Serata in discoteca con le mie amiche PARTE 2

di
genere
etero

La prima parte si era conclusa con me, Carla, insieme alle mie tre amiche Claudia Rosa Anna E Laura. Claudia aveva rimorchiato Giuseppe, e dopo pochi minuti Laura ed Anna si erano iniziate da fare con due suoi amici. Io e Rosa vedevamo le nostre amiche intente a limonare con i loro tipi. Claudia era più avanti delle altre, aveva le labbra del tipo sul collo, mentre la palpava von la mano sinistra sul culo magro, e la destra sul piccolo seno. Lei invece tastava la patta di lui, ed era visibile ad occhio nudo l ecvitacione di lui. La musica altissima, non aveva coperto il grido di piacere di lei, quando i miei occhi avevano visto la sua mano infilarsi sotto la gonna. Laura intanto dave le spalle al suo uomo, ballando in modo sexy con la sua vita attaccata a quella di lui. Anna aveva scelto un tizio molto alto e magro, e molto impacviato, gli dava ogni tanto un bacio, ma ballavano a distanza. Anna era fatta cosí,le piaceva vedere gli uomini che impazzivano a provarci con lei. Io e Rosa eravamo rimaste sole, ballavamo vicine, quasi a volerci proteggere, ma i miei occhi non riuscivano a staccarsi da Claudia. Aveva una mano sotto la gonna che la faceva godere, lí davanti a tutti, ma per quanto mi sembrava assurdo farlo, il guardarla mi eccitava, vedevo lei che sucvhiava le sue dita, e lei era quasi in preda ad un orgasmo. Noi invece continuavamo a negarci agli uomini che ci provavano con noi. Poco dopo però, uno dei ragazzi più belli che io avesdi mai visto, si avvicinò a noi, naturalmente per provarci con Rosa. Lei era una bomba sexy, e anche se molto più pudica delle altre tre nostre amiche, la vista di quell'adone l aveva conquistata. Ero rimasta sola in pista, ora era proprio Rosa ad attirare la mia attenzione. Lui era quasi come impnotizzato dai grossi e sodi seni di Rosa,e lei gli accarezzava l addome scolpito di lui sotto la maglietta. Come al solito, ero rimasta l unica delle cinque a non accettare nessuno dei corteggiatori, troppo timida e chiusa per rimorchiare in discoteca. Quando gli occhi delle mie amiche furono lontani da me, distratte dai loro cavalieri, ne ho approfittato per uscire dalla discoteca. Avevo bisogno di aria. Mentrevero fuori, le immagini delle mie amiche mi balenavano in testa, ero eccitatissima, e sentivo i fluidi del mio sessobagnarmi il perizoma. Ero completamente persa nelle immagini nella mia testa, avrei voluto essere a casa, a masturbarmi per darmi piacere. Non só quanto tempo mi ero persa nelle mie fantasie, quando vedo le mie amiche sorridenti davanti a me. "Tesoro, oggi è il tuo compleanno, non dovevi essere tu a rimorchiare?" Mi disse Claudia. Le risposi con un semplice sorriso. Poi lei mi diede la notizia,Giuseppe stava organizzando una festa sulla sua villa al mare, saremmo state noi 5, giuseppe, i suoi tre amici che si erano intrattenute con le altre, e un certo numero di loro amici, una decina di persone in più, fra maschi e femmine. Il tragitto, per me fu come uno strappo dalle mie fantasie. Le altre parlavano dei loro uomini, con commenti piccanti su chi fosse dotato e chi meno, con risatine e gridolini. Quando parcheggiammo,vedemmo la villa di Giuseppe che era enorme,al nostro fianco parcheggiarono altre macchine, e i vari invitati scesero dalle loro auto. Entrammo in casa, e poco dopo le coppie delle mie amiche si erano riformate. Mentre la gente ballava e rideva, le mie amiche, erano sul divano a pomiciare, e a poco a poco tutte e quattro andarono in una stanza. Ero di nuovo sola, non conoscevo nessuno, e di certo non avevo voglia di andare a letto con uno di quegli uomini sconosciuti. Decisi di cercare il bagno, per darmi una rinfrescata. Quando passai vicino la porta di una stanza da letto, sentí la voce di Claudia che gridava dal piacere. Mi allontanai velocemente e raggiunsi il bagno. Mi chiusi a chiave e mi poggiai sul tappeto. La voce di Claudia che godeva mi aveva di nuovo bagnare. La immaginavo stesa sul letto mentre Giuseppe la possedeva. In macchina Claudia aveva detto, che le era sembrato, mentre lo tastava attraverso il pantalone, di aver sentito delle dimensiomi ragguardevoli, e probabilmente, quelle grida di piacere ne erano la conferma. Ero finalmente sola, alzai la gonna, e con una mano, spostai la mutandina, e senza accarezzarmi prima, infilai direttamente due dita fra i miei umori, ero calda, e iniziai a muovere le mie dita all interno, immagginando un grosso cazzo, cercai di procurarmi l orgasmo in modo più velocemente possibile, e quando arrivò strinsi fra la mia mano il mio abbondante seno, e inarcai il busto in avanti, dalla bocca mi sfuggí prima un mugolio, e dopo un piccolo grido di piacere, per alcuni secondi rimasi in tensione,per poi accasciarmi a terra priva di energie. Passarono alcuni minuti prima che uscí dal bagno. Quando apro la porta, vedo un ragazzo che era poggiato sul muro di fronte, che stava aspettando che uscissi per usare il bagno. Lo feci emtrare, e ci scambiammo uno sguardo , il suo era dolcemente pieno di malizia, come se avesse sentito il grido del mio orgasmo da fuori la porta. Fine seconda parte.
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scritto il
2018-12-17
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