La mia ragazza (4)

di
genere
trans

LA MIA RAGAZZA (4)

Ci dirigemmo, mano nella mano, nel giardino di casa verso il gazebo, ma, purtroppo, eravamo stati preceduti: una tenue luce di candele ci mostrò i miei genitori impegnati in una bella scopata; volevo andarmene, ma Katia :”Fermo, fammi vedere quello che piace a voi uomini, non ho grande esperienza, debbo imparare.” “Ti insegnerò io, un poco alla volta ; loro sono anni che si esercitano ed hanno raggiunto un'intesa non semplice.” Ma lei fu irremovibile e quindi mi apprestai, controvoglia, a guardare; con mia viva sorpresa compresi che mia madre ci aveva visti e ci sorrideva, sembrando felice che ci fossero spettatori al suo amplesso. Come ho detto mia madre era una donna ancora molto appetibile, e sapeva come dare piacere con il suo corpo e con le parole: “Dai leccamela bene, ingoia i miei umori e mettimi un dito nel culo!!!Antonio, su dai, sai quello che mi piace, no?” Il papà non se lo fece ripetere si tuffò fra le sua cosce e il medio scomparve fra le chiappe di mia madre; la fece mettere carponi e continuando a leccarla le introdusse non solo un dito ma tutta la mano nel culo; mia madre ci guardava e si capiva che stava godendo; guardai Katia che però non mi sembrava molto presa da quella scena:”Lo so cara, può non piacerti, ma ti assicuro che dopo un normale periodo di rodaggio, sono cose che verranno naturali, e poi vedi come gode la mamma?” “ Dai Antonio inculami! Dai forza!” gridò la mamma e senza difficoltà il papà le introdusse il cazzo nell'ano, cominciando a spingere sempre più in profondità: ad ogni spinta la mamma rispondeva con un gridolino, oscillando la testa avanti e dietro. Quello spettacolo mi stava eccitando, mi misi dietro a Katia, con le braccia le circondai la vita sottile ed appoggiai la mia virilità alle sue chiappe, che sentivo sode attraverso la sottile stoffa del gonnellino: la mano scese sul suo pube, lei mi lasciò fare, ed allora divenni più intraprendente: le sollevai il gonnellino, le passai la mano fra le cosce, favorito dal fatto che Katia le aveva leggermente allargate e sentii che anche lei non era indifferente allo spettacolo. Mi spinse con forza il culo contro il mio cazzo duro e ritto. Intanto gli attori del “film porno” in onda nel gazebo avevano cambiato posizione: mia madre si era sfilata il cazzo dal culo ed aveva preso a succhiarlo facendosi cavalcare la faccia da mio padre, gettando ogni tanto un'occhiata ai suoi spettatori, come a cercarne l'approvazione. Katia con la voce rotta:”Credi che questo mi possa piacere?” “Non ci resta che provare e se non ti piacesse puoi smettere quando vuoi” le risposi, sperando che quella eventualità non accadesse. Katia mi spostò con le spalle contro il gazebo, in modo da non perdere nulla di quello che avveniva lì dentro, mi passò la mano aperta sulla patta, la aprì e, con qualche difficoltà, vista l'erezione, tirò fuori il mio cazzo, le presi la mano,la portai ad impugnarlo e la guidai a segarmi con dolcezza. Appoggiò le sue labbra sulle mie e mi penetrò la bocca con la sua lingua umida, intanto sopra la mia spalla sbirciava i miei genitori. Anch'io non rimasi con le mani in mano e le insinuai sotto la sua gonna fino ad arrivare ai suoi globi che cominciai a carezzare ed a massaggiare:poi avvenne: mi guardò negli occhi e si accucciò davanti al mio cazzo: scansò la mia mano e, timidamente, mi pose la punta della lingua sul glande, ritirandola subito, come per sentirne il sapore; dovette piacerle perchè lo fece ancora ed ancora fino a quando me lo leccò: ancora una volta ritirò la lingua, che questa volta si era un poco bagnata delle mie prime gocce di sperma; temetti il peggio, ma lei mi guardò dal basso in alto, mise le mani sulle mie chiappe e aprendo completamente la bocca mi spinse ad introdurre il cazzo: casa che feci con calma e dolcezza resistendo alla sua spinta. Non vedevo, alle mie spalle, quello che succedeva fra i miei genitori, ma potevo ben sentire mia madre che guidava la danza:” Dai adesso scopami! Ma ricordati che a me piace che mi vieni in bocca e quando avrò avuto il mio orgasmo finale ti aspetto per berti. Ok?” Il papà rispose con un grugnito. Katia intanto stava prendendo dimestichezza con il pompino, me lo succhiava con foga, ero incerto se provare subito a scoparla o per quella sera finire in quella posizione ed anche: le debbo venire in bocca o sparare, per così dire, fuori bersaglio? Sentivamo che i gemiti dentro il gazebo stavano aumentando di intensità: Katia con mio vivo dispiacere si staccò, si rialzò e si mise a guardare quello che succedeva alle mie spalle; anch'io mi voltai e i due stavano scopando alla missionaria, mia madre si inarcò mostrando di aver raggiunto l'orgasmo. Mio padre uscì da lei e con il cazzo gocciolante dei suoi umori lesi avvicinò al viso:”Apri la bocca, puttana, che ti disseto!!” Mia madre non se lo fece ripetere, spalancò la bocca e ricevette il primo getto di sperma sulla lingua a cui seguirono altri che le riempirono la bocca mentre l'ultimo si spense sulla guancia: mia madre ci rivolse lo sguardo sorridente e ingoiò tutto, poi pulirsi la guancia con le dita e leccando anche quelle: cercò poi il cazzo del papà, oramai in fase discendente, e proseguì nella sua opera di ripulitura. Katia si rivolse a me chiedendomi se mi sarebbe piaciuto che anche lei avesse fatto come mia madre:” Cara, non sono domande da farsi ad un uomo. Certo che si, ma sei te che devi sentirtela, non obbligo nessuno, anche se puoi ben vedere in che stato sono” mostrandole il mio cazzo ritto che vibrava: lei mi baciò, si inginocchiò, riprese il cazzo in bocca, ma mi accorsi che l'inesperienza poteva giocarle un brutto scherzo, per cui con la mano mi segai nella sua bocca e al momento di venire lo tirai fuori spargendo il mio seme un po' sul suo viso e un po' sulla camicetta: lei memore dei gesti di mia madre passò le dita sullo sperma lo raccolse e lo portò alla bocca, quasi assaporandolo. “La prossima volta lo voglio tutto in bocca, hai capito!” mi rimproverò. Accettai di buon grado il rimbrotto, perché voleva dire che ci sarebbe stato un seguito, ed il mio piano sembrava funzionare, si stava riavvicinando alle gioie del sesso, e soprattutto lo faceva con me. Rientrammo, seguiti a ruota dai miei e ci trovammo davanti ad una scena che ci lasciò sbalorditi: Sara stava dietro a Francesco e lo stava inculando con un arnese niente affatto male: ecco scoperto quello che ci disturbava in Sara: era un trans; non ho nulla contro i trans, ma la cosa mi lasciò interdetto e ripensai che durante la cena non aveva proferito parola, forse per non tradirsi. Katia distolse lo sguardo e di corsa si avviò verso la cucina, dove la seguii non prima di aver sentito mia madre:”Che bello, non mi ero mai fatta un trans!!” Che voleva dire? Mi fermai sulla soglia ed attesi gli eventi. Mio padre scosse la testa e salì al piano superiore, mentre mia madre si avvicinò ai due, passò la mano sotto Francesco, gli tastò i testicoli e gli impugnò il cazzo che era ben eretto e prese a masturbarlo, mentre baciava Sara. “ A che punto siete ragazzi ? Fate divertire anche me, mi raccomando!” Portava ancora sul viso i segni dell'accoppiamento con mio padre, ma non attese oltre e si spogliò in men che non si dica, mettendo in mostra il suo corpo, che oramai anch'io conoscevo, si stese sulla tavola e pretese che Francesco la possedesse creando così un osceno trenino. Accidenti che spettacolo, e presi a massaggiarmi sopra i pantaloni. La cosa non sfuggì a Katia, che mi si avvicinò e si mise a guardare anche lei quello che era molto meglio di qualsiasi film porno: la realtà supera molte volte la fantasia.”Tua madre è scatenata” mi sussurrò in un orecchio, io non sapevo se esserne orgoglioso o avvilito. I tre, incuranti degli spettatori, proseguirono nel loro rapporto, mia madre prese subito il comando delle operazioni: si tolse da sotto e sfilò il cazzo dal culo di Francesco per prenderlo in bocca e succhiarlo con avidità, così come fece Sara con il cazzo di Francesco. Poi si mise gattoni e chiese al trans di scoparla: la posizione adesso era questa: mia madre carponi che era penetrata da dietro da Sara, che succhiava il cazzo di Francesco che era a cavalcioni di mia madre. Katia mi prese la mano, se la portò fra le cosce e cominciò a strofinarci sopra la figa, appena protetta dalla leggera stoffa delle mutandine. In sala da pranzo le “belle statuine” avevano ancora cambiato posizione: adesso era Francesco che inculava Sara e mia madre succhiava il cazzo di quest'ultima (o), mentre si masturbava il clitoride. Katia ed io eravamo affascinati da quel groviglio di corpi, ed in un altra occasione non avrei esitato a gettarmi nella mischia, ma ancora non ero sicuro delle sue reazioni in situazioni del genere.
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scritto il
2018-10-19
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