La scrivania

Scritto da , il 2019-05-13, genere prime esperienze

Prenotava l'ascensore con il pulsante e già si sentiva strano... Una strana sensazione di piacere lo prendeva... Non voleva!! Non voleva ma non riusciva a controllarsi... Maledetto desiderio.. Non voleva entrare in casa con il membro già duro... Anzi addirittura bagnato. Non voleva farsi trovare così maledettamente eccitato ma l'eccitazione aumentava sempre più e questo era sempre stato un suo problema... Bagnarsi velocemente... L'idea del piacere era troppo coinvolgente che il suo sesso reclamava attenzione... E la sua mente non riusciva ad imbrigliarlo.. Non poteva la mente aiutarlo perché era essa stessa la causa di questo comportamento. Prima un leggero pizzichio sul glande.. Poi lo sentiva gonfiarsi..Che bello sentire il proprio sesso fremere e anche solo lo sfregamento contro il tessuto dei boxer lo eccitava tremendamente. Avrebbe voluto addormentarlo ma la mente correva a quello che da lì a poco sarebbe successo e allora la voglia diventava insostenibile.
I 5 piani della salita gli servivano per infilarsi velocemente un fazzoletto e cercare di limitare i danni nei boxer. La porta di casa si apriva ed il suo compagno delle superiori M. lo accompagnava nello studio del padre. Il più delle volte erano soli oppure in casa c'era la signora delle pulizie che non sarebbe mai entrata con la porta chiusa. La scrivania era sistemata in fondo alla stanza staccata dal muro di un metro e dietro le due poltroncine lì attendevano... La scrivania avrebbe fatto da primo scudo ad un eventuale accesso inaspettato. Non vedeva l'ora di sedersi e di sentire le dita di M. avventatarsi sulla lampo dei suoi jeans. Succedeva proprio così.. Seduti come se dovessero studiare... I libri aperti a caso sulla scrivania ... E le mani sotto che frugavano. Lui non apriva i pantaloni del suo compagno...faceva fare.. Era lì per quello.. Per godere.. Offriva il suo sesso duro ai polpastrelli che sapientemente lo accarezzavano prima sopra il tessuto e poi dove provava più piacere... Cazzo quanto gli piaceva quando la mano vogliosa gli faceva allargare le cosce e con calma gli estraeva a lato dei boxer il cazzo. Le dita indugiavano in punta... Sul frenulo... Non era necessario slacciare il bottone dei jeans... Il suo sesso era lì.. Sentiva le dita di M. bagnate del suo liquido. Impiastricciate come quando giochi con la colla... Queste dita lo facevano impazzire.. Non gli toccavano le palle... Insistevano sul frenulo.. Ancora quel pizzicore.. E allora veniva tra le dita di M. che forse avrebbe voluto di più.. Avrebbe voluto inginocchiarsi sotto la scrivania.. Slacciargli i pantaloni.. Obbligarlo a farli scivolare fino alle caviglie ed affondare la propria bocca nell'inguine del compagno. Forse avrebbe voluto battere sul frenulo con la lingua.. Avvolgere con le proprie labbra il glande... Spompinarlo con dolcezza o con foga.. Ma questo non successe mai. M. non era sicuro di poterlo fare. In fondo sapeva che il suo compagno amava il sesso femminile.. Le curve femminili.. così diverse da quelle maschili.. Amava la figa per essere chiari.. Eppure era lì che godeva facendosi toccare da un'altra ragazzo. E come veniva!! Non bastava una volta sola.. La sborra che usciva in punta.. Tra le dita di M. Una volta.. Poi ancora perché le dita insistevano e lui voleva godere ancora.. Sentire quel piacere esplodergli fra le gambe e vedere quel liquido biancastro finire sui boxer. E così succedeva.. Anche tre volte in un pomeriggio... Fino a sentirsi esausto. Ogni tanto fantasticava sulla possibilità che anche la signora delle pulizie volesse studiare con loro . La scrivania era larga e robusta pronta per accogliere il corpo disteso di una femmina eccitata e bramosa delle attenzioni di due adolescenti. Solo fantasia.. Non l'aveva mai vista in faccia .. E poi M. non sarebbe stato d'accordo. M. voleva il piacere del suo compagno tutto per sé.. Non voleva privarsi del suo cazzo.. Vederlo venire..e poi andare salutandosi alla fine di un pomeriggio di studio. Sicuramente dopo, da solo, M. si sarebbe masturbato.. E così studiarono per alcune altre volte.. Finché con la maturità le loro strade si divisero.

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