Nessuno sospetta della zoccola (parte 4)

Scritto da , il 2019-02-16, genere tradimenti

Cominciai a trovarle dei tori da monta che la portassero in motel. Uno alla volta. Ora era tutto chiaro come gli gradisse. Ben dotati ma soprattutto esperti. Infatti scartai tori senza feedback o che si rivelavano inesperti. Li desiderava porci. Di età preferibilmente dai trenta ai trentacinque, ma non era vincolante. L’importante che fossero più giovani di lei. Carini. Possibilmente sposati in quanto la troia aveva un surplus di eccitazione nel rendere cornute altre donne.
Ora la puttana era libera di usare il pc quindi seguiva tutta la mia trattativa in disparte. Visionava la foto del viso e mi dava un eventuale assenso. Lei non desiderava sentirli al telefono quindi era mio compito istruirli fino all’ultimo istante in cui mi avrebbero chiamato per dirmi che erano al parcheggio concordato. Pronti per caricare in auto la troia e fiondarsi in motel.
In genere avevo conferma nel pomeriggio. Avvisavo la troia con un sms, mentre lei era a lavoro, spesso sotto lo sguardo del marito. L’idea che quella sera si sarebbe gustata un cazzo nuovo e in quel modo la eccitava talmente tanto da costringerla ad andare in bagno a masturbarsi.
La serata passava velocemente. Una cena frugale con la madre. Ci sentivamo per qualche istante poi era lei stessa a dirmi amore ora vado a prepararmi. Qualche giorno dopo il suo trasloco era corsa ad acquistare dei corsetti sexy. Mi disse che finalmente si sentiva libera di vestirsi come una puttana.
Ricevevo sms del toro con il classico sono arrivato al parcheggio.
Ne giravo un altro alla troia che mi rispondeva con vado. Ci sentiamo dopo amore.
Usciva di casa con la madre che le chiedeva dove stesse andando. Lei le disse da una amica stando bene attenta a non citare amiche che la madre avrebbe potuto incontrare nei giorni successivi.
Talvolta uscendo incontra parenti o conoscenti. Saluta frettolosamente.
Deve fare poca strada. Un paio di vicoli secondari. Arriva al parcheggio. Le ho già detto quale fosse l’auto. Apre la portiera. Sale e prima ancora di guardare nel viso il toro dice un ciao piacere sono Marta ma parti subito al volo che qui mi conoscono.
In genere io sono sul divano. Siamo d’accordo che sarò io a chiamare quando lo riterrò il caso. Ho davanti a me la tv inutilmente accesa senza audio. Cerco di far passare del tempo. Ho come riferimento solo il suo ultimo messaggio che diceva vado. So che il motel dista sette chilometri dal luogo di ritrovo ma devo considerare che devono entrare e dare i documenti. Sono consapevole che la puttana non ama i fronzoli e una volta entrati in camera e appoggiata la borsa il più delle volte (ancora vestita) è lei a sedersi sul bordo del letto e ad abbassare i pantaloni del porco per iniziare a lavorare il cazzo con la sua vorace bocca.
Sono consapevole quindi che se la chiamo dopo quindici minuti potrei sentire dei mmmm tipici di quando lo sta succhiando. La troia sa come fare nei miei confronti. Non mi saluta. Non accenna a niente. Apre la comunicazione e cerca di mettere il telefono il più vicino possibile. E mi fa ascoltare.
E’ quell’istante il momento, per me, più eccitante. Il momento della prima chiamata. Non conosco a priori come possa rispondermi. Non tutti gli incontri sono andati bene. Qualcuno fece flop o raggiunse l’orgasmo appena lei glielo prese in bocca. In quel caso alla mia prima chiamata fa seguito il suo ciao amore che dice tutto sull’esito dell’incontro.
Sono contento se di tanto in tanto ci fu qualche flop in quanto mi toglie delle certezze nel momento in cui chiamo rendendo più eccitante la situazione. Quel tempo che passa dai due o tre squilli alla sua risposta è impagabile. In un paio di circostanze ho filmato quegli istanti. Niente di programmato. Non sapevo come avrebbe risposto. Fui fortunato in tutti i casi in cui lo feci: urlava come una puttana in calore.
Se la chiamo dopo venticinque minuti è (o dovrebbe essere) in piena monta. Mi rispondono le sue urla di godimento. La mia chiamata ha un effetto anche sul toro che si trova maggiormente eccitato aumentando la frequenza dei colpi. Spesso li sento distintamente anche la telefono.
La troia è multi orgasmica e capita di sentirla nel momento esatto in cui gode.
Dopo poco imparai a distinguere in che posizione potesse essere in quel momento e se lo stesse prenendendo in figa o in culo, infatti quando lo ha in culo i suoi gemiti sono più acuti.
Non rimango molto al telefono. Solo una volta rimasi per tutta la durata della monta. Ma era un caso diverso. In genere un paio di minuti al massimo. Mi metto bello comodo e mi tengo il cazzo in mano segandomi ma cercando di non venire.
Richiamo sempre una seconda e una terza volta. Talvolta una quarta. Alla seconda mi aspetto di sentirla in pausa. In quel caso mi risponde radiosa, come se fosse a una normale festa. Mi capitò di sentirla con il cazzo in bocca. In quel caso ci sono due ipotesi: o è arrivato il momento della prima sborrata (che la troia esige sempre in bocca) oppure sta riprendendo dopo la pausa.
E’ capitato anche che ad ogni mia chiamata rispondesse godendo. In quel caso era evidente che la monta la avrebbe soddisfatta pienamente.
In quelle uscite in cui abitava da sua madre ed io ero distante usava inviarmi un sms durante il rientro. Oltre che avvisarmi che stava rientrando avevamo stabilito un codice. Ad ogni monta la puttana dava una valutazione che andava da una stelletta (il mimino sindacale) a tre ( super). Così avevo già una idea di massima su come fosse andata.
Quindi arrivava al parcheggio e si faceva lasciare li. Scendeva dall’auto salutando come se quel tipo le avesse dato un passaggio e si indirizzava a casa.
Talvolta durante il breve tragitto mi chiamava ma senza far cenno all’incontro. Era anche un modo per non dare troppo nell’occhio. Sapeva che poteva essere notata e riteneva fosse più naturale farsi vedere al telefono.
In qualche caso al suo rientro trovava la madre ancora a casa. La sentivo quindi quando le chiedeva come fosse andato l’incontro con la amica. In quel caso la troia era palesemente infastidita tanto da dirmi che non vedeva l’ora che la vecchietta se ne andasse.
Una volta che la casa era libera si affrettava a sdraiarsi sul suo letto. Nuda. Spesso con il cazzo di lattice a portata di mano. Mi avvisava con un sms che era pronta.
Io chiamavo e nella quasi totalità agivo così. Ero io il primo a parlare. Sottovoce, la voce deformata dalla libidine.
-Ciao puttana. Dimmi: hai bevuto?- la domanda sottintendeva e avesse fatto l’ingoio. Lo sapevo ma mi eccitava lo stesso chiederlo.
La risposta era spesso:
-Tutto!!! Ho bevuto tutto. E l’ho pulito per bene!-
-E come era ?-
-Buona! Tanta e dolce. Densa come piace a me!-
Intanto la vacca ansimava masturbandosi. Lo stesso facevo io. La sequenza la avrei chiesta in seguito ,in quel momento mi interessava ( e mi interessa ancora oggi quando esce da sola) il fatto saliente. Le chiedo:
-Ti ha inculato?-
-Oh. Siiii. Come un porco. Un maiale. Pareva volesse mettermi dentro anche le palle nel culo!-
-Come ti ha inculato?-
-In tutti i modi. Alla pecorina, di fianco, mentre ero a cavallo. La seconda volta mi ha anche sborrato in culo senza preservativo!-
-Alla pecorina?-
-No. Sopra di me. Glielo ho chiesto io. Lo sai che mi piace vederlo in faccia mentre mi riempie il culo e gode. Anche se in motel con gli specchi lo vedo lo stesso mentre mi incula alla pecorina.-
-Quante volte sei venuta? Razza di zoccola!-
-Almeno quattro. Forse cinque o sei. Non so, So solo che mi ha fatto godere quel maiale!-
Quindi andava ( mi ripeto: lo fa ancora oggi) avanti scendendo sempre più nel dettaglio fino a godere ancora. Un paio di altre volte. Poi chiedeva di sentirmi venire. Io potevo urlare liberamente mentre lei i incitava con un dai sborra, porco, sborraaa, sborraaaa.
Il tempo di rifiatare e la puttana mi confidava che avrebbe voluto essere presente per bere anche la mia sborra e per scopare insieme.
Ora che viviamo insieme è inteso che al rientro la aspetto a casa. Non cambia la situazione in se ma il fatto che la puttana sia presente e non ho necessità di usare il telefono.
In quel periodo la vacca mi chiese dove sborravo. Le dissi dell’asciugamano. In seguito quando la raggiungevo a casa sua si raccomandava di portare con me l’asciugamano. Senza lavarlo. Così ne poteva assaporare l’odore e metterselo in bocca.
Per dieci mesi incontrò nel modo che ho descritto sopra.
Io ero mentalmente preso dalla zoccola ma prima di cominciare con lei quell’avventura arrivavo da qualche storia di sesso con un paio di porche. Una di queste si fece viva nel periodo in cui Marta usciva a farsi scopare e mi chiese di rivederci. Era inteso che avremmo scopato.
Ovviamente lo dissi a Marta che non ne fu entusiasta. La puttana voleva tutte le attenzioni concentrate su di se. Io gli feci ironicamente notare che detto da lei che si faceva sbattere da decine di maschi senza la mia presenza e in quel modo, le sue obezioni mi parevano comiche.
Infatti tornai con quella tipa. Quella sera si invertirono le parti: fui io a dettagliare a Marta cosa feci!
Tornando alla vacca : come dicevo la troia di regola incontrava la sera ma ebbe modo di farsi scopare anche qualche pomeriggio.
Uno di questi pomeriggi incrociò l’amica che aveva una relazione extraconiugale. Per fortuna si videro a distanza. L’amica in questione scartò immediatamente l’ipotesi che fosse Marta. Ma figurarsi, pensò, quella sciacquetta se va in motel. E poi con chi? Il suo nuovo uomo lo ha trovato a centinaia di chilometri.
Marta è davvero insospettabile.
Le uscite avevano una frequenza settimanale. Talvolta due. Nonostante qualche toro meritasse tre stelle non lo incontrava una seconda volta. Non a breve, almeno. Me lo segnalava e si riservava un secondo incontro più avanti.
In quel periodo voleva provare cazzi nuovi. E me lo diceva esplicitamente.
In una vecchia agenda ho conservato i nomi di quegli incontri che fece in quei dieci mesi.
Sono ventisei! Tutti diversi.
Se si considera che la settimana in cui aveva il ciclo mestruale non incontrava, che le vacanze estive le passò da me e che ebbe un periodo di indisposizione, è facile capire la frequenza delle sue uscite.
Per non passare da prostituta di mestiere (e anche per evitare incroci con l’amica) decise di alternare i motel della zona.
Nel frattempo e alla prima occasione mi presentò a sua madre. Le risultai simpatico ed era di mentalità aperta. Aveva intuito che la figlia voleva avere una relazione con me e si offrì di ospitarmi ogni qualvolta ne avessi modo. La sera, dopo cena, andava dalla sorella lasciando la casa tutta per noi. La raggiunsi con una frequenza di tre settimane circa. In genere arrivavo nel tardo pomeriggio del venerdì per ripartire il lunedì mattino.
Non vedevo l’ora di appartarmi con la troia per scoparmela e trattarla da vacca. Mi incuriosiva incularla per verificare le condizioni del suo culo. Culo che trovavo sempre più sfondato.
In quei dieci mesi feci una decina di viaggi. Non ci fu una volta che la troia scopò solo con me.
Infatti mi premuravo di organizzare gang mozzafiato. Con minimo quattro, cinque maschi. Arrivò anche a prenderne una dozzina alla volta.
Le location erano le più disparate: un bar chiuso tutto per noi, delle ville, spogliatoi, palestre, auto, uno scantinato, varie uscite a casa di tori che si prestavano.
Conosco l’ambiente le situazioni. Il rischio, per me, è di apparire il classico cornuto che guarda passivamente la sua donna godere davanti a dei porci assatanati. In realtà io mi riservo di intervenire. L’aspetto che depista è che mentre fotografo o filmo sono troppo preso dal farlo per buttarmi su di lei. Inoltre sono talmente tanti i maschi che si dedicano alla puttana che non si sente certo l’esigenza del mio intervento.
Per togliere ogni dubbio però, prima di cominciare, la prendo per mano e la presento.
-Ragazzi questa è Marta la famosa zoccolona del sito. Da voi vuole cazzo deciso e porco. E’ una troia, una zoccola, una vera vacca da monta mai sazia di uccello. Mi raccomando. D’ora in poi trattatela gran puttana da quale è. Ma non solo a parole. Dai ragazzi. Dateci dentro e riempitela in ogni buco!-
Con un gesto del braccio la consegno al gruppo. In una circostanza la puttana mi tirò il braccio facendomi capire che non avevo detto tutto. E aggiunse, con la massima tranquillità come se parlasse del tempo.
-Prima mi metto in ginocchio e vi voglio tutti intorno a me con i cazzi fuori. Poi la prima sborrata la voglio in bocca! Non dimenticatelo!-
Lascio alla vostra immaginazione cosa possano avere pensato i porci.
Sentite questa.
Quel sabato sera infatti saremmo dovuti andare in un bar dove ci attendevano alcuni tori.Questo sarebbe accaduto la sera. Il pomeriggio del sabato invece…
Il giorno prima si era proposto Nicea. Tutti sul sito lo conoscevano come un toro da monta molto ambito, superdotato, deciso e porco. Aveva già fatto decine di incontri con troie diverse. Il suo profilo era zeppo di foto e video con decine di feedback.
Per molte donne era eccessivamente porco. Non per Marta.
-Amore non posso farmelo scappare!- disse la troia.
Quando Nicea mi chiamò mi disse:
-Voglio scopare la tua donna. Ho visto i video e le foto. Proprio una cagna in calore come piace a me. Però la porto a casa mia e la tengo tutto pomeriggio. Non voglio foto, ne video, ne telefonate. La scopo e la inculo come merita. Voglio gustarmela senza essere disturbato. Poi scrivo sul profilo come è andata.-
E’ un sabato pomeriggio. Usciamo dicendo alla madre di Marta che andiamo a fare un giro.
Giriamo angolo e vediamo che l’auto del porco è già al parcheggio delle poste. Come da accordo.
-Io vado amore. Non rientrare a casa da solo perché si insospettiscono. Se incontri qualcuno e chiede di me trova una scusa. Di che sono al centro commerciale. Tu non chiamare. Quando rientro ti invio io il messaggio così mi dici dove sei in quel momento e ti raggiungo.-
Sono le due del pomeriggio. Entro in un bar. Leggo il giornale. Rimango del bar fino alle tre, poi esco. Incontro una sua amica.
-Ciao, ma dove è Marta?-
-A far spesa.-
-Sei fortunato ad avere una donna così innamorata. Ora la vedo felice e serena. Senza pensieri. Anche quando tu non ci sei. Si vede che le ha fatto bene trovare te.-
Arrivano le quattro. Decido fare un giro al parchetto. Mi siedo e aspetto. Mi alzo che sono le cinque abbondanti. Decido di camminare. Incontro altra amica.
Mi chiede dove sia Marta. In quel momento uno squillo.
E’ la troia. Mi dice che sta rientrando. Le dico dove sono.
L’amica non mi molla.
-Tutto bene? Siete proprio una bella coppia. Ah ecco sta arrivando Marta. La aspetto così la saluto.
Guarda che viso radioso che ha. Sembra un'altra Marta.-
Ci congediamo dalla amica e torniamo a casa della troia.
-Che vagabondi che siete. Tutto pomeriggio in giro !-dice la mamma della zoccola.
-Si, E stasera usciamo ancora, vero amore?-
-Dove andate?-
-Al cinema.-
Arriva orario dell’ uscita. La troia, causa presenza altre persone, non riesce a dirmi niente dell’incontro pomeridiano.
Quando usciamo i genitori della vacca da monta ci invitano a divertirci.
Arriviamo che il bar è ancora aperto. Oltre al gestore individuiamo subito gli altri porci. Sono in quattro.
-Guarda come mi guardano quei maiali. Non vedono l’ora di mettermi la mani addosso quei porci.
Sono tutta bagnata. Non vedo l’ora che iniziamo.-
Escono gli ultimi avventori. Il proprietario abbassa le saracinesche. Entra velocemente nel retro. esce con materassino matrimoniale.
Non c’è bisogno di parlare. Tutti sono addosso alla vacca. La circondano in piedi. La frugano e le solevano la gonna. Due le succhiano le tette, uno le mette la mano in figa. Lei in piedi geme e impugna un cazzo per ogni mano. La troia si spoglia.
Senza farselo dire si mette in ginocchio.
Cinque cazzi in circolo e io fotografo.
Si sdraia sul materassino. Uno le infila completamente una mano in figa, due le danno il cazzo in bocca, lei con le mani libere cerca altri cazzi.
Cominciano a sentirsi i suoi si,si,si,si,si,siiiiii.
Chi la chiama vacca, chi zoccola, chi troia.
-Fatemi provare i vostri cazzi!- sono le prime parole della puttana.
Le vanno sopra uno dietro l’altro dandoci dentro per poi darsi il cambio quando non ce la fanno più.
In questo modo la puttana ha sempre un cazzo in figa che la pompa con furia.
-Non fatemi mai mancare un cazzo in bocca, maiali. Ne voglio almeno uno sempre in bocca!-
E’ sufficiente che per qualche secondo dimentichino la sua bocca che ci pensa lei a rammentarlo.
Sceglie il più dotato e con il cazzo più duro.
-Sdraiati faccia su.- ordina la puttana.
Lui lo fa. Lei gli va a cavallo dandogli le spalle.
Si infila il cazzone nel culo.
Spalanca le gambe e si mette una mano in figa. Si masturba toccandosi il clitoride.
-Allora porci, cosa aspettate? Non mi riempite anche la figa? Voglio essere piena. Dai bastardi riempitemi ogni buco!-
I maiali la riempiono dandosi il cambio. Uno in culo, uno in figa e si gira alternandosi una volta alla destra e uno alla sinistra per succhiare i cazzi al suo fianco.
Urla come una cagna.
-Oh, si,siiii, siiii. Fantastico. Scopata come una vacca, bravi porci schifosi.-
E’ piena di uccelli. Parte una sua litania.
-Come maiali, come maiali, mi piace come maiali, dai come maiali ,godiamo come maiali.-
-Prendi troia prendi zoccola. Ti svuoto i coglioni in culo e in figa puttana.-
-No, in bocca. Voglio la sborra in bocca, tutta in bocca.-
Due le sborrano in bocca mentre gli altri tre continuano a scoparla.
Rimangono loro. La vacca si inginocchia e li lavora uno a uno fino a farli venire per bere fino ultima goccia.
-Come è andata al cinema? -dice la mammina al rientro.
Andiamo in camera della troia. Lei va in doccia mentre io mi collego al sito.
Vado sul profilo di Nicea. Leggo i suoi ultimi post. Ecco quello che dice.
“Oggi a casa mia mi sono scopato e inculato Marta la vacca di zoccolaeporco. Il cornutone era in giro per il paese mentre la sua donna provava il mio arnese di ventisei centimetri. Una vera cagna in calore ancora di più di quello che dicono le foto e i video. Una figa e un culo sfondati come le puttane da strada. L’ho fatta urlare e dovevate sentire come dava del cornuto al suo uomo mentre la scopavo!”
Aspetto che Marta rientri in camera e chiedo lumi su quell’ultimo aspetto.
Andiamo a letto e spegniamo la luce.
Le chiedo cosa sia quella storia del darmi del cornuto. Comincia a raccontarmi.
-Appena salita in auto ho visto che era un bel maschio come piace a me. Moro, bellissimo, gran fisico, occhi scuri e porci. Avevo notato subito che il porco era dominante e la cosa mi intrigava parecchio. Il viaggio ero lungo, io guardavo il suo pacco che era già gonfio. Arrivammo a casa. Mi offrì da bere ma non vedevo l’ora di assaggiare il suo cazzo. Finalmente mi siedo sul letto e lui lo tira fuori: stupendo. Perfetto. Superdotato ma che mi stava tutto in bocca. Duro come il marmo e aveva anche un buon sapore. Ma lui non mi lascia lavorarlo come dico io. Mi ordina di togliere le mani. Mi prende la testa e me lo da tutto dentro fino alle palle. Mi ordina anche di prendere in bocca le palle. Di leccarlo piano per poi aumentare. Anche di leccargli il buco del culo. E io lo faccio.
-E dopo cosa è accaduto?-
-Mi ha messo subito alla pecorina e me lo ha piantato in culo quel porco. Subito. Appena avevo finito di averlo in bocca. Io urlavo come una puttana con quel palo duro in culo. Poi mi ha messo di fianco ma sempre in culo. Nel frattempo avevo la figa in fiamme. Era gonfia di sangue. Pulsava tutta. Volevo cazzo. Quando mi ha messo faccia su pensavo me lo mettesse in figa invece sempre in culo.-
-Con il preservativo?-
-No. Appena siamo entrati in casa mi aveva detto che voleva scoparmi senza preservativo.-
-Quindi?-
-L’ho implorato di mettermelo in figa e lui mi ha detto che lo faceva solo se ti davo del cornuto.-
-Che porco. E tu?-
-Ho capito che non scherzava. Me lo ha anche ripetuto un'altra volta, mi ha detto se non chiami il tuo uomo con il suo nome cioè un cornuto io ti inculo ma non ti faccio provare il mio cazzo in figa. Stavo impazzendo dalla voglia non ho resistito. Non potevo non provare quel cazzo fantastico.-
-Lo hai detto?-
-Oh. Si. L’ho urlato che eri un cornutone. Che mentre noi godevamo tu eri in giro da solo.-
-Sei una vacca.-
-Si, una vera vacca ma lui è stato di parola. Me lo ha schiaffato in figa e sono venuta due volte una dietro altra.-
-Ha sborrato in bocca?-
-Si ma anche qui ha fatto come voleva lui. Il porco. Anche in questo caso. A me piace sentirlo esplodere in bocca invece lui mi ha ordinato di tenere fuori la lingua e solo quando era piena di sborra mi ha ordinato di ingoiare tutto. Ora manda giù tutto puttana, mi diceva. Poi mi ha detto di tirarla fuori di nuovo per fargli vedere che avevo bevuto tutto. Figurarsi se lasciavo quel nettare sulla lingua. Ho bevuto fino all’ultima goccia.-
Che troia che sei. Una vera puttana. Avete finito così?
Io avevo buttato li quel “avete finito così”. Senza alcuna allusione. Come se non ci fosse altro. Non avevo un altro scopo.
Ma la troia aveva la coda di paglia. Credeva infatti che Nicea avesse scritto anche il resto. Così venne fuori il seguito. Mi diede la versione completa.
Continuò dicendo:
-No amore. Non potevo certo perdere in quel modo e dargliela vinta. Dopo che mi ha sborrato sulla lingua siamo andati in sala a bere del vino. Io mi sono sdraiata sul divano. Ho aperto le gambe davanti a lui e toccandomi la figa gli ho detto proprio così: vuoi sapere del cornuto? Allora ti dico. Vai sul sito, gli ho detto, se non ci credi controlla sul sito. Ti dico io dove andare a cercare.-
-Cosa doveva controllare?-
-Il mio primo incontro con Magico. Gli ho detto che vivevo ancora con mio marito ma frequentavo te e sono uscita con Magico. Tu lo sapevi ma mio marito no. Eravate tutti e due nelle reciproche case mentre io godevo e scopavo come una puttana in motel. Gli ho detto che già la prima uscita mi sentivi al telefono mentre mio marito mi credeva dalle amiche. Poi gli ho anche detto del Gruppetto. Gli ho detto di andare a controllare se dicevo balle.-
Il Gruppetto ! Li hai incontrati il giorno successivo alla uscita con Magico.-
-Già il giorno dopo di Magico è arrivato il Gruppetto. Quattro porci in un colpo solo. E da sola. Senza di te. Al secondo incontro. Gli ho detto che te lo avevo chiesto io che venissero a prendermi in due. Marco guidava e Mauro era dietro pronto con il cazzo fuori. Senza presentazioni. L’ho succhiato fino che siamo arrivati a casa di Alfonso. E c’era anche Giovanni. Subito in ginocchio all’ingresso sul corridoio. Anche quello lo avevo chiesto io. Quattro cazzi in circolo. E sempre mio marito e tu a casa. E io godevo. Gli ho detto di andare a vedere le foto che ti abbiamo inviato nel frattempo che scopavamo e godevamo come maiali. Per la prima volta due cazzi in figa e due i bocca. Mi hanno pompata come porci. Pompavano, godevano e sborravano. Ho bevuto la sborra di tutti ma poi lo avevano sempre duro. Mi hanno sborrato anche in figa al naturale. Senza preservativo. Ti abbiamo inviato le foto mentre mi cavalco Mauro e Alfonso e Giovanni mi davano il cazzo in bocca. E Alfonso fotografava. Poi si aggregava pure lui . Ti abbiamo inviato anche le foto dove mi scopano e ho la faccia inondata di sborra. Gli anche detto che quando mi hai chiamato eravamo in pausa ma ti ho piantato in asso per tornare a scopare mentre tu eri ancora al telefono.-
-Gli hai detto anche di Tentazione?-
-Certo amore. Poi gli ho detto che la domenica pomeriggio successiva l’ho passata a casa del suo rivale. Da Tentazione. A Casa sua. Gli ho detto di andare a vedere le foto di come stavo bevendo la sua sborra dopo che avevamo scopato come porci per un pomeriggio intero. Tu eri andato al cinema e per mio marito ero ufficialmente da una amica che faceva un festicciola al figlio. Gli ho fatto presente bene nel caso non avesse capito che tutto è successo tra il giovedì e la domenica pomeriggio. Sei cazzi diversi presi da sola uscendo di casa come brava mogliettina e madre.-
-E il porco cosa ha detto?-
-Mi ha chiesto se lo avevo preso in culo. Se qualcuno mi avesse inculato in quella settimana da troia Gli ho risposto che ero ancora vergine di culo allora.-
-Non gli avrai anche detto io Iobull?-
-Amore certo che glielo ho detto. Poi oramai sul sito lo sanno tutti. Strano che non si ricordasse. Quando glielo detto non riusciva neanche a parlare da quanto fosse eccitato. Gli occhi brillavano dalla libidine.-
-Che gran troia che sei-.
-Oh si. Gli ho detto che il culo non me lo hai rotto tu ma me lo hanno rotto in motel mentre tu eri a casa. Erano in tre e tu come sempre a casa a segarti. Avevo lasciato mio marito da poco quindi eri tu il solo cornuto questa volta. Il primo fu un certo Marco. Ma un altro Marco, non quello del Gruppetto. Mentre lui mi rompeva il culo il Libanese mi scopava di bocca e Iobull fotografava e filmava. Gli ho detto che ti hanno chiamato dandoti del cornutone e che mi avevano spaccato il culo e che bastava che guardavi le foto e il video per averne la prova. Gli ho anche detto che io al telefono confermavo tutto e che ho provato la prima volta un cazzo in figa, uno in culo e uno in bocca. Mentre tu eri a casa tua. Gli ho detto di andare a vedere sui vari profili se raccontavo palle.
Insomma: l’ho imbestialito. Nicea si è gettato su di me ma stavolta gli ho detto: ora fai come dico io.Gli ho ordinato di sedersi sul divano e gli sono andata a cavallo gustandomi il suo cazzone in figa. L’ho cavalcato come un amazzone. Per almeno un quarto d’ora senza mai smettere. Non so quante volte sono venuta. Poi l’ho voluto sopra di me sempre in figa. Ansimava come un maiale. me lo sono gustato tutto. L’ho leccato e limonato. E’ un gran bel maschio. Poi gli ho detto: stavolta sborri come voglio io. Stavolta l’ho dominato io. Decidevo io come gustarmi il suo cazzo. Infatti lo avevo tutto in bocca. Io seduta sul divano e lui in piedi. Ha urlato come un maiale mentre il suo cazzone super mi esplodeva in bocca. Era buona anche la sua sborra. tanta, dolce e densa. Come piace a me.-
Ma la ninfomane non era mai soddisfatta: - Dai amore. I miei stanno dormendo, facciamo piano ma ora scopami anche tu!-
Così andò quel sabato.
C’è bisogno di aggiungere altro?
Per gli increduli: su clips4sale lei è italian nymphomaniac wife.





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