Voglia di cazzi, voglia di tanti cazzi. (parte 2)

Scritto da , il 2019-02-16, genere tradimenti

Passò un'altra settimana facendo regolarmente del sesso telefonico serale. Arrivò il week end e la troia mi disse che avrebbe potuto essere libera a partire dal sabato mattina. Anche in quel caso trovò una scusa per il marito. Ci trovammo a metà strada. In un albergo.
Uscimmo solo ala sera per mangiare un boccone. Scopammo per tutto il periodo. Come porci. Sul letto. In bagno. Per terra.
Fu una delle mie migliori prestazioni in assoluto. Quel giorno ricevette anche una telefonata dal marito e, giustamente, non rispondere avrebbe insospettito ulteriormente. Mi indicò di fare silenzio e la vidi con la massima naturalezza parlare con il cornutone. Era completamente nuda. Sentii quindi anche la voce del maritino e la cosa mi eccitò da paura. Le misi le mani addosso. La puttana chiuse rapidamente la telefonata e si gettò di nuovo su di me.
I momenti di pausa li usammo per iscriverci a un sito. Feci decidere a lei il nick. Scelse per zoccolaeporco.
Nel scrivere il profilo fu lei a chiedermi di essere esplicito. Di descriverla come una puttana. Di accennare al fatto che le piaceva la sborra. Che desiderava provare due cazzi in figa.
La osservai mentre visionava il sito. Eccitata. Disinvolta come una porno star.
Quando osservava dei video o delle foto che la intrigassero mi osservava assatanata e si passava la lingua sulla labbra.
Ebbe modo di vedere un video in cui una tipa era piena di cazzi in ogni buco e il suo commento fu:
-Beata lei! Come mi piacerebbe provare anche io!-
Da quel giorno fummo iscritti. Le scattai quelle due foto che servivano per aprire il profilo.
Eravamo novizi e senza feedback.
Mi indicò anche il tipo di maschio che le piaceva. Giusto per orientarmi su chi cercare anche se era chiaro che sarebbero stati i tori a cercarci. Marta mi disse che lei, vivendo a casa, non poteva controllare il sito. Mi chiese quindi di farlo io e se avessi trovato qualche bel toro da monta si sarebbe fatta scopare da me e da lui.
Non fu complicato trovarne subito uno. Il problema era che non avevo modo, a breve, di andare dalle parti dove abitava la troia.
Le proposi quindi, con la scarsa convinzione che avrebbe accettato, di uscire da sola con il toro. Lui era disponibile ad andare a prenderla. Si offriva anche per un caffè conoscitivo tanto che pareva strano pure a lui di trovare una donna così troia da andare a scopare senza problemi. Da subito. Salita in auto, partenza e via verso il motel. Era dubbioso pure lui, nonostante fosse un toro da qualche anno, quindi con esperienza.
Marta invece accettò al volo. Anzi pose proprio come condizione andare a scopare fin da subito. Senza indugi.
Fece solo un timido cenno al fatto che io non fossi presente. Disse solo un “peccato che non ci sei anche tu.”
Come se il toro dovesse emigrare! Avrebbe potuto tranquillamente temporeggiare e aspettare che io arrivassi in zona.
Ora, voi che state leggendo, mettetevi nei miei panni.
Io sono distante, posso solo avere contatti telefonici, posso solo immaginare, solo ipotizzare, ma per avere conferme non ho che da aspettare gli sviluppi facendomi carico di organizzare i dettagli. Poi la palla passava alla troia.
E’ un giovedì sera. Come da accordi fino al momento dell’incontro tengo io i contatti. Il toro mi avvisa con un sms quando è in un parcheggio poco distante dalla casa di Marta. Io avviso lei, sempre con sms. Lei mi risponde con un laconico vado.
Esce di casa. Il marito le chiede dove stia andando. Lei risponde che va da una amica.
Ora io non so più niente. So solo che il motel dista qualche chilometro dal punto di incontro.
Per non dare pressioni dico alla troia che io non avrei chiamato. Lo avrebbe fatto lei se e quando riteneva il caso. Mi sembrava eccessivo chiamarla ala telefono senza avere nemmeno idea di come stesse andando. Poteva essere che non se la sentisse. Lo stesso toro mi disse che nel caso in cui avesse constatato che la situazione era troppo pesante, sarebbero andati a bere un caffè magari organizzando per una seconda volta. Che senso aveva telefonare ?
Quindi aspetto. Sono sul divano di casa. La tv inutilmente accesa senza audio.
Ricevo una telefonata dal suo cellulare. Guardo l’ora. Ricordo l’orario in cui la avvisai che era arrivato il toro. Erano passati esattamente ventidue minuti (22 minuti). Mi dissi che probabilmente era accaduto qualcosa che aveva fatto saltare incontro. Il tempo di scendere, salire in auto, andare in motel, mi dissi che era passato troppo poco tempo perché stesse già scopando.
Risposi alla chiamta. Non ci fu nessun saluto. Solo gemiti di goduria. La puttana stava già scopando!
Come andò, nel dettaglio, lo espongo in altri racconti. Sta di fatto che dopo due ore fa rientro a casa. Il marito la aspetta ancora in piedi e le chiede come si sia trovata dall’ amica. Ora dormono separati ma lui conta di riconciliarsi.
Mentre il marito si addormenta sul divano la zoccola in camera e sottovoce mi dettaglia sull’incontro. In ogni minimo particolare.
Il toro nel frattempo mi invia dei messaggi dove le parole più comuni sono che troia, mai visto una puttana simile, ha goduto come una vacca, non era mai sazia, che cavallona, che amazzone. E non poteva mancare anche il ha fatto che ha bevuto con gusto la sua sborra.
Quel giovedì sera passò come in un sogno. Un lampo. Da quanto fosse improvvisato e veloce non le chiesi nemmeno di scattarsi qualche foto dal cellulare.
Non ebbi il tempo di elaborare il tutto che la mattina successiva, a poche ore dalla monta della sera precedente mi contatta un certo Mauro. E’ un toro che abitava nei paraggi della troia e che gestisce un gruppo di altri maschi. In pratica faceva da referente del gruppo composto da quattro porci.
Si propone per andare a prendere la troia, portarla a casa di uno dei quattro e sbattersela in gruppo per bene. Sarebbero stati liberi anche la sera stessa. Mauro aveva già notato sul sito che poche ore prima aveva fatto capolino una troia incredibile, in quanto il toro della sera prima aveva postato commenti entusiasti.
Io cerco di spiegare a Mauro la situazione, non così scontata. Marta ha un marito e almeno io non ho dubbi su chi sia il cornutone.
Parliamo quindi del probabile incontro. Mauro mi illustra che il gruppo è composto da lui, il più abile nell’organizzare e approcciarsi con i mariti delle troie mentre la punta di diamante del gruppo è Marco: un ragazzo intorno la trentina, ventitre centimetri di cazzo, porco e resistente. Esiste anche Alfonso ed è casa sua dove si propongono di portare Marta, lui gioca da tempo ed è affiatato, sa cosa fare senza farselo dire. Infine Giovanni detto la fontana per la quantità e le volte in cui riesce a venire durante un incontro.
Mi assicura inoltre che tutto il gruppo garantisce almeno due venute a testa ma molto spesso arrivano anche a tre e oltre. Nessuno di questi ha un cazzo inferiore ai venti centimetri.
Io concordo con Mauro che avrei chiamato Marta a che dubitavo che la sera stessa sarebbe uscita con loro. Anche lui fu di questa opinione e mi disse che il contatto era conoscitivo, valeva anche per un futuro magari con la mia presenza.
Chiamai Marta. Al mattino era particolarmente presa e aveva poco tempo. Appena alzata mi aveva inviato messaggi del tenore: ho ancora in bocca il sapore della sborra del porco di ieri sera!
La cerco. Espongo veloce, tanto mi aspetto un suo no.
In realtà accetta. Subito. Appena ultimo la frase. Le rispiego che sarebbero in quattro. Uno di questi la verrebbe a prendere per portarla a casa dove avrebbero aspettato altri tre e la distanza tra il punto di incontro e l’arrivo sarebbe stato una quindicina di chilometri. Lei ha capito perfettamente e mi ribadisce che per lei è ok. Mi chiede unicamente di ricordare che non da il culo, quindi, causa, causa marito nei paraggi, deve riattaccare la comunicazione.
In quel momento ero a casa (lavoravo la sera). Mi sedetti sul divano con il cellulare in mano. Decisi di aspettare qualche momento prima di chiamare, poteva essere che ci ripensasse.
Infatti arriva un sms di lei. Mi aspetto una ritirata. Lo leggo e sono anche incredulo.
Dice : “ Ciao per favore sarei in imbarazzo a fare il viaggio così lungo con uno. Non saprei che dire. Chiedi se vengono in due a prendermi. Uno guida e l’ altro dietro ma già con il cazzo fuori e pronta da succhiare. Senza presentazioni. Non voglio presentazioni.”
Il tempo di leggere e rileggere e arriva un suo secondo sms:
“Chiedi anche che appena entrata in casa mi mettano in ginocchio circondata di cazzi. Subito. Appena chiusa la porta. Poi quello che viene, viene. Ah ricorda che non do il culo e che la prima sborrata la vorrei in bocca. Da tutti e quattro.”
Richiamai Mauro e gli dettagliai le richieste della vacca. Fu sorpreso anche lui. Molto sorpreso. Anche in questo caso e seppur il gruppo giocasse da tempo non era mai capitata una cosa simile.
Mauro mi richiese se sapessi quanti incontri avesse la fatto la troia in gruppo. Quello sarebbe stato il primo.
Capii che anche lui era perplesso. Prima di congedarsi mi fece una domanda inaspettata. Mi chiese se avrei gradito ricevere qualche foto. Gli risposi prontamente che per motivi di privacy era necessario che le foto venissero fatte esclusivamente dal cellulare di Marta. Lui accettò la regola e mi richiese se avrei gradito vederla in qualche posizione particolare. La domanda mi sorprese e senza pensare troppo gli confidai che mi sarebbe piaciuta vederla con il viso imbrattato di sperma. Nel dirlo mi preoccupai di sottolineare che se Marta non avesse gradito le foto sarebbero andate in secondo piano. Gli dissi inoltre che non dovevano preoccuparsi di telefonare, eventualmente avrei chiamato io.
La giornata passa lentamente inoltre quella sera avevo impegni lavorativi. Immaginate la mia testa dove fosse. Mi dissi: ok è una gran puttana, lo è sempre stata. Ma una prima volta in gruppo era difficile da pensare. Con maschi mai visti prima di quel momento.
Appena Mauro arrivò al parcheggio mi inviò un messaggio: siamo arrivati. E quel siamo indicava che erano in due, come da programma. Avvisai la puttana con sms. Mi rispose con il consueto e laconico vado. Anche quella sera uscì sotto lo sguardo del maritino.
Passò oltre un ora da quel momento e io impazzivo dalla curiosità e dalla eccitazione. Finalmente mi ero riuscito a liberare dall’impegno e mi fiondai a casa.
Mi misi in libertà, impugnai il cellulare e chiamai.
Due squilli, tre squilli. Poi Marta risponde. Ha una voce squillante e chiara. E’ evidente che non stia scopando.
-Ciao. Ma si, tutto bene. Benissimo. Ora siamo in pausa.- mi dice.
Aggiunge che sono in sala e stanno bevendo del vino. La voce è naturale. Come se fosse a una festa tradizionale. Mi sta spiegando qualcosa quando viene interrotta.
Saprò in seguito che fu Marco a parlare. Quello più dotato e porco. Lo stallone di punta del gruppo. Questo Marco non andava troppo per il sottile con le valutazioni. Dal suo punto di vista la troia era al telefono con un cornuto. Non importava che il marito fosse a casa ignaro, secondo lui ero io il cornutone e ci teneva a farmi sapere come stesse andando. Infatti mentre Marta stava parlando con me, lui si avvicinò al telefono in modo che sentissi bene. E disse:
-Dai zoccola vieni qui che ricomincia la monta!-
Devo precisare che Marta non fu obbligata in niente. Tantomeno in quel momento era obbligata ad ascoltare quell’invito porco. Avrebbe potuto ignorarlo continuando a discorrere .
Invece mi disse:
-Dai amore devo andare ora. Ti passo Mauro.-
La troia mi piantò in asso e passò al telefono Mauro. Da quanto fosse eccitata la sua voce quasi non lo riconoscevo. Mi disse subito che, mentre mi stava parlando, Marta si era tolta l’asciugamano (che le avevano prestato) e che completamente nuda era in ginocchio e stava succhiando i tre cazzi. Fu un diluvio di ma che vacca, che zoccola, che puttana ninfomane. Si scusò anche nel non essere riuscito ancora a fare le foto richieste (quelle con la faccia imbrattata di sperma), ma la troia ha voluto bere la prima sborrata di ognuno dei porci. E le altre venute non avevano resistito dal fargliele in figa. A pelle. Senza preservativo.
Lo lasciai andare. Mi presi il cazzo in mano e cominciai a menarmelo.
Subito dopo uno squillo. Arrivano due foto. Le prime in assoluto. Non sono però come le avevo richieste ma danno un quadro di quanto fosse puttana. Che puttana. Mi dissi. Che troia. Che zoccola. Che vacca da monta!
Mi feci forza per non telefonare. Dopo un quarto ‘ora arrivarono altre quattro foto. Stavolta come le avevo richieste.
Cosa accadde? Intendo dall’inizio. Questa ricostruzione è il frutto della sintesi tra ciò che mi disse Mauro in seguito e la sera stessa la troia appena rientrata a casa e liberata dalla presenza del marito.
Lo fece sotto voce mentre ci masturbavamo. Lei godette anche a casa, mentre mi raccontava ogni dettaglio.
Ma dicevo: cosa accadde?
Salì in auto. Alla guida Marco( il più porco e dotato) mentre dietro la aspettava Mauro. Pronto, con il cazzo fuori.
La puttana salì al volo. Le sue prime parole furono:
-Dai andiamo che qui mi conoscono.-
Nessun altro cenno. Poi subito, ma proprio subito, si getta sul cazzo di Mauro.
In quel momento i due si rendono veramente conto che Marta è una vera puttana.
Lei si attacca al cazzo di Mauro senza mai mollarlo. Marco alla guida impazzisce e allunga inutilmente la mano. Chiama gli altri due avvisando che sta andando come programma e che stanno arrivando insieme ad una puttana esagerata.
Marta succhia fino all’arrivo mentre Mauro impazzisce nel sforzarsi a non venire.
Salgono in casa. Appena dentro e chiusa la porta la mettono in ginocchio, accompagnando con parole porche .
La vacca si da da fare con i quattro cazzi in circolo e succhia a volontà.
Poi Marco la prende per mano e la portano in stanza. C’è silenzio. Loro si spogliano in un lato, Marta in un altro. In quel periodo Marta non poteva indossare corsetti in quanto viveva ancora nella casa matrimoniale e non li aveva mai posseduti.
Si spoglia come se avesse davanti il marito e non quattro porci mai visti prima di quel momento.
Completamente nuda. In piena luce.
Marco è andato al centro del letto. Con una mano batte sul materasso invitandola a salire.
-Dai che ora ti facciamo godere. Puttana!-
Fino a quell’istante Marta non aveva proferito parola. Si erano sentiti i suoi gemiti e soprattutto il suo mmmmm quando succhiava i cazzi. Le era scappato anche un fantastico, ma detto sottovoce.
Ora parla, e dice:
-La prima sborrata in bocca. Mi raccomando. E non do il culo.-
Non posso farla troppo lunga. Iniziò una monta paurosa. Dapprima alla pecorina poi cambiando tutte le posizioni possibili. La puttana mi confiderà:
-Non sono mai stata senza avere un cazzo in figa e almeno uno in bocca. Certe volte anche due in bocca.-
Inoltre la puttana fu precisa anche nelle parole. Quando le chiesi della scopata mi corresse e disse che più che scopata fu pompata. Disse che era stata pompata. Aggiunse: come una vacca, una gran vacca da monta. Mi hanno pompata come una vera zoccola!
I quattro erano bravi. Ognuno ci dava dentro di figa con furia e quando non aveva più energie dava il cambio a un altro. Nel frattempo nessuno rimaneva fermo. Oltre alla figa e e alla bocca la tenevao occupata anche con le mani.
Vennero tutti e quattro. Sborrando completamente in bocca alla troia. Fino all’ultima goccia. La vacca prima di mollarli li pulì tanto accuratamente che non pareva nemmeno che avessero sborrato. I maiali sborrarono in tempi diversi, così mentre qualcuno recuperava gli altri porci ci davano dentro.
L’apoteosi arrivò quando la zoccola si mise a cavallodi Mauro. Di fronte a lei Alfonso e Giovanni appoggiati alla spalliera le offrivano i cazzi in bocca.
Da dietro arrivò Marco e in un attimo fu piena: due cazzi in figa e due in bocca!
-Fantastico, fantastico, fantastico!-fu il commenta della vacca alla sua prima volta con due cazzi in figa- non smettete vi prego, non smettete!!!-
Ne la troia e nemmeno i porci sono in grado di dire quanti orgasmi ebbe la puttana durante la serata. Lei dice almeno cinque o sei. Ma forse sono di più.
Dopo un ora passata in quel modo fanno una pausa e vanno in sala. Io chiamo in quel momento. Arriva la telefonata di cui parlo prima. Marta si è fatta prestare un asciugamano per coprirsi, mentre i quattro porci sono nudi.
Solo in quel momento la zoccola si presenta ai porci. Ride e scherza quando la chiamo.
Dopo il famoso Dai zoccola vieni qui che ricomincia la monta in cui mi passò il telefono la puttana rimase in sala. Fu lei a dire ad Alfonso:
-Siediti sul divano.-
Lui lo fece. La puttana fece cadere l’asciugamano e gli andò a cavallo. Mauro a Marco salirono in piedi sul dvano. Uno a destra e uno a sinistra. Giovanni fotografava.
Ecco le prime due foto. Completamente nuda. Disinibita. Alla luce completa. A cavallo di Alfonso con due porci al suo fianco. Nella seconda foto è sempre in quella posizione mentre sta succhiando l’uccello di Mauro e lo fa talmente con gusto che le compaiono le fossette sul viso. Si intravede anche l’espressione eccitata e basita di Alfonso.
Se li gusta in quel modo. Mauro ricorda la sua promessa e dice:
-Dobbiamo sborrarle in faccia e fare delle foto.-
La portano in camera. E’ la zoccola a dire:
-Fatelo mentre mi scopate!-
Le quattro foto inviate in un secondo tempo la ritraggono solo di viso, mentre sta godendo, uno la pompa e qualcun altro le ha già sborrato in faccia.
In una foto la si vede con il viso imbrattato, la bocca spalancata dalla goduria e ancora dello sperma in aria pronta a raggiungerla.
Dall’ uscita di casa al rientro passarono tre ore. Come sempre il marito aspettava sul divano. Dopo pochi minuti si chiuse in camera e mi chiamò spiegandomi sottovoce ogni aspetto.
Tutto questo accadde un venerdì. La sera successiva la primo incontro in motel.
Dal momento in cui la avevo contattata su facebook era passato un mese e mezzo! Ma non poteva finire qui. In un lampo sul sito si diffonde la notizia di una puttana simile.
Per la domenica pomeriggio si offre un toro da monta rinomatissimo e ambitissimo. Uno di quelli che ha la coda di troie disposte a farsi scopare da lui e con decine di feedback.
Giovane, palestrato e molto dotato. Quindi, seppur gentilmente, mi pone delle condizioni.
Si offriva di andare a prenderla, portarla in un appartamento dedicato per le monte, con tanto di specchi dislocati nei punti giusti. Non gradiva telefonate e sulle foto non garantiva che le avrebbe fatte. Il porco faceva motivo di orgoglio oltre al suo cazzo super anche sulla sua forma fisica ma soprattutto sulla sua resistenza. Si vantava infatti di riuscire a scopare per ore. Mi disse quindi che se gradivo avrebbe inviato un sms con indicato che avevano cominciato a scopare e un sms a fine incontro.
Era la domenica pomeriggio della stessa settimana. La puttana si ingegnò ancora con una scusa per il marito e uscì. Io sapendo che non avrei potuto telefonare decisi di andare al cinema. Appena entrai ricevetti un messaggio che diceva: è iniziata la monta. Proprio così: è iniziata la monta.
Mi vidi tutto il film, tornai a casa, mi feci una doccia e non avevo ancora ricevuto il messaggio di fine monta.
Pensai che non lo avrebbe più inviato o che si fosse dimenticato. Invece arrivò.
Dopo quattro ore dal primo.
Quando sentii la troia era entusiasta e ancora oggi (dopo centinaia di cazzi presi) lo ricorda come il più resistente. La montò per ore e in tutti i modi. Arrivarono anche tre foto. Inaspettate. Una di queste vede la troia in viso. Non compare nessun cazzo quindi se non si è attenti si direbbe che la foto non abbia senso.
Se si osserva meglio si nota che ha gli occhi socchiusi. Le labbra serrate leggermente rivolte all’interno.
E’ il momento in cui sta deglutendo la sborra del porco.
Che gran settimana fece la troia!
Così abbiamo iniziato. Ora lascio a voi giudicare se il cornuto, in quel periodo, fossi io o il marito.
La puttana aveva detto al consorte che tra loro era finita ma quante donne si comporterebbero in questo modo? Inoltre rimango convinto che lo fece per avere più liberta.
La vacca navigava a vista. Se io la avessi scaricata sarebbe tornata con il maritino. Ma io non lo feci quindi la troia fece il grande balzo.
Andò a vivere da parenti. Lasciò la casa coniugale, ma non si staccò completamente. Aveva ancora le chiavi e non si portò dietro se che poche cose. Si comportò come se fosse una crisi lasciandosi aperta le porte per un rientro
In compenso ora era più libera.
Iniziò a spargere, cautamente, la voce sulla mia presenza. Lo fece con le amiche. Marta usava e usa un profilo bassissimo. Chi la vede non direbbe mai che sia lei una delle regine dei siti porno.
Le amiche non sapevano niente del suo passato e la vedevano solo come madre e moglie afflitta e delusa. Ancora oggi non la vedrete mai farsi selfie con bacini a labbra allungate. Mai vestita sexy. Per le amiche era un’ insignificante donna di mezza età. Quando parlavano di sesso, lei abbozzava in silenzio e lasciava il campo a quelle che lei definisce le fighe di legno. Tutte chiacchiere e zero fatti.
Ora poteva uscire la sera senza dare giustificazioni a nessuno.
La rividi una terza volta, mi presentò ai suoi parenti e la sera uscimmo insieme. La portai per la prima volta (per lei) in un privé. Era un pomeriggio soleggiato quindi nel privè erano presenti solo tre maschi, tutti molto giovani. Era anche talmente buio che lei si trovò ad averne sopra i primi due senza neanche distinguerli. Erano inesperti e vennero entrambi con pochi colpi. Al che fui io ad andare sopra alla troia e mentre la pompavo inviati il terzo ad avvicinarsi. Lui Arrivò da dietro, quindi Marta si trovò il cazzo in faccia all’improviso.
Nessuna titubanza, nessun dubbio, apre la bocca e lo divora. Io ero sopra di lei una ventina di centimetri dal suo viso. La osservai attentamente quando il ragazzo ebbe un gemito e lei deglutiva avidamente. Era la prima volta che la vidi di persona. La prima di quelle che diventeranno varie centinaia di volte.
Quel week end avrei dovuto fare anche un'altra cosa porca: il programma prevedeva che le avrei rotto il culo!
La puttana era entrata nell’ordine di idee di farselo rompere. La cosa da un lato la spaventava, ma dall’altro la eccitava. Inoltre impazziva all’idea di provare una bella doppia penetrazione aggiungendo che le sarebbe piaciuta anche con la aggiunta di un paio di cazzi in bocca.
Quel giorno ero troppo stanco a causa di un viaggio andata e ritorno fatto nella stessa giornata. Mi dissi che glielo avrei rotto la volta successiva.
Non ci fu una volta successiva!
Le trovai un altro paio di tori con cui uscire in motel. Uno di sera e uno di pomeriggio durante la pausa lavoro. Niente di super, ma intanto ne provava di nuovi. Poi accadde il fattaccio.
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