Venere e Padre Tevere

Scritto da , il 2018-10-24, genere poesie

Tevere scorre lieto,
corre tra monti erosi,
testimone di abbracci,
alcuni limpidi altri ombrosi.
Fa il suo tragitto cheto
e per la strada rende
le confessioni che la sua acqua prende.
Ha visto molte cose
dopo quella cascata.
Dicono le sue onde
di una scivolata,
fatta qui sulle sue sponde.
Nella verde piana,
un dì col cielo pieno,
di nubi fatte a grate
lenivano la sete,
una giovane ed un padre.

"Mandare avanti il sangue
è il fin d'unir le lingue,
non sempre è desiderio
talvolta c'è una svista.
È un guaio questo amore"
Con voce troppo trista
diede il fiume il suo consiglio,
"È un lusso amare i figli,
ma il ricordo del calore
è meglio che lasciate,
che scorra via con me 
e non parliate più
per non crear scompigli."


Hanno discusso a lungo
dicendosi che anche
non ci fosse abbandono
e nessun altra resa
non c'è finale buono
per un padre con la figlia
riflesso dentro il Tevere
come abbracciato a Venere.
Contrari ai loro sogni
e all' amoroso getto
han lasciato alle correnti
il ministero
 di annegare quell'affetto.

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