La mia ragazza (5)

Scritto da , il 2018-10-19, genere etero

LA MIA RAGAZZA (5)

Ritenni di poter osare di più e le saggiai con il medio la figa: era bagnatissima e calda, infilai un altro dito e Katia si abbandonò, flettendo un poco le ginocchia, sospirando e chiudendo gli occhi. Passai le mano sulle sue cosce vellutate e raggiunsi il culo duro e tornito, le abbassai le mutandine e, se fosse stato per me, l'avrei presa seduta stante contro lo stipite della porta, ma ero sempre frenato dalla paura di rovinare tutto. Oh che pippa, direte, dai scopala!! Ma vorrei vedere voi nella mia situazione: avere fra le mani una gnocca da dieci e lode e vedersela sfuggire per troppa irruenza: non me lo sarei mai perdonato. Ma riprendiamo con ordine le vicende di quella sera: le mie mani carezzavano il suo pube depilato, con qualche digressione sul clitoride e sentivo che Katia si andava sciogliendo sempre più; all'improvviso mi fermò le mani, temetti di essere andato oltre ma lei mi sussurrò:” Aspetta un attimo, voglio vedere coma va a finire con quei tre” e mi indicò con un gesto del viso l'interno della stanza da pranzo, dove la situazione era ancora cambiata: ora mia madre era sdraiata sopra Francesco che la inculava e riceveva nella figa l'asta del trans, leccandole (gli), al contempo, i seni che ballavano strofinandosi ai suoi. Proseguirono in quella posizione per diversi minuti, fra i gridolini di piacere della mamma e l'ansimare crescente dei due; capii che mancava poco all'epilogo ed infatti di lì a poco uscirono entrambi da quel corpo che avevo imparato a conoscere, e si posizionarono all'altezza del viso di mia madre smanettandosi sempre più forte: lei per altro non sapendo chi per primo avrebbe raggiunto l'orgasmo si limitò ad aprire la bocca e tirare fuori la lingua, con lo sguardo un poco perso e le mani che sparivano in mezzo alle cosce ben divaricate: era uno spettacolo favoloso e capii che anche Katia ne era affascinata, mi si era messa davanti e mi strusciava il culo sulla patta: forse era il suo modo di comunicare che era eccitata, perchè non era la prima volta che si metteva in quella posizione (vedi cap. precedente n.d.a.). I tre raggiunsero quasi all'unisono l'orgasmo: prima i due maschietti, insomma quelli dotati di cazzo, che imbrattarono il viso di mia madre coprendolo interamente dagli occhi al mento di sperma mentre lei si inarcava spargendo sul tavolo un liquido chiaro: li rivolle entrambi in bocca per ripulirli per bene e poi non contenta, strusciando sul tavolo, raccolse anche il suo di liquido, che si mischiava con lo sperma che le colava dal viso. Noi non potemmo più: quest'ultima mossa di mia madre, oltre che prenderci alla sprovvista, fece alzare al massimo la nostra libido: il seno di Katia si alzava ed abbassava a ritmo frenetico, quasi le strappai la camicetta ed il reggiseno, liberando i due globi duri e con i capezzoli ritti per il desiderio, si inginocchiò e si impossessò del mio cazzo portandoselo alla bocca e succhiandolo avidamente: ma io volevo scoparla e glielo dissi: “Si, rispose, ma calmiamoci, e sii delicato,per me è come se fosse la prima volta!” Aveva ragione, ma ero troppo infoiato, mi venne un'idea: “Katia precedimi in camera e preparati, io mi calmo e poi ti raggiungo ok?” “Si, penso che sia meglio, per queste estemporanee, avremo tempo” e mi baciò con ardore. Appena lei salì al piano superiore, entrai nella sala da pranzo dove i tre stavano riprendendosi dal loro “tour de force”, sguainai il mio cazzo e dissi:” Ho visto che siete bravissimi, adesso dovete fare qualcosa per questo!” mostrando loro sguaiatamente la mia virilità pulsante. Il primo a riprendersi dalla sorpresa del mio ingresso fu il trans, che, rivolto uno sguardo a Francesco, come ad averne il consenso tacito, si inginocchiò e prese a leccarlo: era la prima volta che me lo succhiava un trans e, debbo dire, era anche molto bravo (a), intanto alle mie spalle anche mia madre si stava muovendo e carponi mi raggiunse, mi allargò le chiappe e prese a leccarmi il buchetto, il che mi diede un brivido di piacere. L'unico che non partecipò fu Francesco, che se stette in disparte ad osservare; dentro di me gliene fui grato; intanto sentivo mia madre che trafficava alle mie spalle e mi infilò, a tradimento, un dito nel culo; la cosa non mi dispiacque ma nemmeno mi mandò in visibilio. Intanto il trans seguitava nella sua opera fino a quando mia madre lo scansò e prese il suo posto; dopo due slinguacciate si sdraiò sotto di me e volle che la penetrassi: restai interdetto ma poi la carne chiamò e con un colpo solo affondai il cazzo nella figa che mi aveva generato: accidenti il solo pensarlo mi eccitò ancora di più e non seppi trattenermi e venni dentro di lei, che mi fece chiaramente capire che avevo fatto troppo presto e lei non era soddisfatta; mi ritrassi contrito, e lei con noncuranza si rivolse a Francesco:”Dai vieni qui e completa l'opera di tuo fratello!” Evidentemente non era la prima volta che i due avevano rapporti sessuali, perché mio fratello non si fece pregare, solo volle che si mettesse carponi per poterla possedere da dietro e la scopò fino a quando non fu scossa a più riprese da un orgasmo e lui si liberò dentro di lei. Accidenti ero solo io che non sapevo nulla dei vizietti segreti di mia madre! Ci ricomponemmo tutti, aspettai cinque minuti e quando ritenni di essere pronto per Katia salii al piano superiore: rimasi interdetto quando trovai fuori della porta della camera di Katia mia sorella Antonella, con l'orecchio attaccato al legno. “Che stai facendo?” “Ssssssss c'è dentro Luigi che cerca di farsi la servetta, ed aspetto il momento giusto per unirmi alla festa!!!” “Cazzo siete scemi, non hai capito che Katia mi interessa e ne sono innamorato?” e così urlando quasi sfondai la porta e mi precipitai dentro la stanza: Katia era costretta in un angolo che si difendeva dalle mani di Luigi che cercavano di infilarsi sotto la gonna, intanto cercava di baciarla, lo presi per una spalla lo girai e gli diedi un pugno diretto al mento che lo fece barcollare e a me produsse un dolore lancinante alla mano. Antonella si precipitò nella stanza abbracciò Luigi e mi disse:”Sei pazzo?” ed insieme uscirono. “Mi dispiace, Katia, non so che sia loro passato per la mente! So che i costumi sessuali della famiglia sono, a dir poco, strani e contorti, ma non devono coinvolgerti.” Katia arrossì e mi confessò che aveva avuto un rapporto con mia sorella (come se non lo sapessi); la sua confessione, comunque, mi fece piacere ed, fintamente scandalizzato, bonariamente la rimbrottai, e le chiesi di non prendere più iniziative senza la mia presenza od almeno senza prima avvertirmi. Fece un cenno di assenso e mi baciò la mano offesa, strappandomi una smorfia di dolore. “Aspetta un momento, siediti, torno subito.” Mi sedetti sul letto e poco dopo Katia tornò con una borsa del ghiaccio, me la mise sulla mano per impedirle di gonfiarsi, si sedette vicino a me, mi guadò intensamente negli occhi e dolcemente mi baciò: era proprio bellissima, me ne ero innamorato. “Da questo momento non sarai più costretta a servire in questa casa, se tu lo vuoi, sei la mia ragazza, farai parte della famiglia; oddio non so se è una bella idea!!!” e scoppiammo a ridere. “ Si lo voglio!” mi sussurrò all'orecchio e poi ci baciammo ancora. Si lasciò cadere lunga sul letto e mentre ancora eravamo uniti in un bacio senza fine, le slacciai la camicetta e le tolsi il reggiseno, poi memore di film come 9 settimane e ½, presi un cubetto di ghiaccio e glielo feci gocciolare sul capezzolo bruno, poi glielo passai fra i seni sino a raggiungere un ombelico perfetto, lei stava ad occhi chiusi, si slacciò il gonnellino e se lo sfilò, mostrando un ventre piatto che terminava in un pube gonfio coperto da mutandine di cotone bianco, che mettevano ancora più in risalto lo scuro della sua pelle. Le abbassai gli slip sfilandoglieli dai piedi, poi le feci allargare le gambe e presi a leccarle le grandi labbra vellutate, ogni tanto forzandole per introdurre la lingua. Lei mi prese dietro la nuca e mi spinse con forza sulla sua figa, che seguitai ad umettare fino a quando anche lei partecipò ad inumidirla con una abbondante secrezione di umori, che mi lasciai scivolare in bocca e che poi riportai alla sua bocca con un bacio focoso. Katia, sorridendo, mi slacciò i pantaloni :” Lascia fare a me, che sei infortunato!” mi disse togliendomi la maglietta e gli altri indumenti, mi fece sdraiare sopra di lei, mi allacciò le reni con le gambe e pose la figa perfettamente in linea con il mio cazzo facilitandomi il compito di penetrarla: cosa che feci con la massima dolcezza possibile; una volta entrato rimasi immobile, gustando quell'ambiente vellutato che circondava la mia virilità, era una sensazione che non avevo mai provato; aprì gli occhi, aveva uno sguardo che non sapevo interpretare: fu lei a dare il segnale: con i talloni, facendo forza sulle mie chiappe, mi invitò ad iniziare un dolcissimo su e giù, ed ogni volta spingeva più forte. Poi senza che il mio cazzo uscisse mi fece rovesciare e fu lei a cavalcarmi; aveva il volto trasfigurato da piacere, la testa rovesciata all'indietro, con le mie mani che si erano impossessate dei suoi seni, strizzandoli e torcendoli, almeno con la mano sana, ad un tratto sentii il mio cazzo completamente immerso in un fiume di liquido, mentre Katia si abbatteva su di me scossa da un orgasmo infinito e mi mordeva il collo quasi a sangue. Si sfilò e sentii il liquido defluire sulle palle e in mezzo alle cosce,scese con la bocca verso il mio sesso e con cura si mise a leccarlo per poi impalarsi nuovamente, ma dal verso contrario: ora avevo davanti agli occhi la sua schiena ed il suo culo, mentre lei, poggiandosi sulle mie cosce , riusciva a fare un dentro e fuori estremo. Grazie alla scopata con mia madre, tenni molto di più, portandola più volte all'orgasmo prima che a mia volta scaricassi nella sua figa un fiume di sperma. Sudati, stanchi ci abbandonammo abbracciati sul letto: con il dito della mano sana scorsi il suo corpo, partendo dalla fronte, passai tracciando un'ideale linea il naso, le labbra, dove lei fece il gesto di mordermi, poi scesi lungo il collo, ebbi due divagazioni sui due capezzoli, per poi scendere ancora nell'ombelico e arrivare infine al pube: Lì mi prese la mano e mi fermò:”Non me la toccare che è sensibilissima, quasi fino a dolermi; grazie amore sei stato bravissimo, mi hai riconciliata con il sesso ed adesso sono la tua ragazza!!”

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