La sorpresa della cameriera

Scritto da , il 2018-09-03, genere trans

Un venerdì pomeriggio alle 17 Karmen, la mia camiera, venne a bussare al mio studio, veniva sempre a salutarmi, specialmente quando mia moglie era via, e così fece anche quel giorno. Morettina, con un bel caschetto ed un fisichino snello ma tonico sapeva sempre come stuzzicarmi, amava condurre il gioco e a me piaceva molto quel ribaltamento di ruoli. Durante il lavoro ero io a dirle cosa fare, a letto, o meglio, sulla mia scrivania, sul divanetto o per terra era lei al comando. Le piaceva sperimentare ed ho sempre assecondato quella sua passione, sapevo che ne sarebbe venuto fuori qualcosa di godurioso anche per me, sempre.
Così quella sera, quando prima di lasciare il mio studio, mi disse che l’indomani avrebbe avuto bisogno di una mano per le faccende di casa e che sarebbe venuta una sua amica, mi limitai a dirle di si. Non avevo molta scelta, comunque, era sopra di me, imponendomi un ritmo notevole e con due dita frugava nel mio ano, avrei detto di si a qualsiasi domanda.
Il mattino dopo mi alzai con calma, sapevo che non sarebbero arrivate prima delle 10, così feci tutto con calma, e decisi di rimanere in vestaglia, perché fare la fatica di vestirsi se tanto mi attendeva una giornata da passare nudo.
Il rumore delle chiavi non si fece attendere molto, e l’eco dei quattro tacchi mi fece aumentare le palpitazioni, chissà chi era questa sua amica. La porta dello studio si aprì, e con sorpresa vidi una ragazza mulatta a fianco alla mia fida cameriera.
“Buongiorno signore, ecco la mia amica, Monica, -disse Karmen con un sorriso a trentadue denti- è brasiliana”
“Buongiorno signore, molto lieta” disse la moretta porgendomi la mano.
Mi alzai ed andai a prenderle la mano, la pelle era molto morbida, non la strinsi, ma le faci un baciamano.
Le due sorrisero, Karmen le disse in un orecchio che non ero sempre così cavaliere, mentre con una mano le carezzava il culo fasciato da un jeans ben attillato.
Monica era molto alta, occhi un po’ a mandorla, nasino alla francese e labbra molto sensuali, le tette , sicuramente rifatte erano una terza abbondante, le gambe snelle erano fasciate da un jeans leggerissimo e molto attillato, che finiva lasciando scoperta un po’ di caviglia e dei bei sandaletti che mostravano dei piedi ben curati.
“Piacere di conoscerla, Monica, le amiche di Karmen sono sempre le benvenute”
“La ringrazio signore, ma siamo qui pur sempre per lavorare – disse maliziosa Karmen, e dando una sonora pacca sul culo di Monica continuò – Su, tesoro, cambiamoci e iniziamo a darci da fare”
“Ottima idea ” rispose Monica carezzandole il viso
Le due iniziarono a spogliarsi, li davanti a me, io mi sedetti sul divano e mi gustai lo spettacolo, lo fecero con naturalezza, come se non fossi presente. Monica si girò di spalle, slacciò i sandali mostrando un culo da gran premio e poi sfilò lentamente i jeans, rimanendo con un filo interdentale nero tra le chiappe color caffè. La vista mi piacque molto, avevo occhio solo per lei, e Karmen non tardò ad accorgersene. Venne davanti a me, mi mise un piede a pochi millimetri dai gioielli di famiglia e mi chiese una mano per indossare l’autoreggente. Mentre le tiravo su le calze iniziò a carezzarmi i testicoli con il piede, e sorrise vedendo sul mio volto l’espressione di godimento che i suoi piedi sapevano sempre darmi. Si avvicino al mio orecchio e mi sussurrò dolcemente che i giochi erano aperti.
“Oggi è il tuo giorno fortunato, mio schiavetto, dovrai obbedire a lei come fai con me. – disse mentre iniziava ad imprimere una leggera pressione ai miei testicoli – Chiaro?”
“Si, mia padrona” dissi con un bel sorriso, mi diede un bacio a stampo, rapido, quasi furtivo e mentre riprendeva il massaggio tornò a sussurrarmi un laconico “sarà una cosa un po’ strana, ma ci divertiremo un sacco”
Poi se ne andò, portandosi via Monica, le vidi sculettare nella corta divisa che le facevo indossare nei giorni “di festa”.
Conoscevo il copione, le avrei lasciate iniziare a scaldarsi sul mio letto, una volta sorprese mi sarei gustato un po’ lo spettacolo e poi via, mi sarei gettato nella mischia, pronto ad accontentare ogni richiesta sporca e depravata di quelle due dolci dame. Così cercai di fare, smaltì un po’ di corrispondenza ma poi, impaziente come un ragazzino, dopo nemmeno dieci minuti, decisi di andare a vedere cosa stavano combinando.
Percorsi il corridoio e subito sentì dei gemiti, sembrava la voce di Monica, accelerai il passo, seguendo il ritmo delle mie palpitazioni, e affacciandomi alla porta le vidi intente in un appassionato rapporto orale.
Karmen aveva la sua bocca incollata tra le gambe di Monica, che godeva forte e la teneva lì incollata con una mano sulla testa. Appena i suoi occhi si accorsero della mia presenza si passò voluttuosamente la lingua sulle labbra e mollò la presa sul capo di Karmen che si ritrasse, sputò un po’ e poi la vidi fare uno strano movimento, tipo pompino. Pensai che forse aveva indossato uno strapon, ma poi Karmen si girò a guardarmi e mi disse “sorpresa, ha visto signore che bel cazzo ha Monica?”
Rimasi a bocca aperta, non sapevo cosa dire, non mi ero accorto fosse una trans.
Karmen lasciò a metà il suo pompino e venne da me, Monica intanto mi fissava mentre giocava con il suo pene ed il suo ano da sola.
“Siediti e guardaci un po’, sarà eccitante”
“ok...”
Mi slacciò la vestaglia e me la fece togliere, lasciandomi nudo, poi mi prese per il pene, ancora duro e mi tirò sino al letto.
“Siedi qui, rilassati e goditi lo spettacolo”
Ancora scioccato mi siedo e mi sorprendo nel sentirmi eccitato guardando Karmen succhiare il cazzo a quella donna. Lei, Monica, intanto cercava un contatto visivo con me, sempre, e appena si accorgeva di avere la mia attenzione muoveva la lingua attorno alla bocca, in modo sensuale. Iniziai ad accarezzarmi mentre la guardavo e lei prese a ciucciarsi due dita mimando un pompino, sempre guardandomi fissa negli occhi. Poi, una volta ben bagnate le andò ad infilare nella passera di Karmen, che gemette di piacere.
“Posso?” mi disse avvicinando il suo piede alle mie palle. Mentre aspettava la mia risposta aveva già iniziato ad accarezzarle con dolcezza. Quando le dissi di si fece una risatina, poi tornando a guardarmi intensamente mi disse “Posso farle una domanda, signore?” Mise molta enfasi in quella parola, come segno di rispetto, mentre oramai mi segava il cazzo con entrambi i piedi.
“Certo – risposi – chiedi pure”
“Voleva mettermelo nel culo stamattina?”
“Beh...si”
“E vuole mettermelo ancora? Mi vuole inculare ben bene - dicendo quelle parole aveva aumentato il ritmo della sega – nonostante abbia il cazzo?”
Risposi di si, tra un gemito e l’altro, lei fece un altro risolino, poi sollevò la testa di Karmen dal suo pene, la limonò con passione e poi le disse “Mi prepari il culo a prendere il cazzo del signore?”
Karmen le rispose con un altro lungo bacio. Si misero a fare una 69, Monica sopra, Kramen sotto a leccarla tra cazzo, palle e culo. Monica iniziò a leccarle la passera, poi alzò la testa e guardandomi negli occhi mi chiese “Le posso dare del tu? Signore” Non ci vedevo nulla di male, e poi a quegli occhi magnetici facevo difficoltà a dire di no, annui con il capo, lei avvicinò ancora di più la sua testa, sentivo il suo fiato sul mio pene ritto.
“Perché non lecchi un po' il piedino della Karmen, mi dice sempre che si bagna quando glielo ciucci bene come sai fare” Karmen intanto me lo aveva avvicinato un po’, io non dissi nulla, ed avidamente mi gettai sul piedino, mi piaceva da matti quando Karmen me lo ordinava, ed ora, anche senza che lei avesse detto nulla, mi sentivo come sotto il suo giogo, eccitato e pronto a fare quel che mi dicevano. Mentre leccavo con foga Monica mi disse “Piano, piano, leccalo come se fosse un cazzo, così...”
Sentì la sua lingua scendere dalla mia cappella alle palle e poi pian piano a risalire. Inizia a fare così anche io con quel piede, salendo e scendendo, poi, quando sentì che lo prendeva tutto in bocca mi ritrovai in un attimo con il piede della Karmen infiato sino in gola. Continuammo così per alcuni istanti, poi Monica sostitui la bocca con la mano e scese a leccarmi le palle, e poi sotto, fino al buco del culo. Mollai il piede della Karmen e chiusi gli occhi, sentì del movimento e mi ritorvai sdraiato con le gambe alte, mi sentì baciare in bocca, un sapore forte, era la Karmen e ricambiai. Si staccò dalle mie labbra e mi sussurò “Bravo il mio schiavetto, adesso voglio vederti prendere quel bel cazzone in culo” Senza lasciarmi tempo di replicare scese ed iniziò a ciucciarmi il cazzo, mentre Monica mi frugava l’ano con la lingua. Si alternavano, mi leccavano senza sosta asta, palle e culo, poi iniziai a sentire delle dita attorno al mio buchetto, Monica venne su a limonarmi, la baciai con trasporto, poi si avvicinò al mio orecchio e mi sussurò “posso metterti un ditino nel culo?” Tornò a baciarmi attendendo il mio si, che arrivò con un gemito ed un gesto del capo. Scese, mi sentì sollevare le gambe, Karmen mi monto con il culo sopra la testa e con le gambe a cavalcioni sulle mie braccia mi teneva fermo. Lei prese a ciucciarmelo lentamente, io alzai la testa ed iniziai a leccarla tra le cosce, un po’ il culo, un po’ la figa, quello che capitava, insomma. Monica, dopo avermi fatto ancora sentire la sua lingua tutta nel culo iniziò a infilarmi un dito, poi a toglierlo, poi a girare intorno al buco dicendomi “Guarda come ti muovi per riprenderlo dentro” e Karmen che le faceva eco, facendo riposare un po’ il mio pene “Si, gli piace prenderlo, vedrai come gli piace il tuo cazzo” Io riuscivo solo a gemere, mentre quelle due giocavano con le mie parti basse, e cercavo di respirare, perché Karmen giocava a soffocarmi sotto le sue morbide chiappe. Le dita presto diventarono due, poi tre, ed il ritmo aumentò. Karmen aveva smesso di leccarmelo, ora giocava a prendermi la testa e spingermi a leccarle il culo, e poi abbassarmi. “Dimmi che lo vuoi prendere in culo” mi disse allontanando la mia testa dal suo splendido culo.
“si...” borbottai. Uno schiaffetto sulle palle mi fece trasalire “dimmi, voglio che mi inculi” Disse Monica e Karmen ribadì “Si, dillo forte, diglielo che vuoi che ti fotta”
“voglio che mi inculi Monica” mi sentì dire, poi sentì le loro risate, le sentì limonare, poi sentì le loro lingue sui miei piedi, le mani che trafficavano tra i due peni ed il mio ano, il fresco del gel sul mio buco, il piacere delle dita che lo lubrificano a dovere, e poi eccolo.
Mi riempì, entrò piano, ma aveva la strada spianata, iniziò a percorrerla su e giù entrando ed uscendo. Karmen, mi picchiettava le palle incitandomi a gridarle di incularmi, e così feci
“INCULAMI MONICA!!!” urlai con tutto il fiato che avevo. Iniziò a spingere forte, ed io a godere come un pazzo. Karmen decise di soffocarmi un po’ col suo culo, ed io, leccando in suo ano persi ogni controllo e sborrai. Sentì Monica fermarsi dentro di me, anche lei era venuta. Uscì delicatamente e rimanemmo sdraiati su quel letto senza fiato per alcuni minuti.
Karmen interruppe il silenzio, baciandomi mi chiese “Ti è piaciuta la sorpresa?”

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