La Signora del piano di sopra 8

Scritto da , il 2018-12-11, genere dominazione

La signora mi spiegò che aveva bisogno di un po' di tempo per organizzare e avere la casa libera dai figli.
Nel frattempo volle continuare i nostri incontri a chiamata e a sorpresa.
Mi disse più volte che voleva vedere costantemente la mia devozione verso di lei e dovevo provare ogni volta la mia sottomissione ai suoi voleri. In tutti gli incontri mi ordinava di leccarle i piedi e la figa, mi inizió a bere la sua urina, a fare il cagnolino in casa o la puttanella. La puttanella consisteva nell'essere oscenamente vestito da donna nel modo più volgare possibile, orchestrato da lei che mi cambiava lingerie e abiti come una bambola.
Tutto era giustificato dal suo potere su di me, e dalla sua capacità di eccitarmi in un attimo: bastava che mi passasse un dito in mezzo al culo perché inarcassi la schiena e mi aprissi aspettando di essere montato.
Più andavano avanti questi giochetti più il mio desiderio cresceva, mi ritrovavo a implorare in maniera vergognosa. Le sue domande "cosa faresti per..." scatenavano le mie risposte più indecenti.
Non c'era niente che io non facessi su suo ordine. Il marito era sempre rinchiuso in castità ma avendo adesso in me il suo servitore fedele lo mandava giù da me perché io lo soddisfassi con la bocca.
Suonavano il campanello, entravano, lui si calava i pantaloni e lei lo liberava. Io lo spompinavo finché non veniva in bocca e lei mi ringraziava molto per aver svuotato il marito.
Finché un giorno mi mandò un messaggio di andare da lei sabato sera e capii che il momento era arrivato.
Salii all'ora concordata.
Lei aprì la porta vestita con una minigonna, scarpe con tacco altissimo e una maglia che lasciava vedere le tette.
Sul divano c'era seduto un ragazzo più giovane di me, sembrava avere un gran bel fisico e salutó con un cenno.
Il marito era come al solito vestito da donna, con il cazzo nella cintura di castità e - immaginai - il plug dietro.
"ecco qua, immagino tu sappia cosa facciamo oggi, questo è un amico che mi fa un favore. Te lo avevo promesso e tu sei stato bravo in queste settimane. Mettiti pure qua comodo che iniziamo subito."
Mi schizzó il sangue alla testa, equivocai il "mettiti comodo" e mi spogliai nudo in un attimo.
Si misero tutti a ridere "ma no tesoro, volevo farti rilassare un attimo prima... Ma visto che sei già così..."
Mi fece mettere a pecora e allargare il culo con le mani per mostrare il buco. La signora e il ragazzo commentarono senza alcun ritegno. Poi mi interrogarono su cosa volessi fare e risposi che erano settimane che lo volevo nel culo... Si misero a ridere.
Mi chiesero allora cosa ero pronto a fare e risposi che ero pronto a fare di tutto.
La signora si fece portare dal marito due pennarelli indelebili. Lei e il ragazzo si misero a scrivermi addosso di tutto: mi fecero un cerchio a attorno al buco, poi tante frecce a indicarlo con scritte come culo rotto, buco sfondato, riempire di sborra, ecc.
Sulla schiena e sul culo, poi mi fecero alzare e quindi sulla pancia, sul petto.
La signora mi disse "sei un po' maleducato a chiedere certe cose a uno appena conosciuto. Si deve fare un po' di amicizia prima, ed entrare in confidenza prima. Potresti ad esempio offrirti di succhiarglielo. Sarebbe un gesto carino."
Si misero a ridere mentre io mi scusavo goffamente e gli proponevo del sesso orale.
Per tutta risposta si misero a scrivere anche in faccia e sul petto bocchinaro pompinaro buco per cazzi ecc.
Ero ricoperto di scritte umilianti quando la signora decise che era abbastanza e disse al ragazzo di tirare fuori il cazzo.
Era perfettamente depilato, lungo e grosso già da mollo, con un prepuzio che gli copriva tutta la cappella, decisamente altra roba rispetto al cazzetto del marito della signora.
Mi chinai su di lui e con la mano lo segai appena e lo scappellai. Poi usai la lingua sulla cappella e lungo l'asta che stava diventando dura. Quindi tirai giù del tutto la pelle e appoggiai le labbra sulla cappella per poi farla entrare in bocca. Da quanto dovevo tenerla aperta mi resi conto di quanto grosso era. Provai a scendere e mi accorsi che con la bocca arrivavo solo a metà. Misi una mano davanti alla bocca sull'asta e lo spompinai così, variando il ritmo.
La signora guardava rapita il mio pompino e mi incitava a continuare.
Intimó al ragazzo di non venire subito, lo fece alzare e mi fece mettere in ginocchio. Poi mi fece aprire la bocca, appoggió la punta sulla mia lingua e volle essere lei, masturbandolo con la mano a farlo venire gustandosi lo spettacolo dello sperma che mi colava dentro. Mi fece i complimenti e chiese al ragazzo se andava tutto bene.
Poi disse "ora c'è bisogno di un po' di tempo perché si riprenda. Tu devi impegnarti ancora."
Ordinó al marito di occuparsi dell'ospite e di farlo tornare duro tra una decina di minuti.
Lei invece mi accompagnó in camera per vestirmi da puttanella, stavolta al completo.
Mi mise un paio di calze a rete autoreggenti, un perizoma, un reggiseno e sopra una maglia trasparente. Una parrucca e trucco fatto in velocità. Le scritte apparivano ugualmente ovunque.
Tornai di là con il marito in mezzo alle gambe del ragazzo che lo stava massaggiando e masturbando, era già tornato duro.
Mi fecero posizionare appoggiato al divano, in ginocchio.
Con ritualità la signora mi sollevó la gonna e spostó il perizoma.
Poi fece avvicinare il ragazzo, e mi sparse di lubrificante il buco e il suo cazzo.
Mentre lo faceva mi disse "è inutile fare tanti giochetti prima, voglio che ti monti così, prenditelo tutto e godi." risposi "sì signora, grazie..."
Sentii la cappella sul buco che si strusciava e faceva i primi tentativi per entrare. Mi resi conto delle dimensioni, ebbi paura di aver fatto un errore. Una successiva spinta più decisa mi allargò il buco e fece entrare la cappella. Era davvero grossa, mi fece male. Mi sfuggì un gemito di dolore e una lacrima ma lo invitai a continuare. Allora spinse dentro il cazzo lentamente ma fino alla fine.
Mi sentivo il culo spaccato, avevo un dolore lancinante come se si fosse rotto sul serio. Mi sentivo il retto pieno. La signora mi chiese se andava tutto bene e tra le lacrime dissi di sì. Adesso lo sfiló quasi tutto, mi sentivo svuotare, poi lo rispinse dentro tutto. Ormai il culo era stato aperto e i muscoli si stavano abituando a quel su e giù. Dissi di nuovo di continuare.
Allora si mise a fare su e giù più convinto, aumentando progressivamente la velocità. Per aiutarsi mi prese per i fianchi. Io rilassai tutti i muscoli possibili e lo lasciai fare.
Dopo quella prima cavalcata tolse una mano e sfiló fuori del tutto il cazzo. Sentivo il buco che restava spalancato e poi di nuovo tutto il cazzo che veniva piantato nel mio culo.
Urlai ogni volta che me lo rimetteva dentro.
Dopo una dozzina di questi colpi, restò dentro fino all'ultimo centimetro disponibile, si piegó su di me e prese a scoparmi velocemente, con colpi brevi. Le ultime stantuffate furono lunghe e violente, con il suo orgasmo che lo guidava negli ultimi colpi.
Lo sentii uscire lasciandomi vuoto, e imme sentii la lingua del marito che mi leccava il buco semiaperto per leccare via lo sperma. Mi fece girare e mi prese il cazzo già bagnato in bocca per farmi un rapido pompino e farmi avere un orgasmo liberatorio.

Questo racconto di è stato letto 7 4 4 5 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.