei poi saputo dal ragazzo che ci aiuto’ a mettere i bagagli in macchina che quella era una spiaggia dove si riunivano coppie scambiste e turiste sole che vi andavano per assaggiare il “big bambu’ “appartandosi nel folto della macchia”. Noi avevamo avuto un servizio completo gratis. Tornati in hotel mia moglie fece una doccia e si mise a letto, non volle nemmeno scendere per la cena. Sul tardi scesi al bar per prenderle almeno un bicchiere di latte che la aiutasse a dormire. Mi accorsi che, raggomitolata con le gambe al seno, stava piangendo. “Non e’ stata colpa tua Anna” le dissi “ Passera’, ci vorra’ tempo ma passera’ e sara’ solo un atroce ricordo, abbiamo solo avuto la colpa di essere imprudenti e di trovarci al momento sbagliato nel posto sbagliato, ora cerca di riposare”. Lei rispose:” Non piango solo per quello che mi hanno fatto ma anche perche’, devo essere sincera e tu mi hai visto pure, io ad un certo punto ho goduto, non so come sia stato possibile, ma ho avuto orgasmi che non avevo mai provato, mi ero pure dimenticata che eri la’ e comunque,in quei momenti, non mi fregava. Mi vergogno per come mi sono comportata.” Le risposi: “Anna non e’ raro che la vittima abbia degli orgasmi durante una violenza e partecipi al piacere sessuale, non fartene una colpa, succede , ma questo non significa che chi subisce la violenza sia colpevole o l’ abbia gradita” . Ma avevamo ancora un’ altra paura, quella che tutti quei rapporti non protetti e traumatici con quei giovani certamente molto promiscui le avessero potuto trasmettere qualche malattia. Se la erano fatta senza preservativo sborrando in ogni suo orifizio , erano sicuri che Anna fosse sana. La mattina decidemmo di non denunciare l’accaduto, eravamo stranieri, eravamo andati di proposito su una spiaggia conosciuta per certe attivita’ che vi si svolgevano e le indagini ci avrebbero trattenuto per giorni senza un risultato, esponendoci a momenti di grande imbarazzo ed ,alla fine, come sempre, avrebbero trovato il modo di dare la colpa a noi di quello che era successo e, per loro, era importante salvaguardare il buon nome della localita’. Inoltre l’accaduto si sarebbe certamente saputo in Italia e non volevamo che i nostri figli sapessero. Tornati a casa, nel pomeriggio, la condussi dalla ginecologa alla quale raccontammo quello che era successo, fortunatamente non vi erano lesioni preoccupanti, solo quelle, tutto sommato leggere ed in via di guarigione conseguenti a rapporti anali con uomini molto dotati, ma era necessario che per alcuni mesi controllassimo se le avessero trasmesso malattie sperando che nessun altro souvenir ci ricordasse quel viaggio. Solo dopo sei mesi abbiamo ritrovato la tranquillita’. E pure sei mesi ci son voluti per ricominciare ad avere rapporti sessuali scoprendo che quella brutta esperienza ci aveva legati ancora di piu’. Come vi ho detto la scena di mia moglie presa in doppia penetrazione mi era rimasta in mente. Anche il ricordo di lei sborrata in bocca o inculata era ben impresso nella mia mente. Mi accorsi, con grande senso di colpa, che quelle immagini mi eccitavano. Presi l’abitudine di frequentare qualche sito porno dove cercavo clip di donne mature prese in doppia penetrazione da uomini di colore e mi masturbavo. Una notte che non riuscivo a dormire accesi il computer per cercare un video di quel tipo e ,certo che mia moglie dormisse, cominciai a masturbarmi. Mia moglie mi scopri’ col cazzo in mano ma si avvicino’ per vedere cosa stavo guardando. Rimase in silenzio per qualche tempo a seguire il video poi , in silenzio, fu lei a prendere il mio cazzo nella sua mano. La scena, incredibilmente, aveva eccitato pure lei. Sempre tenendo gli occhi sullo schermo comincio’ a succhiarmi il cazzo e poi lascio’ che la penetrassi. Guardando quelle scene scoprimmo che la nostra eccitazione si moltiplicava e il nostro orgasmo diventava piu’ intenso. Alle fine le chiesi:” Anna ma quel pomeriggio in spiaggia ti e‘ piaciuto davvero tanto?” Lei mi rispose:” Mi faccio schifo, alla mia eta’ mi scopro un po’ troia, ma non riesco a dimenticare e finisce che mi eccito e mi masturbo come succede a te, riesci a capirmi? Oltre al ricordo di quei grossi cosi neri dentro di me , il ricordo che, pero’, piu’ mi eccita, e non so spiegarmelo, e’ quello di quando mi hanno pisciato addosso e in faccia. Siamo forse due perversi? E alla nostra eta’ poi?”.
Finalmente riuscivamo a parlare dei nostri desideri piu’ profondi senza remore! Quest’ anno a settembre torneremo in quel paese, in quell’albergo e saremo su quella spiaggia, anche noi come quelle coppie, in cerca del big bambu’, ma stavolta avremo una scorta di preservativi XL e qualche flacone di lubrificante. Io non mi faro’ legare ma godro’ anche io di mia moglie. Fra qualche anno per eta’ non potremo piu’, probabilmente non troveremo piu’ un big bambu’ che voglia far godere una signora troppo anziana e forse le voglie si saranno spente. Facciamo male se ci facciamo passare qualche sfizio finche’ ci e’ ancora possibile?

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