Il quarto giorno

Scritto da , il 2019-01-18, genere gay

Bogossian quando aprì gli occhi, non poteva vedere il suo cazzo perché era nascosto completamente nella mia bocca; non seppi resistere e mentre dormiva iniziai a leccarlo e succhiarlo. Come già detto in precedenza la cosa che mi eccitava di più era sentirlo crescere dentro la mia bocca.
E nemmeno a lui doveva dispiacere perché non ci mise molto ad irrigidirsi.
Bogossian appena svegliatosi però mi bloccò.
BOG: “Giorgio ti prego fermati, devo andare al bagno a fare pipì”.
Con un po’ di disappunto mi tolsi immediatamente per permettergli di alzarsi, quando improvvisamente uno strano pensiero mi balenò per la testa. Cazzo, mentre sentivo il rumore della sua pipì che colpiva l’acqua del water, mi venne voglia di bere un po’ di quel liquido giallo.
Ma mai avrei avuto il coraggio di chiederglielo, piuttosto avrei messo la testa sotto terra.
Più rimproveravo me stesso per quegli osceni pensieri e più desideravo provarne il gusto.
Ma come fare?
I miei pensieri vennero interrotti da Bogossian che dal bagno mi diceva che era tardi e che dovevamo andare, a quelle parole seguì il rumore dell’acqua scorrere nella doccia.
Non ci pensai due volte ed entrai nella doccia insieme a lui. Mi era venuta un idea.
IO: Ti dispiace se ti lavo la schiena?
BOG: Per niente, però facciamo presto perché ci stanno aspettando?
IO: Non ti preoccupare, non perderemo tempo.
E mentre lo insaponavo, sulle spalle, lungo la schiena, in mezzo alle chiappe e lavavo ben bene le sue palle per arrivare ad insaponare il suo superbo cazzo, iniziai a fargli la pipì sulle gambe.
Se ne accorse dopo un po’, dandomi del bastardo e cercando di colpirmi con un pugno(non in modo violento però).
Scappai dal suo bagno e mi rifugiai nel mio sorridendo, mi feci la doccia e dopo un po’ ero pronto per uscire.
Quando mi vide avevo ancora il sorrisetto beffardo stampato sulle labbra.
BOG: Tela farò pagare, vedrai se te la farò pagare!!
IO: Ma dai, per due gocce d’acqua, sei proprio esagerato, continuando a sorridere.
BOG: Te ne accorgerai di quanto sarò esagerato quando ritorneremo a casa.
Si vedeva che voleva vendicarsi, e che aveva in serbo qualche sorpresa, ma il tono in cui lo diceva, più che impaurirmi mi incuriosiva.
Tra un appuntamento ed un altro quando rimanevamo soli e mi guardava, gli chiedevo?
IO: Sei ancora arrabbiato?
E lui: Anche di più!! Con uno sguardo finto arrabbiato.
IO: Vabbè dai, mi farò perdonare.
E lui: Ssssttt che mi ecciti!!
Continuammo così fino al tardo pomeriggio, quando arrivati a casa potemmo finalmente rilassarci.
Preparai il tea e glielo portai in veranda mentre lui stava facendo dei conti. Poi per timore che potesse dimenticarsi della “vendetta”:
IO:” Ora con questo tea siamo pari: OK?”
BOG: Aspettami di la, tra cinque minuti arrivo. Ed aspettami NUDO!
Ah Ah, dopo 10 secondi ero già sul letto che lo aspettavo nudo ed eccitatissimo con il cazzo in mano ed il buco del culo che pulsava come se si aspettasse un pomeriggio di duro lavoro.
Arrivò con andatura lenta con una sedia in mano ed entrò nel bagno, sentii poggiare qualcosa sulla mensola che mi incuriosì, ma non ebbi il coraggio di andare a guardare.
Uscito dal bagno si avvicinò a me ed iniziò ad accarezzarmi il petto, la pancia fino ad aprirmi le natiche con una mano.
Poi una volta denudatosi (non è che ci volle molte, stava quasi sempre nudo in casa), si riavvicinò dolcemente e mi bloccò con forza.
Non pensai nemmeno minimamente di ribellarmi, la differenza di forza era troppo evidente, mi limitai soltanto ad irrigidire il mio corpo.
BOG: Ti sei divertito questa mattina eh? Scherzando
IO: Molto anche, e domani anche di più! Scoppiando a ridere.
Nel frattempo Bogossian mi aveva portato in bagno dove al centro aveva posto la sedia.
Cosa vorrà farmi-pensai, vorrà mica farmi una doccia di pipì mettendosi in piedi sulla sedia?
Vabbè! In questo caso aprirò leggermente la bocca senza farmene accorgere e potrò assaggiare la sua pipì lo stesso! Pensai.
Invece di infilarmi sotto la doccia e salire con i piedi sulla sedia come avevo immaginato, sulla sedia ci si sedette , ma con me a 90° sulle sue cosce, con la testa in giù e con le chiappe all’aria.
Prima uno poi due schiaffi a mano aperta (e solo io posso sapere quanto pesasse la sua mano), colpirono prima la natica sinistra e poi la destra, e poi ancora e ancora. Ogni schiaffo mi provocava allo stesso tempo un dolore indescrivibile e solo dopo qualche secondo un piacere mai provato prima, pregavo in me che la smettesse e nello stesso momento desideravo il contrario, e così andò avanti per qualche minuto fino a quando le carezze presero il posto degli schiaffi. Sentivo le mie povere natiche bruciare, quando Bogossian prese una crema ed inizio a spalmarla su tutto il sedere refrigerandolo.
BOG: Allora domani me la farai ancora addosso?
IO: Ci dovrò pensare.
BOG: Non ti arrendi mai eh? E’ forse per questo che mi piaci tanto. Ma le sorprese non sono ancora finite!
Cosa vorrà farmi ancora?
Si alzò in piedi e mi rimise nella stessa posizione, mi ritrovai ancora con le chiappe all’aria, la testa in giù e le mani sul pavimento; iniziò a giocare con il mio buco del culo fino a penetrarlo con molta delicatezza con un dito; la situazione iniziava a piacermi.
Me ne stavo tranquillo e rilassato con gli occhi chiusi quando avvertii un qualcosa di rigido entrare la dove il dito aveva aperto la strada, istintivamente strinsi le chiappe e Bogossian con voce affettuosa ma decisa mi fa:
BOG: Rilassati e stai tranquillo, chiudi gli occhi e goditi il momento.
Un liquido caldo iniziò a scorrermi lentamente nel retto, dall’odore capii che era pipì. Il mio amico così gentile stava urinando dentro di me .
Fu una sensazione fantastica ; sarà che avevo con la testa in giù, ma mi sembrava che arrivasse direttamente al cervello.
Purtroppo durò poco, appena finito mi tolse il tubo di plastica (che poi scoprii fosse un imbuto) e mi lasciò solo in bagno.
Alzatomi a fatica, stringendo quanto più possibile l’ano, arrivai al water ed espulsi tutto quel liquido.
Che figlio di puttana! Si è vendicato bene! Però ha fatto il mio gioco, perché mi è piaciuto da morire. Comunque questa volta è stato lui a sorprendere me.Chapeau!!
Mi lavai accuratamente, soffermandomi sul culetto che ora era veramente affamato, e lo raggiunsi in camera.
BOG: Tutto bene?
IO: Benissimo direi!
BOG: Allora dovremmo farlo più spesso!
IO: Si, però vedi di farne di più la prossima volta, in modo da darmi più soddisfazione!
Bogossian tirandomi per le mani mi tirò a se, poi prendendomi la testa me la schiacciò prima sul letto, e poi avvicinandosi con il cazzo moscio, dopo avermelo infilato in bocca si liberò di qualche schizzo di pipì sopravvissuto al mini clistere.
Non ci potevo credere, avevo raggiunto completamente il mio scopo. La bevvi tutta, anche se in realtà non ne era rimasta molta. Non era certo un nettare prelibato, ma era calda e l’idea di berla direttamente da lui non faceva altro che eccitarmi ancora di più.
Succhiai quel cazzo fino a farlo diventare duro, appena arrivato alla consistenza giusta, mi girai a pancia in giù aspettando solo che mi inculasse.
Ora basta giocare, dissi tra me e me!
Bogossian sembrò ascoltarmi perché inchinatosi sul mio sedere, iniziò a baciarmi le chiappe, avvicinando sempre più la lingua al mio buco vizioso, iniziò a leccarlo piano piano, inserendo la lingua quasi mi volesse scopare con essa.
Ero completamente abbandonando a lui; in quel momento avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa e non mi sarei opposto.
La calda lingua fu sostituita da un gel freddo che veniva spalmato dentro e fuori il buco, sostituzione che mi fece capire che era arrivato il momento.
Con la mano cercai di arrivare al cazzo di Bogossian, era caldo e durissimo, però aveva un solo difetto, era da solo. In quel momento ne avrei voluto uno in culo, uno in bocca, uno in ogni mano. A questi pensieri mi facevo schifo da solo, ma quando si fa sesso è tutto lecito, o no?
Portai da solo la cappella a centrare il buco ed a spingerla dentro, una volta dentro mollai quel cazzo di pietra per concentrarmi soltanto al mio godimento.
Bogossian con mestiere iniziò ad alternare colpi di cazzo a spalmature di crema, fino a che una volta superato ogni resistenza, iniziò ad incularmi seriamente.
Si girò su un lato portandomi a seguirlo , poi mi girò completamente fino ad avere le gambe larghe e la testa che guardava il soffitto.
Mentre mi inculava, mi leccava il collo, le orecchie, mi strizzava i capezzoli, mi stringeva la pancia, fino ad infilarmi due dita in gola quasi a togliermi il fiato.
Quando provò a segarmi lo bloccai, non avrei potuto resistere nemmeno ad uno sfioramento della sua mano sul mio cazzo per due secondi.
Cambiò di nuovo posizione, mi allargò le gambe e mi coprì totalmente nella posizione del missionario. Ora avevo quell’omone sopra di me, con la sua bocca che mi baciava sul collo e le mani ancorate alle mie spalle come se avesse paura che io potessi scappare-
Iniziò ad accelerare il ritmo spingendo sempre più forte, quasi a volermi sfondare e non passò molto tempo affinché dei gettiti caldi di sperma riempirono il mio culo.
Rimase su di me fino a quando riprese a respirare normalmente, poi una volta libero da quel centinaio di Kg., mi segai ed in pochi secondi mi sborrai sulla pancia.
Sborra che il mio amico pulì prendendola con la mano a mò di cucchiaio per portarla alla sua bocca.
Io ero un depravato, ma anche lui non scherzava!
Fu lui ad interrompere il silenzio.
BOG: E’ stato meraviglioso, sono sfinito ma felice.
IO: Io non ho nemmeno la forza di andarmi a lavare.
BOG: Devo ammettere che oggi ti ho invidiato, avrei voluto stare al tuo posto.
IO: Per questo non ci sono problemi, abbiamo ancora qualche giorno da passare insieme…

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