Nonno Hard.Core 3

Scritto da , il 2019-03-15, genere incesti

Al mattino mi svegliarono le notifiche degli amici che martellavano il cellulare sul perché fossi partito in anticipo e non andassi con loro a fare compere per il “viaggio storico” ad Ibiza, già, il viaggio ad Ibiza, avrebbe dovuto essere l’evento dell’anno ma per come si stavano mettendo le cose in casa stava diventando solo un fastidio, certo la mia speranza era quella che il nonno mi coinvolgesse in qualche sua avventura, presentandomi qualche puttanone da scopare, inoltre nutrivo desideri segreti su mia mamma e mia sorella, sapevo che era impossibile, ma almeno aspiravo ad una concreta complicità con loro, e con papà, che se mi avesse appoggiato in qualche cosa di concreto, magari chissà….
Accanto a me dormiva ancora mia sorella, il lenzuolino era tirato giù alle caviglie, le canotta da notte lasciava intravedere i capezzoli piccoli e rosa, ed il pantaloncino rendeva più eccitanti le forme delle sue cosce, avevo l’alzabandiera mattutino, ed i miei pensieri verso di lei erano più osceni di un film porno, tuttavia anche se separati da pochi centimetri il muro della morale era come un ostacolo di cemento, cosa avrei dato per accarezzarla liberamente, per godere con le mani del suo bellissimo corpo, la mente volava alta con la fantasia, ma la realtà era, che semplicemente non si poteva fare, mia sorella mi aveva fatto chiaramente intendere che finché si scherzava era ok, ma sarebbe stato impossibile andare oltre, tuttavia cercai di non perdermi d’animo, la vacanza era appena iniziata, io, mi sentivo in forma smagliante ed a quanto pare il nonno offriva spunti importanti per le mie iniziative, quindi decisi di giocarmela, se mi fosse andata male avrei preso al massimo due ceffoni, tanto poi me ne sarei andato con gli amici, e se ne sarebbe riparlato a Settembre.
Avevo il cazzo durissimo, mi avvicinai a mia sorella e le dieci un bacio a timbro sulle labbra dandole il buongiorno, lei prima si stirò, poi sorrise e poi una volta aperti gli occhi mi diede un calcio sul cazzo eretto mandandomi affanculo:”Mario che sono queste confidenze, stai al posto tuo”
Risposi fingendo stupore:”ma come, mi dici sempre che sono un cafone, e quella mezza volta che faccio il gentile mi prendi a calci nelle palle!.... beato chi ti capisce”
“Allontanati da me con quel…. Coso, e poi che cazzo, ma stai sempre arrapato?”
“Non capisci niente, è il durello mattutino, non pensare che mi sia arrapato guardando te”
“Ci mancherebbe…” disse lei alzandosi, ed andando verso il bagno, le corsi davanti dicendole che mi ero svegliato prima io quindi dovevo fare io per primo, mi chiese come avrei fatto a fare pipì col coso duro, le dissi che avrei pisciato nella doccia tipo fontanella.
“Cooosaaa, vuoi pisciare nella doccia, ma vaffanculo e dopo chi pulisce?”
Le dissi che l’alternativa era pisciare fuori dal balcone, e che a casa quando mi svegliavo in quelle condizioni la facevo spesso nella doccia, e lei non se ne era mai accorta di niente, era visibilmente contrariata, io entrai in bagno e mi misi a orinare allegramente, lasciai la porta aperta per vedere se entrava, la vidi con la coda dell’occhio che da sotto l’uscio mi guardava con le braccia incrociate, ovviamente mi posizionai in modo da farle assistere a tutto lo spettacolo, lei scuoteva la testa dicendomi che questa cosa sicuro l’avrebbe detta a mamma, gli dissi “già che ci sei digli pure che rivoglio indietro il tablet” mi sgrullai strizzandomi bene il pisellone, lei mi ordinò di prendere il soffione e pulire tutto, per tutta risposta mi tolsi il pantaloncino e ne approfittai per farmi una bella doccia.
“Ehi, non vale adesso tocca a me usare il bagno”
“Fai pure”, le risposi “tanto la doccia ha i vetri opachi”
Lei mi disse che non si sarebbe mai tolta le mutandine in mia presenza, le risposi che erano fatti suoi, anzi visto che era lì poteva prendermi il costume e passarmi una asciugamano, le chiesi di asciugarmi la schiena, lei, un po' contrariata ed un po' divertita eseguì, facevo di tutto per farle vedere il cazzo in semierezione, oramai faceva finta di niente, anzi, mi domandò come avessi fatto a depilami completamente, le dissi che ero andato un centro estetico assieme ai miei amici di palestra, e come poteva vedere il risultato era molto soddisfacente, lei disse che non avrebbe mai avuto il coraggio di mettersi a gambe aperte a farsi strappare i peli lì sotto, le risposi che era la terroncella di paese, proprio come aveva predetto il nonno, mi disse di farmi i cazzi miei.
Pulito, profumato e fanculizzato fuori dal bagno presi le ciabattine e scesi di sotto, era quasi mezzogiorno, il nonno non c’era e papà dormiva ancora, l’unica bella pronta per la spiaggia era mamma, aveva un costume a due pezzi nero con i bordi dorati, era nuovo e doveva essere molto costoso, comprato per la spiaggia vip che nonno prenotava per noi, era fasciata in un pareo color avorio che le copriva i fianchi ma ne lasciava intuire le forme morbide e arrapanti di mamma, che a 43 anni era ancora un pezzo di gnocca, infatti i commenti dei miei amici si sprecavano ed anche lei, che aveva facebook, spesso si vedeva corteggiata da numerosi sconosciuti che l’aggiungevano come amica, era raggiante, parlava al telefono con chissà chi, la avvolsi da dietro appoggiandomi completamente al culo e la baciai sul collo, anche lei, prima mi sorrise compiaciuta, ma due secondi dopo mi fece cenno di smammare, andai in cucina a godermi lo spettacolo delle due sudamericane, la cameriera mi salutò cordialmente, la presi in giro con la storia della “muy bonita”, lei come dire “ci stava”, e scherzava allegramente con me mentre la cuoca, che praticamente stava in costume, a stento mi fece un cenno di saluto, era antipatica la troia, faceva la sostenuta, e dire che aveva un fisico più allenato del mio, era alta e ben piantata, con delle cosce belle tornite, la schiena era muscolosa e pure le braccia erano molto scolpite, pensai che per essere una puttanona tutta rifatta se la tirasse un po' troppo, “ma vaffanculo và”, guardai sul tavolo della cucina c’erano vari cornetti e caffè probabilmente preparati dalla mattina ma che nessuno aveva ancora consumato, chiesi se sapessero dove fosse il nonno, mi rispose Mena la cameriera, mentre Milagros non mi cagò proprio, mi disse che nonno era andato giù al porto a prendere qualcuno di importante, pensai che fosse qualcuno a cui erano riservate le altre suite della casa, cercai di intrattenere una conversazione interessante con le due tipe, ma era ovvio che era un goffo tentativo di abbordaggio, e loro stavano lavorando quindi risultavo essere solo molesto, mi salvò mamma che entrò in cucina e mi chiese di mio padre e mia sorella, dissi che Debora voleva uccidermi perché avevo fatto pipì prima di lei (senza specificare altro) e di papà non avevo traccia, poi mi feci intraprendente, e dissi “evidentemente papà sarà ancora stanco dopo la scopata”
“..Ma che dici? E poi non ti permettere di parlare così, quello che facciamo io e tuo padre non deve interessarti”
“Mamma…. di norma non me ne frega niente, ma se tu e papà scopate guardando i filmini del NONNO, che io ho rubato dalla sua videocamera allora la cosa mi importa eccome!”
“SHHH, zitto pezzo di idiota” disse mamma cercando di non farsi sentire dalle due tipe che andavano avanti e indietro dalla cucina “non abbiamo guardato nessun filmino del nonno”
“Mamma, …io e Debby abbiamo sentito tutto, anche di papà che ti chiedeva il culo” le dissi dandole una pacca forte sulle chiappe… lei rimase per qualche secondo interdetta poi parlò:”innanzitutto tieni le mani apposto, e poi mica davvero si è sentito tutto?”
“Si mamma, abbiamo sentito tutto, ed eravamo anche su di giri, quindi indovina un po', ci siamo trastullati”
“Ma tu che cazzo stai dicendo?” disse col tono di chi sta per avere una crisi di nervi
“Mamma, ammetterai che quei video sono una forza, ti mandano il sangue alla testa, se ti sei eccitata tu, a guardare TUO PADRE scopare, figurati noi poveri fanciullini, però sta tranquilla non è successo niente, io mi sono segato in bagno e Debby per conto suo in camera..
“Sta tranquilla a stò cazzo, disse mamma in dialetto, da stasera camere separate voi due, anzi, camere separate e lontano da quella nostra”
“Si, tu però ridammi il tablet, non puoi incazzarti sempre e solo tu! Sono io che ho avuto il coraggio di prenderli, quindi sono miei”
“BUONGIORNO GENTE” era il nonno appena tornato da chissà dove, era stupito del fatto che stessimo ancora dormendo, “allora famiglia, vedo che siete pronti per la spiaggia, bene, bene, siete già in ritardo, fate una cosa prendete l’auto ed avviatevi, io sto aspettando un ospite, vi raggiungo per pranzo verso le 13:30, così mangiamo sul lido, ok?”
“Presidente che l’ha presa a fare una cuoca se poi non mangia mai a casa?” anche papà era finalmente sveglio e ci raggiungeva al tavolo in cucina, addentando un cornetto, non aveva il costume ma ancora il pantaloncino del pigiama”
“Mangeremo stasera allora, vatti a mettere il costume ora, che dovete andare al mare” disse nonno con un tono che non era certo conviviale, e poi andò in camera sua, papà e mamma si guardarono interdetti
“Ma ha detto, dobbiamo andare al mare tutti assieme o dobbiamo andare al mare noi, del tipo andate dove cazzo vi pare basta che vi togliete dalle palle?”
“Papà, credo proprio che sia come stai pensando, da quello che ha detto la cameriera sta aspettando qualcuno e da come si è posto penso proprio che il nonno ci stia fanculizzando a dovere”
Non era la prima volta che accadeva, nel corso delle varie estati, più volte il nonno ci aveva spediti in gita, in crociera, a guardare i musei, una volta ci spedì a guardare i Nuraghi nell’entroterra, ed ogni volta non dava alcuna spiegazione su quello che faceva in nostra assenza, era ovvio che aveva in mente qualcosa, riscese dalle scale assieme a mia sorella, facendole i complimenti per il suo costumino azzurro con i laccetti, “allora manchi solo tu, prendi l’auto e divertitevi in spiaggia” disse rivolto a mio padre, poi gli squillò il cellulare e lui imprecò dicendo “cazzo è già qui!”
Chi fosse questo ospite misterioso lo scoprimmo seguendo il nonno verso il vialetto, si aprì il cancello elettrico ed entrò una fiat cinquecento decappottabile tutta rosa, alla guida c’era una biondona mozzafiato, una troia da copertina, sicuramente una escort di origini russe/ucraine/polacche o comunque di uno di quei posti dell’est, dove crescono le escort tipo campi di grano, la tipa aveva una fascia nei capelli, ed occhialoni anni settanta che le davano un aspetto da modella di rotocalco, una magliettina corta che non copriva l’ombelico e dei pantaloncini cortissimi che non coprivano il culo, provate ad immaginare com’è fatta una puttana di alto livello ed avrete un’idea di quello che era Iolanka, così si chiamava il Puttanùn, esordì dicendo:”daddy, meno male che questa macchina che mi hai comprato ha il navigatore, altrimenti mi sarei persa sulle montagne sarde!”
Mia sorella sembrava la dea alata della vendetta:”meno male che ha il navigatore la macchina che gli hai comprato, è così nonno?!” disse con la voce incazzata, “cioè dico io ad aprile ho compito vent’anni e tu mi hai regalato la collezione dei libri di Jane Austen comprata alla Feltrinelli ed a questa baldracca gli compri la macchina decappottabile!”
Nonno era senza parole e cercava di zittire la nipote sperando che la nuova arrivata non sentisse, Iolanka con un inconfondibile accento sovietico disse”chi sono queste persone daddy?”
“E’ la mia famiglia, cara, dovevano venire qui tra due giorni ed invece si sono presentati in anticipo, e senza avvisare…. stì stronzi”, sti stronzi, lo disse a voce bassa, ma è ovvio che ora era più che contrariato
Io mi lanciai, anche per fare conoscenza con una top-escort vera in carne ed ossa, tipe del genere esistevano per me solo sui siti internet, e certamente nessuna bazzicava i licei del Sud-Italia, quindi:….”buongiorno signorina, io sono Mario, il nipote preferito di nonno Carlo, abbiamo gli stessi interessi, e ci piacciono le stesse cose” cercai di rendermi interessante, ma la tipa era visibilmente scocciata di doversi presentare, a stento mi disse il suo nome, papà cercò di strapparle qualche informazione in più:”Iolanka, che bel nome e saresti…!?!”
“La fidanzata di Daddy….” Rispose lei come se fosse la cosa più normale del mondo
Ora, dovete capire che, in 18 anni della mia vita era la prima volta che vedevo in imbarazzo il nonno, lo sguardo di tutti noi, alla risposta “sono la fidanzata”, evidentemente l’aveva messo in seria difficoltà, ma papà continuò:”ah si, la fidanzata , che bello e quanti anni hai?”
“Diciannove….” Poi aggiunse “…e mezzo”, quel “e mezzo” pronunciato dalla ragazza non fece che aggiungere tensione a tensione, mamma aveva lo sguardo disgustato, mia sorella se avesse avuto gli artigli si sarebbe avventata su di lei e su mio nonno lacerandoli, anche papà strabuzzava gli occhi, io invece ero al settimo cielo, sicuro il nonno avrebbe fatto qualche video con questo dono della natura, ed io, se non potevo scoparmela, almeno avrei potuto assistere al suo fottimento.
La ragazza disse:”Daddy non possiamo stare qui con la tua famiglia”
Ma si cara ti ho già preso una camera in albergo, solo il meglio per la mia piccolina lo sai” vieni, ti voglio far vedere la villa, e voi, se a mare non ci volete andare andate a fare shopping a porto Cervo, a porto Rotondo o ad Arzachena” si, il tono era quello di chi dice “andate dovunque, tranne che qui”
“Ecco dove è andato il nonno di buon ora, stamattina” aggiunsi io “devo dire che ha la capacità di Solving Problem del classico imprenditore del Milanese”
“Che faccia pure quello che vuole” disse mamma “noi ce ne andiamo al mare”
“Io non vado da nessuna parte” disse mia sorella:“noi dobbiamo restare qui e rompere le palle il più possibile, stai a vedere che ora lo accontentiamo pure, ci caccia di casa per scopare con una che è palesemente una puttana e che tra l’altro è più piccola di me, capite?, più piccola della nipote! e noi gli manteniamo bordone? Dico me che siamo scemi?”
“Beh disse mio padre, tutto nasce dal fatto che gli abbiamo sconvolto i programmi a quello, come potete vedere si era organizzato a dovere prima di passare il mese con la famiglia, che gli vuoi dire….”
“Caro papà, i programmi glieli hai sconvolti tu non prenotando il traghetto, quindi è inutile che cerchi di giustificarlo, tuttavia non tutto il male viene per nuocere e poi, vuoi vedere che ha ragione questo fesso di mio fratello?” lo interruppe mia sorella
“Spiegati meglio” disse mamma
“Ieri sera in camera, mentre guardava quei filmini, Mario parlava di come recuperare tutti gli altri video di nonno dalla sua videocamera, con l’aiuto di papà per farlo”
“Guardavamo quei filmini, usa il plurale, non far passare solo me per maiale” dissi a mia sorella
“Massì, massì guardavamo ok, ma fammi finire di parlare” rispose lei
“Di quello che avete fatto tu e tuo fratello ne riparliamo dopo” disse mamma incazzata guardando male me e mia sorella, effettivamente se non mi aveva ancora preso a schiaffi era perché era arrivato nonno al momento giusto
“Non abbiamo fatto niente mamma, abbiamo solo guardato i video” Debora cercava di fare un discorso articolato ma puntualmente interrotto
“Tra l’altro come li avete guardati anche tu e papà a quanto pare, quindi la colpa è anche vostra” dissi io alzando le mani e sfidando lo sguardo di mamma
“La colpa è vostra di che?” papà cercava di capirci qualcosa…
“Lo vuoi sapere? questi due si sono masturbati mentre guardavano quei video porno, ora dimmi, che complicità cercava tuo figlio da te” disse mamma con gli occhi di fuori
“Quale complicità io il tablet gliel’ho sequestrato” disse papà che cercava di giustificarsi poi continuò “…tra l’altro come avete fatto a sapere che abbiamo guardato i video, ci avete spiati?”
“Non è questo il punto, se mi state a sentire….” mia sorella cercava attenzione
“Ci avete spiati e ti sei masturbata con tuo fratello in camera? E magari col ditino in culo!” disse mio padre visibilmente agitato
“Io non ho fatto niente, è lui che si è masturbato sul letto, ma non è questo il punto” cercava di continuare mia sorella
SPAFF, uno schiaffone mi raggiunse in pieno volto, mamma era venuta alle vie di fatto “Avevi detto che ti eri masturbato in bagno, brutto bugiardo, e che cos’è questa storia del ditino….”
“Siiii, ma quello è stato prima” dissi io cercando di giustificarmi, ma invece peggiorando la situazione
SPAFF un altro ceffone sull’altra guancia “Quante cazzo di volte ti sei masturbato stanotte?”
“Cazzo mi state a sentire tutti un spaccimma di volta?” disse mia sorella in dialetto e ad alta voce
“Sto cercando di fare un discorso….. Si, vabbeh, Mario è un porco, e… si, vabbeh, anche io avrei dovuto controllarmi, e, si, anche tu e papà avreste dovuto gettare quel tablet nel cesso e non parlarne più, ok, ammettiamo che siamo tutti colpevoli, ma qui il vero stronzo da prendere a schiaffi è il nonno, che se ne va in giro a comprare le macchine alle troie, Mario, nel suo ragionare con l’uccello in mano una cosa giusta l’ha detta…”
“Mmm, e sentiamo che avrebbe detto questo cretino…” diceva mamma mentre continuava darmi gli schiaffi sul braccio
“Ha detto che, effettivamente, di chi si scopa il nonno noi non sappiamo niente, e se il nonno avesse una o più amanti che mantiene a spese della società? Oppure come abbiamo testè osservato, perdesse la testa e spendesse tutti i soldi per le troie? Se scoprissimo un giorno davanti al notaio che ha intestato la ditta alla “badante”? casi del genere sono all’ordine del giorno, nonno ha avuto mille donne, ma nessuna che si presentasse come la fidanzata, quello deve essere impazzito, e noi abbiamo il dovere di controllarlo.
“Mmmm, forse quello che dici non è del tutto sbagliato” disse mamma
Non ci fu il tempo di dire altro perché il nonno ci venne incontro, “scusatemi per l’inconveniente, Iolanka presto andrà via, l’ho sistemata in hotel così non dovrete averla tra i piedi, solo un piccolo inconveniente, nei prossimi giorni dovrò ospitare degli amici di Milano, quindi devo sistemare la tavernetta nel seminterrato della villa, approfitto che Iolanka è qui e mi faccio dare una mano dalle sudamericane, quindi il pranzo non sarà servito, ovviamente scendete al porto e pranzate dove volete, offro tutto io, poi oggi pomeriggio andiamo in barca, così non perdete la giornata di mare” nonno aveva cercato di essere affabile, ma mia sorella lo raggelò
“Sei un bastardo, un porco, un pervertito, ed io che ieri sera guardandoti ti volevo pure giustificare”
“Piccola non essere arrabbiata, se è per la macchina ti prometto che te ne compro una uguale anche a te…”
“Nonno ma non è questo il punto….” Disse mia sorella
“Nonno per quanto mi riguarda è proprio questo il punto, se regali la macchina anche a me, per me va benissimo, anche se condividi un po' di fica in eccesso non sarebbe male” dissi io infilandomi nel discorso, nonno però continuava a parlare con Debora.
“Ascolta angelo mio, tu sei la mia nipotina, il mio sole splendente, non devi essere gelosa, per me sei tu la più bella di tutte, e lo sai che non ti direi mai una bugia”
“Davvero nonno?” disse Debora
“Ma Sicuro disse nonno, facendole fare un giro su se stessa, guardati, con questo costumino sembri una modella, se non fossi mia nipote, ti corteggerei, e tu al contrario di tutte quelle altre mi conquisteresti, perché sei anche intelligente, vero che è bella ed intelligente?” disse rivolto a noi “lasciami sbrigare questa faccenda e poi per i prossimi quindici giorni sono tutto tuo, ok, puoi chiedermi quello che vuoi”
“Che paraculo”, dissi io “nonno oltre a rabbonire lei dovresti farlo anche con me”
“Che ti devo dire ragazzo, fra qualche giorno saranno qui quegli amici di Milano, anche loro avranno al seguito figlie e nipoti, io posso presentartele, però sta a te usarla l’abilità nel riuscire a fare altro, adesso andate che è già tardi, Peppe, Lucia” disse rivolto ai miei genitori, “stasera c’è uno spettacolo teatrale ambientato nelle antiche rovine, il regista è un mio amico, teatro d’avanguardia ci sarà da divertirsi, e poi vi farò conoscere un mio amico imprenditore della moda, vi regalerà tanti di quei vestiti che vi rifarete il guardaroba, ora io scendo in tavernetta, andate” concluse salutandoci, e mettendo molta enfasi sulla parola “andate”.
“…E così ci ha perculati per bene” disse mio padre:”fa sempre così lui va a fottere, ed a noi ci manda a vedere le antiche rovine, mah.. teatro di avanguardia, sai che palle, vabbeh… prendo la macchina così andiamo”
“Andate voi” dissi… “io resto qui, che secondo me la scena tra un po' diventa interessante, papà dai un occhiata!”
Alla tavernetta nel seminterrato si accedeva sia da una porticina alle spalle della villa sia dallo scalone nel salone dentro, chissà quindi perché le due sudamericane presero la via più defilata, la certezza, che qualcosa bolliva in pentola, la ebbi guardando il nonno che scendeva giù il borsone blù, quello che sembrava una anonima borsa da palestra, dove la sera prima aveva riposto la videocamera, il treppiede e tutti i cavi, aveva poi anche un’altra borsa, stavolta di pelle marrone, tipo quella usata dai dottori per le visite a domicilio, mio padre si avvicinò:”ma quella è la sacca azzurra di ieri sera?”
“Si papà precisamente, il nonno sta montando un set, sono già scese pure le due sudamericane, dalla scala dietro”
“Di cosa state parlando voi due, quale set, quale sacca blù” chiese mamma
“Tu, ieri sera, eri già salita in camera, quando tuo padre ha tolto la Cam. dal patio, l’ha messa in quella sacca, ed ora la sta scendendo giù nella tavernetta, cosa ne deduci”
“Che la “nonno production” sta tornando in attività” dissi io
“Allora è meglio andare via, dimentichi che per lui, ora noi stiamo andando al porto” ribattè mamma…
“Appunto, voi, non io, andate, andate, io resto qui a vedere cosa succede” dissi risoluto
“Se pensi che ti lasciamo qui a spiare stai fresco, e poi basta con queste cose, ci stiamo perdendo la salute, facciamo finta di niente e poi inizieremo a goderci la vacanza” mi precisò mamma
Non ascoltavo, anzi mi ero messo in modalità spione, la tavernetta giù, seguiva il tracciato della villa, e, per dare luce al seminterrato, c’erano ogni dieci passi dei lucernai vetrati a forma di arco, da quelli in ombra si poteva vedere perfettamente l’interno della taverna, rimanendo in disparte, trovai la posizione ideale, quasi dietro a tutta la villa, dove la costruzione finiva e cominciavano i cespugli del giardino retrostante, era come se stessi posizionato proprio dietro la videocamera, chi vi fosse stato davanti sarebbe stato abbagliato dal faretto negli occhi, si vedeva il nonno che già si era tolto la camicia, aveva solo il pantalone di lino bianco, chi l’avrebbe detto che era un esperto regista, uno dei divani era stato sistemato vicino alla parete, nonno accese la videocamera collegandola al grande schermo della tavernetta, dove seguivamo le partite, in questo modo chi si riprendeva, aveva la possibilità di guardarsi in diretta come davanti ad uno specchio.
“We Mario”, mi sussurrò mia madre:“dai allontanati da lì che se ti vede sono guai”
“Mamma ti voglio bene ma hai rotto le palle, cazzo adesso te ne devi proprio andare”
SPAFF…mia madre cercava di tirarmi via a schiaffi, nel frattempo, da dentro, il nonno diede fondo a tutto il potere della domotica della villa, e come per magia grazie alla filodiffusione, per tutta la casa cominciò a risuonare una orribile musica disco degli anni settanta, “almeno il rischio che ci senta è scongiurato” dissi a mia madre, che era stata seguita da mia sorella ed infine da papà, la curiosità di tutti era forte, e mamma col suo cercare di impedirci di stare lì, aumentava invece l’interesse per la scenetta, il nonno completò il set, le due sudamericane avevano spostato anche un tavolino davanti al divano, solo non vedevo che fine avesse fatto la biondina, nonno ripiegò bene bene un fulard e risalì sopra, noi quattro eravamo tutti lì, piegati in avanti a capire là sotto cosa stesse accadendo, solo mamma faceva il tira e molla per allontanarci, ma è ovvio che nessuno si scostava di un centimetro, nonno ridiscese le scale con la troietta dell’est, che arrancava a tentoni, il nonno l’aveva bendata con il fulard, poi la mise a favore di camera, probabilmente come suo solito prima di cominciare pronunciava qualche parola per presentare le ospiti, mi era sembrato che lo facesse come per presentare il video, come se fosse uno spettacolo che qualcuno dovesse poi seguire una volta avuto il video, fece salire la biondina sul tavolino e, mentre la accarezzava, le due sudamericane cominciarono a spogliarla, inizialmente mi sembrò come se Iolanka non si aspettasse altre mani che la accarezzassero, forse credeva che il nonno l’avrebbe scopata da sola, ed invece erano in quattro là sotto, rapidamente volarono via la magliettina, che scoprì due deliziose tettine non rifatte, ed il pantaloncino che scoprì un micro tanga ficcato nello spacco del culo, io e mio padre facevamo apprezzamenti stupidi, mamma voleva che andassimo via, ma la situazione diventava via via più interessante, ora tutte e tre le ragazze erano sul tavolino, mentre il nonno le aiutava a spogliarsi le baciava sui culi e si tastava il cazzo nei pantaloni, mamma insisteva, babbo le disse:”si cara ora ce ne andiamo, fammi vedere un attimo le tette della cuoca e vengo”
“non fare il porco pure tu adesso, ed andiamocene da qui” disse mamma a papà.
La bella cuoca Milagros si slacciò il costume sopra, ne uscirono due tettone perfettamenti tonde, dure come la roccia, con dei capezzoli piccoli e duri, era perfettamente abbronzata, era talmente soda da avere gli addominali in mostra, e lo spacco a “V” sulla cresta iliaca, rimase solo con il pantaloncino di jeans, le donne iniziarono a baciarsi tra loro in una danza sensuale, il ftto che una fosse bendata rendeva il tutto più intrigante, Milagros che era la più alta spinse il suo capezzolo nella bocca della bendata bionda, che iniziò a succhiare forte, poi si girò facendo lingua in bocca con Jimena.
Cazzo santo!!! non avevo mai visto nulla del genere, tre donne VERE che si baciavano con passione davanti a me, cioè, nella mia fantasia tutte le donne appena un po' carine si baciavano a quel modo, senza contare che internet faceva sembrare questa, una cosa normale, ma io non lo avevo mai visto, e figuriamoci con tre troie di quella caratura, alcune volte nella mia vita durante le feste o in discoteca, alcune delle mie amiche si erano date baci a stampo sulle labbra, e subito noi ragazzi andavamo fuori giri e facevamo commenti cretini, ora, dalla posizione in cui ero, era come se le stessi guardando dal balcone di casa, ed era eccezionale, anche papà era più che interessato allo spettacolo, mamma guardava, criticava e girava la testa altrove strattonando di volta in volta il mio braccio o quello di papà per farci desistere, mia sorella stava più in disparte, in pratica sbirciava da dietro le mie spalle come se fosse pronta a scappare dicendo “io non c’entro nulla, e son qui solo per caso”
Mamma dava veramente fastidio, e papà non sapeva più che scuse inventare per stare lì… cercai di intervenire”mamma ma l’hai detto tu che dovevamo tenere sotto controllo il nonno, oltre alla cosa sessuale c’è il reale interesse nel capire cosa fa, dai, chi avrebbe mai creduto che quella fosse la cuoca, forse è una troia che sa cucinare, ma chissà quanto l’avrà paga per stare due mesi qui”
Mia sorella mi diede ragione”effettivamente nonno è sceso troppo smaliziato là sotto, e le due “domestiche” lo aspettavano come se già sapessero che fare, senti me, sono baldracche travestite da servette, ed ovviamente si saranno fatte pagare benissimo per stare a servizio un’intera stagione”
“La senti mamma?” Capisco che questo è un lavoro “sporco”, ma qualcuno lo deve pur fare, facciamo così tu e Debora andate nello studio di nonno, magari controllate il cellulare e la macchina, diciamo che voi farete il lavoro di “intelligence” mentre quello sul campo lo facciamo io e papà” papà mi sorrise sapendo che in realtà sparavo solo cazzate, ma la mamma effettivamente si allontanò, restammo io papà, che ringraziò il cielo per essersela tolta dalle palle, le donne all’interno continuavano a baciarsi ed accarezzarsi, ma era ovvio che il nonno non voleva affatto una cosa “soft”, infatti una volta spogliata completamente la biondina, la lanciò sul divano ancora bendata, salì in piedi sul divano, abbassò la lampo del pantalone ed iniziò a fotterle la bocca, la poveretta tentava di ingoiarlo tutto, ma è ovvio che dopo un po' iniziasse a cercare di respirare, usava le mani per allontanare il nonno spingendolo per le cosce, e questo lo mandò su tutte le furie, il tempo di levarsi i pantaloni che lo schiaffò in gola alla poverina tenendole le braccia distese dietro la testa, la poveretta ansimava e cercava tregua ma nonno era implacabile, e le mozzava il respiro con i suoi affondi, prese una delle sue manine e se la ficcò completamente in bocca, allucinanante, nonno si spingeva il pugno della troia dell’est in gola, mentre a sua volta cercava di strangolarla col cazzo, anche lui soffocava e togliendosi le dita dalla bocca, sbavò su di lei una notevole quantità di saliva, si accucciò su di lei dandole un po' di tregua, almeno col cazzo perché le afferrò la gola con la mano e strinse fino a far diventare rosso il visino della bella troietta, continuava a tenerele le braccia alzate, sopra la testa, e scese così a leccarle ed a morderle le tettine facendola saltare dal divano, continuò verso le ascelle e si dedicò a leccarle con passione, io e papà non avevamo parole, il mio cazzo era duro e spingeva contro l’elastico del piccolo costume a slip, papà mi guardò e vide che me l’accarezzavo, mi sorrise facendomi vedere anche il suo di bozzo, eravamo nella goliardia più sfrenata “il nonno col culo all’aria è uno spettacolo pessimo” dissi io
“Non me ne frega niente di tuo nonno, io sto aspettando di vedere il culo della cuoca, che ancora si deve togliere quel cazzo di pantaloncino” rispose papà
Noi non sentivamo le parole che il nonno pronunciava, ma era ovvio che desse ordini su come volesse essere soddisfatto, quindi si mossero le domestiche, Jimena andò a raccogliere qualcosa dalla borsa di pelle, tornò con dildo, o vibratore color carne, ecco cosa conteneva, giocattoli sessuali si mise tra le gambe di nonno a bocca aperta, lui quasi a testa in giù glielo spinse in bocca bagnandolo per bene, poi lei iniziò a leccare la fica della bionda, nonno le passò il fallo e lei iniziò a fotterle la fica fino a farglielo entrare tutto, altra scena memorabile: il nonno tirò a se Milagros che gli allargò il culo ed inizio a leccarlo con dovizia, la cuoca aveva una lingua lunga e spessa, ed entrava per intero nella rosellina del culo del nonno che evidentemente apprezzava, ed ovviamente tornò a mettere il cazzo tra le labbra della bionda, sbattendole la testa contro la sua verga fino alle palle, fino a che la fronte della poverina, si trovasse schiacciata sulla pancetta del nonno che era incipiente, il mio cazzo scoppiava oramai gocciolavo, mio padre mi guardò e mi fece il cenno con la mano della sega, chiesi se potevo, lui mi rispose:”Puoi? …Direi che devi ragazzo, stai esplodendo”
Bastò che toccassi l’elastico del costume per far scattare il pisello duro fuori, papà mi fece i complimenti “complimenti ragazzo sapevo che eri ben messo, ora ne ho la certezza”
“Beh, il merito è anche tuo, e poi vedo che sei pronto per far uscire il missile anche tu!” gli feci eco gaudente
Papà rise con me. si guardò intorno, poi disse”secondo te è il caso e se viene la mamma?”
“Papà ma che ci frega…e se viene la mamma lo rimettiamo dentro”
Lui aveva il pantaloncino del pigiama e fu facile tirarselo fuori, come due ragazzini comparammo la differenza di grandezza tra me e lui, e quasi si sfiorarono le due cappelle….. ma poi continuammo a guardare,
nonno Carlo, per farsi leccare bene il buco del culo e per rendere il lavoro più facile alla telecamera, aveva anche alzato una gamba, poggiandola sulla spalliera del divano, una agilità inaspettata da un uomo di quasi settant’anni.
“E se cade passiamo l’estate all’ospedale di Olbia” disse papà ridendo
“Che vi ridete voi…. Oh cazzo!!! brutti maiali ma che state combiando”
Mamma era tornata, con tutta la voglia di rompere i coglioni
“Porci, porci, porci, questo siete, tu raccogli il costume, e tu, da un ragazzino di 18 anni me lo aspetto ma da un uomo di 45 no, sei proprio ridicolo, ti sei ridotto a fare il guardone”
“Ma avete il cazzo da fuori, e tutti e due per giunta!” era Debora che era spuntata da dietro la mamma, e ci indicava i piselli con lo sguardo sconvolto
Mamma la rimproverò:”ti avevo detto di restare in casa, ed invece mi hai seguita, torna immediatamente dentro”
Debora non si avvicinò ma neanche si allontanò.
“Ehh… la curiosità è donna” disse mio padre sospirando, cercando di raccattare il pantaloncino “tu ad esempio non te ne eri andata, cazzo sei spuntata in un attimo e dire che avevo pure controllato, ma che cazzo, dici che schifo, che schifo, ma poi sempre qua stai!”
“Volevo vedere se era tutto finito” disse lei
“Ma se non sono passati manco dieci minuti che già sai tornata, allora dillo che vuoi vedere e stai buona, oppure ritorna dentro con Debora”
“E quindi dovrei lasciarvi qui a segarvi come dei cretini, manco per idea, torniamo tutti dentro e…. ma che cazzo stanno combinando là dentro”
Quando mamma vide la lingua della cuoca fottere il culo del nonno come se fosse un cazzetto, quasi l’equilibrio lo perdeva lei, la testa della bella troiona, entrava ed usciva ritmicamente nel buco del culo, non dimenticando di dare lunghe leccate alle palle ed a tutto lo spacco del culo, poi la sudamericana si inumidì il medio sulla lingua e… plop lo infilò nel culo del nonno che, dovette apprezzare poiché reclinò la testa all’indietro facendosi penetrare fino alle nocche, e spingendo il culo all’indietro come la più consumata delle troie… anche Debby si era avvicinata per guardare, e mamma corse a coprirle gli occhi, “ma questa cosa è oscena via, via da qui” ancora una volta cercava di allontanarci, io tentavo di rimettermi il costume, nella fretta di toglierlo si era arricciato, ed ora col cazzo in tiro non era affatto facile ripristinare il tutto, mamma divenne insistente, e mi ricopriva di insulti, mentre mia sorella un po' rideva ed un po' era contrariata, chiesi aiuto a papà che effettivamente le disse che quello era uno spettacolo per soli uomini, io allo stremo dell’arrapamento dissi:”mamma, sono in vacanza e non ho mai visto scene del genere, mi rimarranno impresse per molto tempo, saranno i miei sogni erotici, e sto cercando di fare delle foto mentali di questi attimi, e vorrei proprio evitare di avere mia mamma nei miei sogni erotici che rompe le palle, dopotutto lo dicono tutti i medici, se una mamma sorprende il figlio a masturbarsi, è meglio che non si agiti, e continui a fare finta di niente, oppure al ragazzo resterà un trauma, ma nientedimeno tu stai facendo una tragedia greca, e dai, abbiamo detto che vi raggiungiamo dopo ècchèpalle…”
SPAFF, mi diede un ceffone così forte da farmi cadere il costume che avevo in mano
“Non ti azzardare a mandarmi a fare in culo sai, per chi mi hai preso per tua sorella?”
“Almeno lei se ne sta zitta e buona senza rompere i coglion….”
SPAFF… altro schiaffo, e sono due più quelli di prima…
“Shhh, zitti che se ci vede facciamo una figura di merda grande quanto il mondo” disse papà, meno male che non ci vedono e che c’è la musica per tutta la casa, altrimenti il nonno ci caccerebbe dalla villa, è convinto di stare da solo”
Fortunatamente la scena cambiò, destando l’interesse di tutti, nonno aveva il cazzo che gli tirava come un asino, grazie al lavoro della squadra di zoccole che aveva assoldato, si sedette sul divano e senza complimenti infilò il cazzo in culo alla sua “fidanzata” tenendole una mano sempre premuta forte sul collo, e l’altra che le allargava la fica con le dita, sia Mena che Mila scesero tra le loro gambe in ginocchio a leccare il cazzo, le palle e la fica dei protagonisti, in particolare nonno ogni quattro o cinque stoccate, sfilava il cazzo dal culo e lo faceva insalivare alternatamente alle ragazze, per poi continuare a fotterla, Milagros, iniziò a spogliarsi, io e papà ci guardammo come a dire finalmente, anche la mamma si stette zitta un attimo per seguire i movimenti della cavallona nera, mia sorella, sempre come se la cosa a stento la riguardasse, guardava a distanza, quasi da dietro le spalle di mamma, Milagros si abbassò il pantaloncino, noi che stavamo di spalle potemmo ammirare il suo culo praticamente perfetto, papà esclamò”madre santa che culo che ha questa”
“E’ tutta rifatta” disse la mamma, anche Debora, che fine a quel momento era stata zitta confermò, lei rimase solo col tanga e si alzò ballando di spalle alla telecamera e quindi a noi, per far vedere il culetto piccolo e muscoloso, io avevo il cazzo in mano, dopo gli schiaffi di mamma non avevo indossato il costume, lo usavo tipo foglia di fico, ms in pratica mi massaggiavo di continuo e commentai che Milagros era quella con il fisico migliore, pur rimanendo la tipa del dell’est la più bella, mio padre mi fece eco, dicendo che prefiriva Milagros, era meno scialba, con i lineamenti marcati ed un fisico atletico, inoltre aveva un atteggiamento più spregiudicato
“Beh, diciamo pure che è da ieri sera che aspiri a penetrare un culo papà, mamma si è negata” dissi io, la battuta fece ridere tutti, ma ridestò la petulanza di mamma che disse “ora abbiamo visto tutto possiamo anche andare”
“Si, si, ma guarda un po' tuo padre” disse papà
Il nonno infatti aveva ficcato un piede in bocca a Jimena che era in ginocchio a terra, e se lo faceva leccare con passione, le dita venivano ciucciate una ad una, così come lo spazio tra un dito ed un altro, la pianta leccata a lingua piena, la stessa cosa all’altro piede la faceva Milagros sculettando come una cagna, nel frattempo il nonno ficcava in gola a Iolanca il fallo di gomma, forzandole la glottide, era uno strazio per la poveretta, in pratica lei teneva la bocca aperta per ingoiarlo, ma ovviamente arrivato alle tonsille il grosso cazzo non scendeva più, o almeno non più volontariamente, il nonno quindi lo spingeva con forza, ed era come se la gola cedesse, allargandosi e prendendo la forma del dell’oggetto indesiderato, senza più nessuno ostacolo fino alla base del collo, doveva fare un rumore osceno e provocava forti reflex di rigetto alla povera tipa, oltre a farle uscire rivoli di saliva dal naso e dalla bocca, che il nonno le impiastricciava sulla faccia rendendola una maschera di degradazione, lui si afferrò le palle e le spinse in bocca a Milagros, l’intero Bollock, nella bocca, mentre con l’altra mano le chiuse le narici, ne risultò che la poverina si trovò a respirare attraverso le palle facendo dei gorgoglii di saliva, nonno diede degli schiaffetti sulla fica della biondina, Milagros, si piegò a novanta gradi si sfilò il minuscolo tanga, sputò sulla fregna di Iolanka e la penetrò con il suo grosso cazzo storto….
“COOSAAAA…….!?!” Tutte le scene di mamma, i commenti di papà e le mie battutine sconce cessarono all'istante, mia sorella si portò le mani alla bocca per non strillare, mia madre non aveva più parole, a me ricadde il costume da mano e rimasi nudo come un ebete, ancora una volta il nonno ci aveva spiazzato, rimanemmo lì piegati a novanta gradi tutti e quattro, fermi a guardare di sotto, come pensionati davanti ad un cantiere… il cantiere della perversione messo in piedi da nonno.

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